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Channel: Cronaca – Cronache della Campania
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Latitante si nascondeva nel mini bunker dietro l’armadio: era ricercato da un anno

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Era braccato da quasi un anno, dall’agosto 2017, quando si era reso irreperibile a seguito di un provvedimento di cumulo di pene per il quale doveva espiare tre anni, 7 mesi ed otto giorni di carcere. Dopo 10 mesi di ricerche i carabinieri sono riusciti a trovare Vincenzo Patricelli, 52 anni di Marcianise. E’ stato condannato per furto aggravato, detenzione abusiva di armi e detenzione ai fini di spaccio di droga.Patricelli, che è stato condannato anche a pagare una multa di circa seimila euro, è stato individuato nella propria abitazione a Marcianise, nel casertano, dove era tornato da poco tempo.Quando i militari hanno fatto irruzione nella casa il 52enne si trovava nascosto in un nascondiglio nel muro della stanza da letto, coperto da un grosso armadio, appositamente modificato in modo da rendergli agevole l’ingresso nell’intercapedine: un minibunker. L’uomo stato portato in carcere a Santa Maria Capua Vetere.La cattura di Patricelli – sottolineano gli investigatori – dimostra che c’è un cambiamento del tessuto in atto che permette alle forze dell’ordine di conseguire risultati importanti. Sebbene il 52enne arrestato non fosse inserito nel tessuto della criminalità organizzata della zona, la sua cattura arriva dopo recenti importanti operazioni. Come quella del 4 giugno scorso dei carabinieri di Marcianise che hanno arrestato 40 indagati accusati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope con le aggravanti dell’utilizzo del metodo mafioso, dell’impiego della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo dei clan Belforte e Piccolo-Letizia. Oltre al clamore dei 40 arresti, il risultato investigativo contribuisce a creare una maggiore fiducia della cittadinanza nelle istituzioni che può rendere più efficace il lavoro delle forze dell’ordine anche su altri fronti.Con l’operazione sfociata nel blitz del 4 giugno scorso fra le province di Caserta, Torino, Reggio Emilia e Mantova denominata ‘Unrra casas’, messa in campo da settembre 2014 a maggio 2015 con osservazione, controllo, pedinamento e intercettazioni telefoniche, che ha permesso di contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nei comuni di Marcianise, Capodrise e Maddaloni, è stato sgominato un monopolio ottenuto con assoggettamento e omertà, al fine di agevolare le organizzazioni camorristiche denominate Belforte e Piccolo-Letizia.

Cronache della Campania@2018


Napoli, è un estorsore del clan Piscopo il giovane detenuto che ha tentato la fuga dal Loreto Mare

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“Questa mattina un assistente capo della Polizia Penitenziaria, Eugenio Abbagnano, in servizio presso la casa circondariale Poggioreale di Napoli, ha impedito con grande coraggio e senso del dovere l’evasione di un pericoloso detenuto dal centro ospedaliero di Loreto Mare, dove era ricoverato da due giorni. Lo ha fatto mettendo a rischio la propria incolumita’ e ora e’ a sua volta in ospedale per le lesioni riportate. A lui va il mio personale ringraziamento e i migliori auguri per una pronta guarigione. Il sistema carcerario non ha bisogno di eroi, ma va migliorato con interventi che aumentino i livelli di sicurezza: negli istituti, nei servizi di traduzione e in quelli di piantonamento presso le strutture ospedaliere”. E’ il testo contenuto nella nota del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede con la quale ringrazia l’agente penitenziario napoletano ferito in servizio. Solidarieta’ e parole di apprezzamento “per la professionalita’, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati di poliziotti penitenziari” all’agente sono arrivate anche da Donato Capece, segretario generale del Sappe, il sindacato autonomo Polizia Penitenziaria. “Solamente grazie a loro, ad uno in particolare rimasto ferito per non aver esitato a gettarsi dal primo piano dell’Ospedale per impedire la fuga al detenuto, se e’ stato possibile sventare la clamorosa fuga al detenuto”. “Il nostro agente non ha esitato a mettere a rischio la sua vita per fermare il fuggitivo, poi bloccato dagli altri Agenti. Una cosa grave, che poteva creare ulteriori seri problemi alla sicurezza e all’incolumita’ dei poliziotti, dei detenuti, dei cittadini e dei ricoverati”, evidenza ancora il segretario del Sappe. “La grave vicenda porta alla luce le priorita’ della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria”, conclude Capece. Il detenuto protagonista dell’evasione fallita è il 23enne  Pasquale Piscopo, di Massa di Somma. Era arrivato sabato: detenuto nel padiglione Avellino a Poggioreale, in regime di alta sicurezza, era stato ricoverato a Ortopedia per un infortunio a un piede. Ieri mattina con pretesto era andato in bagno del primo piano, riuscendo a mettere tra sé e l’agente che lo piantonava quei pochi metri che gli hanno permesso di saltare dalla finestra.Piscopo era stato arrestato il 12 aprile, insieme a un complice di 36 anni, durante una operazione antiracket. Si era presentato come emissario del gruppo Piscopo, attivo a Massa di Somma, in un cantiere edile per lavori pubblici di San Sebastiano al Vesuvio per riscuotere una tangente da 1500 euro; tra gli operai, camuffati, c’erano però i carabinieri della stazione di San Sebastiano al Vesuvio e del Nucleo Operativo della Compagnia di Torre del Greco. I due erano stati bloccati dopo un breve inseguimento, i soldi erano stati recuperati e nel borsello di uno dei due erano stati trovati altri 1520, finiti sotto sequestro in quanto ritenuti provento di attività illecite; Piscopo e il complice, entrambi pregiudicati, erano stati rinchiusi nel carcere di Poggioreale con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Cronache della Campania@2018

Casandrino, il bandito aveva sparato tre colpi contro il titolare della pasticceria

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Casandrino. Ha agito da solo il bandito che ieri pomeriggio ha tentato una rapina nella pasticceria Iannaccone esplodendo anche tre colpi di pistole contro il proprietario che per fortuna non sono andati a segno. Si chiama Domenico Verde, 48 anni, di Sant’Antimo  ed è stato beccato dai carabinieri mentre scappava a piedi stringendo tra la mani la cassa del negozio appena rubata e la pistola utilizzata per la rapina, con il colpo in canna e con la matricola abrasa. L’uomo è ora rinchiuso nel carcere di Poggioreale: deve rispondere di rapina, porto e detenzione illegale di arma da sparo e ricettazione. Secondo la ricostruzione della rapina fornita dai titolari della pasticceria Iannaccone è stato solo per fortuna o per la scarsa mira del rapibatore che il colpo non è trasformato in tragedia. Verde infatti era entrato nella pasticceria poco dopo le 13,30 quando per strada c’era poca gente e all’interno non vi erano clienti. Sperava in colpo facile facile e da un bottino più ingente visto che era domenica. Ma il titolare ha tentennato nell’aprire la cassa nonostante avesse la pistola puntata contro. Forse pensava fosse finta e invece no. Verde si è innervosito e ha esploso tre colpi che si sono conficcati nelle vetrine. A quel punto ha prelevato la cassa ed è fuggito a piedi. ma non aveva fatto i conti con i carabinieri che erano in giro nella zona e in pochi minuti lo hanno acciuffato.

 

Cronache della Campania@2018

Pozzuoli, finisce in carcere usuraio del clan Longobardi-Beneduce

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Arriva dopo quattro anni la vittoria finale in Cassazione per un’infermiera che aveva trovato il coraggio di mettersi contro il potente clan Longobardi-Beneduce, denunciando la banda di usurai che la teneva in pugno per un prestito. I carabinieri della Compagnia di Pozzuoli, nella giornata di ieri, hanno arrestato Antonio De Simone, 64enne ritenuto affiliato al clan e, secondo le accuse, uno dei componenti della banda guidata da “Lady Usura”. Dovrà scontare una pena residua di 6 anni e 2 mesi per associazione a delinquere finalizzata all’usura e al racket. Reati aggravati dalla finalità mafiosa. La Suprema Corte ha ribadito le condanne inflitte due anni fa in Appello alla banda con pene complessive a 60 anni di carcere per 7 imputati, dopo un’accurata indagine condotta dai carabinieri di Pozzuoli. Un sistema di sopraffazione in cui le persone deboli ed indifese da un punto di vista sociale ed economico erano destinate a cedere per alimentare gli introiti da usura. Questo scenario “raccontato” in maniera cruda dalle intercettazioni. «E’ l’ennesima vicenda – dicono gli avvocati Motta, Nello e il responsabile di SoS impresa – di usura del clan Longobardi-Beneduce dice l’avvocato Motta approfittavano dello stato di estremo bisogno economico delle vittime, lucrando anche sul loro precario stato di salute».

Cronache della Campania@2018

Napoli, stesa di camorra e attentato incendiario a Forcella

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Napoli. Colpi di arma da fuoco sono stati esplosi in via Carbonara, nel centro storico di Napoli. Nella stessa strada, al civico 102, c’e’ stato anche un principio d’incendio davanti un portone di un palazzo. Sul posto i carabinieri, che sono stati allertati poco fa, stanno cercando di ricostruire cosa sia successo. Sembra che davanti al portone siano anche state individuate tracce di benzina. Gli investigatori stanno cercando di individuare chi abita nel palazzo perchè è probabile che si tratti di un chiaro segnale del clan rivolto a chi abita in quell’edificio. Lo scontro in atto tra i clan del centro continua.

Cronache della Campania@2018

Uno dei boss della rivolta del carcere di Ariano trasferito a Viterbo manda in ospedale due agenti

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“Era tra i protagonisti della rivolta nel carcere di Ariano Irpino di qualche giorno fa, durante il quale erano stati sequestrati due Agenti di Polizia Penitenziaria, e per questo ieri era stato trasferito nel penitenziario di Viterbo. Ma, appena giunto nel carcere laziale, si è subito reso protagonista di nuove sconsiderate violenze”. A darne notizia è Maurizio Somma, Segretario Nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che spiega: “Nel primo pomeriggio di ieri, presso la Casa Circondariale di Viterbo, era stato trasferito per motivi di ordine e sicurezza, un detenuto italiano di origine partenopea, che pochi giorni fa nel carcere di Ariano Irpino si è reso protagonista insieme ad altri compagni di un sequestro di due poliziotti penitenziari. Durante l’iter d’ ingresso a Viterbo, il detenuto partenopeo ha dato in escandescenze, scagliandosi contro i poliziotti, due Sottufficiali e un Assistente, che sono riusciti a fatica a contenere il detenuto. Gli agenti hanno riportato prognosi per 15 giorni. Con un organico ridotto all’osso continuano le aggressioni al personale di Polizia che spesso è costretto a ricoprire più posti di servizio, visto anche l’imminente piano ferie. Il personale è allo stremo e le aggressioni non sembrano rallentare. Considerando che un solo poliziotto gestisce circa 50 detenuti in regime di “celle aperte” spesso é da solo alla mercé dei detenuti. Auspichiamo un intervento immediato dell’amministrazione prima che succeda qualcosa di veramente irreparabile”. “Ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre – denuncia Donato Capece, segretario generale SAPPE – altro che carcere umano e più sicuro, come prometteva il Ministro della Giustizia Orlando: le carceri sono un colabrodo per le precise responsabilità di chi ha creduto di allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna ed in danno delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria. Ed è ancora più grave che il responsabile delle violenze di ieri a Viterbo sia stato uno dei protagonisti della sconsiderata rivolta nel carcere di Ariano Irpino di qualche giorno fa, durante la quale furono sequestrati due poliziotti. Non ci si ostini dunque a vedere le carceri con l’occhio deformato dalle preconcette impostazioni ideologiche, che vogliono rappresentare una situazione di normalità che non c’è affatto: gli Agenti di Polizia Penitenziaria devono andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o – peggio – aggrediti da una parte di popolazione detenuta che non ha alcun ritegno ad alterare in ogni modo la sicurezza e l’ordine interno”. Capece, che esprime solidarietà ed ha parole di apprezzamento per i poliziotti penitenziari contusi e feriti a Viterbo, aggiunge: “Sono oggettivi i numeri riferiti alle colluttazioni ed ai ferimenti nelle carceri italiane, riferiti all’anno 2017: le colluttazioni sono state 7.446 ed i ferimenti 1.175. Ossia, statisticamente 20 colluttazioni e 3 ferimenti al giorno”.

Cronache della Campania@2018

Choc nel Salernitano: pacco bomba ferisce gravemente avvocato collaboratore del sindaco

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Salerno. Avvocato resta gravemente ferito dall’esplosione di un pacco bomba posizionato davanti alla sua abitazione di Montecorvino Rovella. L’episodio è accaduto alle 8,15 di stamane. Il legale Giampiero Delli Bovi, collaboratore stretto del nuovo sindaco Martino d’Onofrio, eletto pochi giorni fa con 4.124 voti (56,48%), è rimasto gravemente ferito e ora è ricoverato all’ospedale San Leonardo di Salerno. Delli Bovi rischia di perdere l’uso di entrambe le mani. Il pacco bomba era indirizzato proprio a lui. Era infatti posizionato sul cancello della sua abitazione privata. Sull’episodio indagano i carabinieri della Compagnia di Battipaglia, guidati dal maggiore Erich Fasolino, coordinati dalla procura di Salerno. Sconcerto e preoccupazione nel piccolo comune dei Monti Picentini.

Cronache della Campania@2018

Napoli. Ripartono i lavori a piazza Garibaldi

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Riprendono da domani, martedì 19 giugno, i lavori a piazza Garibaldi. Con la chiusura delle scuole e minore traffico atteso nel periodo estivo si potrà finalmente dar corso a importanti lavori di rifacimento dei marciapiedi e della carreggiata stradale nell’area Ovest di piazza Garibaldi, nella zona del monumento intitolato a Giuseppe Garibaldi. Il dispositivo di traffico istituito – si legge in una nota dell’ufficio stampa del comune – prevede, sino ai primi giorni di settembre, la rimozione dell’uso della corsia preferenziale della viabilità di corso Garibaldi in attraversamento di piazza Garibaldi e la conseguente definizione del senso unico di marcia in direzione piazza Principe Umberto sino alla confluenza con via Casanova.

Cronache della Campania@2018


Napoli, la bomba il via Toledo: un ragazzino salvo per miracolo. IL VIDEO

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Napoli, bomba in via Toledo: ragazzino si salva per pochi secondi. Il video choc che documenta come un adolescente si sia salvato per miracolo dall’attentato che giovedì ha distrutto il bar Shabby Caffè nella centralissima via Toledo è stato pubblicata dall’edizione on line di Repubblica.it. Nelle immagini si vede il giovane, 13-14 anni, che sta camminando sul marciapiede e sta per arrivare davanti al locale, l’improvvisa e violenta esplosione che alle 22,21 scaglia detriti contro un’auto, contro il bar e i negozi dall’altro lato della strada, lo blocca. Il ragazzino rimane fermo, impietrito per qualche secondo e poi scappa via. Se quel ragazzino avesse compiuto appena pochi passi in più sarebbe stato colpito in pieno dalla deflagrazione. Qualche attimo prima davanti al bar era passato anche un turista. E pochi minuti prima nel bar di fronte investito e danneggiato seriamente dai detriti e dall’onda d’urto della bomba, erano seduti alcuni turisti. Poteva essere una strage che solo per un caso fortuito non c’è stata. Dal quel video choc e anche dalle altre immagini raccolte dalla squadra mobile di Napoli, che sta conducendo le indagini si vedono chiaramente i quattro motociclisti in azione su due scooter, tutti con il volto coperto da caschi. Uno solo trasportava l’ordigno scoppiato. Alcuni testimoni raccontano che prima del raid hanno bloccato il transito delle auto in piazza Sette Settembre per evitare, probabilmente, che fossero coinvolte nell’esplosione. Nessuno, però, ha bloccato quel ragazzino, vivo per miracolo, né un’utilitaria che compare nelle immagini e viene bersagliata dai detriti. L’ordigno è stato piazzato all’interno del locale e non all’esterno. Qualcuno ha aperto la porta del bar e ha sistemato la bomba. Poi è scappato lasciando persino le chiavi nella serratura. Gli investigatori stanno raccogliendo tutte le informazioni e i video per trovare tutti gli elementi utili alle indagini. La famiglia Bonavolta titolare del bar è originaria di san Giovanni a Teduccio, aveva già subito un attentato nei mesi scorsi in un bar che porta lo stesso nome in via Pessina. La pista battuta è quella che porta alle richieste di pizzo. La Modalità e la platealità della bomba di via Toledo potrebbero anche far pensare ad altro. I titolari continuano a sostenere, nonostante i due attentati, di non aver ricevuto mai minacce ne richieste estorsive. Sulla vicenda è scoppiata anche la polemica politica per il silenzio e l’assenza del Comune.

 

 

Cronache della Campania@2018

Pacco bomba, l’avvocato salernitano perderà l’uso di entrambe le mani

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Perdera’ entrambe le mani Giampiero Delli Bovi, l’avvocato di 29 anni rimasto gravemente ferito per lo scoppio di un pacco bomba ricevuto a casa a Montercorvino Rovella, nel Salernitano. E’ quanto emerge dal primo bollettino medico divulgato dai sanitari dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Il direttore dell’Uoc di Rianimazione del nosocomio di via San Leonardo, Renato Gammaldi, ha detto che, all’arrivo del paziente intorno alle 8.50, “la cosa piu’ evidente erano le lesioni a carico degli arti superiori, le mani nel caso specifico. La mano sinistra appariva praticamente assente; nella destra si evidenziavano solo due metacarpi e quindi un lembo cutaneo che collegava al polso”. Il giovane professionista “era cosciente ma molto agitato e molto dolorante”, ha aggiunto il medico spiegando che “aveva numerose ferite lacero-contuse al volto, al torace e alle gambe. Un grosso enfisema sottocutaneo che si mostrava da un’evidente lesione al collo”. Per questi motivi, il 29enne e’ stato sottoposto ad una Tac total body che ha consentito di escludere la presenza di lesioni encefaliche e agli organi addominali. Intanto, nella tarda mattinata, Delli Bovi, che collabora con il neo sindaco di Montecorvino Rovella, l’avvocato Martino D’Onofrio, e’ stato trasportato in sala operatoria di ortopedia dove i medici “stanno effettuando una revisione dei monconi, ma sparira’ anche l’ultimo residuo di mano”. Tanti i messaggi di solidarieta’ giunti alla vittima e al primo cittadino del comune picentino. Tra questi, il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, che parla di “attentato feroce che esige una risposta ferma e rapida delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della magistratura”.

Cronache della Campania@2018

Camionista napoletano arrestato a Trento con 11 chili di cocaina

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Bloccato e arrestato dalla squadra mobile di Trento un camionista della provincia di Napoli nel cui camion sono stati sequestrati 11 kg di cocaina divisi in 10 panetti. L’operazione e’ stata condotta in collaborazione con la Guardia di finanza. Il camionista e’ stato controllato all’interno dello interporto doganale di Spini di Gardolo, dopo aver usufruito del servizio di trasporto ferroviario che dalla Germania lo aveva condotto fino a Trento. L’uomo e’ stato quindi arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio e rinchiuso in carcere. Proprio su quella tratta ferroviaria, nel passato, erano state arrestate, a Trento e Rovereto, alcune persone che trasportavano diversi chili di cocaina.

Cronache della Campania@2018

Salerno, individuati e denunciati gli autori dei furti nelle abitazioni di Torrione

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Nell’ambito delle attività investigative per l’individuazione di autori di furti consumati presso abitazioni nella città di Salerno, il sopralluogo effettuato da personale della Sezione Volanti reso ancor più efficace grazie all’intervento del personale specializzato del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica, ha consentito di risalire all’identificazione dell’autore di un furto avvenuto presso un’abitazione del quartiere Torrione. Nel corso degli accertamenti tecnici operati in sede di ispezione degli ambienti violati, il personale della Polizia Scientifica, opportunamente intervenuto per rilevare eventuali elementi utili per l’identificazione degli autori, ricavava un frammento papillare digitale ritenuto utile per una successiva comparazione. Le accurate indagini dattiloscopiche, hanno avuto esito positivo riuscendo così a stabilire che l’impronta digitale, rilevata all’atto del sopralluogo sulle superfici dell’appartamento, era riconducibile a quella del dito pollice della mano destra di un individuo minore degli anni diciotto di nazionalità serba, con precedenti specifici per furti in abitazione, già presente nella corrispondente banca dati relativa all’archiviazione delle impronte digitali. Successivamente all’identificazione il minore è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il furto consumato nel mese di settembre dello scorso anno presso un’abitazione del quartiere Torrione.
Allo stesso modo, le certosine indagini dattiloscopiche degli operatori della Polizia Scientifica nelle fasi immediatamente successive alle verifiche dello stato dei luoghi a seguito di alcuni furti in abitazione, hanno reso possibile l’identificazione certa di P.R. di anni 56 pregiudicato salernitano, quale autore del furto portato a compimento in un’abitazione del centro storico di Salerno nello scorso mese di aprile. La Polizia Scientifica su alcune superfici con le quali verosimilmente l’uomo era venuto a contatto, riusciva ad evidenziare frammenti papillari digitali ritenuti utili ad una successiva analisi di comparazione. L’incontrovertibile identificazione dell’autore del furto veniva supportata anche dalla visione delle immagini riprese da alcuni impianti di videosorveglianza che registravano l’azione delittuosa dell’uomo, riconosciuto dagli stessi operatori della Sezione Volanti che operavano il sopralluogo e che successivamente visionavano le immagini. In virtù di quanto accertato, l’uomo veniva deferito all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato.

Cronache della Campania@2018

Napoli, ‘beccato’ a Secondigliano pregiudicato con l’obbligo di soggiorno ad Afragola: arrestato

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Napoli. Gli agenti del Commissariato di Polizia Secondigliano hanno arrestato, Salvatore Bonito, 32enne napoletano per inosservanza della Sorveglianza Speciale con Obbligo di Soggiorno nel Comune di residenza. I poliziotti poco dopo le 16.00 di ieri, transitando in Corso Secondigliano hanno notato l’uomo mentre si dirigeva in Piazza di Vittorio a piedi, e alla loro vista avanzava il passo. Gli agenti insospettiti l’hanno controllato. L’uomo, è risultato essere sottoposto alla Misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale con Obbligo di Soggiorno nel Comune di residenza, Afragola, emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. L’autorità Giudiziaria ha disposto l’accompagnamento dell’uomo presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale, in attesa della convalida.

Cronache della Campania@2018

Napoli, violenze nei confronti di una studentessa fuorisede: ai domicilari due giovani

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Gli agenti della Polizia di Stato del commissariato San Paolo, coordinati dalla Procura della Repubblica Presso il Tribunale di Napoli, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misure cautelari a carico di due uomini.
Lo scorso venerdì i poliziotti hanno sottoposto alla misura coercitiva personale degli arresti domiciliari un 21enne, mentre un secondo giovane venticinquenne è stato sottoposto all’obbligo di dimora con divieto di allontanarsi senza autorizzazione del giudice per i reati di cui agli artt. 509 bis e 609 octies.
I poliziotti hanno dato esecuzione all’ordinanza a seguito di un’accurata e delicata indagine di Polizia condotta dal Commissariato e coordinata dal Sostituto Procuratore dr.ssa Ribeira, poiché i due giovani, in concorso tra loro, lo scorso aprile hanno usato violenza sessuale nei confronti di un’universitaria fuorisede, costringendola con violenza a compiere e a subire atti sessuali.

Cronache della Campania@2018

Napoli, agente di polizia guidava l’auto caduta nel traghetto al porto

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E’ un agente della Polizia di Stato l’uomo che era alla guida dell’auto caduta da un ponte del traghetto per Palermo che ieri sera era in partenza dal porto di Napoli, la cui manovra ha provocato la morte di un uomo e il ferimento di una donna. L’uomo non e’ in servizio a Napoli, ed era in partenza per Palermo. La dinamica dell’incidente e’ al vaglio della Capitaneria di Porto, e a breve l’uomo porrebbe essere iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo e lesioni gravissime colpose. E’ gia’ stato sottoposto ad alcool test e a droga test. L’uomo nella serata di ieri ha ingranato la marcia sbagliata e ha istintivamente schiacciato il piede sull’acceleratore. Invece di andare lentamente all’indietro, ha sfondato la ringhiera che aveva davanti, provocando una tragedia. Tutto in una manciata di secondi, tanto è bastato ad uccidere un uomo, ferire gravemente la moglie.

Cronache della Campania@2018


Napoli, ritardi nell’erogazione dei fondi per i figli a carico: cittadini pronti alla protesta

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Napoli. C’è grande agitazione tra i cittadini napoletani che ricevono il sussidio dal comune per chi ha tre figli minori a carico. Secondo quanto sta circolando sul web in questi giorni la tranche che di solito è in pagamento nel mese di luglio non potrà essere erogata per mancanza di personale. L’ufficio servizio sociali e welfare che si trova in via Salvatore de Tommasi è a corto di personale e la responsabile avrebbe fatto già sapere che non riuscirà ad evadere tutte le richieste. La cosa naturalmente sta creando molto malumore tra i cittadini, alcuni dei quali attraverso i social stanno organizzando una manifestazione di protesta davanti agli uffici. Nei prossimi giorni una delegazione di cittadini chiederà di essere ricevuta dalla responsabile del servizio per capire il problema: c’è veramente una mancanza di personale? Oppure è un problema di mancanza di fondi? “Noi aspettiamo che vengano liquidate le spettanze dovute nel mese di luglio”, fanno sapere i cittadini. E poi aggiungono: “Sono soldi che si spettano di diritto e non possiamo rinunciare perché mantenere i figlio, soprattutto quelli piccoli, costa tanto. Siamo pronti a tutte le forme di lotta civile per rivendicare i nostri diritti”.

 

Cronache della Campania@2018

Napoli, la ‘stesa’ in via Carbonara: avvertimento a un geometra

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Napoli. Sono stati esplosi quattordici colpi in via Carbonara, una via che taglia in due il centro antico di Napoli. La segnalazione alle prime luci del giorno e sul posto i carabinieri hanno repertato le ogive. Nel palazzo preso di mira, al civico 102, abita un piccolo pregiudicato dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti. Ma la pista principalmente battuta porta a una intimidazione ai danni dello studio di un geometra, al primo piano dello stesso edificio. La finestra e’ stata infatti raggiunta da tre colpi di pistola. I sicari hanno mirato e fatto fuoco. Lo studio sarebbe impegnato in lavori di ristrutturazione, sia di alcuni edifici privati che in appalti pubblici. La zona dove e’ avvenuta la sparatoria e’ in fibrillazione dal punto di vista criminale a causa della rottura delle alleanze tra boss del rione .Ad aprile scorso nella stessa strada e alla stessa ora si verifico’ un episodio molto simile: anche allora furono esplosi diversi colpi di arma da fuoco. Sabato sera, 24 ore prima la sparatoria di via Carbonara, un’altra e’ avvenuta a Porta Nolana, a poche centinaia di metri di distanza. Sulla ‘stesa’ indagano i carabinieri.

Cronache della Campania@2018

Pacco bomba a Montecorvino, l’avvocato perderà le mani: indagini a tutto campo

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Salerno. Ferite gravissime: il giovane avvocato Giampiero Delli Bovi, ferito stamane da un pacco bomba posizionato davanti la sua abitazione, perderà l’uso delle mani. Si evince dal bollettino medico emesso poco fa dalla direzione dell’ospedale di Salerno. Il giovane avvocato è stato ricoverato nel reparto Rianimazione al termine dell’intervento chirurgico ortopedico alle 16 circa. L’intervento, spiega il bollettino medico, è consistito nella “revisione del moncone sinistro nonchè nella riduzione delle fratture di radio e ulna a carico dell’avambraccio destro e fissazione e stabilizzazione dei metacarpi residui della mano omolaterale”. E’ stato eseguito in anestesia generale. Il 29enne è sedato e in ventilazione meccanica. “Le condizioni cliniche restano stabili e, in serata, si procederà al risveglio, pur garantendo un adeguato piano analgesico”, conclude il bollettino.
Il sindaco di Montecorvino Rovella, Martino D’Onofrio, ha fatto visita in ospedale, questo pomeriggio, all’avvocato e suo stretto collaboratore Giampiero Delli Bovi. Il primo cittadino sottolinea che “Giampiero è un bravo ragazzo” e che “non abbiamo idea di cosa possa essersi trattato”. E’ pero’ “fiducioso” nel lavoro degli inquirenti. Nel reparto del nosocomio dove è ricoverato il professionista è consentito l’accesso solo ai familiari e a chi è autorizzato. Le indagini delegate ai carabinieri di Battipaglia dal pm della procura di Salerno, Katia Cardillo, sono a tutto campo. Nessuna pista viene esclusa. In mattinata, la zona antistante l’abitazione del giovane professionista in località Macchia di Montecorvino Rovella è stata transennata e il cancello, dove è avvenuto lo scoppio dell’ordigno, è stato coperto con un telo. La bomba era nascosta in un pacco indirizzato proprio a Giampiero Delli Bovi. Non è ancora chiaro cosa vi fosse all’interno. Intanto, sui ‘social’ sono tanti i messaggi di solidarietà scritti, anche da sconosciuti, tra i commenti delle foto del giovane che, il prossimo 28 giugno, compirà 29 anni. Molto conosciuto a Salerno e provincia, Delli Bovi ha svolto la pratica forense allo studio del primo cittadino di Montecorvino Rovella, per poi proseguire la collaborazione, anche al Comune, dopo l’abilitazione avvenuta circa un anno fa.

Cronache della Campania@2018

Rapinatore seriale arrestato dalla polizia stradale all’autogrill di Nocera Inferiore

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Nocera Inferiore. Gli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Angri, hanno arrestato l’autore delle rapine seriali che, nelle scorse settimane, aveva preso di mira l’Autogrill dell’Area di servizio Alfaterna Nord. Gli uomini della Squadra di Polizia Giudiziaria della Sottosezione, al termine di un’incessante attività info-investigativa, coadiuvati anche dall’unità U.A.C.V. (Unità Analisi Crimini Violenti) di Napoli e attraverso i filmati estrapolati dal circuito di videosorveglianza, avevano già raccolto elementi utili sull’identificazione dell’autore delle rapine, che in una occasione aveva compiuto l’atto criminoso a volto scoperto. In pochi giorni, è stato scoperto che si trattava di un pregiudicato 27 enne di Nocera Inferiore, V.M. Pertanto, giornalmente veniva impiegata una pattuglia di Polizia Giudiziaria in servizio antirapina sul territorio dei Comuni di Pagani e Nocera Inferiore, per il rintraccio del presunto rapinatore che era però sempre irreperibile. Dopo vari servizi di appostamento antirapina svolti in ore notturne, gli agenti della Stradale di Angri, stanotte sono riusciti ad arrestare in fragranza il 27enne V.M., il quale, dopo aver scavalcato un cancello d’ingresso che da una stradina esterna accedeva all’interno dell’area di servizio, era entrato all’interno dell’Autogrill col volto coperto da un collant di colore nero, per mettere a segno l’ennesima rapina. Al momento dell’arresto, il V.M. ha dichiarato spontaneamente alla Polizia di essere l’autore delle precedenti rapine. Il giovane è stato condotto presso la casa circondariale di Salerno-Fuorni.

Cronache della Campania@2018

Nel Tir con 11 chili di cocaina: camionista di Castellammare arrestato a Trento

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Per eludere possibili controlli al valico di frontiera del Brennero o alla barriera di Vipiteno aveva caricato il suo camion sul servizio ferroviario Rola ma, una volta sbarcato nella zona di Trento, e’ stato fermato e controllato da Polizia e Guardia di Finanza. Le forze dell’ordine nel corso della perquisizioni del mezzo pesante hanno trovato nell’abitacolo di guida ben 11 chilogrammi di cocaina suddivisa in 10 panetti avvolti nel nylon. Lo stupefacente, molto probabilmente destinato al sud Italia, sul mercato avrebbe fruttato circa 800 mila euro. Alla guida del mezzo si trovava Luigi Canfora, 67 anni originario di Castellammare di Stabia  e’ stato arrestato e condotto presso il carcere di Spini di Gardolo con l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio con l’aggravante della transnazionalita’. Il Tir, fermato all’interno dell’Interporto Doganale dalla Squadra Mobile di Trento, aveva iniziato il suo lungo viaggio, pare con destinazione il sud dell’Italia, dal nord della Germania. Canfora, che al momento del controllo e’ apparso nervoso, ha deciso di attraversare l’arco alpino utilizzando il trasporto ferroviario, servizio che proprio recentemente le autorita’ del Tirolo stanno cercando di promuovere sempre di piu’ per “alleggerire” il traffico merci attraverso la frontiera italo-austriaca del Brennero.

Cronache della Campania@2018

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