La Cassazione ha annullato la condanna a tre anni e mezzo di carcere per Valentino Gionta junior, figlio del boss poeta Aldo e nipote omonimo del superboss. per i giudici della suprema Corte infatti “Gli elementi di prova vagliati dai giudici della Corte d’Appello vanno rivalutati da altri magistrati del medesimo tribunale”. Dovrà quindi tornare in aula a fine aprile per assistere al processo dinanzi alla Corte d’Appello minorile. Intanto, da maggiorenne sta scontando in carcere una condanna (non definitiva) a 8 anni di reclusione per estorsione, alla quale pochi giorni fa si è aggiunta quella a un anno e 4 mesi per spaccio di hashish. L’ultimo rampollo dei “Valentini” è al carcere duro, nonstante abbia solo 23 anni, come tutti quelli della sua famiglia a cominciare dal nonno.Valentino junior fu arrestato il 27 novembre 2014 nell’abitazione di uno zio. Era nascosto in un’intercapedine ricavata in cucina, nella quale si accedeva attraverso una botola: un nascondiglio quasi perfetto, dove si era rifugiato e dove fu arrestato dopo quasi 6 mesi di latitanza. A giugno dello stesso anno, infatti, insieme al padre Aldo era sfuggito al decreto di fermo emesso dalla Dda di Napoli per associazione mafiosa finalizzata all’estorsione e allo spaccio. Valentino ed altri giovani affiliati non ancora maggiorenni avrebbe preso parte all’estorsione ai danni di alcune aziende del polo nautico di Torre Annunziata. Secondo l’Antimafia, lui, il cugino Salvatore Paduano e il cognato Gaetano Amoruso erano i tre baby boss che, con i genitori detenuti, guidavano il clan Gionta nonostante avessero tra i 16 e i 19 anni.