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Channel: Cronaca – Cronache della Campania
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Napoli: seconda sparatoria. Ferito un pregiudicato in piazza Capodichino

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carabinieri notte

Due feriti da colpi d’arma da fuoco nel tardo pomeriggio a Napoli il primo caso si è verificato nella zona di San Pietro a Patierno dove una donna di 25 anni, da poco scarcerata e ai domiciliari, ha riferito ai carabinieri di essere stata colpita alla spalla, mentre era affacciata al balcone di casa, da un colpo di pistola esploso da un giovane passato in strada in sella a uno scooter davanti alla sua abitazione. La donna, che non è grave, è stata medicata nell’ospedale San Giovanni Bosco della città. L’altro episodio è avvenuto in piazza Capodichino dove un ragazzo di 24 anni, con numerosi precedenti, ha riferito, sempre ai militari dell’arma, di essere stato ferito da un colpo di pistola al gluteo esploso da due persone che gli volevano rubare lo scooter. Anche lui non è grave ed è stato medicato nell’ospedale San Giovanni Bosco. Entrambe le versioni riferite dai feriti sono al vaglio dei carabinieri.

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Sterminò i vicini per un parcheggio sbagliato: ergastolo alla guardia penitenziaria

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Luciano-Pezzella-strage-Caserta-663x445

Il Gup del tribunale di Napoli Nord ha condannato all’ergastolo Luciano Pezzella, 51 anni, agente della penitenziaria responsabile della cosiddetta strage di Trentola Ducenta (Caserta), avvenuta nel luglio del 2015, nel corso della quale uccise a colpi di pistola quattro persone per una banale lite di parcheggio, tra cui tre componenti di uno stesso nucleo familiare, padre, madre e figlio. Il magistrato ha accolto la richiesta di pena avanzata dal pm Ilaria Corda, cui si erano associati anche i legali delle parti civili Mario Griffo e Nicola Graziano. Il Gip ha riconosciuto provvisionali di 25mila euro ad ogni parte costituitasi rinviando al giudizio civile per i risarcimenti.

Sterminò i vicini per un parcheggio sbagliato: ergastolo alla guardia penitenziaria
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ESCLUSIVA. Castellammare, il pentito Cavaliere parla dei soldi consegnati agli avvocati

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Sta vuotando il sacco su tutto il pentito del clan d’Alessandro di Castellammare, Renato Cavaliere. Le sue dichiarazioni fatte al pm Claudio Siragusa della Dda di Napoli stanno creando preoccupazioni e imbarazzo anche a due avvocati stabiesi. Il retroscena è nelle 90 pagine del verbale depositato agli atti della Corte di Assise d’Appello di Napoli dove si sta celebrando il processo bis per l’omicidio di Gino Tommasino consigliere comunale del pd stabiese, ucciso il 3 febbraio del 2009 dalla stesso Cavaliere che è imputato insieme con Catello Romano. Il collaboratore di giustizia ne parla a margine di un discorso più ampio sulla contabilità del clan e sulle spese sostenute: “… io Belviso Francesco e lo stesso D’Alessandro ci siamo incontrati non a casa sua ma a Scanzano, in una delle case delle cosiddette palazzine dove abitano i D’Alessandro. Non ricordo a casa di chi si è svolto l’incontro. Ricordo che era una casa vuota e penso che si sia trattata della casa di Antonio Schettino. D’Alessandro Vincenzo ci ha chiesto quanti costruttori avevamo e quanti soldi prendevamo ogni mese. Belviso Francesco curava la contabilità ed aveva anche degli appunti scritti ed abbiamo relazionato D’Alessandro sulle entrate e sulle uscite del clan. Tra le uscite c’erano oltre alle spese per i carcerati anche le spese per gli avvocati. Ricordo che all’avvocato (omissis) e all’avvocato (omissis) che difendevano molti dei D’Alessandro, abbiamo consegnato in più soluzioni nel corso del tempo somme di denaro pari a 170.ooo-180.000 euro. Questo denaro veniva consegnato in contanti o anche in assegni che emettevo a me medesimo, secondo le indicazioni che mi dava l’avvocato (omissis), sul conto della (omissis) srl o sul mio conto personale. L’avvocato consegnava gli assegni ad Antonello Oscurato – un affiliato del clan che si occupava di videogiochi – che glieli cambiava e gli dava i soldi in contanti”. Le dichiarazioni di Cavaliere a questo punto vengono coperte dal segreto dell’omissis probabilmente perché su questa delicata questione vi sono delle indagini in corso e il verbale pubblico riprende con la descrizione dell’affiliazione al clan dell’ex studente liceale, oggi buddista, pacifista e studente modello in carcere, Catello Romano.

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Torre Annunziata: tre medici del San Leonardo di Castellammare indagati per la morte del piccolo Salvatore

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sala parto castellammare

Ci sono tre medici dell’ospedale San Leonardo di Castellammare indagati con l’accusa di omicidio colposo per la morte del piccolo Salvatore. Il neonato di Torre Annunziata morto domenica sera all’ospedale Monaldi di Napoli sette ore dopo il parto avvenuto nel pomeriggio nella struttura sanitaria stabiese. Il pm Sergio Raimondi della Procura di Torre Annunziata ha già chiesto per rogatoria l’autopsia alla procura di Napoli dove è orto il piccolo. L’inchiesta è partita su denuncia dei genitori del neonato fatta al commissariato di polizia di Torre Annunziata in cui hanno raccontato quanto accaduto nell’ospedale stabiese tra venerdì, giorno del ricovera della mamma,e domenica pomeriggio quando è nato il piccolo. Il papà del neonato ha spiegato nella denuncia: “Abbiamo chiesto se ci fosse un anestesista perché volevamo che venisse praticata l’epidurale mia moglie voleva taglio il cesareo, ma ci è stato detto che non era possibile perché di domenica non c’è l’anestesista. In sala parto il cardiotocografo (lo strumento con due sonde, utilizzato per misurare il battito cardiaco del feto) non funzionava bene. Dopo il parto, ho intravisto che mio figlio non respirava: ho chiesto spiegazioni e i medici mi hanno rassicurato. Poi il trasferimento a Napoli è avvenuto in un’ambulanza che non credo fosse attrezzata per il trasporto infantile”. Ma dall’ospedale stabiese i medici ribattono: “Anche nella fase di travaglio  la signora è stata assistita correttamente. Non è vero che non c’era un anestesista in sala, come denunciano i genitori. Il reparto rispetta la naturalità del parto e della donna, vengono esaudite tutte le richieste riguardo la modalità del parto. Ma il trattamento richiesto, la partoanalgesa (anestesia epidurale per alleviare dolore durante il parto, ), non è in dotazione presso l’ospedale San Leonardo. Anzi, stiamo spingendo e ci stiamo battendo da tempo per avere questo servizio in più da offrire alle partorienti”. Sarà battaglia legale dunque anche perché nel pomeriggio è arrivata una nota dell’Asl Napoli3 Sud che ha cercato di afre ulteriore chiarezza su quanto avvenuto:”La donna  ha partorito domenica alle 14.30. Il travaglio era stato tranquillo, il battito regolare, dagli esami non era emerso nessun elemento di rischio, ma era stata applicata la ventosa. Appena nato, il piccolo ha manifestato una crisi polmonare-respiratoria (sindrome di aspirazione meconio). È stato intubato e ventilato e portato al reparto neonatologia (reparto terapia sub-intensiva) dove gli è stata diagnosticata una asfissia grave. A quel punto è stato disposto il trasferimento al Monaldi, dove è giunto alle 17 ed è stato ricoverato in Rianimazione: lì è emerso un grave danno cerebrale causato dagli scarsi livelli di ossigeno, ma dietro potrebbe celarsi una patologia fetale nascosta”. Ma al di là delle spiegazioni tecnico medico resta il fatto che nel 2016 si muore ancora in sala parto in un ospedale della provincia di Napoli.Dovrà essere l’inchiesta della Procura di Torre Annunziata a chiarire le cause e a punire eventuali colpevoli.

Torre Annunziata: tre medici del San Leonardo di Castellammare indagati per la morte del piccolo Salvatore
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Napoli: le due sparatorie di ieri potrebbero essere collegate. I feriti non hanno raccontato la verità

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Potrebbero avere un legame i due ferimenti avvenuti nel tardo pomeriggio di ieri a distanza di poco tempo l’uno dall’altro ( secondo quanto hanno raccontato i protagonisti) nella zona a  Nord di Napoli Il primo episodio si è verificato in via Della Bussola a San Pietro a Patierno, dove Antonella Caccavale, 25enne pregiudicata è stata raggiunta da un colpo di pistola mentre era affacciata al balcone di casa. La giovane, da poco uscita dal carcere dove ha scontato parte di una pena per rapina, si trova ai domiciliari; soccorsa, è stata poi trasportata all’ospedale San Giovanni Bosco. Ai carabinieri ha detto di essere stata raggiunta da un colpo sparato da un uomo in sella a un motorino mentre era al balcone. Ma per gli investigatori le cose potrebbero essere andate in modo diverso. si stanno valutando le traiettorie del proiettile per capire se la versione fornita dalla dona sia vera. Poco dopo al Loreto Mare si è presentato Emanuele Russo un 24enne pregiudicato residente a Casoria. Aveva un proiettile conficcato in un gluteo. Il giovane – che ha precedenti per droga, rapina ed evasione – sostiene di essere stato avvicinato da due sconosciuti mentre si trovava in piazza Di Vittorio a Capodichino, i quali avevano tentato di rapinargli il motorino. Alla sua reazione gli avrebbero esploso contro un colpo di pistola che lo aveva colpito al gluteo. Ma quando i carabinieri sono andati sul posto indicato da Russo non hanno trovato ne bossoli, ne tracce ematiche ne le persone sentite hanno riferito di aver visto un episodio del genere. Ora si stanno cercando di incrociare tutti i dati compreso le celle dei telefonini dei due per capire se per caso si trovavano nello stesso luogo alla stessa ora e se i due ferimenti sono collegati.

Napoli: le due sparatorie di ieri potrebbero essere collegate. I feriti non hanno raccontato la verità
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Ischia, americano in vacanza accoltella il cognato in una lite: arrestato

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ospedale ischia

Il cittadino americano John Nelson, di 43 anni, residente a Rutherford (New Jersey- USA), è stato arrestato dalla Polizia la scorsa notte a Ischia  per aver accoltellato il marito della sorella durante una lite. E’ accusato di tentativo di omicidio aggravato. Il ferito è stato soccorso e ricoverato nell’ospedale di Ischia con prognosi di 30 giorni.

Ischia, americano in vacanza accoltella il cognato in una lite: arrestato
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Napoli, minorenne ferito aveva finto rapina, ma l’aveva fatta lui a Cardito con tre complici: tutti arrestati

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Si era presentato al pronto soccorso dell’ospedale con una ferita d’arma da fuoco al piede, dicendo ai medici di aver subito un tentativo di rapina, ma i carabinieri hanno scoperto che in realtà  la ferita se l’era fatta da solo sparandosi al piede accidentalmente nell’intento di rapinare una tabaccheria insieme a tre complici. Il presunto baby rapinatore e’ G.E. 17enne, napoletano, e’ stato arrestato oggi dai carabinieri della Stazione Napoli-Marianella, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale per i Minorenni di Napoli per possesso illegale di arma da fuoco, ricettazione e tentata rapina in concorso. Contemporaneamente i militari hanno eseguito un’altra ordinanza di cutodia cautelare con i medesimi capi di imputazione, emessa dal Gip di Napoli su richiesta della locale Procura Ordinaria, nei confronti dei tre complici maggiorenni: Davide Mascolo, 34enne; Luca Mascolo, 30enne e  Mario Palumbo, 20enne, tutti già  noti, e residenti in via Labriola Lotto ‘H’. Secondo la ricostruzione investigativa fatta dai militari, i quattro arrestati nell’ottobre del 2015 pianificarono una rapina a una tabaccheria di Cardito. Durante l’appostamento, un attimo prima dell’azione, il 17enne impugnando una pistola fece partire involontariamente un colpo ferendosi al piede. L’incidente impedi’ alla banda di portare a compimento il delitto e il minore venne accompagnato in ospedale dove disse, appunto, di essere stato lui vittima di una rapina. I militari dell’arma avviarono le indagini, riuscendo in pochi giorni a ritrovare una pistola Tokarev TT 33 mod. 57, calibro 7.65 con matricola abrasa e un furgone Peugeot risultato oggetto di furto commesso a Frattamaggiore. Grazie ai rilievi tecnici fatti dalla Sezione Investigazioni Scientifiche dell’Arma sul materiale rinvenuto, alcune impronte papillari evidenziate portarono l’attenzione sui quattro. Ulteriori indagini tecniche e conseguenti riscontri documentali hanno poi consentito alla Porcura per i minorenni e alla Procura Ordinaria la ricostruzione completa dei fatti e l’emissione del provvedimento cautelare. Dopo le formalità di rito Davide Mascolo è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Vasto (Ch), Luca Mascolo e Mario Palumbo presso le rispettive abitazioni agli arresti domiciliari, il 17enne presso il Centro di Prima Accoglienza dei Colli Aminei a Napoli.

Napoli, minorenne ferito aveva finto rapina, ma l’aveva fatta lui a Cardito con tre complici: tutti arrestati
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Frode fiscale con le slot machine truccate: nei guai tre imprenditori napoletani

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Software truccato nelle slot machine per nascondere giocate (per oltre un milione di euro) alla rete Aams ed evadere imposte per 150.000 euro: è la scoperta della Guardia di Finanza che ha eseguito ordinanze cautelari emesse dal gip di Napoli nei riguardi di tre imprenditori. Due – Rosario e Arturo Gabriele, zio e nipote, sono stati posti ai domiciliari; il terzo – Vincenzo Labbra – è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli– ha reso noto la Guardia di Finanza – hanno consentito di fare luce su una “associazione per delinquere finalizzata al compimento di reati di frode informatica ai danni dello Stato”, attraverso l’installazione, in 24 slot machine dell’hinterland napoletano, di una scheda di gioco secondaria. Grazie a questo “doppione” (dotato di un temporizzatore o di un telecomando) i segnali provenienti dal video venivano “swichati” e non inviati alla rete Aams per la relativa registrazione. Secondo l’accusa, i Gabriele avevano ideato e organizzato la frode, messa in atto da Labbro con l’installazione dei “doppioni” nelle slot machine.

Frode fiscale con le slot machine truccate: nei guai tre imprenditori napoletani
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Napoli, tenta una rapina, scoperto fugge in pullman a Isernia: arrestato

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carabinieri pullman

Tenta una rapina a Napoli ma scoperto fugge e viene arrestato a Isernia. E’ un trentenne di Napoli fermato dai carabinieri su un pullman di linea che ha fatto scalo a Isernia prima di raggiungere l’Abruzzo. Era con la sua fidanzata quando i militari dell’Arma lo hanno invitato a scendere dal pullman e a seguirli in caserma. Il 30enne aveva tentato di rapinare una tabaccheria di Napoli insieme ad altre tre persone. Dopo le formalità di rito è stato rinchiuso nel carcere di Isernia.

Napoli, tenta una rapina, scoperto fugge in pullman a Isernia: arrestato
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Clan Esposito: oltre un secolo di carcere per droga, estorsioni e racket dei video giochi da Pontecagnano alla Piana del Sele

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cataldo esposito

Oltre un secolo di carcere per gli uomini del clan capeggiato da Cataldo Esposito che aveva tentato di monopolizzare il traffico di droga, estorsioni e videopoker tra Salerno, Pontecagnano e la piana del Sele. La sentenza è arrivata poco prima delle 22 di ieri quando, dopo una lunghissima camera di consiglio, i giudici della seconda sezione penale hanno […]


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Duplice omicidio stradale della Tangenziale: chiesti 20 anni di carcere per Mormile. GUARDA IL VIDEO

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Aniello-Mormile-Livia-Barbato-contromano-VTNAZ

Venti anni di carcere: è questa la condanna che il pubblico ministero Salvatore Prisco ha chiesto per Aniello Mormile, il giovane dj di Pozzuoli che la notte del 25 luglio scorso guidó contromano in Tangenziale provocando l’incidente in cui morirono la sua fidanzata Livia Barbato e l’imprenditore di Torre del Greco, Aniello Miranda, che stava andando […]


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ESCLUSIVA. Castellammare, il killer pentito Cavaliere: “Il boss Michele mi propose di proteggere la sua famiglia e mi regalò soldi e un borsone di armi”

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L’affiliazione al clan D’Alessandro di Castellammare da parte del killer pentito Renato Cavaliere risale alla fine degli anni Ottanta. Il collaboratore di giustizia lo ha spiegato al pm della Dda di Napoli, Claudio Siragusa, in un lunghissimo e dettagliato racconto. Eccolo: “Quando avevo 19 o 20 anni ho conosciuto Luigi D’Alessandro, figlio di Michele, e […]


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Napoli: firmato l’accordo per rilanciare il Cimitero delle Fontanelle alla Sanità

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Il Comune di Napoli e la Parrocchia di Santa Maria del Carmine alle Fontanelle hanno stipulato oggi un protocollo d’intesa – firmato dal Sindaco e dal Parroco Giuseppe Rinaldi, alla presenza dell’Assessore alla Cultura – per rilanciare e valorizzare la valenza storica, artistica e culturale del Cimitero delle Fontanelle. Nelle finalita’ del protocollo quelle tese […]


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Condannato a 30 anni di carcere Nicola Torino, figlio del vecchio boss pentito della Sanità. Salvatore ‘o gassusaro

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Si è salvato dall’ergastolo Nicola Torino, il figlio del vecchio boss della Sanità, Salvatore ‘o gassusaro che è pentito da tempo. Solo trenta anni di carcere in continuazione della pena per quattro omicidi. Così ha deciso la Corte di Assise d’Appello di Napoli che ha accolto la richiesta dei suoi difensori. Gli omicidi contestati sono quelli della […]


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Giugliano: si cerca il pregiudicato scampato all’agguato nelle palazzine

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Si cerca il pregiudicato ferito e scampato miracolosamente alla sparatoria  intorno alle 12 di oggi in via Montessori a Giugliano. Sarebbe Gennaro Catuogno detto ‘ o scoiattolo, cognato del pentito del clan Mallardo, Giuliano Pirozzi, l’obiettivo dei sicari. Due killer sono entrati in azione nelle palazzine popolari dove sono stati esplosi cinque colpi di fucile […]


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Napoli: tentano assalto a portavalori, bloccati dal traffico e fermati dalla polizia stradale

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Quattro persone, tutte napoletane, sono state denunciate perchè responsabili in concorso tra loro, del reato di tentata rapina ai danni di autotrasportatori.I quattro, C.C, , 32 anni, C.G., 62, G.A., 52, e P.A. 40, sono ritenuti contigui alla criminalità organizzata.  Ieri mattina gli agenti della squadra antirapina della polizia stradale, durante un servizio di pattugliamento per […]


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Napoli: arrestato il rapinatore seriale di smartphone di piazza Garibaldi

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Era sottoposto all’ obbligo di presentazione alla Polizia, ma compiva rapine di smartphone in serie un pregiudicato arrestato dalla Polizia. Michele Maietta, 24 anni, agiva nella zona di Piazza Garibaldi. “A mia sorella hanno fatto una rapina, devo accertare se siete stati voi, fatemi vedere i vostri telefoni?”. Con questo stratagemma, armato di pistola o […]


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Il boss pentito Mario Lo Russo svela: “Così dividemmo le tangenti sui cantieri della Metropolitana collinare di Napoli”

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Per la realizzazione della linea Collinare della Metropolitana di Napoli sono state pagate le tangente ad tutti i clan della camorra a secondo della tratta e del quartiere nel quale si svolgevano i lavori. Lo ha svelato il boss Mario Lo Russo, uno dei fondatori del clan dei “capitoni” di Miano che da circa due […]


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Napoli, lanciano un razzo per una festa privata: a fuoco la collina di Posillipo

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Un vasto incendio, per domare il quale e’ stato necessario l’intervento di numerose autobotti e un lungo lavoro, ha interessato la collina di Posillipo, a Napoli, ieri notte. L’origine del rogo e’ dolosa e legata ad un fuoco d’artificio, utilizzato per dei festeggiamenti. I vigili del fuoco sono stati impegnati dalle 19 fino quasi a […]


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Torre Annunziata, neonato morto: la direzione dell’Asl chiede chiarimenti a medici e infermieri di ginecologia dell’ospedale di Castellammare

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Indagine interna dell’Asl per la morte del neonato nato al San Leonardo di Castellammare e morto dopo sette ore al Monaldi di Napoli. Ieri mattina, la commissaria straordinaria dell’Asl Napoli 3, Antonietta Costantiti, ha ascoltato l’equipe medica che ha assistito la mamma del piccolo Salvatore prima, durante e dopo il parto avvenuto domenica scorsa. La […]


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