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Channel: Cronaca – Cronache della Campania
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Striano, avvocato aggredito a bastonate in strada

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E’ giallo sull’aggressione a Leonardo Polito all’esterno dello studio legale in via Palma a Striano. Avvocato di professione, del foro di Torre Annunziata, è stato colpito ripetutamente con un bastone da un uomo la cui identità è al momento sconosciuta. Secondo il racconto della vittima fornito agli inquirenti, mentre andava a prendere l’auto sarebbe stato avvicinato da una macchina con a bordo due persone. L’uomo seduto lato passeggero sarebbe sceso per poi colpirlo con un bastone. Alla brutale aggressione avrebbero assistito la mamma e la segretaria di Polito; l’aggressore è stato messo in fuga proprio dalle urla della donna. Soccorso è stato trasportato al nosocomio Villa Malta di Sarno. I medici hanno riscontrato lesioni al braccio e alla spalla giudicate guaribili in 20 giorni. Ignote le cause del gesto, così come l’identità degli aggressori. Sull’episodio indagano i militari dell’Arma.

Cronache della Campania@2019


Usura, avevano ridotto sul lastrico un imprenditore di Pompei: arrestati il ras Visiello e il nipote

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Nei giorni scorsi, personale del Commissariato di P.S. di Torre Annunziata ha dato esecuzione al provvedimento del fermo di indiziato di delitto ex art. 384 c.p.p. e seguenti emesso dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata nei confronti di VISIELLO Vincenzo, nato a Torre Annunziata il 18.01.1969 alias “a rutella”, pregiudicato, e del nipote ESPOSITO Gennaro Salvatore, nato a Pompei il 20.12.1981 alias “ò cassuolo”, incensurato.

Il provvedimento restrittivo veniva emesso poichè i due soggetti sono ritenuti responsabili – unitamente alla moglie del Visiello – del reato di usura perpetrata in danno di un imprenditore di Torre Annunziata.

Nell’agosto c.a., l’imprenditore, vessato da quasi 10 anni di esosi interessi versati dapprima al VISIELLO e poi anche al nipote ESPOSITO Gennaro Salvatore, non riuscendo più a tener testa ai pesanti impegni assunti che lo costringevano a versare rispettivamente al VISIELLO 3.500,00 euro mensili per un prestito di centomila euro ed all’ESPOSITO 700,00 euro mensili a fronte di un prestito di circa ventimila euro senza trarre alcun beneficio dal capitale ottenuto ancor tutto da restituire, ridotto ormai quasi sul lastrico e senza alcuna possibilità di liberarsi dei debiti, si determinava a rivolgersi alla Polizia.

Il personale del Commissariato P.S. di Torre Annunziata, formalizzata la denunzia prontamente trasmessa alla Procura di Torre Annunziata, e su disposizione dell’A.G., iniziava una attenta e tempestiva attività di monitoraggio dei contatti della vittima con gli usurai. Dall’attività posta in essere si raccoglievano numerosi elementi che consentivano di ricostruire la vicenda e quantificare debito ed interessi già versati dalla vittima. In particolare si appurava che nel corso dei trascorsi anni, la vittima aveva già versato al VISIELLO, suo principale debitore, oltre 250.000,00 euro di interessi senza ottenere alcun beneficio sulla riduzione del capitale; l’ESPOSITO, inoltre, aveva imposto alla vittima il pagamento di un’altra somma arbitrariamente accollata per un prestito insoluto di persone terze della cui insolvenza era stato ritenuto responsabile la già vessata vittima che ad una più accesa rimostranza si era visto minacciare con una pistola.

Il monitoraggio degli usurai, che con il passare del tempo diventavano sempre più pressanti nei confronti della vittima, la costante e tempestiva comunicazione degli sviluppi della vicenda, facevano ritenere all’A.G. inquirente in piena sintonia con la P.G. operante, anche in considerazione dell’esposizione della vittima ad eventuali pericolose ritorsioni, l’opportunità di emettere un decreto di fermo a carico degli usurai provvedendo nel contempo a fare eseguire perquisizioni presso le abitazioni di entrambi e l’attività commerciale dell’Esposito a Torre Annunziata. Nel corso delle perquisizioni venivano rinvenuti e sequestrati varie decine di assegni di vario importo di diversi istituti di credito per lo più delle provincie di Napoli e Salerno, sui quali sono in corso accertamenti, varie cambiali e complessivamente oltre settantamila euro in contanti.

I due fermati, sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Poggioreale. In sede di convalida il Gip presso il Tribunale di Torre Annunziata ha emesso ordinanza di custodia cautelare a loro carico. L’attività di indagine procede con l’intento di individuare altre vittime dei due usurai.

Cronache della Campania@2019

Salerno, nasconde la pistola nella culla della figlia: arrestato pregiudicato

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Salerno. Nel corso di mirati servizi di prevenzione e repressione dei reati, in particolare per contrastare i reati di criminalità diffusa, gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile – Sezione Narcotici hanno tratto in arresto in flagranza di reato un uomo ritenuto responsabile di detenzione illegale di arma comune clandestina e ricettazione. Nella mattinata di ieri 8 novembre, i poliziotti della Squadra Mobile nel corso di una perquisizione presso l’abitazione di A.A. di anni 23, pregiudicato già noto alle forze dell’ordine, rinvenivano una pistola marca Zastava M57 Tokarev completa di cartucce, che l’uomo aveva cercato di nascondere, all’arrivo degli agenti, mettendola tra le lenzuola della culla della figlia. L’arma comune da sparo presentava la matricola abrasa e, pertanto, A.A. è stato tratto in arresto per i reati di detenzione illegale di arma clandestina e ricettazione. Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e condotto presso la casa circondariale di Salerno – Fuorni.

Cronache della Campania@2019

Presi il ras Trambarulo e la moglie: avevano sotto usura due imprenditori da 15 anni

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Nel pomeriggio del 5 novembre, in Napoli e Castello di Cisterna , militari del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, al termine di serrate ricerche, hanno eseguito il Decreto di Fermo del P.M., emesso dalla DDA di Napoli, nei confronti di TRAMBARULO Gennaro e della convivente PELLEGRINI Carmela.
Trambarulo già condannato per il reato di cui all’art. 416 bis c.p., è stato ritenuto gravemente indiziato di avere agito, quanto ai fatti per i quali è stata emessa misura cautelare, nell’interesse e per conto di spicco del gruppo MALLARDO, costituente, unitamente al clan LICCIARDI e al clan CONTINI, articolazioni della Alleanza di Secondigliano.

Il Trambarulo e la compagna sono stati ritenuti responsabili a vario titolo dei delitti di violenza privata, usura ed estorsione continuate, aggravate dalla circostanza di cui al 416 bis nr. 1 c.p. ai danni di due imprenditori, operanti nell’hinterland nel settore alimentare e tessile. L’indagine – condotta dai carabinieri di Castello di Cisterna, coordinati dalla DDA partenopea – ha consentito di documentare la stipula di prestiti da parte delle persone offese, a tasso fortemente usurario, talora superiore al 50% rispetto alla soglia legale, per un importo preteso pari ad euro 250 mila e euro 500 mila, in varie rate a partire dall’anno 2002 e fino all’anno 2017, riscosse secondo modalità tipicamente mafiose. Le attività tecniche e le dichiarazioni delle persone offese hanno dato contezza della profonda prostrazione delle vittime che dopo la immediata consegna del danaro sono state costretta a pagare mensilmente somme di danaro a titolo di interesse, senza mai estinguere la somma capitale.
Il fermo è stato convalidato, per Trambarulo fermato a Napoli dal Gip presso il Tribunale di Napoli e per la Pellegrini fermata a Nola dal GIP presso il Tribunale di Nola.

Quanto al pericolo di fuga ritenuto sussistente da entrambi i Giudici per le Indagini Preliminari occorre evidenziare che TRAMBARULO GENNARO condannato il 10.7.2019 dalla 3 sezione della Corte di Assise di Napoli alla pena dell’ergastolo per il reato di omicidio, si è reso in diverse occasioni irreperibile, coma da accertamenti della Squadra Mobile dai quali è emerso la in prossimità di ogni udienza, all’esito della quale i provvedimenti dell’AG. avrebbero potuto incidere sulla sua libertà personale, si allontanava dall’Italia

Cronache della Campania@2019

Napoli, sorpreso nella zona di Poggioreale con 88 dosi di cocaina: arrestato 25enne

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Napoli. Ieri sera i poliziotti del Commissariato Poggioreale, durante un servizio di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, sono intervenuti in strada Comunale Galeone dove un giovane, prelevando degli involucri da un barattolo nascosto sotto la pedana di un casotto di metallo, li consegnava ad una persona in cambio di denaro.
I poliziotti hanno bloccato lo spacciatore sequestrando 25 euro e 88 dosi di cocaina del peso complessivo di circa 55 grammi, trovando inoltre, all’interno della struttura in metallo, anche altri due giovani.
Luigi Casillo, 25enne napoletano con precedenti di polizia, è stato arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti mentre i due giovani, anch’essi con precedenti di polizia, sono stati denunciati per lo stesso reato.

Cronache della Campania@2019

Abusava della figlia di 13 anni durante le vacanze: arrestato papà-orco

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I carabinieri del Nucleo Operativo di Sessa Aurunca hanno arrestato, su ordine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, un uomo di 44 anni, E.L, ritenuto responsabile di abusi sessuali ai danni della figlia di 13 anni.
L’indagine è nata dalla denuncia presentata dalla mamma della vittima, nonché ex moglie dell’indagato, insospettitasi per i frequenti attacchi di panico che la figlia aveva improvvisamente iniziato a manifestare al ritorno delle vacanze trascorse col padre, ragioni per le quali la ragazzina era stata costretta, in più occasioni, a ricorrere alle cure del Pronto soccorso e ad intraprendere un percorso psicologico.
Proprio attraverso questo percorso, la ragazza rivelala i ripetuti abusi sessuali che aveva dovuto subire dal padre, nella sua casa di residenza durante l’ultimo periodo estivo. Le indagini, consistite principalmente nell’assunzione delle testimonianze della vittima e delle persone a lui vicine, hanno consentito di accertare un quadro di quotidiane violenze sessuali poste in essere dall’uomo per circa un mese, consistite in continui pesanti palpeggiamenti e toccamenti delle parti intime della vittima.
Per l’uomo sono stati disposti gli arresti domiciliari in breve tempo, grazie alla tempestività delle indagini della compagnia dei carabinieri di Sessa Aurunca, guidati dal maggiore Giuseppe Fedeli e, coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

Cronache della Campania@2019

Bimba di 15 mesi salvata da un intervento straordinario dell’elicottero del 118

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Nella giornata di ieri un intervento straordinario dell’elicottero del 118 ha permesso ad una bimba di soli 15 mesi di essere trasportata dall’isola di Capri al Santobono Pausilipon nonostante le condizioni meteorologiche proibitive. Quella della piccola M.F. è una storia a lieto fine grazie
all’impegno di tutto il personale della Centrale Operativa del 118 diretta da Giuseppe Galano e sotto il controllo dell’ASL Napoli 1 Centro, e non di meno grazie alla scelta coraggiosa e di grande professionalità dell’equipaggio. Il comandante, in costante contatto con la Centrale Operativa del 118, è infatti riuscito a trovare una finestra meteorologica possibile per eseguire il volo. L’emergenza è scattata alle 20.15 circa, una richiesta da Capri per trasferire a Napoli la piccola affetta da “convulsioni febbrili complesse”. Nell’impossibilità di far muovere
l’idroambulanza per il mare in tempesta o far decollare l’elicottero, la Centrale Operativa ha immediatamente attivato il protocollo di soccorso che prevede, tramite la Prefettura, il coinvolgimento dell’aeronautica militare. Solo l’aeronautica è infatti dotata di velivoli adatti al
decollo anche in condizioni meteorologiche proibitive. Un protocollo da attivare come ultima risorsa, anche a causa dell’ovvia dilatazione dei tempi di soccorso.
E’ stato però il comandante dell’elicottero del 118 di Napoli a riuscire a rompere ogni impasse, assumendosi il rischio (benché calcolato sulla base di una grandissima esperienza) di decollare sfruttando pochi minuti di miglioramento metereologico. Una finestra temporale brevissima che ha però
consentito all’equipaggio di completare il trasporto e far arrivare la piccola al Santobono Pausilipon.

Cronache della Campania@2019

Lavoro sommerso e sicurezza nei cantieri: tre denunce dei carabinieri a San Gennaro Vesuviano e Tufino

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I Carabinieri delle Stazioni di San Gennaro Vesuviano e Tufino, nell’ambito di un servizio disposto dal Comando Provinciale mirato al contrasto del fenomeno del lavoro sommerso, hanno denunciato 3 persone per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
In particolare, i Carabinieri della Stazione di San Gennaro Vesuviano, supportati da personale dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Napoli e dell’Asl Na 3 Sud, hanno denunciato un 44enne del posto che, titolare di una ditta edile, aveva omesso di effettuare le attività di formazione, informazione e visita medica ai lavoratori.
Nel cantiere dove la ditta operava è stata riscontrata anche la precarietà dell’impianto elettrico e l’assenza del piano operativo di sicurezza. Due gli operai in “nero” individuati dai militari. L’attività è stata sospesa e la ditta sanzionata per circa 42600 euro.
A Tufino, invece, i carabinieri della locale stazione, in collaborazione con personale dell’ASL Napoli 3 sud – Dipartimento di prevenzione, hanno denunciato un 73enne di Saviano, titolare di una ditta edile e un 45enne di Mugnano, titolare di una società di lavorazione del ferro.
Nel cantiere di Casamarciano dove stavano lavorando è stata riscontrata l’assenza del piano operativo di sicurezza sui luoghi di lavoro e sono state contestate violazioni amministrative per un importo di 5600 euro. Per le due ditte è stata disposta la sospensione dell’attività.

Cronache della Campania@2019


Benevento, blitz nel casolare catturato l’ultimo latitante del clan Sparandeo: Stanislao dovrà scontare 9 anni di carcere

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Benevento. Catturato dai carabinieri l’ultimo latitante del clan camorristico Sparandeo: era nascosto in un casolare in disuso nel Beneventano, in territorio di Apice, casolare difficilmente raggiungibile e ubicato in contrada San Martino a circa 8 km dal centro abitato. Si tratta di Stanislao Sparandeo, 40 anni, di Benevento, pluripregiudicato e ritenuto elemento di spicco del gruppo è stato catturato oggi pomeriggio a conclusione di attività info-investigativa da parte dei militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale dell’Arma di Benevento, con quelli della Stazione di Apice supportati da una unità del Nucleo Elicotteri di Pontecagnano. A carico del latitante pendeva un ordine di carcerazione, emesso nel febbraio scorso dalla procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli a seguito del rigetto da parte della Cassazione del ricorso proposto dall’interessato in relazione alla sentenza di condanna della Corte d’Appello di Napoli del 2017 (a sua volta in riforma della sentenza del Gip presso il Tribunale di Napoli), per il processo nato dall’operazione dei carabinieri “Tabula rasa”, del marzo 2014, nei confronti del gruppo criminale facente capo alla famiglia Sparandeo. Stanislao Sparandeo, al pari degli altri due esponenti della stessa famiglia, Arturo e Corrado, già latitanti e catturati rispettivamente il 10 maggio e 5 agosto scorsi, avendo avuto sentore delle decisioni della Suprema Corte, si era però reso irreperibile. Ora dovrà scontare la pena di 9 anni e 10 mesi di reclusione per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo le formalità di rito, il 40enne è stato trasferito nella Casa Circondariale di Benevento.

Cronache della Campania@2019

Ai domiciliari l’ultrà del Napoli accusato dell’omicidio del tifoso dell’Inter

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Esce dal carcere e va ai domiciliari Fabio Manduca, l’ultra’ napoletano di 39 anni arrestato il 18 ottobre per omicidio volontario per aver travolto e ucciso col suo suv Daniele Belardinelli all’inizio degli scontri del 26 dicembre 2018 in via Novara, a Milano, prima di Inter-Napoli. Lo ha deciso d’ufficio il gip di Milano Guido Salvini, con l’ok dei pm Michela Bordieri e Rosaria Stagnaro, anche perche’ gli stessi inquirenti, come precisa il giudice, hanno ascoltato in questi giorni di nuovo “tutte le persone, facenti parte della colonna napoletana, che si trovavano sulla autovettura di Manduca” e anche “altri testimoni cosicche’ tale segmento dell’indagine risulta sostanzialmente completato”. Viene meno, dunque, una delle esigenze cautelari che si basava “essenzialmente sul rischio di condizionamento” da parte dell’arrestato dei testi, che aveva cercato di ‘avvicinare’ nel corso delle indagini. I domiciliari ha specificato il gip, vanno eseguiti “in modo rigido” col “divieto” per Manduca “di avere contatti con persone diverse dai suoi familiari”.

Cronache della Campania@2019

Somalo vende droga ad un ragazzino di 15 anni: arrestato

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Rotonda di San Nicola la Strada. A Pochi metri dalle più importanti scuole medie ed elementari della città è tristemente nota per essere frequentata da pusher e da acquirenti di sostanza stupefacente dove sono avvenute liti e aggressioni tutte balzate, per la loro crudeltà, nelle prime pagine di cronaca.

Cessione di droga ad un ragazzino di 15 anni. Per questo gli agenti della Squadra Volante della polizia di Caserta hanno tratto in arresto A.Y.A., 21enne della Somalia, per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli agenti, a bordo di veicoli con colori d’istituto, giunti nei pressi della rotonda notavano stazionare all’interno dei giardini un extracomunitario seduto su di una panchina. Dopo poco, un giovane presumibilmente italiano si avvicinava all’uomo e, dopo aver confabulato, gli cedeva una banconota in cambio di un oggetto che l’uomo di colore estraeva dagli slip.
Gli agenti insospettiti dai movimenti, decidevano di procedere al controllo bloccando il giovane acquirente, risultato essere minorenne di 15 anni, trovato in possesso di una “stecca” di hashish poco prima ricevuta. L’extracomunitario, invece, raggiunto e bloccato, in seguito a perquisizione veniva trovato in possesso della banconota di 5 euro poco prima consegnatagli dal ragazzo e di ulteriore hashish già confezionato pronto allo smercio.
L’uomo veniva condotto presso gli Uffici della Questura per i dovuti accertamenti. La droga sottoposta a specifiche analisi, è risultata essere hashish per un peso complessivo di circa 10 grammi. A conclusione degli accertamenti di Polizia Scientifica, informato il P.M. di turno presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il giovane extracomunitario veniva dichiarato in stato di arresto e trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura in attesa del giudizio per direttissima. G.G.

Cronache della Campania@2019

Incidente sull’A16 in provincia di Avellino: ferito automobilista pugliese

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Avellino. Incidente nel pomeriggio sull’A16 Napoli-Canosa, all’altezza del territorio di Mirabella Eclano, in provincia di Avellino. Un’auto che viaggiava in direzione del napoletano, ha perso il controllo e si è ribaltata. Alla guida un 33enne di Foggia, rimasto ferito e trasportato all’ospedale di Ariano Irpino, per le cure del caso. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Grottaminardaper liberare la corsia dal veicolo. Inevitabili i disagi alla circolazione durante le operazioni di soccorso.

Cronache della Campania@2019

Pagani, nasconde la pistola nella culla della figlia: arrestato 23enne pregiudicato

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Pagani. Nasconde la pistola nella culla della figlia neonata: arrestato. La polizia ha arrestato in flagranza di reato un pregiudicato per detenzione illegale di arma comune clandestina e ricettazione. In una perquisizione in casa di A.A., 23 anni, gli agenti della Mobile hanno trovato una pistola marca Zastava M57 Tokarev completa di cartucce che l’uomo aveva cercato di nascondere, al loro arrivo agenti, mettendola tra le lenzuola della culla della figlia. L’arma aveva la matricola abrasa.

Cronache della Campania@2019

Drone per portare droga e micro-telefonini nel carcere di Taranto: scoperti i responsabili

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Droga e telefonini in carcere con un drone: indagata una coppia. Avrebbero utilizzato un drone per la consegnaall’interno del carcere di Taranto. La Squadra Mobile del capoluogo jonico, in collaborazione con la Polizia Penitenziaria e con il coordinamento della Procura della Repubblica, ha notificato l’avviso di conclusione indagini nei confronti di un 32enne pluripregiudicato barese (attualmente detenuto nel carcere di Terni) e della sua convivente di 31 anni, ritenuti entrambi responsabili di detenzione ai fini spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini della Squadra Mobile sono partite nell’ottobre dello scorso anno dopo che, all’interno del perimetro della Casa Circondariale di Taranto, è stato trovato un drone che trasportava 280 grammi circa di hashish, 2,5 grammi di cocaina e due minuscoli telefoni cellulari. Si è accertato che il piccolo veicolo era stato azionato da una donna, risultata convivente di un pregiudicato che, a quel tempo, era detenuto nel carcere di Taranto. L’obiettivo era quello di consegnare al detenuto la droga ed i due telefoni cellulari. Nel tentativo di rendere il più possibile invisibile il drone, la donna, telecomandandolo da un terreno circostante, aveva disattivato i sensori ottici lampeggianti. Proprio per questo motivo, non si è accorta della presenza di un filo di nylon utilizzato per stendere la biancheria che ha provocato la caduta del drone all’interno del cortile della Casa Circondariale.

Cronache della Campania@2019

Maxi blitz nel carcere di Salerno: scoperti 10 telefonini nelle celle dei boss e droga

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È’ trapelata oggi la notizia che nel carcere di Salerno c’è stata una maxi operazione che ha visto impiegati più di cento uomini appartenenti alla Polizia Penitenziaria, i quali a seguito di una perquisizione straordinaria che ha interessato tutto l’istituto hanno rinvenuto 10 telefoni cellulari perfettamente funzionanti, utilizzati da Boss camorristi per impartire ordini all’esterno della struttura e continuare a gestire i traffici criminali.
Sono state rinvenute sempre nel corso delle operazioni di perquisizione anche sostanze stupefacenti.
In merito ai fatti, il Segretario Generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria “S.PP.”, Aldo Di Giacomo afferma: “Anche a Salerno lo Stato ha perso, dimostrando tutta la fragilità ed inadeguatezza di un sistema ormai al collasso, ormai non si contano più i telefoni ed i chili di droga che nel corso dell’anno sono stati sequestrati nelle diverse carceri italiane.
La cosa che più fa specie e che tutto accade nel totale silenzio, ormai tutto ciò che riguarda il carcere non fa più notizia, non fa notizia la silente strage degli appartenenti alle diverse forze dell’ordine che quasi giornalmente si suicidano, ma al contrario non si perde occasione di sbattere in prima pagina servitori dello Stato che troppo spesso vengono accusati ingiustamente di reati gravissimi come quello di tortura ( vedasi il caso di Torino, poliziotto penitenziario accusato da detenuto, accusa rivelatasi infondata).
La situazione del carcere di Salerno, così come la situazione della stragrande maggioranza delle carceri italiane è drammatica.
Il sistema carcere oggi non è in grado più di garantire alcuna sicurezza sociale, questo perché nel corso degli anni si sono adottate politiche, a nostro avviso, troppo buoniste, che hanno concesso indistintamente, anche a detenuti non meritevoli benefici e troppa libertà di movimento all’interno delle carceri, permettendo ad essi di conquistare, anche mediante vere e proprie guerre di potere, spazi e controllo che nel modo più assoluto non avrebbero dovuto avere.
Le carceri oggi sono diventate uno dei luoghi meno sicuri in assoluto, lo Stato purtroppo, ci costa dirlo, ha perso il controllo e chi amministra il sistema sembra non voler capire che è necessario compiere dei passi indietro.
Rieducare, rispettare la personalità, adottare principi di umanità, sono risultati che non si ottengono permettendo ai delinquenti di continuare a comandare, non si ottengono risultati aprendo le celle e facendo fare ai detenuti il proprio comodo, non sono questi i principi dettati dall’art. 27 della nostra Costituzione; l’attuale situazione compromette solo il percorso detentivo di quei detenuti che, vorrebbero aderire alle offerte/opportunità che la Legge mette a loro disposizione, ma che di fatto, per gli attuali sistemi organizzativi e gestionali delle carceri, non riescono a fare della pena un momento di riflessione e di scelta per allontanarsi da quegli stili di vita che li hanno indotti a delinquere.”

Salerno, come le altre realtà penitenziarie del nostro paese hanno bisogno di regole certe per essere governate, di regole che tendano a premiare quelle persone che decidono di redimersi, ma per giungere a questo, è necessario che la politica ed i vertici dell’Amministrazione penitenziaria aprano gli occhi e ammettano il fallimento delle scelte fatte e tenute fino a questo momento.
Conclude Di Giacomo, “ il mio impegno sarà quello di essere vicino, sempre e comunque, a quelli che io definisco i veri eroi di un sistema ormai al collasso, quelle persone che in maniera silente svolgono un compito delicatissimo e sempre più spesso non riconosciuto, i Poliziotti penitenziari, uniche vere vittime di un sistema che lasciandoli soli, quali ultimi baluardi di legalità all’interno della carceri li espone giornalmente a rischi che vanno ben oltre i normali pericoli che lo stesso lavoro prevede.”

Cronache della Campania@2019


‘Salerno, operazione ‘Low Cost. Commercio illegale di corallo: sequestri e denunce, colpo al traffico dei cinesi

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Salerno. In azione, i Militari del Nucleo Carabinieri C.I.T.E.S. di Salerno, nell’ambito della più vasta operazione a carattere nazionale denominata “Low Cost”, volta a scongiurare il commercio illegale di corallo di specie protetta. Dal mese di luglio, durante i controlli a tappeto sulle attività commerciali a maggior rischio di illegalità, sono stati denunciati i titolari di due negozi, entrambi di nazionalità cinese, e sono state poste sotto sequestro 56 confezioni di coralli, per un peso lordo complessivo di 6,5 kg. Sono state anche emesse sanzioni per 20.000 euro complessivi.
A fine ottobre, dunque, sono stati sequestrati, complessivamente su tutto il territorio nazionale, 130 kg di corallo, consistenti in circa 1000 pezzi appartenenti all’ordine della Scleractinia spp. e a denunciare all’Autorità Giudiziaria 57 persone, nella maggior parte dei casi di nazionalità cinese.
Il danno apportato all’ambiente è gravissimo se si pensa che la velocità di crescita, in condizioni ideali, di questa specie è di circa 4 millimetri all’anno e che alcuni coralli prima di essere spezzettati avevano sicuramente una lunghezza superiore ai 15 centimetri. Lo sfruttamento commerciale è, insieme alla distruzione degli ambienti naturali, una delle principali concause dell’estinzione e rarefazione in natura di numerose specie ed il commercio clandestino o illegale di specie selvatiche è ancora oggi uno dei traffici illeciti più importanti e redditizi al mondo, dopo quello di droga, armi ed esseri umani.

Cronache della Campania@2019

Camorra: condannata a 15 anni di carcere ‘zia’ Rosaria Pagano

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E’ stata condannata a 15anni di carcere la “zia” Rosaria Pagano, la donna boss che aveva raccolto le redini dai fratelli e dai parenti della cosca degli Scissionisti. Quelli che inaugurano la stagione delle faide di camorra a Secondigliano e  Scampia. I giudici della IV sezione della Corte di Appello di Napoli al termine del processo di secondo grado hanno ridotto la pena da 20 a 15 anni. La Pagano per questa inchiesta( associazione di tipo mafioso e  traffico di droga) aveva ottenuto, insieme con tutti i suoi complici, nel mese di aprile scorso una clamorosa scarcerazione per scadenza dei termini della custodia cautelare. Ma lei era rimasta in carcere perché stava scontando un residuo di pena di poco più di un anno per riciclaggio. Ma a giugno dello scorso anno sono tornati in carcere 11 dei suoi complici (nel blitz del gennaio del 2018 insieme con la Pagano in cella erano finiti in 18) perché era arrivata la condanna nel processo che avevano scelto di celebrare con il rito abbreviato. E tra questi il suo ex socio i affari Mario Avolio o’ ciuraro condannato pure lui a 20 anni di carcere con Ferdinando Lizza o’ ragiuniere. mentre a 10 anni di cercere è stato condannato il narcos internazionale Giuseppe Iavarone detto peppe o’ gitano arrestato a Malaga in Spagna.

 

Cronache della Campania@2019

Torre del Greco: presa Anna De Blasio, esponente del clan Falanga

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Anna De Blasio, 71enne di Torre del Greco affiliata al clan Falanga, è stata arrestata dai carabinieri della compagnia locale in esecuzione di un provvedimento emesso dall’Autorità Giudiziaria di Napoli. Dovrà scontare ai domiciliari la pena di 2 anni 10 mesi e 12 giorni di reclusione. E’ ritenuta responsabile di associazione per delinquere di stampo mafioso, commesso tra il 2009 e il 2018 in Torre del Greco.

Cronache della Campania@2019

La Cassazione: ‘Il boss dei Casalesi può guardare la tv in cella fino a notte’

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Il ras dei Casalesi può guardare la televisione fino a tarda notte. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che ha bocciato il ricorso presentato dal Ministero della Giustizia e della casa circondariale di Sassari contro la decisione del magistrato di sorveglianza sardo che aveva concesso a Maurizio Capoluongo, detenuto, la possibilità di poter guardare la tv anche oltre la mezzanotte.
Alla base del ricorso una circolare dipartimentale che inibiva l’accensione del dispositivo televisivo tra la mezzanotte e le 7 del mattino. Per il giudice di sorveglianza tale imposizione era “priva di base legale”.

 Gustavo Gentile

Cronache della Campania@2019

Attacco ai soldati italiani in Iraq: cinque feriti, 3 sono gravi

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Cinque soldati italiani sono rimasti feriti questa mattina nell’esplosione di un ordigno artigianale in Iraq. Lo riferisce un comunicato stampa dello Stato Maggiore della Difesa, secondo cui tre dei cinque militari versano in condizioni gravi ma non sono in pericolo di vita. “Nella mattinata di oggi un ordigno esplosivo artigianale è detonato al passaggio di un team misto di Forze Speciali italiane in Iraq”, si legge nel comunicato, “Il team stava svolgendo attività di mentoring and training a beneficio delle Forze di Sicurezza irachene impegnate nella lotta al Daesh”. “I cinque militari coinvolti dall’esplosione sono stati prontamente soccorsi, evacuati con elicotteri USA facenti parte della coalizione e trasportati in un ospedale Role 3 dove stanno ricevendo le cure del caso”, aggiunge il comunicato, “Tre dei cinque militari versano in condizioni gravi ma non sarebbero in pericolo di vita. Le famiglie dei militari sono state informate”. Il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, è stato prontamente messo al corrente dell’evento dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli, e segue con attenzione l’evolversi della situazione.

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