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Channel: Cronaca – Cronache della Campania
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Salernitano permette alla polizia di arrestare un vandalo che a Bologna ha danneggiato 30 auto

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Bologna. Un salernitano che vive a Bologna ha permesso alla Polizia di arrestare un vandalo che la scorsa notte ha danneggiato una trentina di auto e scooter parcheggiati in zona lame a Bologna. Non ha risparmiato nemmeno l’auto di un invalido, con il contrassegno dei disabili in vista, il vandalo che ha creato il panico nel centro di Bologna. Ad alcune ha staccato il tergicristalli, ad altre ha divelto a calci lo specchietto retrovisore o incrinato il parabrezza. L’uomo, un bolognese di 44 anni è stato bloccato dalla polizia che lo ha denunciato per danneggiamento aggravato e continuato, e sanzionato per ubriachezza manifesta. Erano circa le 2.50 quando un residente, un 45enne di Salerno svegliato da un rumore, si è affacciato alla finestra e ha visto un uomo prendere a calci le auto in sosta. Gli ha gridato di smetterla, ma lui ha continuato. Sceso in strada si è messo a seguire il vandalo – avvisando nel frattempo la Polizia – che ha gettato a terra motorini e colpito altre auto, prima di essere bloccato in via Brugnoli. Una decina di giorni fa, un altro raid dello stesso tipo era avvenuto in via Oberdan.

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Fidanzati uccisi, entro domani la sentenza per il militare napoletano accusato del duplice omicidio

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“Credo fermamente che Giosue’ Ruotolo sia un detenuto innocente per un fatto che non ha commesso”: lo ha detto l’avv.Giuseppe Esposito, uno dei legali dell’unico imputato nel processo davanti alla Corte di Assise di Udine per il duplice omicidio della coppia di Fidanzati Teresa Costanza e Trifone Ragone, uccisi a colpi di pistola nel parcheggio del palazzetto dello sport di Pordenone la sera del 17 marzo 2015, concludendo nel pomeriggio le repliche della difesa.
“Se sono qui a reclamare una sentenza di assoluzione – ha aggiunto Esposito, difensore di Ruotolo insieme all’avv. Roberto Rigoni Stern – non e’ perche’ devo recitare un ruolo. Credo veramente e’ fermamente in quello che vi ho detto in queste lunghe ore di discussione”. Al termine delle repliche i giudici si sono ritirati in camera di consiglio presso una caserma. Il verdetto e’ atteso non prima di domani sera.

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Spaccio nel Golfo di Policastro: arrestate sei persone

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Salerno. Spaccio di droga nel golfo di Policastro, a Sud di Salerno. Eseguite questa mattina, dai carabinieri della compagnia di Sapri, nove misure cautelari, sei agli arresti e tre con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nei confronti di altrettante persone di età compresa tra i 21 e 37 anni, ritenute responsabili, dai magistrati di Vallo della Lucania, di aver creato una rete smercio di hashish e marijuana. L’indagine è durata all’incirca sei mesi, mostrando che gli indagati dopo essersi approvvigionati dello stupefacente nell’hinterland salernitano, ritornavano nei comuni del golfo di Policastro per rivenderlo ai consumatori locali. Nel corso dell’indagine i militari hanno arrestato, in flagranza, altre sei persone perchè trovate in possesso di sostanze stupefacenti destinate ad essere cedute ad altri soggetti. Complessivamente, sono stati sequestrati 300 grammi di hashish e 100 di marijuana.

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Maltempo, chiusa per infiltrazioni di acqua una scuola a San Giorgio a Cremano

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San Giorgio a Cremano. Chiusa per infiltrazioni di acqua piovana la scuola media statale ‘Guglielmo Marconi’ a San Giorgio a Cremano. L’amministrazione, guidata dal sindaco Giorgio Zinno, fa sapere che il disagio si è verificato a causa del forte vento e delle piogge della scorsa notte. In particolare, il canale di scarico delle acque provenienti dal tetto è stato ostruito da materiali portati dalle raffiche di vento che hanno accompagnato la pioggia, impedendo all’acqua di defluire.
La scuola è stata provvisoriamente chiusa per consentire ai tecnici inviati dal Comune di verificare gli eventuali danni e ripristinare lo stato dei luoghi. Inoltre, l’amministrazione chiarisce che non vi è alcun collegamento tra quanto avvenuto e i lavori effettuati dall’Ente, che hanno riguardato il rifacimento di aule e spazi comuni con l’ammodernamento e ristrutturazione delle parti fatiscenti, il restyling dei bagni resi più facilmente accessibili ai diversamente abili, il rifacimento dell’impianto elettrico e di illuminazione che è stato triplicato in potenza e la realizzazione di quello antincendio.
“E’ stata una circostanza non imputabile assolutamente agli interventi effettuati dall’Ente che non hanno riguardato lastra di copertura, né pluviali” spiega il sindaco Giorgio Zinno “Semplicemente si è ostruito il canale verticale di scarico che è stato immediatamente liberato. La tempestività dei tecnici consentirà di riaprire la scuola domani, naturalmente dopo aver ottenuto le necessarie garanzie di messa in sicurezza degli studenti”.

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Castellammare. Danni e disagi per le prime piogge invernali

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Castellammare di Stabia. Le prime piogge invernali hanno portato i primi danni e disagi in città. Le immagini di ieri sera raccontano una città allagata in più punti, quelle di questa mattina, invece, ci fanno vedere i danni generati sicuramente dal maltempo ma anche dalla poca manutenzione di arterie, caditoie e tutto quanto possa agevolare il normale deflusso dell’ acqua piovana. Siamo a Piazza Principe Umberto, conosciuta da molti come piazza Monumento dove il manto stradale composto da sampietrini, livellato e riposto sulla strada qualche mese fa, ha ceduto alla pioggia, come riportato dall’immagine. Molti si chiedono come sia possibile che, a pochissimi mesi dall’inaugurazione della nuova arteria, già si verifichino spiacevoli episodi come questo.
Foto Ferdinando Manzo

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Napoli, le armi della faida di Forcella erano nascoste in cassaforte

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Gli agenti del Commissariato Polizia Vicaria-Mercato, durante il controllo del territorio, nella tarda mattinata in zona Forcella, hanno rinvenuto due pistole.
I poliziotti, in uno stabile di piazza S. Arcangelo a Baiano hanno scoperto una cassaforte occultata su di un terrazzo dietro ad un muretto con della guaina che la copriva.
All’interno della cassaforte i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato due pistole, una Beretta calibro 92 FS completa di caricatore ed una pistola Smith e Wesson calibro 357 Magnum priva di munizionamento.
Inoltre all’interno vi erano anche 27 cartucce calibro 9×19 ed un caricatore privo di munizionamento. Sono in corso accertamenti tecnici-balistici sulle armi rinvenute da parte della Polizia Scientifica.

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Napoli, la Procura chiede il processo per il rettore del Suor Orsola Benincasa

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Il pm della procura di Napoli, Graziella Arlomede ha chiesto il rinvio a giudizio del rettore dell’Universita’ Suor Orsola Benincasa, Lucio D’Alessandro, nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarita’ per favorire Francesco Zecchino, figlio dell’ex ministro Ortensio Zecchino, per un incarico di ricercatore (insegnamento di Storia dei Giardini).
I fatti si riferiscono a un concorso del 2003, oggetto di numerosi ricorsi amministrativi. Il reato contestato e’ di abuso di ufficio mentre l’accusa di falso e’ ipotizzata nei confronti di tre componenti della commissione, per i quali pure il pm ha chiesto il giudizio: Giovanni Coppola, Anna Giannetti, Alessandro Viscogliosi.
Ne’ Francesco Zecchino ne’ il padre risultano indagati nella vicenda. L’udienza preliminare e’ stata fissata per il 16 novembre prossimo davanti al gup Marina Cimma. D’Alessandro in una nota del settembre scorso sottolineo’ che la vicenda giudiziaria risale a concorso del 2003 ”mentre io – affermo’ – soltanto dal maggio del 2011 ho avuto l’onore di iniziare a ricoprire la carica di Rettore dell’Universita’ Suor Orsola Benincasa” e di essersi limitato ”a dare seguito alle decisioni assunte dalla magistratura amministrativa”.

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Camorra, il pentito pronto a parlare anche del duplice omicidio Gaiola-Abrunzo

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Ciro Abrunzo ’o cinese, è stato indicato dal boss neo pentito Gennaro Notturno ‘ o sarracino come il vero esecutore materiale della vittima innocente della camorra Gianluca Ciminiello, il giovane tatuatore di Casavatore freddato sull’uscio del suo negozio nel 2010. Ma il presunto killer non potrà mai difendersi perché è stato ucciso a sua volta il 21 giugno del 2012, nel corso di un plateale agguato a Barra in cui fu ucciso anche il ras Franco Gaiola, detto ‘o fachiro.
L’ex boss e prima killer del clan Amato-Pagano potrebbe dare una svolta anche alle indagini sull’omicidio di ‘o cinese. Prima di lui a parlarne è stato soprattutto Carmine Cerrato detto “Tekendò”, parente del boss Cesare Pagano, che ha puntato il dito contro Franco Bottino: un 27enne soprannominato “Mustafà”, fedelissimo di Mariano Riccio (altro genero di Pagano), descritto come componente del gruppo di fuoco.
Anche Rosario Guarino, detto “Joe banana”, hanno comunque parlato di Franco Bottino come uno dei due (l’altro secondo i pentiti sarebbe stato Francesco Paolo Russo) autori dell’omicidio di Ciro Abrunzo “’o cinese”, residente a Barra ma ras emergente degli Abete-Abbinante-Notturno-Aprea. L’agguato, come ha ricordato Il Roma, avvenne il 21 giugno 2012 e fu un attacco compiuto dagli Amato-Pagano, allora non ancora spaccati tra “melitesi” e “maranesi”, e dal clan della “Vanella Grassi”.
Ecco cosa ha raccontato Carmine Cerrato: “Mustafà è entrato nel clan nel 2009, quando Cesare Pagano era latitante, si colloca da subito a Mugnano, accanto al D’Andò nel settore delle estorsioni. Durante la prima fase della faida, quando il clan Amato-Pagano perse Mugnano, “Mustafà” si rifugia a Melito, divenendo un killer a fianco mio e di “Mariano” e infatti partecipa all’omicidio Abrunzo del 21 giugno 2012. Che io sappia non ha partecipato ad altri omicidi.
Dopo la faida, torna a Mugnano ed è stato uno dei referenti per le estorsioni, con lui lavoravano “Peppe sinistro”, “Lino il barbiere e un’altra persona di cui non ricordo il nome, ma saprei riconoscere. Diviene responsabile della piazza della 219, che era diventata dal 2012 la nostra piazza, estromettendo completamente gli Amato. Per come mi chiede, effettivamente a settembre del 2012 “Mustafà” ha avuto una discussione con Mariano, all’esito della quale gli venne tolta la gestione della 219, che è stata affidata a Turam”.
Anche Rosario Guarino, “Joe Banana”, ex reggente dalla Vanella-Grassi, all’epoca alleati con gli Amato-Pagano, ha indicato Franco Bottino quale presunto responsabile dell’omicidio
di Ciro Abrunzo ’o cinese: “È Bottino detto “Mustafà”, di lui ho già detto in altro interrogatorio, è affiliato al clan Amato-Pagano, con ruolo di killer, custodiva le armi e
acquistava armi per il clan Amato- Pagano. So che ha partecipato all’omicidio di Ciro Abrunzo, detto il “Cinese” a Barra, nel giugno del 2012. “Mustafà” aveva molte basi a Barra-San Giovanni. Era affiliato al clan Amato-Pagano”.

 

 

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Stalker napoletano perseguitava il nuovo fidanzato della sua ex: arrestato

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Prato. Per sfuggire all’ex della sua compagna è arrivato a rifugiarsi nella caserma della polizia stradale di Prato che poi, dopo indagini, ha arrestato il presunto stalker. In carcere venerdi’ scorso, su ordine del gip pratese, è finito un 47enne, originario di Napoli e residente in Toscana, che, così è stato ricostruito dall’accusa, non avrebbe mai accettato la fine della storia con la sua fidanzata, avvenuta due anni fa, iniziando a perseguitare la donna e poi il nuovo compagno di lei, arrivando anche a prendere casa vicino alla coppia. Già nel 2015 l’uomo era finito agli arresti domiciliari, su provvedimento del gip di Pistoia, per la sua condotta nei confronti della ex, che più volte lo aveva trovato sotto casa la sera, al rientro dal lavoro. Scoperto poi che la donna, a Prato, aveva iniziato una nuova relazione, avrebbe preso di mira anche il suo nuovo compagno, iniziando a seguirlo dappertutto, sotto casa, nei posti frequentati per lavoro e ovunque andasse, insultandolo e minacciandolo. Una volta sarebbe anche arrivato ad aggredirlo con una bottiglia di vetro: la vittima l’avrebbe scampata grazie all’intervento del cognato. Proprio in occasione di una delle fughe dal suo persecutore, il nuovo compagno della donna si è rifugiato nella caserma della polstrada di Prato ai cui agenti ha raccontato quanto stava subendo. I poliziotti hanno avviato accertamenti, installando anche un satellitare sotto la macchina del 47enne per monitorare i suoi spostamenti. L’esito delle indagini ha poi portato il gip a emettere un provvedimento di custodia cautelare, eseguito dai poliziotti di Prato insieme ai colleghi di Pistoia.

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Castellammare, allerta meteo: il sindaco ordina la chiusura della scuola nella giornata di domani

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A seguito dell’ultimo bollettino meteo della Protezione Civile regionale, che segnala lo stato di preallarme dalle ore 20.00 di stasera e fino alle ore 20.00 di domani martedì 7 novembre, a causa delle condizioni meteorologiche avverse, per constatare eventuali danni avvenuti sul territorio comunale, per salvaguardare l’incolumità dei tanti alunni che provengono da fuori città, il Sindaco Antonio Pannullo ha emesso ordinanza di chiusura di tutte le scuole cittadine di ogni ordine e grado.

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Napoli, domani il camper antiviolenza sarà al Vomero

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La Polizia di Stato,domani, sarà presente nel quartiere Vomero con il Camper rosa, iniziativa promossa contro la violenza nei confronti delle donne.
A bordo del Camper, come sempre, sarà presente una equipe di personale specializzato, tra cui personale femminile ed un medico della Polizia di Stato, abilitati nel trattare tale tipologia di reato.
Il Camper sosterà nella centralissima Piazza Vanvitelli.
Con lo slogan “Questo non è amore…” la Polizia di Stato vuole offrire un supporto e mettere in guardia le donne, con consigli e procedure da adottare laddove si ritrovino vittime di comportamenti aggressivi e minacciosi.
L’iniziativa si avvale anche della partecipazione dei rappresentanti delle varie associazioni antiviolenza.

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Camorra, blitz contro il clan Mallardo: arresti e sequestro beni

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Alle prime luci del giorno e’ scattata una maxi operazione della Polizia di Stato nei confronti del clan camorristico dei Mallardo e dei cosiddetti scissionisti. Gli operatori del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, gli agenti della Squadra Mobile di Napoli e Firenze stanno eseguendo misure cautelari, emesse dal Gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di diverse persone, responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, della violazione della normativa sulle armi, di riciclaggio e di intestazione fittizia di beni. E’ in corso di esecuzione altresi’ un sequestro preventivo di beni, tutti riconducibili al clan Mallardo che ha la sua base a Giuliano, a nord di Napoli.

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Napoli, scippa e ferisce una giovane nel cuore della Movida di Chiaia: arrestato rapinatore di Marano

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L’aveva adocchiata mentre si intratteneva con amici e amiche nel cuore della Movida di Chiaia. Poi quando la ragazza stava rincasando è entrato in azione in via Fiorelli. In sella a un’Aprilia Sport City l’ha raggiunta alle spalle e le ha strappato la borsa che portava a tracolla. La giovane ha cercato di resistere, aggrappandosi alla borsa, ma il criminale l’ha strattonata, con un’accelerata l’ha trascinata a terra ed è scappato.
La ragazza è riuscita a dare l’allarme e i carabinieri l’hanno aspettato all’uscita della galleria Quattro Giornate, sicuri che sarebbe passato di lì. E così è stato: a Fuorigrotta ha trovato i carabinieri, lui ha continuato la sua corsa ma solo per qualche chilometro quando è stato raggiunto e arrestato. Durante la fuga si era disfatto della borsa rubata ma con se aveva ancora il telefonino e il bancomat della ragazza.
Le manette sono scattate ai polsi di Francesco Buonagiunto, 35 anni di Marano, ha precedenti penali per rapina e scippo, è stato arrestato con l’accusa di rapina e lesioni e rinchiuso nella casa circondariale di Poggioreale in attesa del processo. La ragazza, intanto, era stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo: medicata per escoriazioni e contusioni a un polso, un braccio e un ginocchio, è stata dimessa con sette giorni di prognosi.

 

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Camorra, clan Mallardo: 19 gli arresti: c’è anche un dipendente del comune di Giugliano

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La massiccia operazione, in maniera simultanea, ha visto interessate le città di Napoli, il comune di Giugliano in Campania , Firenze ed altre province toscane. Diciannove i soggetti colpiti da misure cautelari.
Tra i destinatari della misura il capo clan Francesco Mallardo e suo cognato, Antimo Liccardo, dipendente del comune di Giugliano in Campania. Sottoposte a sequestro preventivo unità immobiliari, società operanti in vari settori, veicoli e rapporti bancari, per un valore stimato intorno a 50 milioni di euro.

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Omicidio di Juliya, arrivano i Ris sulla scena del crimine

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Cervino, Caserta. A distanza di una settimana dal ritrovamento del corpo senza vita di Juliya Jaksic gli uomini del Ris di Roma passeranno al setaccio la casa colonica divenuta luogo del delitto. Questa mattina gli investigatori cercheranno di capire la dinamica che ha portato all’omicidio della montenegrina.
La pista più probabile resta quella di un omicidio maturato nella cerchia dei conoscenti anche l’unico indiziato è il compagno Joseph Casablanca che, però, da due settimane ha fatto perdere le proprie tracce. La casa sembrerebbe in ordine, circostanza che fa pensare ad un assassinio senza colluttazione. Intanto proseguono le ricerche di Joseph che potrebbe essere stato aiutato da connazionali per scappare via.
Le indagini, inoltre, proseguono anche sul piano di un’ipotetica terza persona che abbia aiutato il marocchino a compiere il delitto, prestandogli la pistola. La salma della 38enne è ancora all’ospedale di Caserta. E’ saltata l’autopsia ieri per ulteriori indagini disposte dalla procura che potrebbe svolgersi nella giornata di oggi.

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Camorra, condannato a 4 anni di carcere il boss del clan Contini

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E’ stato condannato a 4 anni di carcere il boss Giuseppe Amendola, ‘o guaglione, ex reggente del clan Contini. E’ accusato di ricettazione e falso in atto pubblico, reati entrambi aggravati dall’agevolazione al clan. Quando fu arrestato nell’estate del 2015 infatti fu trovato in possesso di documenti falsi.
Il boss era latitante da oltre un anno ma se ne stava tranquillamente al sole sulla spiaggia a Torvaianica, sul litorale romano. Fu ammanettato tra lo stupore generale dei bagnanti.
Era in vacanza e aveva affittato un appartamento nella località del litorale laziale, dove si era fatto raggiungere dalla famiglia.
Nell’appartamento preso in affitto la polizia sequestrò3500 euro in contanti, 2 telefoni cellulari, 13 pen drive ed un computer e anche una Peugeot in uso al latitante. Ieri è arrivata la prima condanna. Ma per lui la Dda ha chiesto 14 anni di carcere nel maxi processo contro il clan Contini che si sta celebrando davanti al Tribunale di Napoli e la cui sentenza è attesa per fine anno.

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Violentava la figlia insieme con un amico: inchiodato in aula dal fidanzato della ragazza

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Avrebbe violentato sua figlia per più di una volta, concedendola anche ad un amico dopo averla inibita con la droga. Ad inchiodarlo è anche la testimonianza del fidanzato della vittima. Nell’ aula “Marcello Torre” del tribunale di Nocera Inferiore si è celebrata l’udienza che vede a processo un 39enne di San Marzano sul Sarno, accusato di aver violentato più volte la figlia. La vera e propria svolta, in fase di dibattimento, si è registrata con la testimonianza di un ragazzo, attuale fidanzato della vittima.
Secondo i suoi racconti il padre usciva dalla stanza della figlia con il pantalone slacciato, andando a confermare l’impianto accusatorio dei giudici. “A questa storia sono estraneo – ha detto il ragazzo – quando andavo a casa, da lei, vedevo che quell’uomo usciva dalla camera da letto con il pantalone slacciato. Lei era all’interno e ricordo che chiedeva aiuto”. Una storia accaduta nel lontano 2013 quando i carabinieri raccolsero a più riprese le denunce della moglie dell’imputato e della ragazzina.
Il padre abusava della figlia insieme ad un amico, già condannato con rito abbreviato a 2 anni e 6 mesi. Spesso il padre si nascondeva nell’armadio ed osservava l’amico e la figlia a letto: i due si sarebbero alternati nelle violenze.
La bambina ha spiegato che il padre l’avrebbe costretta a dormire – sin da piccola – con lui, per poi baciarla sulla bocca e provando ripetutamente a spogliarla. Il processo, alle fasi finali, riprenderà il prossimo 30 gennaio.

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Ai domiciliari, vendeva droga davanti ai tre figli minori: arrestato

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Sono trascorsi solo quattro giorni, da quando gli agenti del Commissariato di P.S. “Afragola” hanno eseguito un sequestro di circa 15 chilogrammi di cocaina ed eroina, destinata a quella che è considerata una delle più grandi “piazze di spaccio” a nord di Napoli, che ha portato all’arresto di due persone e, nella serata di ieri, i poliziotti hanno fatto nuovamente irruzione nel Parco Verde di Caivano, arrestando un ennesimo spacciatore.
G. B., pregiudicato di 48anni, sottoposto al regime degli arresti domiciliari, proprio per essere stato arrestato per il reato di stupefacenti, aveva installato presso la sua abitazione un circuito di videosorveglianza, in modo da osservare il perimetro dello stabile, oltre all’area parcheggio.
I poliziotti, avendo osservato il modus operandi dello spacciatore, abitante al piano rialzato, hanno fatto irruzione nell’abitazione nell’attimo in cui ne stava uscendo uno dei tanti acquirenti.
La sorpresa degli agenti, nell’entrare in casa, è stata quella di sorprendere, nel salone-soggiorno, tre bambini, di età compresa tra i 10 ed i 13 anni, che guardavano la tv mentre era in atto l’attività di spaccio, mentre da un’altra smart tv, ubicata nello stesso ambiente, venivano trasmesse le immagini del sistema di videosorveglianza.
Inutile il tentativo del 48enne, alla vista dei poliziotti, di disfarsi di un involucro, contenente droga, cercando di lanciarlo dalla finestra dell’appartamento, prontamente, strappatogli dalle mani da un poliziotto.
Sulla penisola della zona cucina, rinvenuto un bilancino di precisione, numerosissime banconote di vario taglio, per la somma di €.1.400,00, un rotolo di buste per il confezionamento, un accendino ed un paio di forbici.
Identificato e segnalato alla competente Autorità l’acquirente, trovato in possesso di una dose di “cocaina”, acquistata per la somma di €.20,00.
La droga sequestrata allo spacciatore, dalla quale era possibile confezionare almeno 50 dosi, è risultata essere identica a quella sequestrata all’acquirente.
L’uomo è stato arrestato, in quanto responsabile del reato di spaccio e di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, e condotto dalla Polizia alla Casa Circondariale di Poggioreale.

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Napoli, oggi i funerali dello chef Mannuzza investito dal pirata della strada in via Marina

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Si terranno oggi pomeriggio i funerali dello chef Gennaro Mannuzza investito due settimane fa in via Marina a Napoli mentre rincasava a Ponticelli e morto dopo nove giorni di agonia in ospedale. Il 57enne, padre di due figli ed apprezzato chef, aveva lavorato anche all’estero, degli hotel Santa Lucia e Oriente di Napoli, fu investito da un’auto pirata la sera del 24 ottobre scorso.
L’uomo rimase per terra morente mentre il suo investitore scappò. Quando dopo un’ora arrivarono i soccorsi Mannuzza era già in condizioni disperate. Il suo investitore è stato individuato e identificato grazie alle telecamere del sistema di video sorveglianza pubbliche. E’ accusato di omissione di soccorso e omicidio colposo.
L’inchiesta è coordinata dal pm Luisanna Figliolia. L’uomo sostiene di essere scappato perchè ha avuto paura. Ma la famiglia dello chef, dopo l’estremo gesto di amore di donare alcuni organi del loro congiunto, attraverso il loro legale, chiedono giustizia.

 

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Camorra, spallata al clan Mallardo: nuovo arresto per il boss e altri 18 affiliati. IL VIDEO DELL’OPERAZIONE

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Alle prime luci del giorno è scattata una maxi operazione della Polizia di Stato nei confronti del clan Mallardo e dei cosiddetti scissionisti. Gli operatori del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, gli agenti della Squadra Mobile di Napoli e Firenze stanno eseguendo misure cautelari, emesse dal Gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di diverse persone, responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, della violazione della normativa sulle armi, di riciclaggio e di intestazione fittizia di beni.
La massiccia operazione, in maniera simultanea, ha visto interessate le città di Napoli, il comune di Giugliano in Campania, Firenze ed altre province toscane. 19 soggetti colpiti da misure cautelari. Tra i destinatari della misura il capo clan Francesco Mallardo e suo cognato, Liccardo Antimo, dipendente del Comune di Giugliano in Campania. Sottoposte a sequestro preventivo unità immobiliari, società operanti in vari settori, veicoli e rapporti bancari, per un valore stimato interno a 50.000.000,00 euro.

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