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Channel: Cronaca – Cronache della Campania
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Giallo nel Casertano: vigilante ritrovato morto in un fondo agricolo

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Un uomo senza vita è stato trovato questa mattina in un terreno agricolo a Macerata Campania. Ciro Loreto, circa 50 anni vigilante in una clinica privata della frazione Tredici di Caserta, è stato trovato morto da un passante indagano i carabinieri.

Cronache della Campania@2019


Pen drive con i segreti di Zagaria: iniziato il processo al poliziotto Vesevo

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Prima udienza, al tribunale di Napoli Nord, del processo a carico del poliziotto Oscar Vesevo, accusato di aver fatto sparire la pen drive del boss Michele Zagaria dal covo nel quale il capoclan dei “Casalesi” fu individuato il 7 dicembre 2011, in via Mascagni, a Casapesenna. Vesevo, accusato di peculato e corruzione con l’aggravante mafiosa, e di accesso abusivo ai sistemi informatici (difeso dall’avvocato Giovanni Cantelli), era stato rinviato a giudizio il 29 maggio scorso; è tuttora in servizio. Secondo la Dda di Napoli – che ha coordinato l’indagine, partita dopo l’arresto del boss – nella pen drive, un supporto incastonato in un ciondolo a forma di cuore della Swarovski, ci sarebbero stati i segreti del boss. Nei mesi scorsi è stato assolto, sempre nell’ambito dell’inchiesta sulla pendrive, l’imprenditore Orlando Fontana, ritenuto colui che avrebbe acquistato per 50 mila euro la pennetta. Per i giudici non fu raggiunta la prova dell’acquisto. La prossima udienza è stata fissata per il 18 novembre.

Cronache della Campania@2019

Napoli, dopo 4 mesi lavori in via Duomo al palazzo dove morì il commerciante Padolino

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Napoli. Oggi finalmente si stanno eseguendo i lavori di messa in sicurezza del cornicione in via Duomo dove la mattina dell’8 giugno scorso mori il commerciante Rosario Padolino, colpito dalle pietre. Quasi sorpresi e meravigliati i commercianti della zona che quasi non credevano più che ciò potesse accadere. E in maniera particolare i familiari dello sfortunato commerciante. La figlia, Rossella Padolino nelle settimane scorse intervistata da radio Crc aveva sostenuto: “Mio padre è sempre stata una persona molto attenta alla sicurezza, battendosi per questa città. Ciò che è accaduto è stata una fatalità che voleva dare un segno definitivo e far risvegliare le coscienze di tutti. Napoli se ne cade a pezzi, va fatto qualcosa. Il problema è che non esiste una norma che si occupa di questo tipo di problema. E’ facile spendere soldi per cose futili, ma quando c’è in ballo la sicurezza della città nessuno si impegna. Se questo episodio fosse accaduto ad un turista? Avrebbe avuto una risonanza mondiale. Vogliamo che se ne continui a parlare. I media hanno dimenticato la vicenda di mio padre”. (carlo landolfi)

Cronache della Campania@2019

Napoli, arriva l’assunzione di 250 infermieri dalla graduatoria del Cardarelli

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La ASL Napoli 1 Centro chiama 250 infermieri dalla graduatoria del Cardarelli. Con i fondi della contrattazione integrativa, comprese le 95 unità previste dal fabbisogno 2018/2020, 173 unità di operatori socio sanitari in totale saranno Assunte a tempo indeterminato dal Cardarelli dopodiché si attingerà dalla graduatoria dell’ASL Napoli 1. La richiesta inoltrata via pec dal direttore generale Giuseppe Luongo è datata 10 ottobre riguarda l’assunzione di infermiere categoria D e servirà a rafforzare  le aree di emergenze e di urgenza  ma anche di “assicurare i livelli essenziali di assistenza per tutte le unità ospedaliere”.

Cronache della Campania@2019

Clan Partenio: tra gli affiliati il rito del ‘bacio in bocca’ come segno di fratellanza. Indagato anche il segretario della Lega

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Sono iniziate nell’estate del 2017 le indagini dei carabinieri di Avellino che hanno consentito l’esecuzione oggi di 23 arresti (18 in carcere e 5 ai domiciliari) nell’ambito dell’indagine della Dda di NapoliI sul Nuovo clan Partenio: tutto scaturisce dalle dichiarazioni rilasciate durante un interrogatorio che hanno spinto gli inquirenti a focalizzare l’attenzione su un gruppo di persone, alcune coinvolte in un sequestro di persona. Grazie alle attività tecniche (intercettazioni telefoniche, ambientali e videosorveglianza) in un autolavaggio ritenuto luogo d’incontro in cui pianificare le attività illecite, è stato anche possibile documentare il rito del bacio sulle labbra, tipico degli affiliati alle organizzazioni camorristiche e mafiose. La scena, che si è poi ripetuta altre volte, è stata registrata la prima volta il 7 settembre 2017. Il rito del bacio sulle labbra era già stato anticipato da uno degli arrestati, Ernesto Nigro, 41 anni, soprannominato “Ciambone”, intercettato durante una conversazione all’interno della sua Audi A6 con un conoscente: “… quando arriviamo la’ in cima che stava tutta … là… si baciavano in bocca! Sai che vuol dire? Entra Carminuccio (Carmine Valente, detto caramella, anche lui tra gli arrestati, ndr) con Pasquale il bacio in bocca, quell’altro ragazzo uh… eh… si baciavano in bocca! Quelli là per baciarsi in bocca Ferdinando…. tu la baceresti una persona in bocca?…per baciarsi in bocca, ma la veramente c’è la fratellanza! E la’ non si sposta una pietra senza che quelli li sanno! ed oggi il perno principale! Il perno! neanche Carminuccio! prima era Carminuccio (Carmine Valente, ndr) ora Pasquale! (ndr Pasquale Galdieri, detto ‘o milord, anche lui tra gli arrestati)”. C’e’ anche il segretario provinciale della Lega, l’imprenditore Sabino Morano, tra le 17 persone indagate a piede libero nell’inchiesta della Dda di Napoli e della Procura di Avellino che all’alba ha portato all’arresto per associazione camorristica di 23 persone di Avellino, Mercogliano e Monteforte, del “Nuovo Clan Partenio”. L’abitazione di Morano e’ stata perquisita dalle forze dell’Ordine. Nello scorso mese di agosto, alcune auto in uso all’esponente politico, vennero incendiate nei pressi del suo domicilio avellinese. Nei suoi confronti vennero anche disposte alcune misure di tutela personale. Secondo la Dda di Napoli, Morano e gli altri indagati sono considerati “ricollegabili, anche per interposta persona, al gruppo delinquenziale”. Nei loro confronti e’ stato emesso un sequestro preventivo-probatorio anche per turbata liberta’ degli incanti, trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio. Tra le perquisizioni effettuate anche quella presso lo studio di un avvocato avellinese.

GLI INDAGATI

Franco Ambrosone, 56 anni di Monteforte

Ferdinandio Bianco, 45 anni di Monteforte

Pasquale Nando Bianco, 47 anni di Monteforte

Diego Bocciero, 31 anni di Mercogliano,

Giuliana Brogna, 41 di Montemiletto

Filippo Chiauzzi, 42 anni di Avellino

Pellegrino Cucciniello, 56 anni di Avellino

Martino De Fazio, 63 anni di Monteforte

Carlo Dello Russo (detto Carletto’e Mercogliano), 42 anni di Mercogliano

Luigi De Simone, 35 anni di Montella

Giuseppe Durante, 40 anni di Avellino

Nicola Galdieri, 44 anni di Mercogliano

Pasquale Galdieri (detto ‘o milord) 45 anni di Mercogliano

Elpidio Galluccio, 30 anni di Avellino

Angelo Genito, 51 anni di Montemiletto

Antonio Matarazzo, 30 anni di Mercogliano,

Giuseppe Moscariello, 29 anni di Montella

Ernesto Nigro (detto Ciambone) 41 anni di Bagnoli

Giuseppina Nigro, 37 anni di Bagnoli

Ludovico Nittolo, 52 anni di Avellino

Mario Rosania, (detto rambo) 46 anni di Cassano Irpino

Antonio Taccone, 26 asnni di Mercogliano

Carmine Valente (detto caramella) 49 anni di Mercogliano

Giovanni Volpe, 32 anni di Montella

A vario titolo, queste persone sono indagate di associazione a delinquere di stampo camorristico, per aver partecipato “ciascuno nella consapevolzza della rilevanza causale del propriop apporto a un’associazione denominata Nuovo clan Partenio operante nei comuni di Avellino, Mercogliano, Monteforte, Serino, Montella, Bagnoli Irpino, Cassano Irpino, Chiusano, Montemiletto, Pratola Serra, Altavilla Irpina e paesi limitrofi, promossa e organizzata da Pasquale e Nicola Galdieri, Carlo Dello Russo e Carmine Valente, che si avvale del vincolo associativo e del controllo monopolistico delle attività economiche sul territorio”.

Cronache della Campania@2019

Ruba 6 confezioni di caffè dal supermercato a Torino: arrestato pregiudicato napoletano 50enne

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Un uomo di 50 anni, originario della provincia di Napoli, è stato arrestato a Torino per furto aggravato. Era uscito lo scorso luglio dal carcere, dove aveva scontato una pena per rapina, e risulta destinatario di un avviso orale del Questore del febbraio 2012. Quattro giorni fa si è presentato al supermercato “PrestoFresco” di via Tartini e ha prelevato 6 confezioni di caffè occultandole all’interno di una borsa a tracolla che aveva con sè. Subito dopo, ha oltrepassato le casse del negozio, passando dall’uscita senza acquisti. I suoi movimenti, però, sono stati notati da un addetto alla vigilanza interna, che lo ha fermato. L’uomo, all’arrivo della volante della polizia, si è dimostrato molto collaborativo con gli agenti, mostrando modi gentili, spiegando che dopo essere uscito dal carcere ha deciso di darsi alla vendita al mercato nero di prodotti rubati, tra i quali il caffè. I poliziotti lo hanno pertanto arrestato.

Cronache della Campania@2019

Castellammare, per sfuggire a un controllo imbocca lo svincolo dell’autostrada contromano: nell’auto 28 chili di marijuana

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Castellammare. Per sfuggire a un controllo di polizia ha imboccato contromano una rampa dell’autostrada e poi ha proseguito a lungo la fuga, prima di abbandonare l’auto con all’interno 28 chili di marijuana. È successo nel salernitano. La polizia stradale di Angri, lungo l’A3 sul tratto Napoli-Salerno, all’altezza del km 24, sabato sera intorno alle 20 ha notato il passaggio di una Fiat Panda il cui conducente, alla vista della pattuglia, ha assunto un atteggiamento sospetto. Nei pressi dello svincolo di Castellammare di Stabia l’uomo alla guida del veicolo è stato invitato a fermarsi per un controllo di polizia. Ma anziché fermarsi ha improvvisamente e pericolosamente invertito il senso di marcia in direzione Napoli, percorrendo la rampa autostradale contromano e zig-zagando tra le auto che in quel momento erano sulla carreggiata, mettendo a rischio la propria e l’altrui incolumità. Vistosi inseguito, successivamente ha imboccato l’uscita di Boscoreale, dove è andata avanti con la sua folle corsa tra le auto e i numerosi pedoni del sabato sera. L’inseguimento per le vie cittadine è finito a Terzigno, in via Passanti, dove il conducente ha abbandonato l’auto dandosi alla fuga tra i campi adiacenti e facendo perdere le proprie tracce. All’interno dell’auto è stata poi trovata una notevole quantità di marijuana, per un peso totale di 28 chili, con altro materiale utile per la coltivazione, raccolta e confezionamento per la vendita sul mercato locale. Le indagini proseguono per ritrovare il conducente e ricostruire l’organizzazione dietro il traffico di droga.

Cronache della Campania@2019

Napoli, sanzionati parcheggiatori abusivi nella zona ospedaliera: denunciate 2 persone per truffa

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Sabato gli agenti del Commissariato Chiaiano hanno effettuato un servizio di contrasto al fenomeno dei parcheggiatori abusivi nella zona dell’ospedale Monaldi e della stazione metropolitana di Chiaiano.
Nel corso dell’operazione sono stati sanzionati tre napoletani per violazione del DACUR poiché, nonostante il divieto, si trovavano in aree loro interdette in quanto precedentemente sanzionati per l’illecita attività di parcheggiatore abusivo.
I poliziotti inoltre hanno controllato un’ampia area di parcheggio in via Santa Maria a Cubito dove hanno accertato la presenza di due dipendenti privi di contratto di lavoro: uno di questi beneficiario di pensione d’invalidità e l’altro di reddito di cittadinanza.
Quest’ultimo ed  il titolare del parcheggio sono stati denunciati per truffa aggravata ai danni dello Stato; mentre per la persona invalida è stata effettuata una segnalazione all’istituto previdenziale.

Cronache della Campania@2019


Motociclista violento aggredisce i poliziotti, arrestato dalla polizia a Napoli

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Alt-Polizia

Sabato pomeriggio gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale, durante un servizio di controllo del territorio, hanno intimato l’alt ad uno scooter con due persone a bordo nei pressi della salita Capodimonte.
Il conducente, per evitare il controllo, ha effettuato una manovra con la quale ha urtato e danneggiato la volante; fermatosi, ha iniziato a minacciare e ad aggredire i poliziotti.
S.E., di 26 anni, è stato arrestato per resistenza, minacce gravi, danneggiamento aggravato a beni della Pubblica Amministrazione e sanzionato per guida senza patente poiché mai conseguita.

Cronache della Campania@2019

Rapina un minore con un coltello a San Giorgio a Cremano, fermato un 26enne di Sant’Anastasia

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San Giorgio a Cremano. Mercoledì scorso gli agenti del Commissariato di San Giorgio a Cremano sono intervenuti in via Cupa San Michele per la segnalazione di una rapina ai danni di un minore.
Un uomo armato di coltello si era avvicinato al giovane sottraendogli un cellulare ed un orologio ed era fuggito a bordo di un’autovettura condotta da un complice.
I poliziotti, esaminando anche le immagini del sistema di videosorveglianza, il giorno successivo hanno rintracciato a Sant’Anastasia un 26enne nella cui auto hanno rinvenuto e sequestrato un coltello, mentre un altro coltello è stato trovato in un appartamento di via Gianturco in uso all’uomo. Nella stessa giornata gli agenti hanno individuato e bloccato anche il complice. L’uomo, A.F., è stato sottoposto a fermo di indiziato delitto per rapina aggravata in concorso, convalidato nella giornata di sabato; mentre il complice, un 23enne, è stato denunciato per lo stesso reato.

Cronache della Campania@2019

Clan Partenio ad Avellino, il segretario della Lega Sabino Morano indagato per scambio elettorale politico mafioso insieme ad altre 16 persone

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Avellino. Attentati, incendi e intimidazioni: il nuovo clan Partenio di Avellino aveva come riferimenti personaggi della politica e dell’imprenditoria. E’ questo quanto emerge dall’inchiesta che stamane ha portato all’arresto di 23 persone, 18 in carcere e 5 ai domiciliari, accusate a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, usura, estorsioni, detenzione di armi. Altre 17 persone sono invece indagate per associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, turbata libertà degli incanti, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio. Nell’inchiesta è indagato anche Sabino Morano, imprenditore, segretario della Lega per la provincia di Avellino, la cui abitazione è stata perquisita al pari di altre 19 residenze private e studi professionali. Ad agosto l’uomo politico era stato fatto oggetto di intimidazioni attraverso l’incendio di alcune auto di sua proprieta’ parcheggiate sotto casa. Nei suoi confronti si ipotizzerebbe l’ipotesi di scambio politico-elettorale mafioso.
Un clan che non disdegnava tutti i rituali mafiosi a partire dal bacio sulle labbra prima di mettere a punto le strategie criminali che venivano programmate in pieno centro ad Avellino. La scena, registrata per la prima volta il 7 settembre del 2017 dalle telecamere degli investigatori, si ripeteva puntualmente ad ogni successivo summit del gruppo che aveva ricostituito il clan Partenio sulle ceneri di quello comandato dalla famiglia Genovese, decapitato nel corso degli anni da inchieste e arresti della Dda. Il “Nuovo clan Partenio”, come lo hanno definito gli inquirenti, in parallelo con usura, estorsioni, traffico di droga, si avvaleva di un braccio economico-finanziario che aveva come riferimenti personaggi della politica e delle professioni. L’inchiesta è nata nel 2017 in seguito alle dichiarazioni rese da Francesco Vietri, condannato il 27 settembre scorso all’ergastolo per omicidio ed è stata accelerata da una serie di allarmanti episodi avvenuti ad Avellino nelle scorse settimane: anzitutto l’ordigno esploso nell’auto di Sergio Galluccio, imprenditore della ristorazione, a sua volta zio di uno degli arrestati, Elpidio Galluccio. A pochi giorni di distanza vennero colpite da sventagliate di mitra le auto dell’ex consigliere comunale della Lega, Damiano Genovese, e di suoi familiari. Genovese è il figlio di Amedeo, che sta scontando l’ergastolo al 41bis, considerato il fondatore insieme al cugino Modestino del vecchio clan camorristico. L’escalation si concluse con l’aggressione all’assessore alla Sicurezza del Comune di Avellino, Giuseppe Giacobbe. Particolarmente fiorenti i profitti che il clan ricavava dall’usura (un milione di euro da 14 episodi accertati) e dalle estorsioni, almeno sette, due delle quali a danno di imprese edili. I carabinieri hanno anche sequestrato due autorimesse, un lavaggio, due società di costruzioni e diversi conti correnti bancari. Notificati anche avvisi di garanzia e decreti di perquisizione per scambio elettorale politico-mafioso, tra gli altri a Damiano Genovese, figlio del boss Amedeo Genovese. I finanzieri hanno anche perquisito, alla presenza dei pm Rossi, Landolfi, Woodcock e Fratello, diversi studi legali alla ricerca di documentazione utile a dimostrare il reato di turbativa d’asta nel settore immobiliare a carico del gruppo camorristico Forte.
Il premier Giuseppe Conte, che oggi ad Avellino ha commemorato a cento anni dalla nascita l’ex ministro Fiorentino Sullo, si è complimentato per l’operazione: “E’ davvero una bella notizia, gli arresti sono il segno tangibile del grande e straordinario lavoro che le forze dell’ordine mettono in campo, in silenzio, ogni giorno, colpendo il crimine organizzato. Il Governo non abbassa mai la guardia. La lotta alla camorra è e deve essere quotidiana e costante”.

Cronache della Campania@2019

Camorra, avvocato colluso con i Casalesi: slitta il processo per cassazione

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Nuovo rinvio al prossimo 5 dicembre per il processo in Cassazione a Roma, a carico dell’avvocato casertano Michele Santonastaso. Accusato di associazione camorristica, il noto penalista, già condannato a 10 anni e 6 mesi, in secondo grado, proprio per collegamenti con il clan dei Casalesi, è attualmente libero, e può esercitare la professionale in quanto la sospensione che era stata decretata dall’ordine degli avvocati in seguito all’arresto era decaduta a causa del decorrere dei termini massimi previsti dall’ordinamento professionale. Santonastaso è atteso pure il prossimo 12 novembre al tribunale di Roma per le minacce aggravate dalla finalità mafiosa rivolte sia contro Roberto Saviano sia contro la senatrice Rosaria Capacchione per il proclama letto nel processo in Appello a Napoli, Spartacus I, in un’aula bunker, firmato dai boss Antonio Iovine e Francesco Bidognetti.

Cronache della Campania@2019

Armi e droga nascosta negli slip: a processo il figlio del boss La Torre

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E’ atteso per domani il processo in Appello, al tribunale di Napoli, per il reato di detenzione illegali di armi, a carico di Francesco Tiberio La Torre, 32 anni di Mondragone (Caserta), figlio del boss Augusto La Torre. In primo grado era stato condannato a 3 anni e 4 mesi. Inoltre, proprio in questi giorni, al 32enne, detenuto nel carcere di Torino. (difeso dall’avvocato Giovanni La Vanga) gli è stato notificato, l’avviso della fissazione dell’udienza preliminare per l’11 febbraio 2010 per un’altra ordinanza, quella di spaccio di droga che ne ha condotto all’arresto bis qualche mese fa. Nelle conversazioni registrate dagli investigatori in auto tra La Torre junior e un altro indagato, quest’ultimo invita La Torre a nascondere dei ‘cosi’ all’interno delle mutande. Per i giudici, si tratta di sostanza stupefacente che l’amico suggerisce al figlio del boss Augusto di occultare all’interno degli slip.

Cronache della Campania@2019

‘Ho vinto, stiamo al comune’, così il figlio del boss esultava per la sua elezione ad Avellino

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Avellino. “…Ho vinto, stiamo al Comune”. A parlare è Damiano Genovese, figlio del boss Amedeo Genovese, quest’ultimo capo dell’omonimo clan irpino, durante un colloquio in carcere, a Voghera, captato il 28 giugno 2018. La conversazione, intercettata, è inserita nel decreto di perquisizione personale e locale e di sequestro emesso dal Tribunale di Napoli nell’ambito del blitz di Carabinieri e Dda che oggi ha portato all’arresto di 23 persone. Diciassette, invece, le persone indagate. Con Damiano, appena eletto alle amministrative di Avellino con il Carroccio, ci sono anche altri familiari. Damiano Genovese: “…Ho vinto, stiamo al Comune”. Amedeo Genovese: “…ma con i 5 Stelle? No?”; Damiano: “eh… andiamo insieme a loro! Dobbiamo stare, pero’ io sto con la Lega … a me Di Maio non mi piaceva! Di Maio…eh… a parte che tutti e due stanno contro i detenuti! Pero’ non fa niente!”. Damiano: “…ora ci serviamo noi per fare la maggioranza! Hai capito?”. Nella stessa conversazione Damiano porta al padre i saluti di un sindaco irpino. Indagato, per scambio elettorale politico-mafioso, anche il segretario provinciale di Avellino della Lega Sabino Morano (alle amministrative 2018 candidato a sindaco). Per i pm avrebbe avuto un appoggio elettorale del camorra in cambio di interventi tesi a garantire l’esito positivo di alcune pratiche amministrative di natura edile a cui il clan era interessato. I fratelli Galdieri, dell’omonima famiglia camorristica, secondo la Dda, avrebbero indirizzato e dirottato voti verso il candidato Sabino Morano e verso altri candidati come Damiano e Luigi Genovese, figlio e nipote del boss Amedeo. In due intercettazioni, datate 17 maggio e 27 maggio 2018, Pasquale Galdieri (tra i 23 arrestati), invita amici e familiari a votare Morano (si è “…sempre messo a disposizione”) e, nell’altra, legge un sms inviato a Morano in cui farebbe riferimento a una pratica a cui è interessato. Agli atti figura anche un’altra intercettazione, datata 29 giugno 2018, in cui Damiano Genovese e Sabino Morano, sempre secondo la Dda, entrano nei dettagli delle dinamiche camorristiche del clan Genovese e della situazione politico-amministrativa ad Avellino.

Cronache della Campania@2019

Camorra ad Avellino: ecco come operava il Nuovo clan Partenio

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L’operazione di polizia giudiziaria, denominata ‘Partenio 2.0’, a carico di 23 indagati (18 in carcere e 5 agli arresti domiciliari) prende il nome dall’evoluzione del Clan Genovese di Avellino, poi denominato Clan Partenio e successivamente, dagli odierni indagati ribattezzato Nuovo Clan Partenio. Le indagini sono iniziate nell’estate 2017, per riscontrare le dichiarazioni rese durante un interrogatorio di garanzia al Nucleo Investigativo Carabinieri di Avellino da Francesco Vietri (condannato il 24 settembre alla pena dell’ergastolo per l’omicidio di Tornatore Michele). A seguito di tali dichiarazioni, il Nucleo Investigativo ha avviato una serie di attività tecniche sul conto di diversi pregiudicati tra cui Pasquale e Nicola Galdieri, Carlo Dello Russo ed altri soggetti già posti sotto osservazioni nell’ambito di altro procedimento, ed altri ancora quali Diego Boccieri, Elpidio Galluccio, già coinvolti in un sequestro di persona ad Avellino proprio per conto del clan. Le iniziali attività tecniche telefoniche, ambientali e di videosorveglianza hanno dato conferma che gli indagati fossero appartenenti ad un unico contesto criminale. Infatti, grazie alle intercettazioni ambientali e di videosorveglianza attivate nell’uffici dell’autolavaggio di Carlo Dello Russo, in Rione Mazzini di Avellino, si capisce che lo stesso fosse il luogo di incontro tra tali soggetti dove venivano pianificate le attività illecite. Peraltro, sempre grazie all’attività di videosorveglianza, nel corso di un incontro avvenuto tra due esponenti del gruppo criminale, si riusciva ad immortalare un rito antiquato ma tipico degli affiliati alle organizzazioni criminali di tipo camorristico, ovvero il saluto tra i due affiliati mediante un bacio sulle labbra. Questa scena registrata per la prima volta in data 7 settembre 2017 dalla videocamera di sorveglianza e che si è ripetuta più volte nel corso della indagine, ha fornito il primo inequivocabile riscontro a quanto aveva già raccontato Ernesto Nigro durante una conversazione avvenuta all’interno della sua Audi A6 con un suo conoscente. Infatti, Ernesto Nigro recita testualmente le seguenti parole: “…Quando arriviamo la in cima che stava tutta … là… si baciavano in bocca! Sai che vuol dire? Entra Carminuccio (ndr Carmine Valente alias caramella) con Pasquale il bacio in bocca, quell’altro ragazzo uh… eh… si baciavano in bocca! Quelli là per baciarsi in bocca Ferdinando…. tu lo baceresti una persona in bocca?…per baciarsi in bocca, ma la veramente c’è la fratellanza! E là non si sposta una pietra senza che quelli li sanno!ed oggi il perno principale! Il perno! neanche Carminuccio! prima era Carminuccio (ndr. Carmine Valente) ora Pasquale! (ndr. Pasquale Galdieri)…”. Nel corso delle indagini, inoltre gli investigatori sono riusciti a ricostruire alcune vicende di notevole importanza che hanno dato ancora una volta la conferma dell’esistenza del Nuovo Clan Partenio. In particolare, si segnala una grave vicenda estorsiva la cui vittima, Antonio Scognamiglio di Monteforte Irpino (Av), era stato portato al cospetto di Carlo Dello Russo perché non aveva onorato un debito che aveva contratto con altre due soggetti compaesani. Infatti, i creditori si erano rivolti a Carlo Dello Russo, consapevoli di chi fosse costui, e gli avevano chiesto di intervenire nella vicenda per riavere il loro denaro. Le parole pronunciate da Carlo Dello Russo, formalizzate nell’atto di denuncia presentata da Scognamiglio, hanno fornito, ancora una volta, la testimonianza del legame tra Dello Russo ed i fratelli Galdieri. Ecco un passaggio dell’atto di denuncia presentato da Scognamiglio: “Dalla piazza di Monteforte, con la sua autovettura, una Fiat Grande Punto di colore grigio, quest’ultimo mi conduceva a Mercogliano presso l’abitazione del suddetto malavitoso di nome Carlo, il quale appena entravo in casa sua mi aggrediva mettendomi le mani alla gola urlandomi in dialetto: ‘Per stasera se non porti i soldi a Monteforte, ti taglio la testa e ci piscio dentro. Qua comandiamo noi, se non l’hai capito apparteniamo al clan, li conosci i fratelli Pasquale Galdieri e Nicola. se non paghi ti ammazzo. Non mi interessa se hai già pagato, visto che non hai finito di pagare il debito a Franco e Martino, ora non devi più avere a che fare con loro, ma solo con noi. Ci devi dare di nuovo tutto e cioè duemila euro per uno e duemila euro per l’altro, da versare duecento euro al mese nelle mani di Ferdinando iniziando da ora, da questo mese di ottobre”. Le attività investigative pertanto hanno dato piena conferma dell’esistenza dell’associazione per delinquere di tipo mafioso con principale interesse nel settore delittuoso dell’usura e delle estorsioni: vengono infatti contestati oltre al reato associativo, 14 episodi di usura per un giro d’affari di circa 1.000.000 di euro, 7 episodi di estorsione, tra queste due a danno di imprese edili, detenzione di armi. Lo sviluppo investigativo ha consentito inoltre di accertare che Pasquale Galdieri, avendo appreso che la famiglia Forte di Avellino aveva creato un’attività illecita relativa all’acquisizione di immobili posti all’asta, ha concordato con gli esponenti della famiglia Forte, per il tramite di Damiano Genovese, una percentuale del 50% sui ricavi derivanti da questa illecita e lucrosa attività. Si è dato altresì esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza di due autorimesse adibite a parcheggio autovetture, un lavaggio, due società di costruzioni e diversi conti correnti bancari. Inoltre sono stati notificati avvisi di garanzia e perquisiti per il reato 416 ter, scambio elettorale politico-mafioso, esponenti provinciale della Lega e Damiano Genovese, figlio del Boss Amedeo. Sono state effettuate anche perquisizioni con la presenza dei Sostituti Procuratori D.D.A. di Napoli Dott.ssa Simona Rossi, Dr. Luigi Landolfi, Dr. Henry John Woodcock e la collaborazione della GDF, presso studi Legali per la ricerca di documentazione utile a dimostrare il reato di turbativa d’asta nel settore immobiliare a carico del “gruppo Forte”. Contestualmente la Polizia di Stato ha proceduto ad una serie di perquisizioni ex art. 41 Tulps nei confronti di soggetti ritenuti contigui al sodalizio criminoso oggetto di investigazioni.

Cronache della Campania@2019


Napoletani scomparsi in Messico, il presidente dell’Oma: ‘Battaglia lunga, ma non molliano’

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“Lavoreremo instancabilmente affinché tutte le famiglie italiane che stiamo assistendo possano avere giustizia. Sono battaglie lunghe ed estenuanti, spesso sembra dover cominciare tutto da capo, ma noi non molliamo”. A sottolinearlo sono il presidente dell’Organizzazione Mondiale Avvocati (Oma), Mario Flores Gonzales, e l’avvocato Claudio Falleti, della sede italiana Oma di Alessandria, appena inaugurata, nel corso del congresso sui Diritti Umani che si è tenuto a Matera. Durante l’incontro si è parlato dei tre napoletani scomparsi in Messico da quasi due anni, Raffaele e Antonio Russo e Vincenzo Cimino, e anche dei casi che riguardano altri italiani che nel paese centroamericano hanno perso la vita: “Si tratta – ha spiegato l’avvocato Falleti – di Michele Minghelli Vaini, di Parma, morto a Santo Domingo in circostanze misteriose, di Paolo Prato, di Borgetto Santo spirito, ucciso al mercato Union di Puebla”. Ma all’attenzione dell’Oma ci sono anche le vicende non meno importanti: “Sono casi della mamma Lucia Sbrighi – ricordano Falleti e Flores – che non riesce a ritornare in Italia dal Messico con le due figlie minori nonostante un procedimento penale a carico del marito violento, e il caso di Pasquale Porto di Catania, malato gravemente di tumore e per il quale sembra impossibile trovare solidarietà da parte delle istituzioni per il suo rientro in Italia per importanti cure mediche”. “Nel corso del congresso – hanno annunciato Falleti e Flores – sono stati sottoscritti documenti importanti e petizioni da depositare presso tutti gli organismi internazionali a tutela degli italiani all’estero”.

Cronache della Campania@2019

Disordini e tafferugli al corteo anti-Lega: a processo finisco 12 contromanifestanti. Ecco tutti i nomi delle persone Rinviate a giudizio

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Disordini e tafferugli al corteo anti-Lega: a processo finisco 12 contromanifestanti. Ecco tutti i nomi delle persone rinviate a giudizio.
Dodici persone finiscono a processo per i disordini accaduti durante il corteo anti-Lega l’11 settembre 2018 a Salerno. Il gup Indinnimeo ha chiesto una nuova formulazione del capo di imputazione ipotizzando la violazione dell’articolo 18 del decreto regio in materia di pubblica sicurezza che prevede il preavviso in questura di qualsiasi manifestazione pubblica.
Secondo le accuse, Gennaro Avallone e Francesco Braglia sarebbero i principali responsabili dei tafferugli, avendo usato i social network per “promuovere” la contromanifestazione, ma senza autorizzazione, alla «passeggiata per la legalità» organizzata dai leghisti di Salerno.
Oltre ad Avallone e Biraglia, finiscono nei guai anche:
• Lambros Andreou,
• Francesco Ardolino,
• Elisabetta D’Arienzo,
• Domenico De Pascale,
• Alberto Gentile,
• Davide Montefusco,
• Mario Novelli,
• Mario Senatore,
• Gianmarco Silvano
• Matteo Zagaria

Cronache della Campania@2019

Napoli, bomba danneggia la serranda di una nota cioccolateria di Mergellina

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La scorsa notte ignoti hanno fatto esplodere un ordigno artigianale, forse un grosso petardo, davanti ad una nota cioccolateria in via Giordano Bruno, nel quartiere di Mergellina, a Napoli. Danneggiata parzialmente l’insegna. Sono in corso le indagini dei Carabinieri

Cronache della Campania@2019

Napoli, Esposito, comandante della Polizia municipale: ‘Siamo pochi. Chiedo un aumento dell’organico’

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Stamani a “Barba&Capelli”, trasmissione di Corrado Gabriele in onda su Radio Crc, e’ intervenuto Ciro Esposito, comandante della Polizia municipale di Napoli, il quale ha detto: “Sono cosi’ pochi i vigili urbani che chiedo ogni giorno di infoltire l’organico. I vigili non vengono sottratti dalle attivita’ ordinarie per salire sugli autobus. Invece di restare a casa fanno straordinario e vengono pagati da Anm. Ci saranno dei gruppi tra verificatori di Anm cui si accompagnera’ un agente di polizia locale per una maggiore sicurezza, appunto. Saranno degli interventi coordinati con una vettura della polizia municipale che si trovera’ sempre nelle vicinanze, pronta a intervenire. Questo e’ un nuovo progetto ma partiamo da una sperimentazione di qualche anno fa quando si registro’ una serie di sanzioni per i cosiddetti portoghesi e, soprattutto, un aumento dei biglietti venduti. Abbiamo denunciato proprio ieri due parcheggiatori che operavano nei pressi dell’Ospedale del Mare. Tutte le forze di Polizia stanno intervenendo in maniera massiva sul problema dei parcheggiatori abusivi”. “Dal lunedi’ al venerdi’ – ha concluso il comandante – non distacchiamo piu’ il personale dalle periferie. Se non riusciamo a fare assunzioni, anche se sono sempre pochi, lasciamo gli uomini e le donne proprio nelle periferie”.

Cronache della Campania@2019

Boss clan Piccolo trasferito al 41bis

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Marcianise. Trasferito al 41bis nel carcere di L’Aquila Achille Piccolo, il ras del clan dei Quaqquaroni.
Achille Piccolo, difeso dall’avvocato Angelo Raucci, è figlio di Antimo Piccolo, capo clan deceduto nell’agguato del 12 novembre 1986.

Cronache della Campania@2019

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