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Channel: Cronaca – Cronache della Campania
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Torre Annunziata, crollo a Rampa Nunziante: il 2 luglio in 15 davanti al gup

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Torre Annunziata. E’ stata fissata per il 2 luglio prossimo l’udienza preliminare davanti al Gup del tribunale di Torre Annunziata, che dovrà decidere sugli eventuali rinvii a giudizio degli indagati per il crollo dell’edifico alla rampa Nunziante del 7 luglio 2017 in cui morirono sotto le macerie otto persone. Per la Procura la causa del crollo del palazzo sono stati i lavori di manutenzione straordinaria eseguiti al secondo piano dell’edificio, i quali attraverso la demolizione di tramezzi divi-sori, causarono il collasso dell’intero fabbricato.  Nella tragedia morirono Giacomo Cuccurullo, la moglie Edy Laiola e il figlio Marco; Pasquale Guida, la moglie Anna Duraccio, e i figli Franesca e Salvatore; la signora Giuseppina Aprea. La chiusura delle indagini è stata notificata a quindici indagati: Gerardo Velotto, proprietario dell’appartamento in ristrutturazione; Massimiliano Bonzani, responsabile dei cantieri; l’operaio Pasquale Cosenza; l’architetto Aniello Manzo; e l’avvocato Roberto Cuomo, amministratore del condominio. Inoltre, risultano indagate altre dieci persone, tra cui i proprietari delle unità abitative dell’immobile, per falso ideologico in atto pubblico. Si tratta di Vitiello Rosanna, Bonifacio Ilaria, Manzo Aniello, Cirillo Emilio, Cuomo Roberto, Lafranco Fortunato Massimiliano, Buongiovanni Rita, Buongiovanni Giuseppe, Buongiovanni Donatella, Amodio Roberta.

 

Cronache della Campania@2018


Napoli, la sparatoria in via Carbonara: attacco dei Mazzarella al Buvero di Sant’Antonio

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Napoli. Ci sono delle immagini di alcune telecamere nei pressi di via Carbonara che hanno ripreso parte dell’arrivo e della fuga dei pistoleri incendiari che ieri mattina hanno seminato il panico nella strada prima esplodendo ben 14 colpi da una pistola calibro 9×21 contro il civico 102 e poi dando fuoco al  portone con una bottiglia incendiaria. Il destinatario del “messaggio” secondo gli investigatori  dovrebbe essere il pregiudicato Nunzio De Luca, 43 anni, considerato uno dei pusher del clan Contini, e fratello di Carmine, altro noto pregiudicato della zona. Il 14 aprile scorso un primo avvertimento era arrivato con 6 colpi di pistola. Ieri il volume di fuoco è aumentato e anche il messaggio è stato più preciso perché tre proiettili si sono conficcati contro il balcone di casa De Luca. L’uomo è stato anche sentito dai carabinieri, che stanno indagando sul caso, ma naturalmente non ha saputo o voluto fornire dare indicazioni utili alle indagini. Gli investigatori sono convinti che nella zona sia in atto dal settembre scorso una faida per il controllo del mercato del Buvero di sant’Antonio. Il duplice omicidio avvenuto il 5 settembre del boss  Eduardo Amoroso e del cognato Salvatore Dragonetti, entrambi legati al gruppo dei Mazzarella hanno segnato il punto di non ritorno dello scontro con i Contini, signori incontrastati della zona. Secondo gli investigatori quello di ieri mattina è il tentativo di nuovi gruppetti criminali vicini ai Mazzarella della zona di Poggioreale di imporsi nella gestione dello smercio della droga al minuto. La zonna ora sarebbe sotto il controllo del gruppo dei De Martino (sempre legati ai Contini), e alleati con i Saltalamacchia-Ricci dei Quartieri Spagnoli. Uno scenario criminale in continuo cambiamento dopo l’arretramento di nuovi Giuliano e con l’esilio forzato a Secondigliano del giovane Raffaele Giuliano  detto “lello”. L’inchiesta è coordinata dalla Dda, al lavoro i carabinieri della compagnia Stella e del comando provinciale.

 

Cronache della Campania@2018

Sparatoria al matrimonio in un ristorante al Vesuvio: uno ferito, l’altro ricercato

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Un matrimonio ieri sera è finito nel sangue. Un uomo, di cui non sono state diffuse le generalità, è rimasto ferito alle gambe a seguito di una sparatoria in uno dei locali più amati all’ombra del Vesuvio. Le indagini sono condotte dai militari di Torre Annunziata che si sono messi sulle tracce del pistolero. Secondo una prima ricostruzione dei fatti la sparatoria è avvenuta intorno alle 22 nel locale. Ieri sera erano in corso due cerimonie e i due protagonisti, in negativo ovviamente, erano invitati a due matrimoni differenti. Durante festa i due si sono incontrati ed hanno avuto un acceso diverbio, erano stati separati da alcuni presenti e sembrava essersi tutto esaurito in quella circostanza. Invece no. Poco dopo uno dei due ha fatto ritorno in una delle due sale per cercare il suo “rivale”. Estrae l’arma dalla giacca e colpisce la vittima alla gamba tra il panico generale. Subito dopo l’uomo si è dato alla fuga mentre qualcuno ha provato anche a fermarlo. Nel frattempo alcuni invitati hanno accompagnato il ferito in ospedale e pare non sia in pericolo di vita. Sul posto i carabinieri di Torre Annunziata che hanno ascoltato la vittima ed alcuni testimoni. Vittima e pistolero si conoscono bene e probabilmente tra loro ci sono vecchie ruggini. Lungo tutto il territorio sono stati dispiegati numerosi posti di blocco con l’intento di trovare e bloccare l’uomo che è scappato dopo aver fatto fuoco. I militari dell’arma stanno raccogliendo tutti gli elementi utili alle indagini con rilievi all’interno del locale e l’acquisizione dei filmati di alcune telecamere di videosorveglianza presenti in zona. L’episodio di ieri sera è avvenuto davanti a decine di testimoni, tra cui molti bambini, il che ha aumentato il rischio che le due cerimonie in corso potessero sfociare in una vera e propria tragedia.

Cronache della Campania@2018

Per un anno violenze su una 13enne: camionista salernitano finisce ai domiciliari

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Salerno. Per un anno un camionista 39enne avrebbe avuto rapporti sessuali con una 13enne e in una circostanza anche in presenza di un’amichetta della minore. Al 39enne è stata notificata una misura agli arresti domiciliari disposta dal gip del Tribunale di Salerno. Violenza sessuale aggravata. E’ questa l’ipotesi di reato contestata all’uomo per aver avuto rapporti sessuali con la 13enne che, probabilmente, era consenziente. I fatti sarebbero iniziati da maggio dell’anno scorso ma la denuncia della mamma è di alcuni mesi fa quando la donna, controllando il telefono della figlia, si è accorta di conversazioni poco chiare che l’hanno allarmata. Alcuni messaggi, infatti, erano un po’ più “spinti”. I messaggi e i comportamenti strani dell’adolescente hanno convinto la donna a sporgere denuncia ai carabinieri che hanno iniziato le indagini. Gli incontri sarebbero avvenuti a casa del 39enne a Salerno: una volta anche in presenza di un’amichetta della minore, una 12enne che non ha subito nessun abuso.

Cronache della Campania@2018

Truffa alle ragazze in cerca di lavoro sui siti internet: 21 arresti

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Questa mattina, all’esito di indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere e degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di 21 persone per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Il provvedimento cautelare è il risultato di una complessa indagine – condotta dai Carabinieri della Stazione di Parete dal mese di settembre 2016 al mese di ottobre 2017 – nella quale sono confluiti una pluralità di procedimenti pendenti presso questa Procura nonché altri Uffici giudiziari del territorio nazionale.
L’attività info-investigativa ha consentito di delineare l’esistenza di una strutturata e ramificata associazione per delinquere, avente base operativa in Parete ed attiva su tutto il territorio nazionale, e di individuarne il peculiare modus operandi. Le vittime – soprattutto giovani donne in cerca di occupazione lavorativa che inserivano le proprie richieste sui siti internet fornendo anche il proprio recapito – venivano contattate telefonicamente dagli indagati che, qualificandosi come dipendenti del sito internet sul quale veniva pubblicato l’annuncio oppure come avvocati e/o agenti della Polizia Postale, ingeneravano negli inconsapevoli inserzionisti la falsa rappresentazione di controversie giudiziarie ai loro danni, paventando loro il rischio di inesistenti sanzioni amministrative e/o penali dovute a presunte irregolarità nell’inserimento dell’annuncio.
Agli inserzionisti veniva, infine, prospettata la necessità – per evitare tali sanzioni – di corrispondere somme di denaro (mediamente ammontanti ad euro 2.000,00) su carte postepay appositamente attivate dagli appartenenti al sodalizio criminale. I profitti illeciti ottenuti dall’organizzazione, per quanto finora già accertato, ammontano ad una somma di circa 134.000,00 euro riferibili ad 80 episodi perpetrati complessivamente in ben 42 diverse province italiane.

Cronache della Campania@2018

Choc a Nola, abusi su una bimba di tre anni: arrestato 24enne

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Abusi su una bimba di tre anni: e’ quanto hanno scoperto i carabinieri a Nola. Arrestato un uomo di 24 anni per atti di violenza sessuale aggravata. Le indagini, scaturite da una confidenza raccolta a seguito dell’intervento di una pattuglia dei carabinieri, hanno consentito di delineare un grave e univoco quadro indiziario a carico dell’uomo ritenuto responsabile di aver commesso gli abusi nel gennaio 2018.Secondo le indagini, coordinate dalla Procura di Nola e condotte dai carabinieri, l’abuso sulla piccola si sarebbe verificato una sola volta. L’uomo avrebbe incontrato la bimba casualmente in una casa e trovandosi da soli nella stessa stanza avrebbe cominciato ad abusarne. Qualcuno, pero’, lo ha visto. E’ scattata la confidenza ad una pattuglia dei carabinieri e da qui le indagini. L’uomo, disoccupato, non ha quindi legami di parentela con la piccola vittima.

Cronache della Campania@2018

Castellammare. Violentata a 12 anni, il Cif organizza una fiaccolata di solidarietà

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Castellammare. Una fiaccolata di solidarietà e vicinanza alla ragazzina di Gragnano di 12 anni violentata da tre delinquenti. Questa è l’iniziativa promossa dal Centro italiano Femminile Castellammare per non far cadere nel dimenticatoio lo stupro della ragazzina vittima di baby mostri di stabiesi. L’appuntamento è per questa sera alle ore 20. La fiaccolata partirà dall’hotel Miramare e terminerà in Cattedrale. Lo stupro si consumò ad Aprile. La ragazzina fu violentata a turno da tre minorenni stabiesi che filmarono tutto con gli smartphone. Attualmente i tre sono rinchiusi nel carcere di Nisida mentre la ragazzina, probabilmente, lascerà Gragnano. “Noi ci siamo, contro la violenza su bambine e bambini e donne di ogni età. Invitiamo i cittadini a partecipare, poteva essere nostra figlia”.

Cronache della Campania@2018

E’ caccia alla ‘postina’ del pacco bomba che ha ferito gravemente il giovane avvocato

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E’ caccia al postino  o alla postina ” bombarola” che ieri mattina ha consegnato il pacco esplosivo all’avvocato Giampiero Delli Bovi ferendolo gravemente e facendogli perdere l’uso di entrambe le mani. I carabinieri guidati dal capitano Erich Fasolino che stanno conducendo le indagini sotto il coordinamento della Procura di Salerno hanno preso visione di alcuni filmati di telecamere private poste lungo la zona  di via Fratelli Rosselli 155, nel centro della frazione Macchia dove abita la famiglia Delli Bovi. Molte persone hanno fornito testimonianze ai carabinieri. Chi ha recapitato il pacco bomba sapeva che la casa del giovane avvocato e quelle adiacenti sono sprovviste di telecamere. Ma ci sarebbe qualcuno che avrebbe filmato inconsapevolmente l’arrivo nella zona di una persona sconosciuta. Si tratta di una donna anziana. e Nel frattempo si stanno studiando tutti i frame utili dai filmati recuperati. I carabinieri hanno anche preso il pc e lo smartphone del giovane avvocato. Tutte le piste possibili, da quella politica, a quella professionale a quella privata, sono al vaglio degli investigatori. Di certo chi ha fatto recapitare la bomba voleva uccidere Delli Bovi. Ed è questo che sconcerta ancora  più gli investigatori ma soprattutto familiari, amici e conoscenti. Il giovane avvocato è ben voluto da tutti. Ieri mattina sarebbe dovuto andare al tribunale di Salerno per una causa civile. Era sceso nel cortile per spostare la sua auto quando ha visto il pacco. Si è avvicinato al cancello, lo ha preso, e rientrando nel portone lo ha aperto. È stato allora che c’è stata l’esplosione che lo ha colpito in pieno. Le sue condizioni sono migliorate già nella serata di ieri. Delli Bovi è ricoverato nell’ospedale di Salerno, dove alle 19 di ieri, dopo la riduzione della sedazione, è stato scollegato dal respiratore meccanico, estubato e posto in respiro autonomo. Al momento, si legge nel bollettino medico diffuso questa mattina dall’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, il paziente presenta “parametri stabili e, sebbene sottoposto a somministrazione di analgesici per il controllo del dolore, è facilmente risvegliabile e collaborante. Appena possibile – si legge ancora – si procederà a sottoporre il paziente a trattamento iperbarico nel tentativo di migliorare l’ossigenazione dei tessuti traumatizzati”. Nella serata di ieri Delli Bovi ha ricevuto in ospedale la visita del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che in riferimento all’episodio ha parlato di “un atto di barbarie e di violenza inaudita”.

Cronache della Campania@2018


Napoli, stesa nel Bronx: nel mirino il clan Formicola-Silenzio

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Napoli. E’ senza frena la faida di camorra che si è scatenata nella zona Orientale di Napoli. Nella tarda serata di ieri l’ennesima stesa dei pistoleri del clan Mazzarella è andata in scena nel Bronx di san Giovanni a Teduccio in via Teverna del Ferro. Due coppie di centauri in sella a due moto e con il capo coperto da caschi integrali sono comparsi poco dopo le 23.30 ed hanno esplosi numerosi colpi di pistola in aria prima di dileguarsi. Quella è una zona sotto l’influenza del clan Formicola-Silenzio che risultano alleati ai Rinaldi del rione Villa. Il 23 maggio scorso alcuni colpi di pistola erano stati esplosi contro le vetrine di una pizzeria al corso San Giovanni a Teduccio di proprietà di un congiunto della famiglia Formicola che dopo la stesa di ieri sera sembra sia entrata a piena titolo nella guerra di camorra che fino a poco tempo fa aveva visto come protagonisti solo i Rinaldi-Reale contro i Mazzarella-D’Amico.

Cronache della Campania@2018

Seguono da Castellammare a Vico Equense un tabaccaio e portano via le sigarette: 2 arresti

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Seguono per chilometri un tabaccaio e lo derubano delle sigarette, ma i carabinieri arrestano due malfattori.I militari dell’Arma della stazione di Vico Equense, in collaborazione con la polizia municipale, hanno arrestato in piazza Umberto I Giovanni Vernazzaro, un 27enne incensurato di Pollena Trocchia e Alfredo Esposito, 48enne, napoletano del quartiere San Giovanni a Teduccio, già noto alle forze dell’ordine. I due, verosimilmente partendo dal deposito del Monopolio di Stato di Castellammare di Stabia hanno seguito con l’auto del più giovane la Opel di un tabaccaio 49enne e, giunti a Vico Equense, in prossimità della tabaccheria, hanno rubato dalla vettura momentaneamente in sosta un pacco con all’interno 48 stecche di sigarette di varie marche del valore di 2.400 euro. Il 27enne è stato immediatamente bloccato dai carabinieri intervenuti su segnalazione di un agente di polizia municipale, mentre l’altro è stato poco dopo individuato in località Marina di Seiano dove si era nascosto, in attesa che la moglie, avvisata con il telefonino, andasse a prenderlo per riportarlo a casa. La merce è stata trovata e consegnata all’avente diritto. Gli arrestati sono in attesa di rito direttissimo.

Cronache della Campania@2018

Maxi sequestro di avorio, pelli di pitone, coccodrillo, coralli e anfore provenienti dal Nord Africa

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I Finanzieri del Gruppo di Salerno hanno proceduto al sequestro all’interno del porto commerciale di Salerno di numerosi e pregiati manufatti d’arte in avorio africano e asiatico, pelli ed oggetti di pitone, coccodrillo e varano, rarissimi coralli e conchiglie, un’anfora di tradizione fenicio-punica e 20,720 kg. di sigarette di contrabbando. Il carico viaggiava occultato all’interno di un container giunto dall’Eritrea, dichiarato in dogana come contenente effetti personali da 2 cittadini italiani di ritorno dall’Africa, che sono stati denunciati a piede libero.
Il materiale sequestrato, per dimensioni, pregio e peso dei singoli pezzi e in considerazione dell’ottimale stato di conservazione e lavorazione, rappresenta il più importante sequestro della specie effettuato nell’anno solare dalla Guardia di Finanza. Importante ritrovamento è rappresentato anche da un’anfora di tradizione fenicio-punica, databile tra il V ed il III sec. A.C., reperto archeologico di particolare valore poiché recuperato a quelle latitudini geografiche presumibilmente a seguito di operazioni subacquee. L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza in collaborazione con la Dogana e con l’ausilio dei Carabinieri Forestali di Salerno.

Cronache della Campania@2018

Napoli, vigile urbano libero dal servizio intercetta due narcos: nella borsa 7, 5 chili di cocaina: caccia all’uomo

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Napoli.Una borsa con 7 chili e mezzo di cocaina, per un valore sul mercato di 2 milioni di euro, e’ stata sequestrata a Napoli dalla Polizia Municipale. E’ stato un vigile libero dal servizio ad intervenire al Rione Don Luigi Guanella. Si trovava all’interno della propria auto in sosta in attesa di un conoscente quando la sua attenzione e’ stata attratta da un passaggio sospetto di borsa avvenuto tra due motociclisti. Immediatamente ha intercettato l’uomo cui era stata consegnata la borsa che, per sottrarsi al controllo, ha reagito con veemenza determinando una violenta colluttazione, al termine della quale l’agente e’ riuscito ad impossessarsi della borsa. I due motociclisti sono fuggiti e sono ora ricercati. La centrale operativa della Municipale ha fornito il necessario supporto operativo con l’invio sul posto di tre pattuglie. All’interno della borsa sono stati rivenuti 7 panetti di sostanza bianca sigillati e sottovuoto che e’ risultata cocaina per un valore di mercato di due milioni.

Cronache della Campania@2018

I clan di Fuorigrotta fornivano la droga a Maratea e nel Cilento e si facevano pagare sulle postepay

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I frequenti accrediti su carte di credito postepay riconducibili a una coppia di Napoli ritenuta vicina ad un clan che opera nella zona di Fuorigrotta, hanno costituito la base dell’indagine dei Carabinieri che, stamani, ha portato all’arresto di sei persone che si erano specializzate nella fornitura di droga a Maratea e al basso Cilento. I pagamenti erano effettuati mensilmente da un uomo di Maratea (ora in carcere insieme alla coppia di Napoli), a mano a mano che erano incassati i proventi della vendita di cocaina nella localita’ tirrenica della Basilicata: in totale e’ stata raggiunta la cifra di circa 108 mila euro. Le indagini, inoltre, hanno richiesto servizi di intercettazione e l’uso di videoriprese per individuare “una cerchia di abituali assuntori”: per gli acquisti, l’uomo arrestato si faceva aiutare da altre tre persone, che ora sono agli arresti domiciliari. Si tratta di “corrieri” che hanno fatto “numerosi viaggi” tra Campania e Basilicata per trasportare la cocaina e “tagliarla”, dividerla in dosi e venderla.  Gli investigatori – e’ stato spiegato in una conferenza stampa che si e’ tenuta stamani negli uffici della Procura della Repubblica di Potenza – hanno accertato che gli accrediti sulle postepay sono notevolmente aumentati a cavallo dello scorso Capodanno quando Maratea ha ospitato la trasmissione di San Silvestro “L’anno che verra’” di Rai 1. Al centro dell’inchiesta vi e’ il marateota Alfonso D’Amore, ora in carcere insieme ai napoletani Federica Troncone e Alfredo Graziano. Ai domiciliari, invece, si trovano altri tre uomini di Maratea, Mattia Pisani, Franco Mollica e Dino Montesano. Alla conferenza stampa hanno partecipato il Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, il pm della Dda potentina Laura Triassi e il comandante provinciale di Potenza dei Carabinieri, colonnello Daniele Scardecchia. “Anche quest’operazione – ha sottolineato Curcio – ha fatto emergere come la Basilicata sia un crocevia per il traffico di sostanze stupefacenti, con le organizzazioni lucane che operano insieme a clan delle regioni limitrofe, forse pensando da che qui il livello di attenzione delle forze dell’ordine sia piu’ basso. Invece questi arresti dimostrano il contrario, soprattutto in vista della prossima stagione estiva quando, se non ci fosse stata quest’indagine, a Maratea – ha concluso il Procuratore – il ‘giro’ di droga e dei conseguenti affari sarebbe sicuramente aumentato”.

Cronache della Campania@2018

Coppia di insospettabili corrieri della droga arrestata nel Nolano

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Una coppia insospettabile che per incrementare il bilancio familiare si e’ messa a consegnare partite di droga anche consistenti tra Napoli e Avellino; 57 anni il marito, 49 la moglie, entrambi di Nola, entrambi assolutamente sconosciuti alle forze dell’ordine, usavano la loro utilitaria perfettamente in regola. A nessuno sarebbe venuto in mente di fermare per un controllo la coppia, ma gli agenti della squadra mobile di Avellino erano da un po’ sulle loro tracce. I loro nomi erano spuntati nel corso di altre indagini. E ieri gli agenti li hanno attesi in una zona di confine tra il nolano e il baianese, dove i coniugi sarebbero passati per una consegna programmata. Bloccata l’auto, gli agenti hanno cominciato a perquisire l’utilitaria e subito e’ stato trovato un pacco ben sigillato nascosto a malapena sotto il sedile passeggero. All’interno un chilogrammo di cocaina purissima destinata al mercato avellinese. La droga, una volta tagliata, avrebbe fruttato diverse decine di migliaia di euro. Marito e moglie sono stati arrestati e l’auto e la droga sequestrati. Le indagini proseguono per identificare i destinatari della merce.

Cronache della Campania@2018

Esorcismo sulla minorenne: prima udienza, don Michele assente

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Aula affollata al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) per la prima udienza del processo che vede come imputato il sacerdote della Diocesi di Aversa Michele Barone – sospeso dal servizio – accusato di aver maltrattato e abusato sessualmente di almeno tre donne, tra cui una minore di 13 anni, durante sedute di preghiera e riti definiti esorcistici. Le vittime si sono costituite parti civili. Assente in aula don Barone. Al prete – tuttora in carcere – e’ contestata anche l’aggravante dello sfregio permanente, che avrebbe causato, nel corso dei riti, all’orecchio della minore. Con Barone sono imputati anche i genitori della 13enne, Cesare Tramontano e Lorenza Carangelo, che secondo la Procura diretta da Maria Antonietta Troncone sarebbero stati consapevoli e addirittura avrebbero permesso gli esorcismi irrituali sulla figlia, e il funzionario della Polizia di Stato Luigi Schettino, che avrebbe fatto pressioni sulla sorella della vittima minore affinche’ ritirasse una denuncia presentata contro il sacerdote, e non avrebbe inoltre impedito il compimento delle azioni violente. Don Michele Barone oggi non era presente in aula; il suo legale, Carlo Taormina, ha reiterato davanti al collegio presieduto da Maria Francica l’istanza di revoca della misura restrittiva, o in subordine la concessione dei domiciliari. “Questa stessa istanza – ha sottolineato Taormina – l’avevo gia’ presentata ad aprile al Gip e in due mesi non ho avuto risposta”.
Presenti in aula Schettino, ancora ai domiciliari (difeso da Carlo De Stavola), i genitori della piccola, attualmente liberi dopo un periodo passato agli arresti (assistiti da Giuseppe Stellato, Gennaro Ciero e Umberto Pappadia), e l’altra figlia della coppia, scortata da due agenti della Polizia di Stato, in quanto fu lei a presentare nell’ottobre 2017 al Commissariato di Chiaiano (Napoli) la prima denuncia in cui segnalava le violenze subite dalla sorella minore ad opera di don Michele. Appena l’hanno vista, i genitori imputati si sono abbracciati e la madre ha pianto; a loro carico c’e’ un divieto di avvicinarsi alla ragazza. Nel corso dell’udienza di oggi, l’avvocato Taormina ha presentato al collegio un’eccezione di incompetenza territoriale, spiegando che il foro competente non e’ Santa Maria Capua Vetere, ma Napoli Nord, visto che il reato piu’ grave, i maltrattamenti aggravati dallo sfregio permanente, sarebbe stato commesso nella cappella del Tempio di Casapesenna, dove don Barone prestava servizio e aveva il suo gruppo di preghiera, quasi una setta, lo ha definito la Procura. I pm – Aggiunto Alessandro Milita, e sostituto Alessandro Di Vico e DanielaPannone – si sono opposti. “La competenza e’ certamente del foro di Santa Maria Capua Vetere – ha detto Di Vico – visto che i maltrattamenti ai danni della minore si sono consumate nell’abitazione dei genitori, a Maddaloni, comune che ricade appunto nella circoscrizione di Santa Maria”. Il collegio decidera’ nell’udienza del 3 luglio prossimo. Della vicenda si occuparono anche “Le Iene”.

Cronache della Campania@2018


Salerno, controllate dalla polizia oltre 300 persone nel week end

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Nello scorso fine settimana sono stati effettuati dei servizi straordinari di controllo del territorio che hanno visto impegnati nr. 57 equipaggi e nr. 121 agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e del Reparto Prevenzione Crimine Basilicata. I controlli sono stati effettuati in varie zone del capoluogo cittadino. In particolare, nelle giornate tra giovedì e domenica sono stati intensificati i controlli, con posti di controllo nelle varie aree della città, tra cui Viale Verdi, Piazza Monsignor Grasso e via Fiume, Piazza della Libertà e Via Posidonia, Piazza della Concordia e Piazza Gloriosi, Piazza della Concordia, la zona orientale della città comprese tra Pastena e Mercatello, Sala Abbagnano, Piazza Montpellier, zona Terme Campione, Lungomare Trieste. Sono state effettuati complessivamente nr. 70 posti di controllo e sottoposte a controllo nr. 380 persone e nr. 175 veicoli; elevate nr. 10 contravvenzioni per violazioni al C.d.S.
Nel corso dell’attività è stato denunciato un pregiudicato locale, residente a Fisciano, per inosservanza del divieto di ritorno nel Comune di Salerno. L’uomo è stato sorpreso in Lungomare Tafuri da una pattuglia della Sezione Volanti; gli agenti hanno notato il fare sospetto dell’individuo che ha provato ad eludere il controllo, consapevole del divieto a suo carico di accedere nel territorio del capoluogo cittadino.
Durante gli stessi controlli è stato anche denunciato per evasione dagli arresti domiciliari un cittadino gambiano, già in stato di restrizione per reati in materia di stupefacenti.
Nella circostanza è stato altresì denunciato un giovane per guida in stato di ebbrezza.

Cronache della Campania@2018

Consip: Vannoni denuncia pressioni dei pm al Csm, Scafarto lo smentisce

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Roma. Domande “pressanti” concentrate sui “rapporti con Matteo Renzi” e una frase, ‘vuole fare una vacanza a Poggioreale’, che, racconta, gli sarebbe stata rivolta dal pm Woodcock, di fronte alla quale rimase “colpito e intimidito”. Così Filippo Vannoni, ex consigliere economico di Palazzo Chigi, è tornato a ripercorrere il “clima” dell’audizione, a cui fu sottoposto come persona informata sui fatti, avvenuta a Napoli il 21 dicembre 2016, nell’ambito dell’inchiesta Consip. Vannoni, sentito oggi come teste nel processo disciplinare al Csm che vede incolpati i pm napoletani Henry John Woodcock e Celeste Carrano, racconta che a verbalizzare l’audizione fu il maggiore Giampaolo Scafarto, all’epoca capitano del Noe, e che “le domande su Renzi e Lotti venivano da Scafarto e da altri: l’interlocutore principale fu Scafarto, era davanti a me alla mia sinistra”. Le domande “venivano fatte in maniera corale, erano tutti ai 4 angoli, non avevo interlocutori frontali – ha detto Vannoni al Csm – Domande, ma anche pressioni per rispondere: ‘risponda, risponda, risponda’”. E ancora: “Parlavano tutti insieme, un gruppo corale diceva ‘confessi’, o ‘chi te l’ha detto'”, ha aggiunto l’ex consigliere economico di Palazzo Chigi.
Anche il maggiore Scafarto ha testimoniato oggi dinanzi al Csm ed ha smentito le dichiarazioni di Vannoni. L’ex consigliere di Palazzo Chigi Filippo Vannoni “fece i nomi di Matteo Renzi e Luca Lotti spontaneamente”. Ha detto Scafarto dinanzi alla sezione disciplinare del Csm. “Vannoni – ha aggiunto Scafarto- era visibilmente non a suo agio. Era particolarmente nervoso. Venne invitato a ricordare chi gli avesse detto qualcosa su Consip”. “L’esame venne condotto quasi esclusivamente dal dottor Woodcock” ha testimoniato Scafarto riferendosi all’interrogatorio dell’ex consigliere di Palazzo Chigi. “Di fronte avevamo un teste intimorito e non a suo agio”. Scafarto ha inoltre “escluso” di aver posto domande al teste, “non avevo motivo” ha dichiarato al consigliere Clivio di fronte al Csm. Scafarto infine ha smentito le accuse di pressioni esercitate da Henry John Woodcock su Vannoni, come quella di mostrargli dalla finestra il carcere di Poggioreale e di chiedergli “se vi volesse fare una vacanza” e di fargli vedere dei fili, spacciandoli per microspie.

Cronache della Campania@2018

Calderoli: ‘Castrazione e fine pena mai per lo stupratore della bimba di 3 anni’

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“Stiamo superando ogni limite di orrore e di violenza come testimonia la ripugnante vicenda che arriva dalla provincia di Napoli, dove una bimba di tre anni è stata violentata da un mostro. Davanti ad una simile bestialità anche la pena della castrazione chirurgica sembra poco e in ogni caso un pervertito, che arriva a mettere le mani su una bimba di tre anni, non potrà mai essere rimesso in circolazione e non dovrà mai rivedere la luce del sole. Per questi mostri pedofili serve il fine pena mai”. Lo ha affermato in una dichiarazione il vicepresidente leghista del Senato, Roberto Calderoli. La vicenda del 24 enne che ha abusato di una bimba di tre anni sta facendo discutere l’Italia intera da stamane. Per questo, un giovane di 24 anni, e’ stato arrestato. Il 24enne era in una casa insieme anche ad altre persone, poi rimasto solo in una stanza con la piccola, ha abusato di lei. Ennesima storia di violenze su minori. Questa volta e’ accaduto a Nola, in provincia di Napoli. E grazie ad una confidenza fatta ad una pattuglia dei carabinieri, il giovane e’ stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Secondo le indagini coordinate dalla Procura di Nola e condotte dai carabinieri, il fatto e’ avvenuto a gennaio scorso, una sola volta. Il giovane sarebbe disoccupato e non risulta pregiudicato. La vittima l’ha ‘individuata’ in una casa dove si trovava insieme ad altre persone. Qualcuno avrebbe visto l’abuso e avrebbe raccontato la violenza ai militari. E’ un bollettino quotidiano, ormai, quello degli abusi sui minori. Solo ieri, tra Salerno e provincia, sono venuti alla luce due casi: le vittime hanno solo 14 e 13 anni. In un caso gli abusi si sono protratti per quasi un anno, anche con la minaccia di una pistola. In un altro caso la ragazzina e’ stata costretta a subire abusi anche alla presenza di un’altra coetanea. Pedofili che, dunque, agiscono con le minacce ma anche con l’offerta di soldi o regali. Mostri che raggiungo le loro vittime nei piu’ diversi modi: attraverso i social, negli ambiti familiari. Questa volta, nel caso di Nola, non sembra esserci alcun legame tra il pedofilo e la piccola; difficile stabilire se l’uomo lo abbia gia’ fatto altre volte.

Cronache della Campania@2018

Salerno, catturati in autostrada due noti pusher: avevano due chili di cocaina nello scooter

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Nella mattinata odierna, nell’ambito dei controlli sulle strade a scorrimento veloce in entrata nella città di Salerno volti a contrastare il traffico e la vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti nell’area del capoluogo, le pattuglie della Sezione Antidroga della Squadra Mobile notavano sul raccordo Avellino-Salerno, all’altezza di Baronissi, un’autovettura di grossa cilindrata procedere unitamente ad uno scooterone in direzione del centro cittadino. Gli agenti immediatamente riconoscevano alcuni pregiudicati locali ed, insospettiti dall’andatura dei due veicoli, decidevano di pedinare i mezzi al fine di fermarli laddove la circolazione stradale avesse consentito un controllo in sicurezza. Dopo alcuni chilometri l’autovettura, con una manovra repentina, cambiava direzione di marcia, separandosi dallo scooter al fine di eludere il controllo. Prontamente i poliziotti si mettevano all’inseguimento di entrambi i veicoli e, dopo alcuni chilometri, riuscivano a bloccare i fuggitivi sottoponendoli poi a perquisizione personale e veicolare all’esito della quale, all’interno del vano sottosella dello scooter, venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro due panetti di sostanza stupefacente, rivelatasi alle successive analisi di laboratorio da parte della Polizia Scientifica del tipo cocaina, per un peso totale di kg. 2. I tre uomini, R.I. di anni 36, L.V. di anni 33 e A.C. di anni 47, tutti di Salerno, venivano quindi arrestati e, dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria venivano associati alla casa circondariale di Salerno-Fuorni in attesa del giudizio di convalida.

Cronache della Campania@2018

Spari contro l’abitazione di un rivale: arrestato il boss Giuseppe Piccolo

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In manette il boss Giuseppe Piccolo, pregiudicato per 416 bis. E’ stato arrestato dai carabinieri di Maddaloni a Santa Maria a Vico, nel casertano, dopo una segnalazione al 112 per l’esplosione di alcuni colpi d’arma da fuoco contro un’abitazione.E’ ritenuto responsabile di tentato omicidio, minaccia aggravata ed esplosione di colpi d’arma da fuoco nei confronti di un trentenne di Santa Maria a Vico. E’ stato portato nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Le indagini per la ricostruzione del movente del tentato omicidio sono in corso.

Cronache della Campania@2018

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