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Channel: Cronaca – Cronache della Campania
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Napoli, nonno pusher dà in escandescenze davanti al giudice: finisce in ospedale e poi a Poggioreale

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Napoli. Era stato arrestato per spaccio di stupefacenti ma durante il processo, con rito direttissimo, ha iniziato ad andare in escandescenza, ed è stato ricoverato all’ospedale Loreto Mare dal personale del 118. Luigi Stesino, 63 enne, detto ‘o ciucco, arrestato dagli agenti del Commissariato di Polizia Dante è ora rinchiuso nel carcere di Poggioreale. In aula, davanti al giudice si è agitato e ha urlato tanto che il personale del tribunale ha dovuto chiamare i medici del 118. Tale atteggiamento, ha aggravato notevolmente la sua posizione, tanto che il giudice ha disposto che, ultimati gli accertamenti sanitari, fosse condotto alla Casa Circondariale di Poggioreale.

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Caserta, botte al figlio del boss Sandokan: saranno ascoltati i testimoni

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Caserta. Rissa e botte al figlio del boss dei Casalesi: gli inquirenti convocano i testimoni. Saranno ascoltati nelle prossime ore dalla procura di Napoli Nord alcune persone che erano presenti alla rissa scoppiata qualche sera fa in un locale a Carinaro, comune casertano alle porte di Aversa, alla quale era presente anche Ivanhoe Schiavone, figlio del boss del clan dei Casalesi, Francesco Schiavone detto Sandokan.
Persone che potrebbero dare informazioni utili sul motivo che ha spinto decine di ragazzi a venire alle mani tra loro improvvisamente. La Procura diretta da Francesco Greco sta indagando sulla lite degenerata in scontro fisico nella quale il figlio del capoclan è stato pestato. La notizia di reato da parte della polizia giudiziaria è stata inviata anche alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli proprio per la presenza del ragazzo nel gruppo di rissanti. Ivanhoe Schiavone è il quarto figlio di Sandokan, detenuto da decenni al 41bis; anche il ragazzo è stato coinvolto in indagini e procedimenti giudiziati, ed è stato assolto in un processo per estorsione nel 2015 e scarcerato. Gli altri tre fratelli, Nicola, Carmine ed Emanuele sono stati condannati per reati gravi.

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Napoli, domani al Cardarelli visite gratuite nella giornata della prevenzione dell’ictus cerebrale

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Ancora una volta la facciata monumentale del Cardarelli si è illuminata, stavolta di verde, per comunicare l’avvio di una importante giornata dedicata alla salute.
Domani dalle 9.00 alle 15.00 quattro ambulatori della palazzina M si apriranno alla città per dare spazio alla prevenzione dell’ictus cerebrale. L’occasione è quella della Giornata Mondiale, il World Stroke Day, durante la quale l’azienda ospedaliera ha scelto di attivarsi per visite gratuite e sensibilizzare sui fattori di rischio.
Quanti vorranno portano raggiungere il Cardarelli e sottoporsi (senza alcuna prenotazione) a schede di valutazione. Saranno poi i medici a stabilire, se necessario, di fare subito anche un ecodoppler carotideo. «Un’occasione in più nella quale il Cardarelli – in linea con gli indirizzi del Presidente De Luca – ha scelto di essere al fianco dei cittadini, non solo nell’emergenza ma anche nella prevenzione.

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Inondavano di droga la zona orientale di Salerno: in 8 vanno a processo

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Inondavano la zona orientale di droga, disposto il rinvio a giudizio per 8 imputati. E’ quanto deciso dal giudice per le udienze preliminari presso il Tribunale di Salerno Mariella Zambrano.
Compariranno il prossimo 6 giugno davanti al giudice monocratico Marrone Antonio De Lucci, Kristian Marku, Davide Marino, Gerardo Pierro, Antonio Pascale, Gennaro Caracciolo, alias ‘o camoscio, Pietro Milione e Silvana Coscia.
Altri due procederanno con il rito abbreviato, Emanuele Barbone e Luciano Salvati con sentenza che sarà emessa tra un mese. Tramite appostamenti e intercettazioni telefoniche, la polizia giudiziaria è riuscita a ricostruire un giro di spaccio che si sarebbe svolto dalla fine del 2013 e per tutto l’anno seguente, articolato in una fitta rete di contatti telefonici tramite i quali si concordavano orari e luoghi degli appuntamenti per lo scambio tra dosi (hashish, eroina e coca) e denaro.

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Camorra, arrestato estorsore dei Casalesi: imponeva i gadget natalizi

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La Polizia di Stato di Caserta ha arrestato il 28enne Giuseppe Del Villano, esponente del clan dei Casalesi, perche’ condannato definitivamente dalla Corte di Cassazione per estorsione aggravata dal metodo mafioso, in quanto ha costretto varie ditte ad acquistare per conto del clan gadget e calendari in occasioni delle festivita’ natalizie, facendosi consegnare, in cambio, svariate somme di denaro.
Del Villano, ritenuto legato al clan Schiavone, in particolare ai figli del capoclan Francesco Sandokan Schiavone, deve espiare una pena residua di due anni e un mese; il provvedimento di carcerazione e’ stato emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli.
Del Villano, gia’ sorvegliato speciale e sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, era seguito da tempo dagli investigatori della Squadra Mobile guidati da Filippo Portoghese, che oggi lo hanno stanato a San Cipriano d’Aversa.

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Spaccio sul Lungomare di Salerno, arrestato un cittadino del Gambia

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Salerno. Continua a produrre positivi risultati l’intensificata attività di controllo del territorio della Polizia di Stato sul lungomare cittadino di Salerno, mirata in particolare alla prevenzione e repressione dell’illecita vendita di sostanze stupefacenti.
In tale ambito, personale della Squadra Mobile della Questura di Salerno, nella serata di ieri, ha notato, sul Lungomare Trieste, due cittadini extracomunitari che stavano suddividendo della sostanza, probabilmente stupefacente.
Più tardi, nel corso di un servizio di osservazione immediatamente attivato nei confronti dei due stranieri, gli agenti sono intervenuti per effettuare il controllo ed hanno trovato uno dei due in possesso di grammi 15 di sostanza stupefacente del tipo marijuana suddivisa in sei dosi e di grammi 12 di hashish suddiviso in sei stecchette.
L’extracomunitario, identificato per J. A., nato in Gambia, di anni 19, in Italia senza fissa dimora, è stato pertanto arrestato per detenzione ai fini di illecita vendita di sostanze stupefacenti.

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Brusciano, i carabinieri trovano una pistola carica nel vano ascensore nelle palazzine popolari

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I carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna hanno rinvenuto nel vano ascensore di una palazzina del complesso “ex legge 219” una semiautomatica con matricola cancellata, colpo in canna e 7 cartucce nel caricatore.
E’ stata sequestrata a carico di ignoti e inviata al ra.c.i.s. per verificare se sia stata impugnata in fatti di intimidazione o di sangue.

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Giugliano, sorpreso a rubare 3mila litri di gasolio: arrestato

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Sorpreso davanti a un locale sotterraneo nell’isola ”c1” mentre rubava gasolio dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Poggioreale, Napoli, impegnati in un servizio di controllo del territorio, Nicola Felaco, 54 anni di Giugliano, già noto alle forze dell’ordine è stato arrestato.
Felaco era vicino a un furgone parcheggiato davanti a un deposito sottostante la torre ”Saverio” e, tra il vano del veicolo e il locale, penzolava un tubo bianco vicino al quale stava armeggiando. I militari sono intervenuti e hanno bloccato l’uomo, accertando che il tubo era parte di una pompa elettrica che stava aspirando gasolio dal locale.
L’uomo aveva già raccolto 2mila litri di carburante in 2 cisterne da 1000 litri caricate nel vano del furgone e stava riempiendo la terza. E’ stato arrestato per furto aggravato ed ora è ai domiciliari.

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Detenuto aggredisce e ferisce agenti penitenziari nel carcere di Carinola

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Aggressione nel carcere di Carinola  dove un detenuto egiziano, con problemi psichici, ha aggredito un ispettore e un assistente della Polizia Penitenziaria per futili motivi. I due agenti sono stati trasportati all’ospedale di Caserta.
L’episodio e’ stato denunciato dal segretario dell’Uspp, sindacato di polizia penitenziaria, Ciro Auricchio, che “esprime solidarieta’ ai colleghi vittime dell’aggressione. Non possiamo pero’ astenerci – prosegue – dal fare una riflessione sulla situazione del circuito penitenziario dopo la chiusura degli OPG; oggi sono troppi i detenuti con patologie psichiatriche nelle carceri con pochi supporti terapeutici, mentre le REMS (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza) sono sempre piene.
Questi soggetti minano l’ordine e la sicurezza nelle carceri”. Secondo Auricchio “un appello inoltre va fatto ai vertici dell’amministrazione penitenziaria ed al ministro, cui chiedo di intervenire e preoccuparsi delle continue aggressioni a danno del personale di Polizia Penitenziaria che quasi quotidianamente avvengono nelle carceri, anziche’ preoccuparsi di togliere la Polizia Penitenziaria nel presidio dei varchi del Tribunali di Napoli ed Aversa”.

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Camorra, colpo alla Vanella-Grassi, preso “trasportatore” della droga: è un giovane incensurato

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Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Scampia assestano un altro colpo al clan della Vanella Grassi. Nella serata di ieri, hanno arrestato M. A. , 24enne napoletano incensurato, sebbene attenzionato dalle forze dell’ordine poiché ritenuto “Intraneo” alla citata consorteria criminale, responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Durante un servizio di controllo del territorio, teso alla prevenzione e repressione dei reati in genere, effettuato dai poliziotti nella via Campano, hanno fermato un motociclo modello TMAX con in sella il giovane M. A. , il quale ha palesato una sorta di agitazione che ha insospettito gli agenti.
Una perquisizione personale ha consentito di recuperare, occultata nella biancheria intima del giovane una busta di plastica contenente sostanza bianca polverosa.
Gli esami tecnici effettuati sulla polvere consentivano di affermare che la sostanza occultata era cocaina con un peso complessivo di 100.08 grammi. Il giovane è stato arrestato e condotto presso la casa circondariale di Napoli Poggioreale, la sostanza sequestrata e pota a disposizione della magistratura.

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Napoli, la polizia sequestra 200 dosi di marijuana al rione Sanità: preso spacciatore

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Verosimilmente, si apprestava a confezionare dosi di marijuana da smerciare nel corso della movida napoletana, ma la Polizia di Stato è riuscita ad intervenire prima che ciò avvenisse.
A seguito di una intensa attività d’indagine, condotta dagli agenti del Commissariato di Polizia “S. Carlo Arena”, è stato arrestato un 29enne, Gianluca Verdicchio, responsabile del reato di detenzione, ai fini di spaccio, di sostanza stupefacente.
Quando i poliziotti, stamane, hanno bussato alla porta dello spacciatore, ubicata al piano terra di uno stabile in Via S. Maria Antesaecula, il 29enne, certo che in casa non vi fossero tracce riconducibili all’illecita attività, li ha aperti subito.
Gli agenti, nel corso della perquisizione, infatti, non hanno trovato nulla, fatta eccezione di una chiave, custodita nella tasca dei pantaloni indossati da Verdicchio.
Nutrendo forti sospetti, circa la presenza di un nascondiglio, i poliziotti hanno chiesto contezza al 29enne a cosa servisse quella chiave, scoprendo così, al terzo piano dello stesso stabile, l’esistenza di un piccolo ripostiglio, chiuso da una porta in ferro, assicurata da un lucchetto.
Il ripostiglio, infatti, era utilizzato come laboratorio per il confezionamento della droga.
Rinvenute e sequestrate 32 buste in cellophane, contenenti marijuana per la preparazione di circa 200 dosi, nonché materiale utile al confezionamento, come centinaia di bustine termo-sigillate vuote ed una bilancia elettronica.
I poliziotti hanno stretto le manette ai polsi del 29enne, conducendolo alla Casa Circondariale di Poggioreale.

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Pestaggio al figlio di ‘Sandokan’, un nipote dei Nuvoletta indagato per rissa aggravata dal metodo mafioso

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Rissa aggravata dal metodo mafioso è questa l’ipotesi di reato con la quale la Dda di Napoli e la procura di napoli nord stanno indagando con due inchieste parallele sulla clamorosa rissa della scorsa settimana in un discoteca di Carinaro in provincia di Caserta in cui è stato ferito Ivanhoe Schiavone, figlio del super boss Francesco Schiavone “Sandokan”.
I carabinieri hanno identificato una cinquantina di persone grazie a un filmato circolato sui social e poi rimosso e alle immagini di video sorveglianza della discoteca. Tra questi c’è un nipote dei Nuvoletta di Marano che sarebbe proprio uno degli aggressori di Schiavone junior. ma ci sono anche numerosi amici del giovane partenti di camorristi del clan dei Casalesi.
Ed è propria questa la preoccupazione maggiore degli investigatori: ovvero che scatti la rappresaglia. La rivalità storica del punto di vista criminale e familiare tra le due cosche ha radici profonde. Da quando cioè nel 1984 su ordine di Antonio Bardellino, un commando fece irruzione nel fortino della cosca legata a Cosa Nostra e uccise Ciro Nuvoletta fratello del super boss Lorenzo.
Due settimane fa l’ex capo dei Casalesi, Michele Zagaria è stato assolto in Corte di appello proprio per quell’omicidio insieme con Maurizio Capoluongo. In primo grado, dopo le confessioni di Antonio Iovine ‘ o ninno, era stati condannati a 30 anni di carcere. Un commando di almeno otto-dieci killer. Coi volti coperti da passamontagna, arrivarono davanti alla villa di Poffiovallesana a Marano armati di pistole, lupare e carabine da guerra.
Scesero da tre automobili di grossa cilindrata (una Bmv 745 era targata Roma). Si schierarono in fila facendo fuoco a ripetizione. Una grandinata di proiettili contro la facciata principale della villa, le porte, le finestre. In un viale c’ era Ciro Nuvoletta, 38 anni, sposato, quattro figli. Fu colpito alle braccia, cominciò a correre cercando una via di fuga ma due killer lo  inseguirono e lo finirono con due colpi in faccia.
Durante la fuga i killer, vengono inseguiti da alcune macchine. Dopo pochi chilometri, nel centro di Marano, un altro conflitto a fuoco: gli spari da due automobili. Un proiettile centra la testa di Salvatore Squillace, 28 anni, incensurato. Era fermo davanti ad un bar. Anche questa è stata una sparatoria furiosa. Per terra, i carabinieri trovarono oltre cento bossoli.
Ecco cosa aveva dichiarato Iovine a proposito  dell’omicidio Nuvoletta:  “…La sera prima dell’agguato alla villa di Marano, – ha raccontato ‘o Ninno ad Ardituro, nel maggio 2014, –  fui avvisato da Vincenzo De FALCO il quale mi disse di dormire con lui in una casa a San Cipriano. La mattina ci siamo alzati e vidi che lui, aveva preparato due macchine. Una di queste, una BMW 745, ricordo che aveva poca benzina.
Ad un certo punto, infatti, arrivati a Quarto, ci incontrammo con gli altri e avviatici verso Marano, rimanemmo senza benzina e la macchina si fermò. Scesi dalla macchina e portai con me le armi mentre Zagaria le lasciò in macchina. Salimmo sulla macchina dei nolani. Nella casa di Quarto di tale CHIACCHIO erano presenti anche persone di  Giugliano in Campania fra cui ricordo tale Antonio MAISTO ed una persona soprannominata il barbiere che fu successivamente ammazzata.
Preciso che quando ripartimmo da Quarto io sono partito in una macchina insieme a Michele ZAGARIA e Vincenzo De Falco. In un’altra auto c’era Bardellino e Maurizio CAPOLUONGO. Eravamo in cinque o sei macchine e ad un certo punto passammo davanti ad un posto di blocco dei Carabinieri ma non ci fermarono. Andammo alla villa di Nuvoletta dove ci dovevano essere anche Mallardo Giuseppe ed altri napoletani.
Ma una volta sul posto non trovammo queste altre persone, forse si erano allontanati perché avevano visto i Carabinieri. A sparare contro Ciro NUVOLETTA furono Bardellino e il “barbiere”. Quando stavamo per uscire alcuni iniziarono a sventagliare tantissimi colpi contro una palazzina in alto; e poco prima di uscire fu ammazzata senza motivo un persona.”..
“Io rimasi a bordo della BMW con ZAGARIA e DE FALCO, – ha affermato ‘o Ninno negli interrogatori di luglio, fornendo altri dettagli – Mentre ci recavamo a Marano, io intanto avevo appreso che quella era la destinazione, la nostra auto BMW si fermò perché era priva di benzina. Parcheggiammo quella BMW e noi tre ci distribuimmo su altre due delle auto che componevano il “corteo”.
Ricordo anche che io prima di scendere dalla BMW portai con me il fucile da caccia a canne lunghe e la pistola. ZAGARIA Michele invece, abbandonò in auto il fucile da caccia motivando ciò con l’esigenza di non farsi notare. Io e ZAGARIA salimmo a bordo dell’auto su cui vi erano tale Costantino LAIOLA di Scafati ed un certo Domenico, sempre di Scafati che era l’autista””. Ora anche sulla scorta di questa violenta storia criminale tra i Nuvoletta e i Casalesi che gli investigatori nutrono preoccupazioni per il pestaggio di Ivanhoe Schiavone. L’attenzione è a livello massimo in tutta la zona.

 

 

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Napoli, elezioni avvocati: il presidente uscente Armando Rossi il più votato

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Armando Rossi, presidente uscente, e’ stato il candidato piu’ votato alle elezioni indette dall’Ordine degli avvocati di Napoli. Il leader della lista “Unita’ per l’Avvocatura” ha raccolto 2.380 preferenze durante i sei giorni di votazioni, che si sono concluse alle 14 di oggi.
Il voto elettronico, introdotto per la prima volta, con i computer installati nei seggi, ha velocizzato lo spoglio, eseguito dal presidente della commissione elettorale, Deosdedio Litterio e dal segretario Lucio Giacomardo.
I primi cinque eletti, dunque, risultano, Armando Rossi (2380), Roberto Fiore (2.041), Giuseppe Napolitano (2.008), Arturo Frojo (1.934) e Maurizio Bianco (1.831). Primo dei non eletti e’ Iacomino Giacomo, che si e’ fermato a quota 1.002. Si sono recati al voto 7.600 avvocati, su 12.190 aventi diritto e l’affluenza e’ stata pari al 63%.
Nei prossimi giorni l’avvocato Giacomo Carini, il piu’ anziano tra i consiglieri eletti, convochera’ la prima seduta del Consiglio dell’Ordine: in quest’occasione dovranno essere assegnate le cariche di presidente, segretario e tesoriere.

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Movida sicura a Napoli, i vigili controllano 35 locali: 12 multati

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Controlli per la Movida sicura a Napoli da parte degli agenti della Polizia Municipale di Chiaia, che hanno passato al setaccio 35 locali della zona tra via Bisignano, via Cavallerizza, vico dei Sospiri, via Belledonne e violetto nonché via Ferrigni, via Poerio e vico Satriano.
Al termine dell’intervento 12 esercenti sono stati verbalizzati per occupazione abusiva di suolo pubblico e 3 per difformità rispetto alla concessione rilasciata per un totale di 78 mq.
Due locali sono stati sanzionati per mancanza della documentazione relativa all’impatto acustico mentre diffondevano musica; multa anche a un bar che esercitava l’attività in maniera abusiva, senza alcuna licenza amministrativa e sanitaria. Ventidue locali sono stati multati inoltre e i titolari segnalati all’Autorità Giudiziaria e agli uffici tecnici comunali per installazione abusiva di tende.
Controlli anche alle modalità di conferimento dei rifiuti da parte dei pubblici esercizi: sono stati elevati 8 verbali per l’esposizione dei propri contenitori della differenziata sulla pubblica via in prossimità dei locali in orari e giorni non consentiti, nonché 3 verbali per il conferimento dei rifiuti in orari e con modalità vietate.
L’area oggetto di controlli è stata presidiata fino a tarda serata anche per la sosta soprattutto dei veicoli a due ruote: 50 le multe per la sosta in divieto ed in area pedonale. Gli agenti hanno multato 5 parcheggiatori abusivi e nella vicina piazza dei Martiri è stato effettuato anche un sequestro amministrativo di 189 pezzi tra bracciali, collane e cover per telefoni, vendute abusivamente da un ambulante.

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Camorra, dai video la verità suil’accoltellamento del figlio del pentito Giuliano

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Raffaele Giuliano, una volta arrivato in ospedale, si e’ fatto medicare ma ha rifiutato il ricovero. L’amico che era con lui, un ventenne, ha riportato una contusione e anche lui si e’ subito allontanato.
Gli agenti del Commissariato Bagnoli e della Squadra Mobile lo stanno cercando. In un video, registrato da un sistema di videosorveglianza della zona, gli investigatori sono riusciti a individuare il momento in cui Giuliano entra in macchina per farsi accompagnare in ospedale.
Il figlio di Salvatore Giuliano venne arrestato nel 2012, quando aveva appena 16 anni, nell’ambito di indagini su un tentato omicidio. Non si esclude che l’attivita’ investigativa possa finire nelle mani degli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia. Controlli sono in corso anche sulla proprieta’ del locale all’esterno del quale il giovane rampollo dei Giuliano e’ stato ferito.

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Camorra, agguato fuori al carcere di Secondigliano: Lello ‘Cartolandia’ rischia di perdere un occhio

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E’ ancora in gravi condizioni Raffaele Russo, il 40enne di Arzano colpito da diversi colpi di arma fuoco nell’agguato due giorni fa fuori al carcere di Secondigliano, dove era detenuto in regime di semilbertà. Una pallottola gli ha devastato il volto e rischia di perdere un occhio. I medici del san Giovanni Bosco dove è stato operato mantengono riserbo e cautela sulle sule condizioni di salute.
Russo, conosciuto in città con il soprannome di Lello “cartolandia”, dal nome del negozio di famiglia presso il quale lavorava ogni giorno uscito dal carcere. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire quanto accaduto l’altra mattina all’esterno del carcere attraverso i filmati delle videocamere di sorveglianza dell’istituto di pena. Contemporaneamente si sta passando al setaccio la vita dell’uomo attraverso i contatti telefonici, chat e social ma anche dei suoi familiari. In tanti sono stati già ascoltati.
Come il secondo ferito, estraneo all’agguato e colpito da un proiettile di striscio. Antonio Guida 42enne di Boscoreale ha raggiunto da solo l’ospedale di Boscotrecase  dove i medici lo hanno giudicato guaribile in sette giorni e dimesso.
Gli inquirenti non escludono che un agguato così plateale possa rappresentare anche un segnale per qualcuno all’interno del carcere e amico di Russo. Le  indagini si starebbero concentrando sugli incontri che il ferito ritenuto uomo di spicco del clan Moccia  potrebbe aver avuto prima di finire vittima dell’agguato. Ora i timori degli investigatori sarebbero tutti improntati verso una possibile recrudescenza, anche dopo l’agguato fallito ai danni del figlio del defunto boss Cennamo di Crispano, Gioacchino.
Tra le piste che vengono seguite, c’è anche l’ipotesi di un patto contro i Moccia tra il clan di Cardito e alcuni ambienti criminali arzanesi. Un gruppo di persone legato a quello che resta degli Amato-Pagano, che starebbe s minando il terrore tra Arzano, Scampia, Casoria, Cardito, Frattamaggiore e Crispano. Non disegnando di ambire anche alla vicina Afragola regno incontrastato dei Moccia.
Questa nuova organizzazione criminale in forte ascesa – secondo gli investigatori – avrebbe la propria base operativa nella zona degli edifici popolari di Arzano, rione “167”.

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Napoli, la polizia ferma una baby gang a Fuorigrotta: con un coltello minacciavano due ragazzine

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Sei giovanissimi bulli, sono stati bloccati dalla Polizia di Stato nel pomeriggio di oggi nel quartiere Fuorigrotta.
I giovanissimi, un 15enne e cinque 14enni, con la tecnica del “branco”, in Piazza S. Vitale, hanno accerchiato le tre vittime 13enni, due ragazzine che erano in compagnia di un amichetto e, dopo averli derisi, li hanno minacciati con un coltello, del tipo a scatto.
Il tempismo degli agenti del Commissariato di Polizia “S. Paolo” e di una Volante dell’U.P.G., ha consentito di bloccare i 6 ragazzini, trovati in possesso di un coltello.
Per tutti è scattata la denuncia, in stato di libertà, di concorso e porto abusivo di arma illegale.
I giovanissimi bulli, tre dei quali abitanti nel Rione Traiano, due nel quartiere Cavalleggeri d’Aosta ed uno nel Rione Loggetta, sono stati affidati ai genitori.

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Trentenne accoltellato durante una lite: è grave. Fermato un uomo di 50 anni

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E’ ricoverato in codice rosso all’ospedale “Rummo” di Benevento un trentunenne di Benevento, ferito all’addome da un’arma da taglio, probabilmente al termine di una lite.
L’uomo si e’ recato da solo in una struttura sanitaria alle porte della citta’ dove gli sono stati praticati i primi soccorsi da dove, vista la gravita’, e’ stato trasferito in ospedale. Sull’accaduto indagano i carabinieri che – secondo le prime indiscrezioni – avrebbero gia’ fermato un cinquantenne.

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Si è costituito l’uomo che ha accoltellato il giovane a Benevento

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Si è costituito ed è stato portato in carcere l’uomo che ieri ha accoltellato un giovane alla periferia di Benevento. Si tratta di Pio Taiani di 48 anni. Si è presentato alla stazione dei carabinieri di San Giorgio del Dannio insieme con il suo difensore ed ha confessato di aver accoltellato  Ottavio Lucci di 31 anni anch’egli di Benevento.
La lite sarebbe scoppiata per motivi economici a Piano Cappelle alla periferia della città. Secondo il racconto di Taiani sarebbe stato aggredito dal giovane e per difendersi lo avrebbe colpito con un arnese tagliente utilizzato da meccanici. Poi sarebbe scappato.
Tre fendenti alla mano, al braccio e  all’addome di Lucci che ha avuto la forza di mettersi in auto e arrivare fino a un punto di soccorso da dove è stato trasferito all’ospedale Rummo. Ora Taiani attende la decisione del gip sul fermo.

 

 

 

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Morì in cella per un infarto, due medici rischiano il processo

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Sarà il gup del Tribunale di Salerno a decidere il prossimo 8 novembre se mandare a processo i due medici del carcere di Fuorni a Salerno per la morte del detenuto 36enne Alessandro Landi.
Sono accusati di omicidio colposo perché “pur in presenza di una sintomatologia anche pregressa, quale dolore toracico intenso e persistente, e costrinzione mandibolare, indicativa di una possibile cardiopatia, omisero di disporre il ricovero del paziente in ospedale, rimandandolo, invece, in cella”.
Il pm che ha formulato l’accusa parla di “condotte omissive” dei due professionisti che con un esame degli enzimi si sarebbero accorti di quello che stava accadendo. La morte di Alessandro Landi, originario del quartiere di Matierno a Salerno, sopraggiunse a causa di tamponamento cardiaco dovuto alla rottura dell’aorta ascendente.
Era la notte di Santo Stefano dello scorso anno e dopo averlo visitato nonostante le sue condizioni i due medici rimandarano Landi in cella invece di farlo ricoverare in un ospedale dove sarebbe potuto essere salvato. Landi morì dopo poche ore. L’uomo era stato arrestato nell’ambito del blitz Italo con 62 arresti per rapine e  spaccio di droga tra Salerno e la piana del Sele. Ora i due medici G.B. 33 anni di Battipaglia e N.C. 33 anni di Pagani rischiano il processo.

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