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Channel: Cronaca – Cronache della Campania
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Furti e tentato omicidio nel casertano, nuovo arresto per la banda di albanesi

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Caserta. Nuovo arresto per una banda di ladri albanesi, accusati di furto e tentato omicidio oltre che di ricettazione. Il Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso una nuova ordinanza cautelare a carico di 8 indagati, tutti di origini albanesi, cinque dei quali già detenuti nel carcere Santa Maria Capua Vetere, Torino, Bari e Agrigento. Il provvedimento di custodia in carcere trae origine dalla richiesta di rinnovazione emessa dai Giudici per le Indagini preliminari dei Tribunali di Torino ed Agrigento nei confronti di alcuni indagati, nonché dall’autonoma proposta di misura cautelare nei confronti di altri, avanzate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. Gli indagati erano stati già sottoposti a fermo il 4 e il 13 gennaio scorso. Il Gip di Caserta ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un altro cittadino albanese identificato grazie ai nuovi elementi emersi dopo il primo arresto. L’uomo sarebbe l’autore, in concorso con un altro connazionale, di tre furti ai danni di due distinte abitazioni ed un esercizio commerciale nonché di ricettazione in concorso, nei comuni di Lusciano, Formia e Piazzolla di Nola, nei mesi di agosto e dicembre 2018. Inoltre, tre degli indagati sono accusati di tentato omicidio ai danni di una cittadina rumena ed un albanese, avvenuto, per futili motivi, presso il Caffè Point di Castel Volturno lo scorso 09 settembre 2018.
Sono stati arrestati:
1. HALILI Dylber, 26 anni, ristretto presso la casa circondariale di Torino;
2. BEKTESHI Ardii, 23 anni, ristretto presso la casa circondariale di Torino;
3. PUGJ Gjergji, 23 anni, ristretto presso la casa circondariale di Bari;
4. KAJA Madrid, 35 anni, ristretto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere;
5. SHKURTA SMJAN, 20 anni, in atto ristretto presso la casa circondariale di Agrigento.

Si tratta di 5 dei componenti di una banda di 8 persone per le quali la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto ed ottenuto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, competente territorialmente, la rinnovazione della custodia cautelare in carcere già emesso nei confronti di alcuni degli indagati dai Tribunali di Agrigento e Torino, da dove alcuni degli indagati stavano tentando di lasciare il suolo nazionale (due di loro stavano per recarsi in Francia quando vennero arrestati).
Nello stesso contesto investigativo è stata individuata anche un’altra persona, Madrid Kaja, che avrebbe commesso, insieme a Piku, tre furti ai danni di due distinte abitazioni ed un esercizio commerciale nonché di ricettazione in concorso, condotte realizzate nei comuni di Lusciano, Formia e Piazzolla di Nola, nei mesi di agosto e dicembre 2018.
Le indagini hanno anche svelato come tre degli indagati siano i responsabili del tentato omicidio ai danni di barista rumena ed un albanese, avvenuto, per futili motivi, presso il Caffè Point di Castel Volturno lo scorso 09 settembre 2018.

 Gustavo Gentile

Cronache della Campania@2018


Sequestrata droga durante i controlli ai familiari dei detenuti nel carcere di Salerno

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Ancora controlli e sequestri della polizia penitenziaria nel carcere di Salerno dopo gli ultimi arresti, sequestri di droga e telefonini destinati ai detenuti. “All’alba di ieri – fa sapere Ciro Auricchio, segretario regionale dell’Uspp – gli automezzi speciali dell’Antidroga Campania, del Distaccamento di Benevento e Avellino, shanno raggiunto il Reparto salernitano in supporto dei Baschi Azzurri. A finire nella rete dei controlli sono stati sia i detenuti che i loro familiari. Più persone hanno tentato di introdurre ovuli di hashish ai detenuti, tutti familiari recatisi in visata colloquio ma l’intento criminoso è stato bloccato dai cani poliziotto antidrogs Axel, Zolly, Buk e Igor”. “Negli ultimi mesi – conclude Auricchio – si sono registrati continui fenomeni di introduzione di droga e telefoni cellulari all’interno delle carceri di Stato, attività delittuose che hanno visto finire in manette, solo in Campania, decine di persone nonostante la grave carenza di organico il personale di Salerno riesce a garantire l’ordine e la sicurezza”.

Cronache della Campania@2018

Napoli: maxi sequestro di pneumatici fuori uso in deposito a Soccavo

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Questa mattina gli Agenti della Polizia Locale di Napoli appartenenti al Reparto Tutela Ambientale hanno posto sotto sequestro un deposito in cui era stipato un ingente quantitativo di Pneumatici Fuori Uso (PFU) che rappresentavano un potenziale pericolo di innesco con innumerevoli conseguenze ambientali. A seguito di un esposto gli agenti hanno sottoposto a verifica un grande installatore e rivenditore, all’ingrosso e al dettaglio, di pneumatici operativo nel quartiere di Soccavo. All’atto del controllo della documentazione amministrativa hanno constatato alcune incongruenze nei dati riportati sui registri di gestione dei rifiuti speciali, quali sono i PFU, nonche’ sulla mole di lavoro evidentemente svolta dalla società ispezionata. Gli uomini del Reparto Ambientale hanno esteso quindi il sopralluogo anche ai locali attigui rinvenendo, in un’area accessibile attraverso un cancello accosto all’attività produttiva, un grande quantitativo di PFU accatastati, circa 1000. L’area sulla quale erano accatastati i PFU non era munita di idonea pavimentazione e i rifiuti speciali non erano coperti nè da tettoie nè da altro tipo di protezione. Questa situazione, in caso di pioggia, causa l’immissione dei detriti e delle polveri speciali direttamente nelle caditoie di raccolta delle acque piovane che attraversavano il piazzale. Al fine di evitare che la disponibilità dell’area potesse consentire all’indagato di aggravare le conseguenze del reato o comunque agevolarne la commissione di altri, l’area è stata sottoposta a sequestro giudiziario ai sensi dell’art. 256 del Testo Unico Ambientale.

Cronache della Campania@2018

Perde la vista dopo un intervento cardiochirurgico al Secondo Policlinico: la denuncia di Borrelli

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Napoli. “Un uomo ha perso la vista dopo un intervento cardiochirurgico al Secondo Policlinico. Si tratta di un fatto che merita approfondimenti. Abbiamo chiesto l’apertura di un’inchiesta interna per accertare eventuali negligenze”. Lo ha denunciato il consigliere regionale dei Verdi e membro della commissione Sanità Francesco Emilio Borrelli. “Mio padre è stato operato lo scorso 15 gennaio – ha detto Salvatore Diana, figlio del paziente -. Dopo una serie di esami i medici gli hanno comunicato che necessitava l’installazione di due bypass. L’intervento è durato sette ore. All’uscita ci è stato detto che era riuscito perfettamente. Pochi giorni dopo, però, mio padre ha iniziato ad accusare problemi di vista. Inizialmente i medici ci hanno tranquillizzato, definendola una problematica passeggera di carattere fisiologico. Il lunedì successivo, però, mio padre ha perso completamente la vista. A quel punto la versione dei medici è cambiata: ci è stato detto che mio padre era un soggetto a rischio a causa di alcune criticità. Il problema è che nessuno ci aveva edotto di tali rischi prima dell’operazione”. “Prima di entrare in sala operatoria – ha proseguito – mio padre ci vedeva benissimo. Suppongo che la perdita della vista sia stata causata da uno sbalzo glicemico che i medici non sono riusciti a contenere. Ho denunciato tutto ai carabinieri nella speranza che si faccia piena luce sulla vicenda. Quest’oggi, poi, sono stato vittima di un episodio inquietante. Mentre mi trovavo al quarto piano dell’edificio 2 del Policlinico sono stato avvicinato da un medico che mi ha detto di aver operato mio padre. Mi ha affrontato con fare minaccioso, dicendomi che “ci avrebbe tolto tutto”. Forse qualcuno lo ha informato della nostra decisione di rivolgerci alle forze dell’ordine per avere giustizia. Abbiamo segnalato il caso alla polizia di Stato del commissariato Arenella che è intervenuta, raccogliendo la mia segnalazione. Ovviamente sporgerò denuncia anche per questo episodio”.

Cronache della Campania@2018

Giugliano, minacciava la ex: la polizia gli sequestra 4 fucili e un revolver

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Ieri mattina gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Giugliano Villaricca, hanno ritirato, cautelativamente, quattro fucili calibro 12, una rivoltella calibro 38 e numerose munizioni, legalmente detenute in un appartamento di via Casacelle a Giugliano.
L’attività di polizia nasce da una denuncia /querela presentata da una donna 48enne, presso il Commissariato San Giovanni Barra, la quale aveva ricevuto minacce molto forti da, A.F. di 56 anni, residente a Giugliano con il quale aveva intrattenuto ed adesso interrotto, una relazione di circa 26 anni.
Nella denuncia la donna dava indicazione precise circa la detenzione, regolare, di armi pertanto i poliziotti trasmettevano la denuncia al Commissariato di Giugliano che, immediatamente, nell’ottica della prevenzione all’increscioso e crescente fenomeno della violenza sulle donne, troppo spesso sfociata in episodi irreversibili, hanno immediatamente operato per prevenire eventuali danni.
Gli agenti hanno intercettato l’uomo presso la residenza del padre, adiacente alla sua abitazione, nella quale non viveva da qualche tempo, avendo litigato con la moglie.
Nella sua disponibilità sono state trovate una pistola ed un fucile detenute regolarmente.
Nell’appartamento dei genitori, i poliziotti hanno ritirato anche 3 fucili e numerose cartucce detenute dal padre, regolarmente autorizzato alla detenzione ma, stante la convivenza con il figlio, ritirate cautelativamente. Le armi ritirate sono custodite presso il Commissariato di Giugliano a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Cronache della Campania@2018

Acerra, abbattute alcune baracche fatiscenti del campo rom di zona Candelara

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Acerra. Abbattute alcune baracche del campo rom abusivo in zona Candelara. Sono iniziate questa mattina le operazioni di sgombero e abbattimento di alcune baracche insediate nel campo rom abusivo, realizzato su un suolo privato, in località Candelara ad Acerra. Le operazioni odierne avviate con la collaborazione degli agenti della Polizia Municipale di Acerra hanno preso il via da un’ordinanza emessa per lo sgombero dell’insediamento abusivo; all’approssimarsi dello scadere dell’Ordinanza, infatti, alcuni degli occupanti hanno abbandonato l’insediamento abusivo, spostandosi già nei giorni scorsi in altri luoghi Regione. Stamane si è proceduto all’abbattimento delle baracche rimaste vuote, in condizioni fatiscenti, pericolose per chi le abitava e con poco rispetto delle norme sanitarie. Ora si procederà, con la collaborazione della ditta che si occupa del servizio di igiene urbana, alla caratterizzazione e rimozione dei rifiuti provenienti dalle operazioni di abbattimento, in attesa di completare lo sgombero dell’intero campo abusivo.

Cronache della Campania@2018

Pompei, i poliziotti liberano 21 uccellini di specie protetta sul Vesuvio

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Pompei. Liberati sul Vesuvio 21 uccellini di specie protetta ritrovati dalla polizia in una cantina. Ieri mattina i poliziotti del Commissariato Pompei sono intervenuti in uno stabile di via Traversa Capone da cui si udiva un forte cinguettio proveniente da un ballatoio. Gli agenti hanno notato subito tre reti metalliche adibite alla cattura degli uccellini ma soprattutto diversi uccelli che erano già ingabbiati. In particolare i poliziotti hanno rinvenuto un lucherino, due fanelli e nove cardellini, di cui quattro con la cosiddetta “camicia” per richiamare e catturare altri uccelli. Tutti di specie protette di cui è vietata la detenzione. Altri sette cardellini e due verzellini invece erano ingabbiati in uno scantinato del condominio all’aperto. Gli uccelli sono stati visitati da un veterinario dell’Asl che ne ha accertato le buone condizioni di salute e, su disposizione dell’autorità giudiziaria, sono stati liberati sul Vesuvio dagli stessi poliziotti.

Cronache della Campania@2018

Nuotatore ferito, confessano due 20enni: ‘Abbiamo sparato per errore’

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Chi ha sparato a Manuel Bortuzzo, il nuotatore 20enne rimasto paralizzato dopo essere stato colpito da un colpo di pistola la notte di sabato scorso all’Axa, nel quadrante sud di Roma, ora ha un volto. La svolta nelle indagini della polizia e’ avvenuta dopo il ritrovamento della pistola usata per colpire il ragazzo, sabato notte a piazza Eschilo. I due ragazzi di 24 e 25 anni, sospettati del ferimento e ascoltati in serata in questura, hanno confessato di aver sparato, ma per errore. Sono entrambi di Acilia, quartiere poco distante dal luogo del ferimento. Uno dei due avrebbe un doppio taglio di capelli, che corrisponde anche alle descrizioni dei testimoni. Sarebbero stati dunque loro i due uomini a bordo dello scooter scuro da cui sono partiti i colpi. “Gli infami che hanno sparato a Manuel Bortuzzo devono marcire in galera: spero vengano individuati con certezza al piu’ presto”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Un’ulteriore conferma arrivera’ dai rilievi sull’arma trovata ieri pomeriggio dagli investigatori in un campo poco distante dal punto in cui Manuel e’ stato ferito. La scientifica e’ al lavoro per isolare le impronte e avere ulteriore conferma del responsabile. I poliziotti della Squadra Mobile hanno ricostruito il percorso di fuga dei due uomini attraverso l’analisi delle telecamere e il racconto di alcuni testimoni. Al momento l’ipotesi rimane quella dello scambio di persona. Chi ha ha sparato probabilmente ha confuso Manuel con un altro che gli assomiglia, magari con qualcuno che poco prima aveva preso parte a una rissa nel pub dall’altro lato della piazza o con qualcuno da punire per altre ragioni. La calibro 38, una pistola di piccole dimensioni, e’ preferita da chi non intende lasciare tracce evidenti: i bossoli infatti non vengono espulsi come nelle pistole semiautomatiche. Si cerca ancora anche lo scooter scuro con cui i due uomini, uno con un casco chiaro e l’altro con un taglio a ‘scalini’, ripreso in lontananza da una telecamera che punta sul distributore di sigarette dove il nuotatore e’ stato ferito. Sono in corso accertamenti su uno scooter trovato dall’inviato di “Chi l’ha visto?” in una strada di Acilia, che sarebbe stato dato alle fiamme quella notte. Intanto oggi Manuel si e’ svegliato e si e’ reso conto di non riuscire a muovere le gambe. “Ha saputo della paralisi ma non ha pianto. Gli ho promesso che tornera’ a vivere come una persona normale”, ha detto il padre del ragazzo, Franco Bortuzzo, che ha poi raccontato: “Mi ha detto ‘Non sento piu’ niente’ e gli ho risposto: ‘e certo, con una pallottola nella spina dorsale'”. “Fatti coraggio, mamma”, ha poi detto con incredibile forza Manuel al suo risveglio rivolgendosi alla madre. A raccontarlo e’ stato Paolo Barelli, presidente delle Federnuoto, al quale il ragazzo ha detto: “Ora per me comincia un altro allenamento”. “Manuel fisicamente e’ una roccia”, ha aggiunto Barelli. E sulla vicenda e’ intervenuto anche Federica Pellegrini: “La speranza vede l’invisibile tocca l’intangibile e raggiunge l’impossibile?#ForzaManuel”, ha scritto sui social. Mentre il presidente della Camera Roberto Fico ha osservato su Facebook: “E’ terribile pensare che possano infrangersi cosi’ i sogni di una vita”.

Cronache della Campania@2018


Cardito, Giuseppe a scuola con i lividi ma nessuno segnalò il caso alle autorità

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Cardito. Era andato a scuola con dei lividi ma nessuno aveva segnalato il caso alle autorità: emergono nuovi particolari sulla vita di Giuseppe Dorice, il piccolo ucciso a botte dal patrigno Tony Brade. La Procura di Napoli Nord e la Squadra Mobile indagano anche sulle mancate segnalazioni oltre che sul ruolo della mamma, Valentina Casa e su sue presunte responsabilità. Al momento la donna non è indagata ma gli accertamenti sul suo ruolo il giorno della tragedia continuano. La donna si è difesa dicendo che quel giorno sarebbe rimasta paralizzata di fronte alle violenze del compagno, incapace di muoversi. Una versione che poco convince gli inquirenti e la donna di Massa Lubrense, alla quale è stata sospesa la potestà genitoriale, potrebbe essere interrogata presto dal pm che segue le indagini. Oltre al ruolo della madre, si indaga anche sul contesto nel quale Giuseppe Dorice viveva. Gli inquirenti stanno cercando di scoprire anche eventuali responsabilità della scuola frequentata dal piccolo; sarebbe emerso infatti che il bambino si era presentato in classe con dei lividi, ma nessuno ha segnalato la cosa alle autorità. Sarebbero questi gli ultimi aspetti della tragica vicenda da chiarire, visto ormai definita la responsabilità del patrigno Toni Essoubti Badre, in carcere per l’omicidio del bambino e per il ferimento della sorellina di otto anni.

Cronache della Campania@2018

Napoli, Jorit completa il murales a Scampia e incontra gli studenti

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“Angela Davis e Pasolini sono raffigurati come guerrieri. Guerrieri che vogliono abbattere le sbarre di una prigione che e’ metaforicamente rappresentata dalla periferia. Ma arte e trasporti oggi danno a Scampia un luogo centrale nella citta’ metropolitana di NAPOLI”. Cosi’ il presidente dell’Eav Umberto De Gregorio stamane a Scampia, per un incontro con gli studenti in occasione del completamento dei murales da parte di Jorit. “Jorit ha concluso le sue opere. In realta’ mancano alcuni dettagli, ma il colpo d’occhio e’ emozionante. Ha spiegato a tutti noi ed ai tanti ragazzi presenti il significato che attribuisce all’opera. Poi tutti insieme, mentre Jorit continuava il suo lavoro, siamo andati all’assemblea degli studenti presso l’istituto Vittorio Veneto a poche centinaia di metri dalla nuova piazza”. Tra i temi emersi: un gemellaggio tra la scuola e l’EAV per assistenza sui treni del Campania express; sondaggio web per dare un nome alla piazza; apertura di un centro di prima prevenzione ed assistenza ASL presso un locale EAV sulla piazza come da richiesta della municipalita’; possibilita’ di apertura di un punto Feltrinelli (o altro importante operatore culturale) presso altro locale EAV sulla piazza; un nuovo percorso street art a Scampia ispirato all’opera di Felice Pignataro, fondatore del GRIDAS.

Cronache della Campania@2018

Napoli, I Verdi: seconda rapina in pochi mesi in una pizzeria della Loggetta

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“La pizzeria Pellone in via Mario Gigante, alla Loggetta, ha subito una rapina nella serata di martedi’. Un uomo, dal volto travisato, ha fatto irruzione pistola in pugno, portando via l’incasso. E’ la seconda rapina in pochi mesi, ultimo episodio di una serie lunga quattro anni. Continuiamo a ribadire che il ministero dell’Interno deve inviare nuove unita’ quanto prima. La carenza di agenti non permette di presidiare il territorio in maniera efficace. Notiamo, inoltre, che le pizzerie sono diventate il bancomat dei delinquenti”. Lo hanno denunciato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il consigliere comunale del Sole che Ride Marco Gaudini. “Intorno alle 22,00 – ha raccontato Mario Pellone, proprietario della pizzeria – un uomo incappucciato ha fatto irruzione nel locale. A quell’ora le strade della Loggetta sono deserte, siamo aperti solo noi. Prima ha puntato un’arma contro mio padre. Poi, quando mi ha visto apparire, l’ha rivolta in direzione del mio viso. Ha portato via circa 500 euro. Abbiamo denunciato il fatto alla polizia. E’ la seconda rapina che subiamo in meno di tre mesi. L’ultima risale allo scorso 7 dicembre, con modalita’ simili”. “Quello di ieri – ha proseguito Pellone – e’ solo l’ultimo episodio di un’escalation che dura da quattro anni. Abbiamo subito di tutto. Dalle sventagliate di proiettili contro il locale alle rapine con scasso, fino ad arrivare ad un’auto usata come ariete per sfondare la saracinesca. Le forze dell’ordine fanno quello che possono ma, purtroppo, notiamo una carenza di uomini. La vicinanza ad una zona calda come il rione Traiano porta spesso gli agenti altrove. Qui e’ il deserto dopo una certa ora. La Loggetta e’ un quartiere dormitorio che viene spesso interessato da fatti criminosi. Sono pochi gli esercizi commerciali che restano aperti dopo una certa ora. Noi siamo tra questi e diventiamo preda dei criminali”.

Cronache della Campania@2018

Frodi al distributore, D’Alfonso(Gdf): ‘Diffidare dai prezzi bassi’

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Bisogna dubitare di quanti praticano “un prezzo troppo basso perche’ un prezzo troppo basso puo’ nascondere questo tipo di frode”. E’ quanto afferma il comandante provinciale di Napoli della Guardia di Finanza, il generale Gianluigi D’Alfonso, parlando dell’operazione condotta dai militari delle fiamme gialle che ha portato alla scoperta in un distributore di benzina, a Napoli, di un sistema che faceva segnare sul contabilizzatore una maggiore quantita’ di carburante rispetto a quello realmente erogato. La frode, secondo quanto accertato dagli investigatori, e’ avvenuta “in una cosiddetta pompa bianca” ovvero in una di quelle che “non sono riferibili ad una delle grandi societa’ rifornitrici di benzina”. Le indagini della Guardia di Finanza vanno avanti per accertare, ha assicurato il generale D’Alfonso, se ci siano “altri operatori che agiscono nello stesso modo”. Frodi, ha spiegato l’ufficiali che si riscontrano spesso nelle cosiddette “pompe bianche perche’ manca un livello di controllo delle grandi societa’ che riforniscono il prodotto”.

Cronache della Campania@2018

Napoli, parco Mascagna, di nuovo chiuso per allerta meteo

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Mugugni e malumori tra gli abitanti della collina, circa 120mila residenti che popolano i quartieri del Vomero e dell’Arenella, costituendo la municipalità 5, a ragione del fatto che ancora una volta nella mattinata odierna, come peraltro già accaduto in passato, i cancelli d’acceso al parco Mascagna, già giardini di via Ruoppolo, nonostante la bella giornata di sole, con temperature quasi primaverili, sono rimasti chiusi. A intervenire sulla vicenda è ancora una volta Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari che da lustri segue le vicende di uno dei pochi parchi attrezzati della zona e che, in occasione della chiusura dello stesso parco, protrattasi per 250 giorni, dal 13 agosto 2017 al 19 aprile 2018, per la messa in sicurezza di alcune alberature, ebbe anche a promuovere una petizione online che raccolse oltre 600 firme. ” Bisogna – sottolinea Capodanno – comprendere lo stato d’animo dei residenti e dei tanti che insieme a loro hanno combattuto in un recente passato per la riapertura del parco, rimasto chiuso per oltre otto lunghi mesi, nonché alle polemiche che sono sortite, nell’occasione, per le condizioni nelle quali il parco è stato restituito. Una ventina furono le alberature tagliate lasciando in sede solo i ceppi, in qualche caso trasformati in una sorta di sedile, con ampie zone esposte al sole, dal momento che ai pochi alberelli piantumati in sostituzione occorreranno anni prima di crescere e dare un poco di frescura ai frequentatori, molte le aiuole prive di erba e brulle con terreno costipato, disfunzioni anche per il laghetto e per l’area giochi con il manto erboso sintetico “.
” Orbene bisogna intendersi – prosegue Capodanno – perché, fermo restando che la priorità è quella di garantire la sicurezza dei cittadini, in queste circostanze è necessario anche informare idoneamente gli interessati dei motivi che stanno alla base della chiusura, laddove stamani sui cancelli sbarrati dell’ingresso su via Pacio Bertini non risultava affisso neppure un avviso per motivare il provvedimento e molti, molte mamme con bambini in carrozzina, si chiedevano da cosa era determinata quest’ennesima chiusura” .”Peraltro – puntualizza Capodanno – nelle avvertenze del bollettino meteorologico diramato per la giornata odierna, si legge “tenuto conto di quanto indicato nel bollettino previsionale della giornata odierna, si raccomanda di: prestare attenzione a tutte le strutture soggette alle sollecitazioni dei venti (pali della pubblica illuminazione, strutture provvisorie, gazebo, ecc.) e le aree alberate del verde pubblico” . Un’attenzione che non dovrebbe comportare necessariamente la chiusura dei parchi pubblici cittadini, a meno che non siano notoriamente affetti da problemi pregressi, cosa che, nel caso del parco Mascagna, dovrebbe essere esclusa visto che, in tempi abbastanza recenti, è stato sottoposto a lunghi quanto onerosi lavori per la messa in sicurezza delle alberature “.
“A riprova – aggiunge Capodanno – , il fatto che stamani, l’altro parco pubblico presente nell’area collinare, vale a dire la villa Floridiana, che pure presenta ancora problemi di sicurezza per le alberature, anche con diverse aree ancora vietate all’acceso dei visitatori, era regolarmente aperto con persone che passeggiano tranquillamente nei viali. E davvero non si comprendono, a questo punto, le ragioni per le quali un’allerta meteo come quella odierna possa comportare la chiusura di un parco, mentre un altro, posto ad un tiro di schioppo dal primo, rimane aperto e fruibile “.

Cronache della Campania@2018

Avellino, rubano 400mila euro a una donna incapace di intendere e volere: arrestati in due

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Si erano impossessati di 400 mila euro di una donna avellinese dichiarata incapace di intendere e di volere e sottoposta ad amministrazione di sostegno. Con questa accusa due persone sono state arrestate dagli agenti della Squadra Mobile della questura del capoluogo irpino e dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza e condotti in carcere su disposizione del Gip del Tribunale di Avellino. Il denaro, depositato su 44 buoni fruttiferi postali erano stati sottratti alla donna e presentati all’incasso in tempi diversi: 41 erano stati rimborsati, per oltre 200 mila euro, mentre altri 3, per un ammontare di 187 mila euro, sono stati bloccati al momento dell’incasso. Il denaro sottratto veniva poi trasferito sui conti bancari riconducibile ad uno degli arrestati, che a sua volta li trasferiva su conti correnti di aziende italiane ed estere con sedi in Bulgaria e Romania. Le indagini, cominciate nell’aprile del 2018 quando veniva segnalato un tentativo di truffa da parte di uno degli indagati per incassare un buono fruttifero di 30 mila euro alle Poste centrali di Avellino, hanno accertato oltre alla truffa aggravata, ricettazione, fabbricazione di documenti falsi e sostituzione di persona, anche il reato di riciclaggio, in quanto le operazioni commerciali erano state poste, secondo gli investigatori, in essere al solo scopo di “ripulire” il denaro sottratto facendolo rientrare nell’economia legale. Eseguite anche diverse perquisizioni nei confronti di altre persone e presso sedi di società riconducibili ad uno degli indagati.

Cronache della Campania@2018

Carabiniere travolto e ucciso dal treno mentre inseguiva un ladro: ai domiciliari uno dei componenti della banda

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Sono terminati in giornata i riesami relativi all associazione composta da 12 persone che, “capitanata” (secondo gli inquirenti) da Salvatore Salvati e Pasquale Reale si era resa protagonista nei mesi scorsi di innumerevoli furti tra Caserta e Napoli, alcuni dei quali anche “eccellenti” in ragione del valore importante della roba rubata.Ad inizio novembre, i carabinieri di Caserta, seguendo le utenze intercettate e i GPS sulle automobili, avevano colto 4 dei 12 componenti della gang ovvero Salvatore Salvati, Pasquale Reale, Pasquale Attanasio e Cristian Pengue durante un colpo in un abitazione di Caserta. Da quel fermo nacque un inseguimento durante il quale morì, poiché travolto da un treno in corsa a Caserta,il vice brigadiere dei carabinieri Emanuele Reali. L’ impianto accusatorio nei confronti dei 12 ha retto con riferimento alla sussistenza dell’associazione, tuttavia, nei confronti di Cristian Pengue, difeso dall’avvocato Marco Bernardo il riesame di Napoli, 12 sezione, ha annullato per insussistenza dei gravi indizi, tre dei sei furti contestati. Tenuto conto dell’alleggerimento della sua posizione i giudici hanno accolto la richiesta dell’avvocato Bernardo sostituendo pertanto la misura del carcere, originariamente applicata, in quella degli arresti domiciliari. Confermate invece le misure cautelari nei confronti di tutti gli altri.

Cronache della Campania@2018


Gragnano, da lunedì si ferma il Psaut: tegola per gli abitanti dei Monti Lattari

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Gragnano. Da lunedì 11 febbraio sarà interrotta l’attività di Punto di Primo Intervento (psaut) all’ospedale di Gragnano. A comunicarlo è l’ASL con una nota. “A partire dall’ 11/02/2019 la Direzione Strategica della Nostra Azienda – si legge nella circolare – ha interrotto l’attività del Punto di Primo Intervento di Gragnano con disposizione agli atti di questa Centrale Operativa”. Una vera e propria tegola per il comprensorio. La struttura di Via Marianna Spagnuolo abbraccia un’area territoriale vasta dai comuni dei Monti Lattari, che sono circa sei, a quelli a valle facendo da “filtro” all’ospedale di San Leonardo dalle otto del mattino alle otto di sera. Alla luce della decisione assunta dai vertici dell’azienda sanitaria c’è il rischio di creare un ingolfamento del già sempre affollato ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia che, territorialmente, rappresenta la struttura più vicina.

Cronache della Campania@2018

Napoli, choc sul campo di calcio: muore ragazzo di 14 anni

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Napoli. Choc su un campo di calcio per ragazzi: un giovane di 14 anni è morto in conseguenza di un arresto cardiaco avvertito mentre stava giocando a calcio. Il ragazzino, L. A. si stava allenando sul campo di calcio all’interno del Real Albergo dei Poveri per la società sportiva Kodokan. All’improvviso ha avvertito un malore e si è accasciato al suolo. Sul posto è arrivato un’ambulanza del 118 con un medico a bordo. Gli operatori hanno cercato di rianimarlo ma viste la gravità delle sue condizioni è stato trasportato al vicino ospedale San Giovanni Bosco, dove nonostante gli sforzi dei medici il ragazzino è morto poco dopo il ricovero. Sono state avvertite le forze dell’ordine e ora si attendono le decisioni del magistrato di turno.

Cronache della Campania@2018

Somma Vesuviana, le minacce dei Mirra alla vittima: “Ti facciamo lo sconto ma devi pagare”

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Somma Vesuvio. Perseguitato per mesi dagli esattori del clan la vittima ha deciso di denunciare e così a distanza di pochi mesi Luigi ed Enrico Mirra, zio e nipote, sono stati arrestati. Secondo gli inquirenti il coraggio della vittima, un imprenditore del settore auto, è stato determinante per arrestare i responsabili. Nella misura cautelare emessa dal gip di Napoli Egle Pilla, su richiesta della Dia, c’è la ricostruzione delle minacce continue alla vittima da parte di Luigi ed Enrico Mirra. I due si erano presentati a fine settembre e poi ancora a inizio di ottobre dell’anno scorso nell’abitazione dell’imprenditore del settore auto da cui pretendevano il pagamento di tangenti, ed Enrico, il più giovane dei due, gli aveva detto: “Come sai a Somma siamo noi. Se vuoi continuare a lavorare tranquillo. Devi cacciare 170 euro a settimana. Gli altri cacciano 200, ma siccome noi ti conosciamo, noi ti facciamo lo sconto”. Ma quando l’uomo aveva detto che non avrebbe pagato, era stato Luigi, il più anziano, a parlare: “Vediamo poi se me li dai o no … sempre me li devi dare, se vuoi stare tranquillo”. L’estorsore per essere più chiaro gli aveva anche sferrato uno schiaffo in pieno volto. Nei giorni successivi le intimidazioni erano continuate, e sempre Luigi Mirra gli aveva detto “prima o poi devi abbuscare”. Vessazioni che sono riprese a ottobre, quando di nuovo l”imprenditore è stato preso a schiaffi in un’agenzia di scommesse sempre da Luigi Mirra che gli ha anche preso il portafoglio, e poi da Enrico, che gli ha prospettato la possibilità di dargli una macchina anziché il denaro. Il giorno dopo l’imprenditore ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri e ha raccontato l’episodio accaduto nella sala scommessa; la vittima ha anche precisato che conosceva i due che lo taglieggiavano come persone nell’orbita della criminalità organizzata, interne al gruppo capeggiato da Roberto De Bernardo e Daniele Baselice. Ai carabinieri, oltre la denuncia dettagliata, sono stata utili le immagini del sistema di videosorveglianza del centro scommesse in cui era accaduto l’episodio dell’aggressione, filmati dei quali non solo emergeva l’accaduto ma erano chiaramente riconoscibili i due. Enrico Mirra, del resto, è indagato per tentato omicidio ai danni di Antonio Amato proprio insieme a Baselice e De Bernardo, e sul suo ruolo e su quello dello zio ci sono dichiarazioni di collaboratori di giustizia concordanti.

Cronache della Campania@2018

Pozzuoli, rubavano le auto di lusso e poi le spedivano all’estero: 14 arresti

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I Carabinieri della Compagnia di Pozzuoli hanno dato esecuzione a un’ordinanza del GIP di Napoli che dispone misure cautelari a carico di 13 italiani e un albanese già noti alle Forze dell’Ordine ritenuti responsabili, a vario titolo, di furto aggravato, ricettazione e riciclaggio di autovetture di lusso, utilitarie e autoarticolati.
Tra i reati contestati anche quello di estorsione perché in 3 circostanze i malfattori avevano preteso denaro per restituire altrettante vetture con il metodo del “cavallo di ritorno”.
Il provvedimento è stato deciso dopo indagini dei militari della Tenenza Carabinieri di Quarto Flegreo coordinate dalla VII Sezione della Procura di Napoli svolte tra settembre 2017 e settembre 2018 anche utilizzando intercettazioni telefoniche e ambientali e con il ricorso a pedinamenti, facilitati da sistemi GPS di rilevamento della posizione.
È stato accertato che gli indagati rubavano nottetempo veicoli di diverse tipologie per poi prevalentemente immetterli in circuiti di ricettazione e riciclaggio.
In particolare in distinte occasioni sono state recuperate:

– in Spagna, dalla Guardia Civil, una Range Rover Evoque rubata dal gruppo criminale e poi trovata con telaio punzonato e documenti contraffatti;

– presso il porto di Bari 2 autoarticolati con targhe contraffatte che stavano per essere imbarcati su una nave diretta all’estero;

– in provincia di Caserta una BMW X1 con telaio punzonato;

– sulla pubblica via, appena rubate, altre 24 auto.
Nel corso dell’indagine sono stati eseguiti 3 arresti in flagranza e si è proceduto a un fermo d’indiziato di delitto.

Cronache della Campania@2018

Il boss litiga con un detenuto in carcere e gli taglia l’orecchio: finisce in isolamento

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Salerno. E’ stato posto in isolamento nel carcere di Fuorni, in attesa di trasferimento, il boss di Torre Annunziata, Luigi Albergatore, 30 anni uomo di spicco del clan Gionta che l’altro giorno, ha tagliato l’orecchio a un altro detenuto nel corso di un “regolamento di conti” interno.La lite è avvenuta nel primo braccio della prima se­zione della casa circondariale di Fuorni. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, sembra che Albergatore dopo aver afferrato un oggetto abbia col­pito il detenuto all’orecchio ed al collo. Immediato l’inter­vento degli uomini in servizio presso quella sezione. I poli­ziotti hanno sottratto il dete­nuto scafatese dalla furia  del ras torrese. Trasportato al pronto soc­corso del vicino ospedale di via San Leonardo, il ferito è stato sottoposto a degli esami dia­gnostici e medicato. Nonostante i continui e serrati controlli da parte degli uomini del commissario Gianluigi Lancellotta all’interno della prima sezione si continuano ad operare sequestri. L’altra sera, a seguito di una ispezioni sono stati sequestrati 5 cellu­lari con schede telefoniche, ca­ricabatterie ed una piccola quantità di sostanza stupefa­cente. Sequestrato anche un coltello rudimentale utilizzato per forse per ferire il detenuto. Il commissario capo non de­morde e grazie anche alla fat­tiva collaborazione dei suoi uomini proseguirà con i con­trolli a tappeto. La scorsa settimana la fidanzata di Albergatore era stata arrestata proprio mentre cercava di introdurre droga in carcere nascosta nelle parti intime.

Cronache della Campania@2018

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