Clan Contini: resta in carcere Rosario Piccirillo, ‘o biondo, finito in cella insieme ai suoi presunti affiliati a marzo scorso per traffico di droga. Ottiene, invece, i domiciliari Felice Barra. Il Tribunale del Riesame di Napoli ha confermato, dunque, il carcere per il boss della Torretta coinvolto nell’inchiesta della Dda di Napoli, con Ettore Bosti, ‘o russo, che gestiva l’affare droga nei quartieri di Napoli e in particolare all’Arenaccia. La scorsa settimana c’era stata – nell’ambito dlela stessa inchiesta – la clamorosa scarcerazione del boss Ettoruccio Esposito e di Vincenzo Capozzoli, per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza. In 33 erano finiti in manette all’inizio di marzo per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. L’alleanza tra i boss dei quartieri aveva permesso al clan di costituire una potente holding per importare ingenti quantitativi di droga, con agganci sia nella mala abbruzzese sia nella ‘ndrangheta calabrese. Nelle intercettazioni è emerso il ruolo di Rosario Piccirillo, il boss della Torretta parlando prima con Vincenzo Tolomelli e poi con Antonio Aieta, faceva riferimento a un affare di droga con Antonio Muscerino detto “Tonino ’o biondo”, elemento di spicco dei Contini del Vasto. Per gli inquirenti la conversazione basta come prova del traffico di sostanze stupefacenti. In particolare, ci sarebbe la certezza di una fornitura di droga ad Antonio Muscerino, pagata solo in parte. Perciò, secondo quanto è stato raccontato a Vincenzo Tolomelli senza immaginare di essere sotto controllo, Rosario Piccirillo ha dovuto versare 13mila euro in contatti al posto dell’altro. “Questa cosa comunque stava andando….fino a quando non nasce questo problema”.
(nella foto da sinistra Felice Barra e Rosario Piccirillo)