Dodici condanne e un’assoluzione nel processo a carico dei presunti falsi ciechi e finti pazzi di Chiaia e Santa Lucia a Napoli che hanno percepito per anni rimborsi e pensioni di invalidità dall’Inps. Il giudice Concetta Cristiano della quarta sezione penale ha condannato a quattro anni di reclusione, più interdizione per cinque anni dai pubblici uffici Fernando Medici, funzionario dell’ufficio Invalidi civili della Municipalità, considerato uno dei personaggi chiave della cricca, e a tre anni e sei mesi di reclusione per Aniello Danaro, per il quale è stato escluso il ruolo di promotore. Gli latri ovvero i presunti beneficiari delle pensioni erogate per false invalidità sono stati condannati a due anni di carcere. Si tratta di Carlo Avolio, Giovanna Cascella, Anna Crispino, Maria Rosaria Romeo, Carmela Pipolo, Michele Spaventa, Anna De Gais e Stefania Rizzo. Mentre Maria Bernardo e Ciro Rispoli sono stati assolti per prescrizione da alcuni capi di imputazione e condannati per altri a un anno e sei mesi più 600 euro di multa.Assolto infine l’ex dipendente delle Poste, Nicola Cautero: per lui il pubblico ministero aveva invocato la condanna a otto anni e quattro mesi di reclusione, i giudici lo hanno assolto ribaltando l’impostazione accusatoria che poggiava per la gran parte sulle accuse di Salvatore Alajo, ex consigliere della Municipalità Chiaia, personaggio chiave dell’inchiesta napoletana sui falsi invalidi indicato a capo della cricca che truffava l’Inps e che, assieme ad Angelo Sacco all’epoca dei fatti dirigente della I Municipalità, sarebbe stato il deus ex machina di quella burocrazia che fabbricava pensioni in cambio di voti e consenso elettorale.
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