***
*** RSSing Note: Article removed by member request. ***
***
Castellammare. Il Tribunale per i Minori di Napoli ha concesso la messa alla prova a partire dal prossimo gennaio per i tre baby stupratori legati al clan D’Alessandro che lo scorso aprile avevano violentato in gruppo una ragazzina di 12 anni di Gragnano, ex fidanzatina di uno dei tre. La decisione è arrivata ieri nel corso di un drammatico confronto in aula in cui i tre hanno pianto e hanno spiegato di “Vergognarsi” di quello che avevano fatto. Altrettanto forte e commovente la replica della mamma della ragazzina che ha urlato loro “Ci avete rovinato la vita”. I tre hanno chiesto di studiare la mattina e lavorare il pomeriggio, impegnandosi in progetti sociali e di assistenza a disabili e malati. E potranno farlo, grazie ad una relazione favorevole degli assistenti sociali e degli psicologi che li seguono da mesi. Dall’otto settembre scorso sono in una comunità di recupero dopo che erano stati nel carcere minorile per cinque mesi: il tribunale per i minori aveva accolto le richieste avanzate dai difensori (Gennaro Somma e Antonio De Martino) dei tre decidendo il loro trasferimento in una comunità di recupero. Nel frattempo la 12enne di Gragnano ha lasciato la zona e si è trasferito al Nord per timore di ritorsioni nei suoi confronti. Decisione arrivata dopo un drammatico faccia a faccia quello andato in scena nelle aule del tribunale per i minori di Napoli nel luglio scorso. Per la prima volta la dodicenne di Gragnano vittima del branco di baby stupratori legati al clan D’Alessandro di Castellammare si erano incontrati. Alla presenza di una psicologa e degli avvocati delle parti nel corso dell’audizione protetta la ragazzina aveva confermato le accuse nei confronti dei tre violentatori. ripercorrendo, non senza difficoltà e non senza interruzioni dovute all’emozione di quei brutti momenti, che cosa accadde quella sera di aprile quando fu violentata e filmata in gruppo in una stanza delle Terme di Stabia. Uno dei ragazzi era stato il suo fidanzatino e poi si erano lasciati per gli atteggiamenti violenti che aveva nei suoi confronti. L’aveva costretta a fumare uno spinello e poi a fare sesso e poi l’aveva ricattata chiedendole dei soldi in cambio del silenzio e perché non diffondesse le foto e le immagini dei rapporti alle sue amiche e alla sue prof. Poi nel mese di aprile ci sarebbe stata la violenza di gruppo organizzata da un altro ragazzino, amico del suo ex, e parente stretto di un boss del clan D’Alessandro. I tre, difesi dagli avvocati Antonio De Martino e Gennaro Somma, dal canto loro avevano invocato il perdono.
Cronache della Campania@2018
Una not di Palazzo San Giacomo recita: “A seguito delle numerose segnalazioni pervenute, si sta procedendo in queste ore alla rimozione di manifesti pubblicitari ritenuti offensivi della dignità e dei diritti delle donne, secondo le valutazioni condotte dal Tavolo interassessorile di prevenzione e contrasto alla pubblicità lesiva del Comune di Napoli”. Napoli è di fatto la prima tra le grandi città italiane a procedere nel concreto contro una campagna pubblicitaria che ha tanto indignato e fatto discutere nei giorni scorsi. “Si tratta di un giusto risultato a difesa delle donne e della loro dignità” ha dichiarato Panini, vicesindaco di Napoli. “Ringrazio le ditte pubblicitarie, in primis la Jolly Clear Channel, che con solerzia stanno procedendo in queste ore alla rimozione dei manifesti.”
“Ringrazio tutte le donne e le associazioni che con sensibilità e attenzione hanno sollecitato l’Ente ad intervenire per la rimozione di un manifesto palesemente lesivo della dignitàdi tutte noi – ha dichiarato Simona Marino, delegata alle Pari Opportunità e ai Centri Antiviolenza del Comune di Napoli -. Auspico che le procedure amministrative siano sempre piu’ tempestive e che si colmi, finalmente, la mancanza di una legge organica in materia così da impedire l’oggettivazione del corpo delle donne per finalità ed usi commerciali”.
Cronache della Campania@2018
Affronteranno tutti il processo con rito ordinario gli imputati, venticinque, ritenuti vicini ai cartelli criminali dell’area vesuviana dediti all’estorsione e al racket. Si tratta dei Vollaro di Portici, gli Ascione e i Birra di Ercolano e i Papale di Torre del Greco. Per loro pende l’accusa di estorsione aggravata, associazione per delinquere di stampo mafioso, minacce, tentato omicidio e estorsione aggravata. Nella giornata di ieri è avvenuta la richiesta di costituzione delle parti civili di Ercolano. Si è costituito il Comune di Ercolano rappresentato dal sindaco Bonajuto e l’Associazione antiracket “Ercolano per la legalità”. La mega indagine, come ricorda Il Roma, parte dal sequestro di un’ agenda con all’interno decine e decine di imprenditori vittime di estorsione. Per gli investigatori si tratta di estorsioni perpetuate almeno per venti anni. Tra i vari nomi ci sono quello di Mario Ascione, rinchiuso al 41 bis nel carcere milanese di Opera. Per gli inquirenti è uno dei boss del clan con base ed interessi tra Torre del Greco ed Ercolano. Ci sarà ad affrontare il processo anche Pasquale Spronello, affiliato all’ala del clan Ascione-Papale guidata dal boss Natale Dantese. Nel dicembre del 2017 Spronello è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Salvatore Barbaro, una vittima innocente della faida di camorra tra gli Ascione-Papale e i Birra-Iacomino. In aula anche Giorgio Di Bartolomeo, genero del defunto Raffaele Ascione detto Raffaele ‘o luongo. Tra gli imputati anche Luigi Nocerino, attualmente recluso al carcere duro. Anche Pietro Vollaro, uno dei tanti figli del boss Vollaro, storico padrino della camorra a Portici è tra gli imputati. Tra i 26 coinvolti nel procedimento solo dieci sono a piede libero, tutti gli altri sono già in carcere per le attività delittuose commesse negli anni indietro. La prossima udienza è fissata per il 29 gennaio 2019.
I 25 IMPUTATI
GAETANO ACAMPORA
CARMELO ADAMO
GIOVANNI ASCIONE
MARIO ASCIONE
MICHELE ASCIONE
PATRIZIA ASCIONE
RAFFAELE ASCIONE
ANNAMARIA BIRRA
GIORGIO DI BARTOLOMEO
ANIELLO ESTILIO
GIOVANNI FILOSA
MARIAROSARIA LA PIETRA
LUIGI MANZO
SALVATORE MIRANDA
CIRO MONTELLA
CIRO NOCERINO
DOMENICO NOCERINO 62 ANNI
OMENICO NOCERINO 35 ANNI
LUIGI NOCERINO 61 ANNI
LUIGI NOCERINO54 ANNI
PASQUALE SPRONELLO
MARIO VANACORE
VINCENZO VIOLA
GIUSEPPE VOLLARO
PIETRO VOLLARO
Cronache della Campania@2018
Napoli. La piccola Sara di tre anni è nata con una malformazione cerebrale che le ha portato l’emiparesi del lato sinistro con un lieve ritardo motorio e cognitivo. A settembre ha cominciato la scuola dell’infanzia “Minucci” e soprattutto, insieme ad altri bambini della sua età, ha cominciato il processo di socializzazione. Le terapie stanno dando ottimi risultati ma non riesce ancora, da sola ad andare in bagno e la scuola che frequenta non riesce a farle avere una bidella donna che possa prendersi cura di lei quando si sporca. Per questo motivo, indossano il pannolino, la piccola resta bagnata per ore fino a quando viene cambiata dalla mamma che, lasciando il lavoro deve correre a scuola. Un problema, come riporta Il Mattino, che si scontra con il diritto della piccola Sara di avere un’assistente materiale, mentre le è stato assegnato, dopo varie insistenze, un bidello maschio che però si rifiuta di eseguire il cambio per non incorrere in problemi di sorta. Giulia Di Napoli è la mamma di Sara che si batte fino allo stremo delle forze perché i diritti della sua piccola bimba vengano rispettati. “Il sostegno, dopo un mese l’ha ottenuto. Ma l’assistente materiale non arrivava mai così sono andata in Municipalità (Vomero, Arenella) e dopo aver puntato i piedi e fatto valere i diritti della bambina, alla scuola è stato inviato un bidello che ha subito detto che non le avrebbe cambiato il pannolino e neanche, eventualmente, accompagnarla al bagno” – racconta la madre. A cambiarla ci pensa la mamma che, avvisata dalla scuola quando si presenta l’urgenza, altrimenti resta sporca per ore.
Di concerto con la scuola la signora Di Napoli ha fatto esplicita richiesta a Napoli Servizi di “Un cambio con una bidella che magari assiste un maschietto, così non si creerebbe nessun problema, ma dall’altra parte c’è stato un no categorico. Mi pare una mancanza di disponibilità al dialogo che danneggia lo sviluppo di mia figlia. È un suo diritto e le viene negato”.
Cronache della Campania@2018
Finisce agli arresti domiciliari Carmine Cicalese, il 18enne di Pagani, che nella notte tra il 1 e 2 novembre era stato arrestato per aver investito otto persone all’esterno della discoteca Vanilla. Il tribunale del Riesame ha mutato l’accusa da strage a tentato omicidio per il giovane con queste motivazioni. “La ricostruzione della procura, ripresa dal gip, si fonda su dati parziali, perché non tiene conto di alcune delle dichiarazioni acquisite, dei dati emergenti dalle telecamere e da altri dati indicati, primo fra tutti, la presenza di un gruppo di giovani armati che voleva punire Cicalese e i suoi amici. Vi è senza dubbio – dicono i giudici – prova di una violenta reazione di Cicalese con intenti omicidiari, ma non la volontà di determinare pericolo per la vita della collettività. Il ragazzo agì sotto stress, né voleva uccidere un numero indeterminato di persone”. Il 18enne aveva anche deciso di andare via dopo un’accesa discussione facendo scomparire ogni proposito di vendetta. Ma dopo qualche minuto si trovò ad affrontare alcuni giovani armati di bastoni. Sul posto, inoltre, era giunto anche il padre per aiutarlo a cambiare la ruota dell’auto. Anche lui fu aggredito e a quel punto il giovane, alla guida della vettura, ritornò indietro e investì le otto persone tra cui il genitore. Per il tribunale il ragazzo, incensurato ed in giovane età, nonostante avrebbe una “spiccata tendenza alla violenza” la misura detentoria per contenerlo sarebbero gli arresti domiciliari e non il carcere.
Cronache della Campania@2018
Nelle prime ore della mattinata, ad Aversa e Carinaro, i carabinieri della Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Marcianise e quelli della Stazione di Gricignano di Aversa , a seguito di una articolata e complessa attività d’indagine, le cui risultanze investigative sono state condivise appieno dalla competente Autorità Giudiziaria, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della custodia cautelare emessa dal Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di Gennaro Di Ronza, 40 anni, e Antonietta Fenderico, 34enne, entrambi residenti ad Aversa, e Santolo Verde,30 anni, residente a Carinaro. Le indagini, condotte dai militari della Stazione di Gricignano di Aversa hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. In particolare gli investigatori hanno riscontrato numerose cessioni di sostanze stupefacenti del tipo hashish e cocaina effettuate a minorenni su indicazione degli arrestati. I destinatari del provvedimento sono stati, rispettivamente, il primo accompagnato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere e gli altri due sottoposti agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Cronache della Campania@2018
Napoli. Ennesimo sversamento illegale di rifiuti stamane in via Carlo Miranda e nei pressi dell’istituto scolastico di via Doria a Ponticelli. Ignoti a bordo di un furgone hanno sversato decine di pneumatici riempiendo tutti i cassonetti della spazzatura e altri sono stati lasciati a terra. La cosa è stata segnalata al comandante dei vigili urbani, Fiorillo dirigente della Municipalità che ha provveduto a sequestrare la zona insieme con i responsabili dell’Asia. E ora anche attarverso alcune telecamere private presenti lungo la strada stanno cercando di rintracciare il furgone dal quale sono stati scaricati all’alba di oggi i pneumatici. Rifiuti sono stati abbandonati anche nei pressi dell’istituto scolastico di via Manlio Rossi Doria.
Cronache della Campania@2018
Maxi evasione fiscale da 4 milioni e 800mila euro. Questa mattina, dopo un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Nola ai danni della società Partenope Srl, azienda leader nel settore del commercio all’ingrosso di articoli natalizi e arredo giardini. Le indagini, avviate a seguito di una verifica fiscale da parte del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, hanno constatato irregolarità per le annualità 2013, 2014 e 2015. La società utilizzava, secondo le indagini, circa 1.000 fatture per operazioni oggettivamente inesistenti, ammontanti ad oltre 13 milioni di euro, emesse dalla AG Distribuzione Srl. Dagli approfonditi accertamenti è emerso che AG Distribuzione Srl è stata creata al solo scopo di consentire alla Partenope Srl di porre in essere, nel corso del triennio in contestazione, una colossale operazione di evasione fiscale, risultando avere stesso luogo di esercizio in Nola, stesso personale, nonché stessi clienti della Partenope Srl pur essendo amministrata ed intestata formalmente a prestanome, soggetti nullatenenti privi di qualsivoglia capacità imprenditoriale. I vari prestanome che, nel corso del tempo, sono stati collocati al vertice dalla società AG Distribuzione Srl, secondo il più classico sistema di frode, non erano in possesso di alcuna documentazione contabile fatta sparire al fine di occultare i rapporti commerciali con la Partenope Srl. Il meccanismo fraudolento posto in essere, ben congeniato e difficilmente individuabile, se non a seguito di specifici e capillari controlli fiscali, è sfociato nella creazione nel 2013, di un soggetto economico di fatto vuoto, la AG Distribuzione Srl, che – convenientemente strumentalizzato dagli ideatori del disegno truffaldino – ha permesso di creare in capo alla Partenope Srl inesistenti crediti IVA e costi fittizi che hanno generato una maxi evasione ai danni dell’Erario.
Cronache della Campania@2018
Si è svolta ieri pomeriggio una operazione ad alto impatto nel quartiere Scampia , che ha interessato il Lotto SC del complesso “33”. Nel corso dell’attività sono stati impegnati gli agenti del Commissariato Scampia, pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine Campania ed una squadra dei Vigili del Fuoco. I poliziotti hanno effettuato diverse decine di perquisizioni ad esponenti appartenenti alla criminalità organizzata e sono state arrestate due persone per droga.Si tratta di Ivano Perinelli, di 46 anni, e Dimitro Tsevtzov, cittadino ucraino di 32 anni, entrambi con precedenti di polizia.Quest’ultimo è stato sorpreso dagli agenti mentre, nei porticati del complesso edilizio di via Ghisleri, cedeva delle bustine di kobret ad alcuni clienti che a sua volta riceveva dal Perinelli. I poliziotti hanno bloccato entrambi, sequestrando 22 involucri della stessa sostanza per un peso di circa 20 grammi.I due sono stati quindi accompagnati presso la Casa Circondariale di Poggioreale. Dovranno rispondere dei reati in concorso di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Cronache della Campania@2018
L’Anm (Azienda napoletana mobilità) informa che anche oggi pomeriggio la Funicolare di Mergellina dovrà anticipare la chiusura dell’impianto con ultima corsa delle ore 14.10, mentre l’impianto di Montesanto si fermerà alle 19.10. La causa dello stop anticipato, per il terzo giorno consecutivo, è l’assenza per malattia dei capiservizio in turno pomeridiano, unita all’indisponibilità di sostituti reperibili. Anm ha sottolineato lunedì e ieri che l’assenza dei capiservizio è coincisa con la presentazione dei nuovi orari per l’apertura prolungata notturna dei servizi di Funicolari e metropolitana nei weekend
Cronache della Campania@2018
“Dal 2016 ad oggi sono stati 300 i casi affrontati nel centro Dafne”. Lo ha detto Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Ospedale Cardarelli, in occasione dell’incontro “Femminicidio. Donne di nuvole”. “Reputo molto importante il referto psicologico che stiliamo nelle nostre strutture – ha affermato – quello cioe’ che registra lo sfogo a caldo delle donne vittime di violenza. Questo atto, se il caso finisce in tribunale, e’ un documento che integra il fascicolo processuale”.
Cronache della Campania@2018
Non ce l’ha fatta Gianmarco Gimmelli che il 15 novembre scorso dopo aver accoltellato a morte Claudio Zaccaria, 25 anni, e ferito gravemente la fidanzata di quest’ultimo, Ylenia Fabrizio, 18 anni, si era lanciato dal primo piano della palazzina di Calata Santa Lucia, nel centro storico di Avellino. Gimmelli, 32 anni, originario di Monteforte Irpino in provincia di Avellino è spirato stamattina intorno alle 7,30 nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Moscati” di Avellino, dove era stato ricoverato senza aver mai ripreso conoscenza. Il quadro clinico si è aggravato negli ultimi giorni a causa di un aneurisma che ha compromesso le sue condizioni già molto critiche per le lesioni interne e un grave trauma cranico riportati nella caduta. Sarà decisiva la testimonianza dell’unica sopravvissuta per definire le cause della tragedia sulla quale indagano i pm della Procura di Avellino, Paola Galdo e Vincenzo Toscano. Ylenia venne colpita alla gola con tre coltellate. Nel video allegato si vede Gianmarco che si affaccia alla finestra tutto insanguinato e poi dopo aver mandato un bacio a chi gli gridava: ‘Non lo fare’, si lascia cadere. Qualcuno sotto aveva anche cercato di afferrarlo (questa parte del video è stata tagliata) ma non ci era riuscito. Gimmelli era caduto a testa in giù così come si era buttato. Ed era rimasto a terra esanime per alcuni minuti in attesa dell’ambulanza. Poi stamane dopo due settimane il suo cuore si è fermato definitivamente.
Cronache della Campania@2018
Marche da bollo false tra Napoli e Caserta, coinvolti avvocati e scuole guida, 101 indagati.
Eseguiti su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli 6 provvedimenti cautelari nei confronti di altrettanti membri di un’organizzazione criminale responsabile di falsificazione, introduzione sul territorio dello Stato, detenzione e messa in circolazione di banconote e valori bollati falsi e truffa aggravata ai danni dello Stato e 5 perquisizioni nei confronti di altrettante persone.
L’indagine, convenzionalmente denominata “Il Rosso”, avviata nell’ottobre 2016 e tesa al contrasto di un gruppo criminale ben organizzato e strutturato, operante nell’area campana nella produzione e distribuzione di valori bollati e banconote false, segue altre quattro importanti operazioni nello specifico settore dei valori bollati contraffatti, “Marche Legali” di novembre 2014, “Cicero” di luglio 2015, “Falco” di dicembre 2016 e “Toghe Pulite” di luglio 2017. Lo sviluppo delle indagini, delegate al Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria dal Sostituto Procuratore presso la Procura di Napoli dott. Giuseppe Cimmarotta, ha consentito di ricostruire un nuovo canale di diffusione delle marche contraffatte, depositate presso il TAR di Napoli, gli uffici giudiziari, il Pubblico Registro Automobilistico e la Motorizzazione delle province di Napoli e Caserta, con un elevato danno erariale in corso di quantificazione.
L’attività investigativa ha consentito nel tempo di:
localizzare due laboratori clandestini allestiti per la produzione di valori bollati falsi;
trarre in arresto in flagranza di reato i quattro falsari trovati in possesso di strumentazione e materiale idoneo alla produzione di valori di bollo falsi;
deferire in stato di libertà due persone responsabili di detenzione e distribuzione di contrassegni telematici falsi;
trarre in arresto un soggetto trovato in possesso di 249 banconote false da €uro 50,00.
Tra i vari componenti dell’organizzazione, che operava sul territorio delle province di Napoli e Caserta, figurano 6 avvocati del foro di Napoli e Avellino e 5 titolari di agenzie automobilistiche, che hanno utilizzato stabilmente valori di bollo falsi presso i suindicati uffici. Centouno sono le persone indagate e che di qui a un mese, un mese e mezzo, potrebbero diventare imputate, per effetto di una richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla stessa procura di Aversa-Napoli nord che in questi giorni ha fatto notificare i provvedimenti in modo che gli indagati possano esercitare, qualora scelgano di farlo, i primi diritti alla difesa, consistenti nella possibilità di essere ascoltati dai pm o di presentare memorie difensive.
Quello che si profila all’orizzonte, al tribunale di Aversa-Napoli nord, è, infatti, una sorta di maxi processo. Sono implicati molti professionisti, tra i quali spiccano i nomi di diversi avvocati, sia penalisti che civilisti. L’accusa nei confronti degli indagati è di truffa in concorso e falso. La vicenda riguarda il presunto uso di marche da bollo taroccate da parte dei legali per le pratiche forensi. Venivano acquistate marche contraffatte, a prezzo inferiore dell’originale, che poi venivano utilizzate sugli atti forensi inerenti alle procedure giudiziarie che i cancellieri, convinti che le marche fossero autentiche, avviavano. L’indagine, comunque, non è completata per un altro suo filone, finalizzato a stabilire la provenienza delle marche false.
Ecco tutti i nomi delle 101 persone coinvolte:
Angelina Vaglitiello 55 anni di Aversa, Luca Vaccaro di Napoli 45 anni, Mario Trapani 57 anni di Napoli, Bruno Tommasetti di Isernia 49 anni, Stefano Tedesco 40 anni di Melito, Angela Tavoletta di Villa Literno 37 anni, Nicola Spina di Santa Maria Capua Vetere 47 anni, Nicola Saccone 66 anni di Napoli, Giovanni Sacco 55 anni di Napoli, Raffale Russo 30 anni di Ischia, Rosario Rullo 50 anni di Cosenza, Paolo Rosauro 50 anni di San Giuseppe Vesuviano, Giuseppe Riccio 41 anni di Napoli, Pasquale Raucci 37 anni di Santa Maria Capua Vetere, Elviro Raimondo 52 anni di Marano, Luigi Raia 58 anni di Somma Vesuviana, Alfredo Primizia 50 anni di Aversa, Giuseppe Pirozzi 38 anni di Castel Volturno, Giancarlo Pinzero 45 anni di Napoli, Domenico Pezzella 36 anni di S. Arpino, Giuseppe Petrenga 50 anni di Aversa, Laura Pellegrino 37 anni di Napoli, Agostino Pellegrino 57 anni di Villaricca, Luigia Pastena 37 anni di Aversa, Nicola Parigliola 55 anni di Marano, Rosaria Papazzo di Napoli 40 anni, Giuliano Palumbo38 anni di Mugnano, Salvatore Pagano di Frignano 40 anni, Antonella Olivieri 45 anni di Napoli, Arianna Mocerino 40 anni di Napoli, Pasquale Menna 54 anni di Arzano, Francesco Mele di Napoli 46 anni , Luigi Mattiello, 33 anni di Trentola, Giuseppe Masiello 38 anni di Napoli, Flavia Mascolo 57 anni di Napoli, Antonio Martiello 40 anni di Calvizzano, Immacolata Marra 37 anni di Napoli, Pasquale Mariano 53 anni di Napoli, Rosa Manzo 50 anni di Pozzuoli, Ernesto Manzo 40 anni di Napoli, Massimo Manna di Napoli 40 anni, Giuseppe Maisto 75 anni di Giugliano, Marco Mainardi 50 anni di Castellamare, Antonio Migliozzi 50 anni di Napoli, Camilla Iovino 42 anni di San Gennaro Vesuviano, Daniele Ionà 41 anni, Stella Guarino 42 anni di Cesa, Angelo Guadagni54 anni di Pomigliano, Filomena Grassia 50 anni di Cardito, Giacomo Giordano 44 anni di Napoli, Massimo Garzilli 52 anni di Roma, Cesare Gallo 50 anni di Aversa, Luigi Gaio 51 anni di Castellamare, Ernesto Freda di Torre del Greco 38 anni, Achille Formoso 55 anni di Cosenza, Francesco Finelli di Cardito 60 anni, Grazia Ferrara 38 anni di Napoli, Stefano Esposito 65 anni di Napoli, Manuela Esposito 46 anni di Napoli, Roberto Erriciello di Napoli 48 anni, Carlo Duraturo55 anni, Maria Corcione Dulvi 44 anni di Frattamaggiore, Daniele Di Sarno, 46 anni di San Cipriano, Angela Di Matteo di Caiazzo 38 anni, Lucia Di Martino 52 anni di Giugliano, Antonio Di Giacinto di Marcianise 41 anni, Nicola Di Foggia di Gricignano 52 anni, Gabriella Della Gatta 35 anni di San Cipriano, Ortensio Del Vecchio di Casapesenna 36 anni, Sossio Del Prete 33 anni di Frattamaggiore, Giovanni De
Ruosi 47 anni di Carinaro, Letizia De Pasquale di Napoli 60 anni, Carmela De Lucia di Recale 43 anni, Gennaro De Luca 50 anni di Pozzuoli, Angela D’Andrea 28 anni di Pozzuoli, Matteo Cundari 37 anni di Cosenza, Angela Cristofaro 32 anni di Aversa, Catia Chimenti 52 anni di Cosenza, Teresa Chianese di Qualiano 31 anni,
Domenico Chianese, Agostino Cerullo 36 anni di San Cipriano, Claudio Cerulli 48 anni di Napoli, Carmine Cerbone 38 anni di Napoli, Alida Cerasuolo 48 anni di Napoli, Giovanna Capria 44 anni di Napoli, Massimo Caiazzo 46 anni di Napoli, Michele Bisogni Brando 66 anni, Gaetano Bottiglieri di Aversa 40 anni, Antonio Bifulco 57 anni di Napoli Gennaro Belvini 60 anni di Pozzuoli, Concetta Becchimanzi di San Marcellino 46 anni, Antonio Battaglini 41 anni di Aversa, Matilde Bassi 42 anni di Caserta, Angelasofia Barbato 50 anni di Frattamaggiore, Vittorio Balzano 68 anni di Napoli, Vincenzo Arino 54 anni di Napoli, Nicola Arena 54 anni di Giugliano, Marco Gennaro Apicella di Trentola 40 anni, Pasquale Amendola 52 anni di Melito.
Cronache della Campania@2018
Napoli. L’avvocato Ermanno Carnevale è il nuovo presidente della Camera penale di Napoli. Con 148 voti a favore, l’avvocato ha battuto il rivale Bruno Botti, che si è fermato a 130 voti. Uno scarto minimo. I votanti sono stati in totale 282. Due le schede bianche, altrettante quelle nulle. Carnevale succede quindi ad Attilio Belloni, che è stato alla guida della Camera penale partenopea per quattro anni di seguito, avendo vinto due elezioni (2014 e 2016). La nuova giunta sarà composta dagli avvocati: Andrea Abbagnano Tirone, Gaetano Balice, Giuseppe Carandente, Sabina Coppola, Mattia Floccher, Mario Pasquale Fortunato, Roberto Giovene di Girasole e Sergio Schlitzer.
Cronache della Campania@2018
Giugliano. I carabinieri della Compagnia di Giugliano hanno arrestato per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio Emanuele Chiatto, 22enne di Grumo Nevano noto alle forze dell’ordine. Il giovane è stato inseguito dai militari perché percorreva, alla guida del proprio scooter, a velocità elevata, via Separiello: fermato, è risultato sprovvisto di patente e copertura assicurativa; perquisito, inoltre, è stato trovato con 5 dosi di cocaina nella tasca dei jeans. la droga è stata sequestrata, così come lo scooter e il telefono cellulare. Proprio sul telefonino, durante le operazioni, continuavano ad arrivare numerose chiamate da parte di acquirenti che ordinavano le dosi con una frase convenzionale: “Porta la maglietta grande, come quella che porti sempre”. Chiatto è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
Cronache della Campania@2018
Violenza contro la moglie, minacciata anche con la pistola, ma anche spaccio di droga e armi. Sono queste le accuse per cui è stato arrestato il noto pregiudicato aversano Domenico Laiso, 33 anni, resosi responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e di detenzione illegale di 2 pistole e numerose munizioni. Gli agenti del Commissariato di Aversa, diretto da Vincenzo Gallozzi, sono intervenuti in un’abitazione di viale Europa ad Aversa in seguito ad una segnalazione di lite in famiglia. Giunti sul posto, gli agenti riportavano la calma tra le persone presenti e identificavano diversi familiari che riferivano di essere stati aggrediti dal 33enne. Nella circostanza gli operatori notavano un’evidente stato disagio nella moglie che, ormai esausta dalle continue tensioni familiari, raccontava di subire continui maltrattamenti da parte del marito che descriveva come un individuo violento e dedito al consumo e alla vendita di sostanze stupefacenti.
Dal racconto dei vari episodi di aggressione e maltrattamenti subiti dal marito la donna riferiva anche di un episodio in cui il marito la minacciava puntandole una pistola alla tempia. Gli approfondimenti investigativi espletati dagli agenti facevano emergere anche episodi di minacce e violenze commesse dall’uomo ai danni della madre e dei suoceri. Alla luce dei fatti emersi, gli operatori effettuavano delle perquisizioni domiciliari sia presso l’abitazione coniugale sia presso quella materna del 33enne a seguito delle quali sono state rinvenute, e poste sotto sequestro, 59 dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina destinate allo spaccio, una pistola con matricola abrasa, una pistola risultata provento di furto e circa 120 cartucce. Sulla base degli elementi acquisiti, Laiso, con numerosi precedenti di polizia per reati come rapina, ricettazione e detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente, veniva dichiarato in arresto e, su disposizione del pm di turno presso la Procura della Repubblica del tribunale di Napoli Nord, veniva associato alla Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
Gustavo Gentile
Cronache della Campania@2018
Il popolare cantante siciliano ma da tempo trapiantato in Campania è uscito dalla clinica di Castel Volturno dove era stato ricoverato lo scorso 11 novembre privo di conoscenza
Dopo 17 giorni di degenza nella clinica ‘Pineta Grande’ di Castel Volturno, Carmelo Zappulla può dirsi fuori pericolo e tornare a casa. Lo riferiscono fonti familiari, che gioiscono per lo scampato pericolo. Il cantante e attore, siciliano ma trapiantato a Napoli, era stato ricoverato lo scorso 11 novembre in gravi condizioni: privo di conoscenza e con valori altissimi in seguito a un infarto. Trasportato dopo l’operazione in terapia intensiva, Zappulla aveva cominciato a riprendersi tre giorni dopo il ricovero.
Gustavo Gentile
Cronache della Campania@2018
Caserta. I Carabinieri della Stazione di Maddaloni, nel primo pomeriggio, hanno arrestato un 41enne ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia commessi ai danni della madre 64enne e del fratello 32enne, nonché per lesioni, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. In particolare le vittime, nel corso della mattinata, si sono presentati presso il Comando Stazione di Maddaloni per denunciare i continui maltrattamenti ad opera di un loro congiunto palesando, inoltre, il timore di rientrare nella propria abitazione per le possibili ripercussioni da parte dell’uomo. I militari dell’arma, al fine di tranquillizzare le vittime, le hanno accompagnate fino alla loro abitazione. Ma, ad aspettarli vi era proprio il 41enne che, dopo averli minacciati si è scagliato contro i militari che, con non poche difficoltà, sono riusciti a bloccarlo e ad arrestarlo, conducendolo poi presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
Cronache della Campania@2018