Un 19enne è stato accoltellato la scorsa notte a Sant’Anastasia. Il giovane è stato curato dai medici della clinica Villa Betania, ai quali aveva spiegato che le ferite erano dovute a un incidente con lo scooter. Agli agenti della Polizia di Stato intervenuti i medici hanno però spiegato che la lesione al polmone che il giovane ha riportato era compatibile con un’arma da taglio. Il 19enne ha quindi ammesso di essere stato ferito da una persona da lui non conosciuta mentre si trovava in via Pomigliano a Sant’Anastasia, senza saper fornire i motivi del litigio tra i due. Il giovane è ricoverato nella clinica Villa Betania dove è stato sottoposto a intervento chirurgico. Indaga la Polizia.
Sant’Anastasia: 19enne accoltellato nella notte
Napoli: quattro arresti per l’omicidio Izzi a Miano
Quattro persone sono state arrestate dagli agenti della Squadra mobile della Questura di Napoli nell’ambito delle indagini sulla morte di Pasquale Izzi, il 54enne ucciso il 29 marzo scorso alla seconda traversa Janfolla, nella zona Nord del capoluogo campano. Uno dei quattro destinatari del provvedimento cautelare era già ai domiciliari perché era stato arrestato dalla polizia una decina di giorni fa. Tra gli arrestati figura anche la moglie. Izzi fu raggiunto da numerosi colpi d’arma da fuoco, che lo ferirono soprattutto alla testa, mentre caricava i bagagli all’interno di una Fiat Punto, a poca distanza dalla propria abitazione. L’uomo era detenuto nel carcere di Bellizzi Irpino, per scontare una pena per reati contro il patrimonio, ed era rientrato a casa per un permesso premio in occasione delle festività pasquali. Il corpo senza vita fu rinvenuto dalla polizia riverso nel sedile posteriore della vettura, risultata intestata a una persona già nota alle forze dell’ordine.
Morto Tonino Esposito, decano degli albergatori di Capri
E’ scomparso a 92 anni a Capri Tonino Esposito, per tutti “Tonino del Gatto Bianco”, decano degli albergatori capresi. Il suo albergo, nel centro di Capri, a pochi metri dalla Piazzetta, è stato per anni meta di intellettuali, attori famosi, componenti di famiglie reali, imprenditori, fra i quali Aristotele Onassis, e giornalisti, tra cui Joe Marrazzo. Imprenditore illuminato, fu tra i primi a capire i cambiamenti delle tendenze con il suo night club “Gatto Bianco” che divenne poi lo Splash di Peppino Di Capri e con il Valentino, il ristorante di lusso annesso che creò insieme ai fratelli, con il quale aprì le frontiere di Capri al gran gourmet. A intrattenere gli ospiti c’era “Scarola”, chansonnier caprese che aveva suonato anche per la regina d’Inghilterra. Tra gli ospiti di Tonino Esposito c’era anche Leni Riefenstahl, la grande fotografa tedesca, frequentatrice abituale dell’albergo e amica personale di Tonino, scomparsa a 101 anni. Con la scomparsa di Tonino Esposito va via un altro pezzo della storia di quella Capri che imprenditori come lui hanno costruito nello scorso secolo. I funerali si terranno domani nella ex cattedrale di Santo Stefano in Piazzetta.
Torre del Greco, festa con ballerine brasiliane e fuochi pirotecnici. Ma la nuova pizzeria era abusiva: tre denunce
C’ erano anche due ballerine brasiliane per festeggiare l’ apertura del nuovo locale, davanti a circa 500 persone, salutata da fuochi d’ artificio ed accompagnata da musica a tutto volume, ma le autorizzazioni mancavano. La Polizia ha denunciato ieri sera a Torre del Greco il titolare di una pizzeria in via Colamarino, all’ angolo con Piazzetta Largo Santissimo, che era privo di autorizzazione e due fuochisti. All’ arrivo degli agenti del Commissariato di zona, il titolare della pizzeria ha esibito solo la partita IVA dell’ impresa. L’ uomo è stato multato. Denunciati per accensioni pericolose un 39 enne ed un 49 enne, entrambi di Torre del Greco, responsabili dello spettacolo pirotecnico. La festa è stata interrotta.
Napoli: il boss Marco Mariano ha chiesto di parlare. Tutti i nomi degli 84 del clan a processo
Un colpo di scena inaspettato nel mondo criminale napoletano: il boss Marco Mariano della potente famiglia dei “picuozzi” dei Quartieri Spagnoli ha deciso di parlare in aula e di essere interrogato dal pm durante l’udienza del processo che vede imputati ben 84 affiliati del clan e che si terrà il 28 aprile prossimo. Il suo avvocato di- fensore, il penalista Raffaele Esposito, ha chiesto e ottenuto dal gip che l’interrogatorio sia subordinato alla richiesta di giudizio abbreviato oppure ordinario. “Marcuccio” deve rispondere di associazione camorristica, estorsione, traffico di droga e altri reati nell’ambito del processo. Ma di cosa vorrà parlare lo stratega del clan, colui che dopo l’arresto del fratello Ciro e dopo la sua scarcerazione aveva tessuto le nuove alleanze della cosca e controllato tutti gli affari. Vorrà discolparsi delle pesanti accuse del neo pentito Maurizio Overa e ora suo grande accusatore? O vorrà dire altro. Due settimane e il mistero sarà svelato in pubblica udienza. Nel frattempo il collaboratore di giustizia contibua a fornire, nomi, indicazioni, cifre e particolari indeiti dello spaccato criminale del clan Mariano.
ECCO I NOMI DI TUTTI GLI IMPUTATI
CACACE EUGENIO
CALDARELLI UMBERTO
CAMMAROTA ANTONIO
CAPANO VALENTINA NAPOLI
CARDAROPOLI ANTONIO
CASTALDO ANTONIO
CINQUE MARIANNA
CINQUE PATRIZIA
CORCIONE ANNA
COSTABILE CIRO
DANIELA FRANCO
DANIELE SALVATORE
DE CRESCENZO EDOARDO
DI MEGLIO ANTONIO
DRESDA ANNAMARIA
ESPOSITO ANTONIO
FESTA ANTONIO
FLAMINIO GIANCARLO
FLORIO GENNARO
FRACASSO ALFREDO
FRATTINI UMBERTO
FURGIERO CARMINE
GAETANO LUISA G
ALLO CIRO
GALLO MASSIMO
GAUDINO LUIGI
GRUOSSO ALFONSO
IULIUCCI MARIO
LECCIA CIRO
MAGRELLI COSTANZO
MARIANO CIRO
MARIANO CLOTILDE
MARIANO FABIO
MARIANO MARA
MARIANO MARCO 13/04/1955
MARIANO MARCO 30/08/1976
MARIANO RAFFAELE
MARIANO SALVATORE
MASIELLO ANTONIO
MASIELLO GAETANO
MASIELLO PASQUALE
MASTRACCHIO PAOLO
MINGARELLI DANIELE
MOCCARDI ROBERTO
MORMILE FRANCESCO
OVERA MAURIZIO
PALMIERI GIANLUCA
PASSARO GIUSEPPE
PASTORE RAFFAELE
PATRIZIO FRANCO
PERRELLA ARMANDO
PERRELLA FRANCESCA
PULENTE GIOVANNI
PULEO CORRADO
QUINZIO MARIA
RAPILLO GENNARO
RAPILLO PASQUALE
RAPILLO SALVATORE
RICCI BENEDETTO
RICCI ENRICO
RICCI GENNARO
RICCI VINCENZO
RODRIGUEZ MENDES
ROMANO CIRO
ROSSI FABIO
SAHAI VIJAY
SARTORE ALFREDO
SAVIO GIOVANNA
SAVIO MARIO
SAVIO PIETRO
SELILLO GENNARO
SORIO EMANUELE
STILE TOBIA
TAGLIALATELA ELVIRA
TECCHIO CONCETTA
TECCHIO ERNESTO
TORTORA MARIO
TRONGONE ARCANGEL
O TRONGONE RAFFAELE
USSANO LUIGI
VOLPE GIUSEPPE
ZITO ENRICO
Boscoreale: tornano in libertà il figlio del neomelodico Tony Marciano e il cugino accusati di traffico di droga
Sono tornati in lbertà Francesco Marciano, 28 anni di Torre Annunziata, figlio del cantanteneomelodico Ciro “Tony” Marciano, e suo cugino Luigi Ercolano, 27enne. Marciano junior ed Ercolano, ieri hanno ottenuto un importante sentenza favorevolenel processo di Appello che li vedeva imputati insieme con altri di traffico di droga per conto del clan Gionta di Torre Annunziata. Per Marciano junior un anno e due mesi per Ercolano invece Un anno e otto mesi di carcere. I due che erano agli arresti domiciliari in primo grado avevano avuto rispettivamente a 2 anni e nove mesi ed a 3 anni e cinque mesi di reclusione. Luigi Ercolano è il figlio di Antonio, vigile urbano in servizio presso il Comune di Torre Annunziata. Anche il vigile fu indagato nell’inchiesta del gennaio 2015 con il blitz della Dda di Napoli che portò in carcere 14 persone. Sconto di pena anche per la 26enne pusher del Piano Napoli di Boscoreale Lucia Di Lorenzo: un anno e sei mesi (pena sospesa) dopo una condanna a tre anni e due in primo grado.
Clan Greco, 55 anni di carcere per gli 11 imputati di Sant’Egidio, Pagani e Nocera
Nocera Inferiore/Sant’Egidio del Monte Albino. Traffico di stupefacenti e estorsioni: mano pesante dei giudici contro gli esponenti del clan Greco. Condanne per i collaboratori di giustizia della famiglia di San’Egidio del Monte Albino che tra il 2003 e il 2008 ha gestito un vasto giro di stupefacenti tra il paesino dell’Agro, Pagani e Nocera. Ieri pomeriggio, dopo poche ore di camera di consiglio i giudici del Tribunale di Nocera Inferiore – presidente Domenico Diograzia, a latere Caccavale e Russo Guarro – hanno letto il dispositivo di sentenza confermando e aggravando, in alcuni casi, le richieste del pm della Dda Maurizio Cardea. Per un totale di 55 anni di reclusione sono stati condannati 11 imputati su 12. Stangata per il boss, ora pentito, Vincenzo Greco al quale il collegio ha inflitto sedici anni di reclusione, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e tre anni di libertà vigilata (l’accusa aveva chiesto 15 anni). Quindici anni di reclusione, interdizione perpetua e 3 anni di vigilanza per Biagio Daniele a fronte degli 11 anni chiesti dal pm.
Cinque anni e dieci mesi di reclusione, in continuazione con una precedente condanna del 2011, oltre all’interdizione perpetua per Alfonso Greco, figlio di Vincenzo, anch’egli pentito. Dimezzata la condanna, rispetto alla richiesta della Dda, per il vigile di Nocera Inferiore Andrea D’Elia. I giudici hanno condannato l’imputato – difeso dall’avvocato Antonio Sarno – a quattro anni e sei mesi di reclusione, oltre a 25mila euro di multa, a fronte di una richiesta di nove anni di reclusione e 50mila euro del pm Maurizio Cardea. Sul vigile nocerino, poi sospeso, la Procura aveva puntato l’attenzione nel corso della requisitoria ritenendo non fosse veritiero quanto dichiarato dall’imputato e cioè che lo stupefacente acquistato dai Greco fosse per uso personale.
Pena di quattro anni in continuazione per Franco Ferraioli, anch’egli interdetto dai pubblici uffici per la durata di cinque anni. Due anni e otto mesi di reclusione per Luciano Spinelli e Maria Milano, accusati di riciclaggio e armi. Due anni di reclusione per Giovanni Sorrentino, in continuazione con una sentenza del 2011. Attenuanti e condanna di due anni per il collaboratore di giustizia Gennaro Attianese e 4 mesi in continuazione con una precedente sentenza per la collaboratrice di giustizia Andreina Principale. Assolto, invece, Gianfranco Napodano accusato di associazione per delinquere e estorsione. Per Napodano erano stati chiesti 8 anni di reclusione. Alfonso Greco è stato condannato anche a risarcire, in separata sede, una donna alla quale era stata incendiata un’auto.
I giudici depositeranno le motivazioni della sentenza tra 90 giorni, poi il folto collegio difensivo – composto tra gli altri dagli avvocati Maria Del Sorbo, Antonio e Michele Sarno, Giovanni Conte, Paolo Corsaro, Danilo Laurino (per la parte civile) deciderà se proporre Appello. Medesima decisione si è riservato il pubblico ministero Maurizio Cardea.
Napoli, arrestato a Secondigliano uomo dei Licciardi: aveva un chilo e mezzo di hashish in casa
Pozzuoli, tragedia a Monteruscello: un morto e due feriti in un incidente stradale
Tragedia della strada nella tarda serata di ieri nel quartiere di Monterusciello a Pozzuoli. In uno scontro frontale verificatosi in via Parini tra una moto Suzuki GSR ed una Fiat Panda ha perso la vita un giovane di 21 anni, Fabrizio Nicola Buono, alla guida della moto, mentre è rimasto ferito gravemente il compagno che sedeva sul sedile posteriore. Nell’impatto è rimasto ferito anche il conducente dell’auto. Sul posto gli agenti del Commissariato di Polizia di Stato e la Polizia Municipale che hanno avviato le indagini. Non chiara la dinamica dell’incidente. Probabile che l’alta velocità sia una delle cause dell’impatto. Disposto il sequestro della salma, trasferita al secondo Policlinico di Napoli per l’esame autoptico. I due feriti sono stati soccorsi dal personale del 118 e ricoverati all’ospedale Santa Maria delle Graize di Pozzuoli. La prognosi per entrambi è riservata.
E’ un giovane avvocato di Saviano la vittima dell’incidente in autostrada di ieri. Feriti altri due colleghi. Aperta un’inchiesta
E’ il giovane avvocato Giovanni Simonelli. la vittima delll’incidente stradale di ieri pomieriggio sull’ autostradaA30 Caserta-Salerno, nel tratto compreso tra Nola e l’allacciamento con la A1, in direzione Salerno. Simonelli 38enne, di Saviano non era alla guida della Jaguar di sua proprietà . Secondo una prima ricostruzione l’auto avrebbe tamponato un tir. Con l’avvocato nella potente auto si trovavano altri due colleghi rimasti lievemente feriti: F.N. che era alla guida e L.G. sul lato posteriore, 40enni e residenti a Nola. Hanno riportato un trauma cranico guaribile in pochi giorni. La polizia stradale dopo aver concluso i rilievi manderà tutto il fasciolo alla Procura di Nola che ha aperto un’inchiesta.
Salerno, picchiarono e rapinarono il parroco di Fisciano: arrestato cittadino albanese
Picchiarono e rapinarono un sacerdote, dopo averlo imbavagliato e chiuso nel bagno della sacrestia. Un 24enne, cittadino albanese, è stato arrestato dai Carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Salerno. I militari hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Nocera Inferiore su richiesta della Procura nocerina in quanto l’uomo è ritenuto responsabile di rapina aggravata, lesioni personali, sequestro di persona, detenzione illegale di armi comuni da sparo e porto di oggetti atti a offendere. Secondo gli investigatori, il 24enne sarebbe l’autore principale della brutale rapina, eseguita da due persone lo scorso 19 dicembre a Fisciano ai danni del parroco della chiesa di Sant’Anna. Alle 20.30 circa il sacerdote uscì dalla canonica per riavviare la caldaia del locale, quando vide davanti a sé due uomini con il volto parzialmente coperto dal cappuccio di una felpa, uno armato di pistola e l’altro di un cacciavite di grosse dimensioni, che lo spinsero nuovamente nella canonica. I due uomini costrinsero il parroco a rivelare dove fosse il denaro della cassa parrocchiale; non soddisfatti, i due decisero di malmenare e imbavagliare il parroco immobilizzandolo e chiudendolo nel bagno della sacrestia, facendo poi razzia di oggetti sacri di valore e minacciando con la pistola il parroco qualora avesse chiesto aiuto o tentato di liberarsi. Dopo circa un paio d’ore il sacerdote riuscì a sciogliere la stretta del bavaglio per chiedere aiuto; un parrocchiano lo accompagnò in ospedale per le cure del caso. Sul posto i Carabinieri trovarono la pistola usata per la rapina, completa di caricatore e 5 colpi, oltre a nastro adesivo da pacchi e un accappatoio utilizzato per immobilizzare il sacerdote. L’ordinanza è stata notificata nel carcere di Poggioreale, dove il 24enne si trova per un analogo provvedimento di custodia cautelare eseguito dai Carabinieri di Casoria nel gennaio scorso per una rapina con esplosione di diversi colpi di arma da fuoco.
Sequestra e tenta strangolare moglie nel Casertano,arrestato
Ha sequestrato e tentato di strangolare con un cavetto la moglie dalla quale si sta separando, nell’abitazione dove si era trasferito dopo la fine del loro rapporto: è successo a Orta d’Atella (Caserta) dove i carabinieri di Marcianise hanno arrestato un uomo di 32 anni, con l’accusa di tentato omicidio. La donna, con il figlio minorenne e un’amica, si era recata nella casa del marito per recuperare alcuni effetti personali. Appena l’amica della moglie e il figlio sono giunti sul pianerottolo, l’uomo ha trattenuto la consorte e l’ha chiusa in casa. Giunti sul posto i militari hanno udito le strazianti richieste d’aiuto della donna e, preoccupati per la sua sorte, stavano per fare irruzione quando l’uomo ha aperto l’uscio. La donna, C.A., anche lei di 32 anni, è stata trovata riversa a terra, in stato confusionale e con evidenti segni di violenza al collo. La donna è stata portata in ospedale ad Aversa mentre il marito è stato arrestato e chiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Napoli: autista bus Anm non si ferma a Ponticelli, inseguito in auto e aggredito a bordo
Episodio di violenza contro un conducente di un bus dell’Azienda Napoletana Mobilità: è successo nel pomeriggio, su un mezzo in servizio sulla linea 195 che percorreva via B. Longo, nei pressi del lotto 0 del quartiere periferico di Ponticelli. Un uomo in attesa alla fermata ha fatto segno al conducente di voler salire a bordo del mezzo. Il dipendente impossibilitato ad effettuare la fermata ha proseguito la corsa. Successivamente un’auto, con a bordo l’aggressore e un’altra persona, ha superato il bus e approfittando del fatto che l’autista aveva aperto le porte per far scendere i passeggeri, è salito a bordo, ha aperto la porta che separa il conducente dai passeggeri, e l’ha colpito con calci e pugni. Successivamente é sceso dal bus e andato via in auto. Il conducente giunto al vicino capolinea è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale evangelico Villa Betania di Ponticelli, i medici gli hanno riscontrato un trauma cranico con prognosi di 2 giorni. “Bisogna garantire e potenziare la sicurezza a bordo dei mezzi pubblici e nelle stazioni – afferma Adolfo Vallini del coordinamento provinciale Usb – i sistemi finora utilizzati, evidentemente, non bastano”.
Rapine in ville nel beneventano: arrestati cinque serbi del campo nomadi di Secondigliano
Cinque pregiudicati di origine serba, di età compresa tra 19 e 45 anni, provenienti dal campo nomadi del quartiere Secondigliano, a Napoli, sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita, con l’ accusa di aver compiuto una serie di rapine in ville ed abitazioni del beneventano. I militari, aiutati anche da alcuni giovani di Morcone che hanno allertato le forze dell’ ordine, sono riusciti a catturare tutti i componenti della banda trovandoli in possesso di grimaldelli, arnesi atti allo scasso, torce, cappellini, guanti e passamontagna, che erano stati utilizzati poco prima in un’ abitazione di Morcone.
La Cassazione annulla la condanna al rampollo dei Gionta, Valentino jr
La Cassazione ha annullato la condanna a tre anni e mezzo di carcere per Valentino Gionta junior, figlio del boss poeta Aldo e nipote omonimo del superboss. per i giudici della suprema Corte infatti “Gli elementi di prova vagliati dai giudici della Corte d’Appello vanno rivalutati da altri magistrati del medesimo tribunale”. Dovrà quindi tornare in aula a fine aprile per assistere al processo dinanzi alla Corte d’Appello minorile. Intanto, da maggiorenne sta scontando in carcere una condanna (non definitiva) a 8 anni di reclusione per estorsione, alla quale pochi giorni fa si è aggiunta quella a un anno e 4 mesi per spaccio di hashish. L’ultimo rampollo dei “Valentini” è al carcere duro, nonstante abbia solo 23 anni, come tutti quelli della sua famiglia a cominciare dal nonno.Valentino junior fu arrestato il 27 novembre 2014 nell’abitazione di uno zio. Era nascosto in un’intercapedine ricavata in cucina, nella quale si accedeva attraverso una botola: un nascondiglio quasi perfetto, dove si era rifugiato e dove fu arrestato dopo quasi 6 mesi di latitanza. A giugno dello stesso anno, infatti, insieme al padre Aldo era sfuggito al decreto di fermo emesso dalla Dda di Napoli per associazione mafiosa finalizzata all’estorsione e allo spaccio. Valentino ed altri giovani affiliati non ancora maggiorenni avrebbe preso parte all’estorsione ai danni di alcune aziende del polo nautico di Torre Annunziata. Secondo l’Antimafia, lui, il cugino Salvatore Paduano e il cognato Gaetano Amoruso erano i tre baby boss che, con i genitori detenuti, guidavano il clan Gionta nonostante avessero tra i 16 e i 19 anni.
ScafatI: ecco tutti gli atti sui quali sta indagando la commissione d’accesso
Uno screening minuzioso quello che stanno facendo i componenti della commissione di accesso al Comune incentrato sulle persone e sulle imprese che nel corso dell’ultimo quinquennio hanno lavorato per conto dell’Ente. Il viceprefetto Vincenzo Amendola, coordinatore del pool, ha chiesto e ottenuto elenchi dettagliati su dipendenti, imprese, società partecipate, amministratori pubblici. Un elenco che i singoli settori hanno consegnato nelle mani della segretaria generale, Immacolata Di Saia, e che a sua volta ha depositato nelle mani dei commissari. L’organigramma completo del personale dell’Ente. Dati anagrafici di dirigenti, dipendenti, responsabili dei servizi, con data di assunzione e conferimento incarico serviranno a verificare se tra i dipendenti pubblici vi siano parentele pericolose, persone con precedenti penali ma anche con carichi pendenti per reati di particolare gravità. Gli amministratori. Il pool ha chiesto le schede anagrafiche dei componenti delle commissioni consiliari, della Giunta e degli amministratori in carica dal 2011 ad oggi. Le consulenze professioni. Si cerca anche tra i famosi esperti incaricati dal sindaco Aliberti o dalla sua giunta per consulenze professionali, per ognuno dei consulenti è stata chiesta il valore economico della prestazione e la procedura di affidamento. Screening sulle partecipate. Sotto la lente d’ingrandimento anche i legali rappresentanti e i componenti del cda delle società partecipate, i loro nomi saranno incrociati con quelli degli amministratori pubblici per verificare se le nomine siano avvenute per fini politici e i consigli di amministrazione siano diretta diramazione della maggioranza. I regolamenti e gli strumenti urbanistici. Particolare attenzione ai regolamenti comunali, per accertare illegittimità nelle procedure seguite, e gli strumenti urbanistici vigenti, con eventuali osservazioni presentate nel corso di questi ultimi anni. Verranno passate al setaccio le decisione in materia urbanistica e le concessioni rilasciate. Il proliferare di concessioni con le edificazioni di palazzi potrebbe far emergere particolari connivenze tra imprese edili e amministratori. Lavori pubblici e appalti. Il pool, con l’ausilio in particolare del commissario Rocco, valuterà la programmazione triennale dei lavori pubblici dal 2011 ad oggi. Particolare interesse per i lavori appaltati, le forniture di servizi, le opere appaltate e in corso di appalto con indicazioni di cifre, ditte e responsabili dei procedimenti, oltre che l’elenco di tecnici, direzione dei lavori, coordinamento della sicurezza e eventuali sub-appalti. Altro capitolo sarà quello dei servizi, mensa, trasporti, cimitero, rifiuti. (ro.fe.)
Il boss Manganiello catturato nel covo mentre guardava Inter-Napoli in tv da finti pony express delle pizze
I poliziotti della squadra mobile della questura di Napoli, del commissariato di Scampia e del servizio centrale operativo della polizia ad Orta di Atella (Caserta), con la collaborazione della Squadra Mobile di Caserta, all’interno di un’abitazione di Via Lampitelli, hanno localizzato e tratto in arresto il latitante Manganiello Roberto, 35 anni, leader del clan camorristico scissionista Marino operativo nell’area nord di Napoli. Le indagini che hanno consentito la localizzazione e la cattura del pericoloso latitante sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Manganiello, latitante dal 2013, era destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’autorità giudiziaria di Napoli perché ritenuto responsabile dei reati di concorso in duplice omicidio e porto e detenzione illegale di armi, reati aggravati dalle modalità mafiose. In particolare era ricercato per il concorso nell’omicidio di Fulvio Montanino e Claudio Salierno, fedelissimi del potente clan camorristico Di Lauro, facente capo a Paolo di Lauro detto Ciruzz’ o’milionario, consumato a Napoli il 28 Ottobre del 2004. L’omicidio segnò l’avvio di una delle più cruente faide di camorra, la prima faida di Scampia, che vide contrapposte le famiglie camorristiche Scissioniste Amato/Pagano, Abete/Abbinate/Notturno e la stessa famiglia Marino, un tempo fedelissime di Paolo di Lauro, al clan da quest’ultimo capeggiato. Manganiello era inserito nell’elenco dei 100 latitanti di massima pericolosità e nello speciale programma di ricerche del ministero dell’Interno ed è stato catturato nel covo di Orta di Atella dove si nascondeva con una donna napoletana di 30 anni. I poliziotti per irrompere nell’appartamento si sono finti pony express per la consegna di pizze a domicilio. Il latitante, che stava vedendo la partita di calcio Inter/Napoli, non era armato e non ha opposto resistenza all’arresto ed occupava l’appartamento di Orta di Atella, occupato unitamente ad altri covi che cambiava continuamente per non essere localizzato. Da latitante Manganiello gestiva personalmente i traffici illeciti, legati al traffico di sostanze stupefacenti ed alle estorsioni, del clan camorristico Marino tuttora attivo nell’area nord di Napoli.
Napoli, profughi Nordafricani si abbracciano e si lanciano sotto il treno: lei muore, lui in fin di vita
Un ultimo abbraccio prima di lanciarsi, stretti l’uno all’altra, sotto a un treno per farla finita: lei è morta mentre lui è ferito gravemente. E’ successo a Napoli, stanotte intorno alle 4: i due, probabilmente nord africani, si sono lanciati sotto un treno in partenza dalla stazione Garibaldi e diretto a Gianturco. Sulla tragedia indaga la Polfer, che ha visto quell’ultimo abbraccio nelle riprese di una telecamera di sicurezza. I due, a quanto risulta, non avevano documenti: secondo gli agenti potrebbe trattarsi di due senzatetto. Una storia triste che porta alla luce ancora una volta le condizioni di vita e disagio dei profughi. La Polfer, che sta ricostruendo quanto accaduto e che dalle prime immagini delle telecamere ha preso atto che la coppia si è stretta in un abbraccio prima di lanciarsi sulle rotaie.
La donna è morta sul colpo mentre l’uomo, a cui sono state amputate alcune parti del corpo, versa in gravi condizioni nel reparto di rianimazione dell’ospedale Loreto Mare, chiaramente la sua prognosi è riservata. L’incidente ha provocato rallentamenti nelle corse ed un forte stato di choc del macchinista e del capotreno in servizio. Per il momento non è stato possibile effettuare gli esami per il riconoscimeno delle identità degli extracomunitari sebbene alcuni conoscenti abbiano indicato alla Polfer alcune generalità riguardo la coppia.
NapolI: scoperta la gang delle finte buste paga. In 42 rischiano il processo
Sono 11 gli organizzatori di una truffa milionaria messa in piedi ai danni di istituti di credito e finanziari con false buste paga, linee telefoniche posticce, contratti di lavoro virtuali e finanche finti attestati di avvenuta separazione tra due coniugi, un modo come un altro per dimostrare lo stato di bisogno della donna e grazie ai quali ottenevano finanziamenti intestati a ignari pensionati che avevano la solvibilità per esinguere i debiti contratti. Una vera e propria gang specializzata nelle truffe a istituti di credito e finanziari scopetta dai pm Ilaria Rivellese e dagli aggiunti Nunzio Fragliasso e Giuseppe Lucantonio della Procura di Napoli. gli 11 organizzatori sono Carmine Angelillo, Attilio Esposito, Alfonso Pennarola, Vincenzo Salerno, Salvatore Cianciello, Luigi Esposito, Gennaro Senese, Fulvio Mazzarella, Salvatore Cioffi, Carmela Esposito, Anna Risolo. Con loro ci sono altre 31 persone ai quali è stata notificata la richiesta di rinvio a giudizio. Un ruolo fondamentale nell’organizzione come scrivono i magistrati nella richiesta di rinvioa giudizio era quello del falsario e finto commercialista Alfonso Pennarola: ” in qualità di partecipe, soprannominato il commercialista, riveste il ruolo di falsario del sodalizio, occupandosi di predisporre la falsa documentazione reddituale da fornire alle società finanziarie (tipo falsi cud, false dichiarazioni dei redditi, false buste paga) a garanzia delle richieste di prestito avanzate per conto dei clienti…È il sedicente commercialista a rispondere alle cosiddette interviste telefoniche condotte dalle finanziarie, simulando di essere il datore di lavoro, artatamente indicato nei falsi documenti reddituali predisposti al cliente. Il suo ruolo serve anche a fornire all’organizzazione i nominativi delle aziende da utilizzare nella falsificazione dei documenti reddituali, per l’ottenimento dei prestiti dalle finanziarie”. Ma non tutte le persone coinvolte era complici nella truffa. Ma lo dovranno dimostrare davanti ai giudici.
Pomigliano: uno sgarro dietro il ferimento di Verdicchio
Agguato a Pomigliano D’Arco, dove un uomo è stato ferito alle gambe. Secondo una prima ricostruzione del Nucleo Investigativo carabinieri Gruppo Castello di Cisterna, Francesco Verdicchio, 35 anni, già noto alle forze dell’ordine, era a bordo della sua automobile quando, in via Nazionale delle Puglie, è stato avvicinato da un altro uomo a bordo di un motociclo che gli ha sparato contro colpi di arma da fuoco. Verdicchio si è recato da solo all’ospedale Loreto Mare di Napoli. I carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna che stanno conducendo le indagini hanno già interrogato l’uomo e parenti e amici. Si pensa si sia trattato di un sgarro per motivi di droga.