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Napoli, controlli nella Movida dei Decumani: 100 identificati

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napoli movida

Napoli. Ieri sera gli agenti del Commissariato Decumani, con il supporto degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Campania, hanno effettuato un servizio di controllo del territorio che ha interessato via Monteoliveto, vico Carrozzieri, piazza del Gesù, via Mezzocannone, via De Marinis e via Costantinopoli, finalizzato a garantire il regolare svolgimento della “movida”.

 

L’attività ha consentito di identificare 99 persone e di controllare 33 veicoli. Durante la serata è stato denunciato, ai sensi dell’articolo 7 co.15bis del C.d.S., un uomo sorpreso ad esercitare l’attività di parcheggiatore abusivo al quale è stato anche notificato un ordine di allontanamento.

In vico Carrozzieri a Monteoliveto sono stati controllati due locali: nel primo un dipendente è stato denunciato per aver somministrato degli alcolici a dei minori, in particolare per aver servito un cocktail a base di bevande alcoliche ed energizzanti, ed è stato altresì denunciato il titolare per la mancata vigilanza nella conduzione dell’esercizio commerciale in quanto assente all’atto del controllo; nel secondo locale il titolare è stato denunciato per inosservanza del provvedimento di cessazione “ad horas” dell’attività di somministrazione di cibi e bevande emanato dal Comune di Napoli, essendo già stata riscontrata precedentemente la totale mancanza di licenza di somministrazione.

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Cronache della Campania@2016-2020


Napoli, pusher beccato a ‘lavoro’ al rione Berlingieri

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napoli droga rione berlingieri

Ieri sera gli agenti del Commissariato Secondigliano, durante un servizio di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, hanno notato in via Monte Nevoso un giovane che, dopo aver prelevato qualcosa dalla tasca, l’ha consegnata ad alcune persone in cambio di banconote.

I poliziotti lo hanno bloccato trovandolo in possesso della somma di 5 euro e di 9 bustine contenenti marijuana per un peso complessivo di circa 9 grammi.

Un 17enne napoletano è stato denunciato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti successivamente affidato ai genitori.

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Cronache della Campania@2016-2020

Napoli, 80enne sfrattata muore d’infarto al Cardarelli: scoppiano le polemiche

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napoli cardarelli

Napoli, 80enne sfrattata muore d’infarto al Cardarelli: scoppiano le polemiche. ‘No,legame azzardato’. Indiretto botta e risposta tra avvocato e societa’ Napoli Servizi.

 

Una donna di 80 anni residente nel quartiere Posillipo di Napoli in un appartamento di edilizia residenziale pubblica e’ morta di infarto all’ospedale Cardarelli. Il decesso viene collegato dai parenti della signora e dall’avvocato Angelo Pisani alla lettera dell’amministrazione comunale di Napoli che le preannunciava la scadenza del suo contratto e le chiedeva di rilasciare l’immobile. “E’ morta di crepa cuore – spiega Pisani – la signora che ingiustamente il comune di Napoli voleva sfrattare nonostante la sospensione dalla sua casa legittimamente ottenuta. Spero che la magistratura faccia chiarezza e punisca i responsabili, abbiamo perso senza giustizia”. La lettera alla donna e’ stata inviata da Napoli Servizi, la societa’ del Comune di Napoli che si occupa di eseguire le disposizioni dell’avvocatura comunale.

“E’ una vicenda che parte da lontano – spiega all’ANSA Salvatore Palma, ex assessore al bilancio e ora amministratore delegato di Napoli Servizi – da una questione di legittimita’ di appartamenti erp a fitti molto bassi in via Posillipo. Parliamo di cifre intorno ai 100 euro al mese. C’e’ stata una istruttoria e noi abbiamo avuto dal Comune il compito di avviare una procedura amministrativa. Non c’e’ stato alcuno sfratto, solo una lettera che chiedeva il rilascio dell’immobile. Collegare il peggioramento delle patologie della signora all’evento di ricevere una lettera di comunicazione della scadenza del contratto mi sembra una strumentalizzazione.

Sono addolorato perche’ la povera signora e’ finita ma collegarlo alla lettera mi sembra una teoria abbastanza azzardata. Poi ci sara’ chi fara’ luce su questa vicenda che riguarda peraltro alcuni altri appartamenti nella stessa palazzina”. “Ora – spiega infatti Pisani riferendosi alle altre case – salviamo almeno la casa ed i tre bambini di Imma, altra inquilina minacciata di finire per strada dal Comune di Napoli, una donna coraggiosa che in un video lanciava l’allarme per salvare da un triste destino la sua vicina. Non mi fermero’ fino a quando non ci sara’ vera giustizia”

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Cronache della Campania@2016-2020

Napoli, ladro d’auto catturato al rione Santa Rosa

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ladro al rione santa rosa

Stanotte gli agenti del commissariato San Giovanni-Barra, durante il servizio di controllo del territorio, transitando in via Luigi Volpicella all’interno del Rione Santa Rosa hanno controllato un uomo intento a parcheggiare un’autovettura.

I poliziotti lo hanno bloccato accertando che aveva appena rubato l’auto da via Manzoni grazie ad una chiave elettronica utilizzata per ricodificare la centralina.
Giuseppe Calabrese, 35enne napoletano con precedenti di polizia, è stato arrestato per furto. L’autovettura è stata restituita al proprietario.

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Cronache della Campania@2016-2020

Napoli, due ambulanti immigrati feriti sul Lungomare: ‘Ci hanno aggrediti in 10’

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lungomare napoli

Due immigrati indiani sono rimasti feriti, la notte scorsa, sul lungomare di Napoli in circostanze al vaglio dei carabinieri. Il fatto e’ successo poco prima delle 2.

 

Una pattuglia dei militari della stazione di Napoli Chiaia ha raccolto la testimonianza di due cittadini indiani, di 32 e 27 anni, che hanno riferito di essere stati feriti a coltellate al cuoio capelluto ed alla spalla da un gruppo di dieci italiani. In ospedale sono stati curati ma le ferite sarebbero state provocate da oggetti contundenti, forse vetri di bottiglie e non da fendenti, secondo il referto medico.

I Carabinieri visioneranno le immagini di telecamere in zona: i due indiani non hanno presentato denuncia e secondo i militari una delle ipotesi piu’ accreditate e’ che si sia trattato di una lite con altri immigrati, forse connazionali. E i Carabinieri non escludono che tutto si debba ricondurre a un litigio per il posto dove posizionare le bancarelle.

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Cronache della Campania@2016-2020

Acerra, accoltellano un familiare: arrestati padre e figlio

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accoltellato acerra

Acerra. Stanotte gli agenti del Commissariato di Acerra sono intervenuti presso la clinica Villa dei Fiori per la presenza di un uomo accoltellato.

 

I poliziotti, giunti in ospedale, hanno identificato la vittima che ha riferito di essere stata accoltellata da alcuni suoi congiunti. I poliziotti hanno individuato l’aggressore in un uomo che, con uno dei figli, aveva più volte sferrato fendenti alla schiena della vittima mentre l’altro figlio aveva partecipato all’aggressione impugnando una mazza da baseball. Padre e figlio, acerrani di 58 e 33 anni, sono stati arrestati per tentato omicidio, mentre l’altro figlio, un 32enne, è stato denunciato per lo stesso reato.

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Cronache della Campania@2016-2020

Napoli, in giro in auto con costumi griffati contraffatti: denunciati

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costumi contraffatti

Stamattina gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale, durante il servizio di controllo del territorio, hanno controllato in via Carmignano tre uomini a bordo di un’autovettura.

 

Gli agenti hanno rinvenuto all’interno dell’abitacolo due bustoni contenti 132 costumi da uomo recanti marchi contraffatti di note “griffe”. L.F., F.S. e V.D.S. napoletani di 25, 20 e 23 anni, sono stati denunciati per ricettazione e detenzione di prodotti con segni falsi. Infine uno dei tre, L.F. con precedenti di polizia, conducente della vettura, è stato sanzionato per non avere al seguito la patente di guida.

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Cronache della Campania@2016-2020

Ad Agnano, raddoppiano le fumarole in via Antiniana

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fumarole agnano

Ad Agnano, raddoppiano le fumarole in via Antiniana. L’aggiunta di un tubo ha creato due bocche dalle quali incessantemente fuoriesce gas.

 

Borrelli (Verdi): “ Da 27 giorni va avanti questa storia. Si chiarisca chi si è introdotto nell’area interdetta e perché”. In allarme i Comitati. “Le fumarole di via Antiniana ad Agnano, nell’area dove erano previste delle perforazioni per un progetto geotermico, bloccato dal 2015, sono diventate due. Alla prima fumarola, alta decine di metri, se ne è aggiunta una seconda grazie alla sistemazione di un tubo che devia la fuoriuscita di gas della prima.

Il raddoppio delle fumarole risale a pochi giorni fa, vuol dire che qualcuno si è introdotto nell’area interdetta e ha continuato ad agire in un perimetro come quella dei Campi Flegrei con il più alto rischio vulcanico di Europa. E’ impensabile che tutto ciò non venga monitorato da nessuno, continua il rimpallo di responsabilità. Nessuno sa nulla, intanto da 27 giorni i residenti respirano anidride carbonica, idrogeno solforato e chissà quante altre sostanze che devono essere monitorate. Chiediamo risposte rapide e certe per i residenti e per l’intera cittadinanza” . Lo ha detto Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi che dopo la segnalazione ha immediatamente effettuato delle verifiche.

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I Comitati sono in allarme, i residenti sanno di correre dei rischi. Giuseppe Mosca del comitato No TRIV dei Campi Flegrei non nasconde i timori: “ Il pozzo di Agnano è a rischio esplosione. Meritiamo chiarezza, non ci spieghiamo il silenzio degli addetti ai lavori e delle autorità competenti nonostante l’esposto alla Procura della Repubblica dopo aver raccolto le firme degli abitanti di Agnano, Soccavo e Bagnoli. Ciò che si verifica da quasi un mese in via Antiniana non può essere affare di nessuno. Sono in gioco le nostre vite. Ci auguriamo che per intervenire non aspettino che ci scappi il morto”.

 

Fumarole

“Le fumarole di via Antiniana ad Agnano, nell’area dove erano previste delle perforazioni per un progetto geotermico sono diventate due. Alla prima fumarola, alta decine di metri, se ne è aggiunta una seconda grazie alla sistemazione di un tubo che devia la fuoriuscita di gas della prima. Il raddoppio delle fumarole risale a pochi giorni fa, vuol dire che qualcuno si è introdotto nell’area interdetta e ha continuato ad agire in un perimetro come quella dei Campi Flegrei con il più alto rischio vulcanico di Europa. E’ impensabile che tutto ciò non venga monitorato da nessuno, continua il rimpallo di responsabilità. Nessuno sa nulla, intanto da 27 giorni i residenti respirano anidride carbonica, idrogeno solforato e chissà quante altre sostanze che devono essere monitorate. Chiediamo risposte rapide e certe per i residenti e per l'intera cittadinanza” . Lo ha detto Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi che dopo la segnalazione ha immediatamente effettuato delle verifiche. I Comitati sono in allarme, i residenti sanno di correre dei rischi. Giuseppe Mosca del comitato No TRIV dei Campi Flegrei non nasconde i timori: “ Il pozzo di Agnano è a rischio esplosione. Meritiamo chiarezza, non ci spieghiamo il silenzio degli addetti ai lavori e delle autorità competenti nonostante l’esposto alla Procura della Repubblica dopo aver raccolto le firme degli abitanti di Agnano, Soccavo e Bagnoli. Ciò che si verifica da quasi un mese in via Antiniana non può essere affare di nessuno. Sono in gioco le nostre vite. Ci auguriamo che per intervenire non aspettino che ci scappi il morto”.

Publiée par Francesco Emilio Borrelli sur Dimanche 5 juillet 2020

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Cronache della Campania@2016-2020


Controlli a Ischia: sequestrate anche due piante di cannabis

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droga ischia

Con l’arrivo dell’estate i Carabinieri della Compagnia di Ischia – nell’ambito dei servizi disposti dal Comando Provinciale di Napoli – hanno intensificato i controlli ed impiegato le forze per monitorare i flussi turistici.

 

I militari hanno identificato 287 persone e controllato 112 veicoli. Tra gli obiettivi – oltre alla repressione e prevenzione dei reati – anche il contrasto del fenomeno delle affittanze abusive.

I Carabinieri della Stazione di Procida hanno denunciato un 28enne ed una 40enne del posto perché non avevano comunicato all’autorità di p.s. che avevano dato in locazione il proprio appartamento ad una famiglia che era venuta sull’isola per trascorrere le vacanze.
A Forio, i militari della locale Stazione hanno denunciato per detenzione e coltivazione di droga un 44enne del luogo perché è stato trovato in possesso di 30 grammi di marijuana. La perquisizione è stata estesa anche a casa sua e lì i militari hanno rinvenuto e sequestrato due piante di cannabis indica alte quasi 120 centimetri.

Controlli anche alla circolazione stradale: I carabinieri dell’aliquota radiomobile hanno elevato 15 contravvenzioni. Tra queste 3 sono state elevate per la violazione al codice della strada relativa il divieto di sbarco e circolazione per i veicoli intestati a residenti nella Regione Campania.

sequestro droga ischia

Durante le attività, i militari hanno anche controllato 28 affittuari di altrettante abitazioni constatando la regolare comunicazione all’Autorità di p.s..
I servizi di controllo del territorio continueranno nei prossimi giorni e per tutta la stagione balneare.

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Cronache della Campania@2016-2020

INCENDIO A SARNO Di nuovo la storia si ripete Sul posto i vigili del fuoco

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incendio a sarno

A meno di un anno dal terribile incendio scoppiato a Sarno sul Monte Saretto la storia si ripete

Infatti qualche ora è scoppiato un incendio abbastanza importante nella zona di via Bracigliano a Sarno, in un’area del monte Saro. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri forestali, i volontari della protezione civile, la Sma Campania, vigili urbani e protezione civile regionale. Anche un elicottero.
Le cause per ora non sono note ma non si esclude nulla

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ALLARME IMMEDIATAMENTE SCATTATO

Le fiamme hanno già distrutto una buona parte del versante. L’allarme è immediatamente scattato, sul posto anche un elicottero impegnato per lo spegnimento dell’incendio.

Tra i cittadini di Sarno è tornata la paura dell’ultimo bruttissimo incendio che ha devastato il monte Saretto lo scorso anno.
Infatti alcuni intervistati dal nostro inviato hanno mostrato stupore sul fatto che si sta ripetendo la stessa situazione dello scorso anno

Il sindaco, Giuseppe Canfora, proprio pochi giorni fa aveva emanato una ordinanza in cui si vietava di bruciare sterpaglie e di utilizzare fuochi pirotecnici.

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Cronache della Campania@2016-2020

Si ribalta barca e affonda: salvati 4 giovani a Torre Annunziata

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guardia costiera

Attimi di paura, nel tardo pomeriggio di oggi, nelle acque antistanti il porto di Torre Annunziata, dove un natante da diporto con motore fuoribordo occupato da quattro giovani, due ragazzi e due ragazze, si è capovolto a causa di forti onde.

 

La scena, per fortuna, non è passata inosservata ed alcuni bagnanti che hanno immediatamente allertato la Sala Operativa della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia. Sul posto è intervenuto il battello veloce A56 Hurricane già in mare per pattugliamento marittimo. A causa delle condizioni meteo marine proibitive, del vento forte e delle correnti presenti in zona, l’unità si è andata ad infrangere su una delle barriere frangiflutti presenti sul litorale, prolungamento della banchina di un cantiere navale, calando a picco in pochi minuti.

Le persone presenti a bordo sono riuscite a raggiungere gli scogli e, non senza difficoltà, si sono riparate riportando varie ferite su diverse parti del corpo, anche sulla testa, a causa degli urti con la scogliera. Moltissime sono state anche successivamente le segnalazioni arrivate alla sala operativa della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia al Numero Blu di emergenza 1530, che ha immediatamente inviato in loco, via terra, anche una pattuglia di militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Torre Annunziata per verificare lo stato di salute delle persone presenti a bordo dell’imbarcazione affondata e di accertare le dinamiche del naufragio.

 

Impossibile recuperare i naufraghi via terra, a causa delle alte onde che si infrangevano sulla scogliera che non era direttamente collegata alla banchina. Alla fine, non senza difficoltà, le quattro persone sono state recuperate dal personale imbarcato della Guardia Costiera e trasbordate sul Battello Veloce A56 che poi ha diretto verso il porto di Torre Annunziata, dove -nel frattempo- i militari agli ordini del Comandante Ivan Savarese hanno fatto dirottare immediatamente un ambulanza del 118 per le cure del caso. Arrivati in porto, i quattro naufraghi sono stati rifocillati, gli sono state fornite coperte, sono stati tranquillizzati e assistiti dal personale del 118.

”L’attenzione del personale della Sala Operativa della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia rimarrà sempre alta, soprattutto in questi giorni d’estate, al fine di garantire la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare in tutta la giurisdizione del Compartimento Marittimo – ha commentato il comandante della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia, capitano di fregata Ivan Savarese – Sono molto soddisfatto della prontezza operativa del personale militare che ho l’onore di dirigere. Si raccomanda a tutti i diportisti la massima prudenza e di prestare sempre la massima attenzione. Si consiglia, infine, di evitare di uscire in mare con condizioni meteo marine particolarmente avverse, che possano creare potenziali pericoli”.

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Cronache della Campania@2016-2020

Traffico di droga tra Napoli, Caserta e l’Emilia Romagna per conto dei casalesi: 18 misure cautelari

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traffico di droga casalesi

Un gruppo criminale, legato al clan dei Casalesi, dotato di armi anche da guerra e specializzato nel traffico di droga e’ al centro di una indagine dei carabinieri che ha portato all’esecuzione di 18 misure cautelari emesse dal gip di Napoli.

 

Tra le province di Caserta, Napoli, Modena e Lucca notificati 15 provvedimenti in carcere, 2 con il beneficio dei domiciliari e un divieto di dimora. I reati contestati sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti con le circostanze aggravanti per reati connessi ad attivita’ mafiose.

L’indagine e’ partita nel 2015 e ha portato al sequestro di armi da guerra, dosi di stupefacente (cocaina, hashish e marijuana) e somme di denaro. Il gruppo, legato alla fazione Schiavone dei Casalesi, era stato creato dal figlio di un ristretto in regime 41 bis, ed era dotato di risorse finanziarie, con una accurata suddivisione in ruoli e ramificato tra Napoli e Caserta.

Sono stati così raccolti gravi indizi di colpevolezza circa l’esistenza di una stabile organizzazione criminale, con a capo il figlio di un ristretto in regime 41 bis, dotata di mezzi, risorse finanziarie, accurata suddivisione in ruoli e con ampia e ramificata diffusione delle attività illecite in diverse zone della provincia di Napoli e Caserta.Tale quadro accusatorio descritto ha consentito l’esecuzione dell’odierno provvedimento, i cui fatti sono aggravati dall’essere stati commessi al fine di agevolare il clan dei Casalesi- fazione Schiavone, avvalendosi della sua forza d’intimidazione.

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Cronache della Campania@2016-2020

Napoli, ragazzini si tuffano dai lampioni sul Lungomare e postano i video sui social

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Ragazzini si tuffano dai lampioni sul Lungomare e postano i video sui social. Borrelli e Simioli: “Rischiano di ammazzarsi o di danneggiare un bene pubblico per qualche like in più”.

 

“Alcuni ragazzini incoscienti e incivili si arrampicano sulla cima dei lampioni del Lungomare per tuffarsi in acqua. Il tutto rigorosamente filmato e postato su Tik Tok, come è ormai prassi. È questa la segnalazione di alcuni cittadini preoccupati che ci hanno inviato il video. Lo avevamo già denunciato lo scorso anno, ma a quanto pare è diventata una moda. La bramosia di like, la voglia di apparire a tutti i costi, misti alla strafottenza per i beni della città e per la propria salute, generano fenomeni simili. Questi ragazzi non capiscono che rischiano di ammazzarsi così facendo.

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Ragazzini si tuffano dai lampioni sul Lungomare e postano i video sui social. Borrelli e Simioli: “Rischiano di ammazzarsi o di danneggiare un bene pubblico per qualche like in più”

Publiée par Francesco Emilio Borrelli sur Dimanche 5 juillet 2020

 

Arrampicarsi su un lampione e gettarsi nell’acqua non troppo profonda è pericolosissimo. E rischiano anche di danneggiare beni che appartengono alla città e che vanno poi riparati con i nostri soldi. Purtroppo è sempre a la stessa storia, ragazzini che rischierebbero la vita pur di avere qualche visualizzazione in più. C’è una rivoluzione culturale da fare, soprattutto nelle nuove generazioni, dove in molti casi prevale il menefreghismo, l’incoscienza è un grosso disamore per la città”. Lo hanno detto Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi e Gianni Simioli, speaker radiofonico.

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Incidente a Castel Volturno: muore 19enne, grave il fratello gemello

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Villa Literno / Castel Volturno. Incidente mortale al confine tra Villa Literno e Castel Volturno, in via Veneto.

 

Nello schianto è morto un 19enne di Villa Literno, Salvatore Carmellino mentre il fratello gemello è gravemente ferito.Da una prima ricostruzione dei fatti lo scooter sul quale viaggiavano si è scontrato con un’auto in transito nel senso di marcia opposto.

L’incidente è avvenuto intorno alle 21,00 di ieri sera. Il fratello, è stato ricoverato in condizioni molto serie presso la Clinica Pineta Grande di Castel Volturno.Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Mondragone e Castel Volturno per gli accertamenti del caso. Sotto choc la comunità di Villa Literno per questa tragedia, tantissimi i messaggi di dolore e cordoglio pubblicati in rete.

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Il figlio del boss Caterino dietro il traffico di droga gestito dai Casalesi

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Un’organizzazione dedita allo spaccio di droga con il “marchio” del clan dei Casalesi, in quanto capeggiata dal figlio di un importante esponente della cosca detenuto al 41bis, e’ stata smantellata dai carabinieri con 17 arresti – 15 in carcere e due ai domiciliari – e un divieto di dimora.

 

L’indagine, coordinata dalla Dda di Napoli, ha portato alla luce l’esistenza del gruppo guidato dal 31enne Francesco Caterino, figlio di Giuseppe, noto come “peppinotto”, boss della famiglia Schiavone molto vicino al capoclan Francesco “Sandokan” Schiavone; “peppinotto” fu tra i primi esponenti della cosca a investire i guadagni illeciti in Emilia Romagna, e in particolare nella provincia di Modena. Il figlio Francesco, in tempi in cui quasi tutti gli elementi apicali del clan sono dentro, si era messo a “lavorare” nel settore piu’ redditizio dello spaccio di stupefacenti, poco tipico per un clan che fino a qualche anno fa non si occupava di droga, ma soprattutto di appalti pubblici.

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Il 31enne Caterino jr aveva creato un gruppo che acquistava droga (cocaina, hashish e marijuana) nelle piazze napoletane di Caivano e Qualiano, rivendendola, tramite una fitta rete di pusher, nel Casertano, in particolare a Casapesenna, San Cipriano d’Aversa e in altri comuni del comprensorio agro-aversano. Nel corso delle indagini realizzate dai carabinieri della Compagnia di Casal di Principe guidati da Luca Gino Iannotti, sono stati sequestrati anche due fucili mitragliatori a casa di Francesco Caterino e un altro indagato; le armi non sono mai state usate, ma averle in casa era come affermare uno status symbol tipico di un clan che ha sempre avuto arsenali a disposizione. Caterino jr non aveva bisogno di presentarsi come figlio di un boss; nell’ambiente criminale tutti lo conoscevano.

Anche per questo la Dda partenopea e poi il Gip che ha emesso le ordinanze hanno contestato agli indagati l’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti con l’aggravante mafiosa. Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Napoli, Caserta, Modena e Lucca.

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Cronache della Campania@2016-2020


Torre Annunziata, il sindaco scrive al Prefetto dopo il fallito agguato tra la folla

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carabinieri torre annunziata

”Un maggiore presidio del territorio”. E’ la richiesta formulata dal sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, al prefetto di Napoli, Marco Valentini.

 

L’iniziativa trae lo spunto dall’agguato manacato contro il ras del clan Gionta, Salvatore Palumbo detto Tore o’ maccato avvenuto sabato sera a corso Vittorio Emanuele, fatto che il primo cittadino non esita a definire ”un episodio di una gravita’ assoluta”.

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”Non si ha il minimo rispetto della vita umana – continua Ascione – visto che i colpi di pistola sparati avrebbero potuto colpire ignari passanti che si trovavano ancora in strada a quell’ora. L’amministrazione comunale condanna fermamente questo episodio criminale che tende a generare paura e a colpire il tessuto socio-economico di una citta’ gia’ duramente provata dal Covid-19. Siamo fiduciosi che le forze dell’ordine e la magistratura presto riusciranno ad assicurare i colpevoli di questo crimine alla giustizia”.Gia’ lo scorso 16 giugno si era svolta in Prefettura la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica durante la quale il sindaco di Torre Annunziata aveva ”esposto al prefetto di Napoli,  Marco Valentini – come sottolinea lui stesso – viva preoccupazione per la recrudescenza criminale a Torre Annunziata.

Ho parlato di una serie di cantieri pubblici e privati in corso e della paura che suscitano questi episodi di chiara matrice criminale negli imprenditori e negli operatori del commercio. Ho ribadito con forza che se vogliamo vincere questa battaglia e’ necessario un maggiore presidio del territorio”.”Il prefetto – conclude il primo cittadino – ha ben compreso la gravita’ della situazione e si e’ impegnato ad intervenire in tempi brevi nella direzione da me auspicata”.

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Torre Annunziata, tre anni dopo il crollo di Rampa Nunziante Libera ricorda le vittime con una messa

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Torre Annunziata. Tre anni dopo il crollo di Rampa Nunziante il presidio cittadino di Libera ricorda le vittime.

Il 7 luglio del 2017 otto persone appartenenti a tre nuclei familiari persero la vita nel crollo di una palazzina in via Rampa Nunziante. Domani, a tre anni da quella tragedia, il presidio cittadino di Libera ricorderà queste vittime con una messa in suffragio alle 19.30. Dopo la celebrazione, che si svolgerà nella parrocchia della Santissima Trinità, sarà deposta sul luogo del crollo un fascio di gerbere quale simbolo di legalità e speranza. “Fare memoria – spiega don Ciro Cozzolino, presidente del presidio di Libera di Torre Annunziata – significa avere coraggio di fare giustizia per coloro che sono morti, per coloro che sono coinvolti in questo immenso dolore e rimuovere le cause che hanno provocato questo evento perchè mai più si possa ripetere. Per quanto ineluttabile a volte possa sembrare il destino, una tragedia di questa portata ha sempre delle cause e delle responsabilità, ed è nostro dovere individuarle con coraggio”.

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Non vede i familiari da due anni detenuto si getta l’olio bollente addosso nel carcere di Cagliari

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Cagliari. Il mancato trasferimento in Emilia Romagna per vedere i familiari ha acuito la sua protesta: detenuto si getta l’olio bollente addosso nel carcere di Cagliari dopo aver fatto per giorni lo sciopero della fame.

L’uomo, un extracomunitario di 35 anni, voleva il trasferimento in Emilia Romagna dove vivono alcuni familiari. All’ennesimo rifiuto ha compiuto il gesto estremo. L’uomo, che non corre pericolo di vita è stato trasferito nel Reparto “Grandi Ustionati” dell’Ospedale di Sassari ed è stato assegnato alla Casa Circondariale di Bancali (Sassari) dove giungerà non appena sarà in grado di lasciare la struttura sanitaria. “Il lungo periodo di lockdown dovuto al Covid19 – sottolinea Maria Grazia Caligaris dell’associazione Socialismo Diritti Riforme che ha denunciato la vicenda – ha messo a dura prova la resistenza di molti detenuti che, spesso senza adeguati mezzi, non hanno potuto effettuare i colloqui attraverso skype. Nel caso specifico il giovane extracomunitario ha chiesto ripetutamente di poter andare nella regione dove risiedono i suoi familiari. Un’istanza che non è stata soddisfatta anche perchè i trasferimenti extra regione sono gestiti esclusivamente dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap)”. “E’ evidente che si tratta di una persona particolarmente fragile le cui condizioni di salute in generale e psichiche fanno ritenere che non abbia la capacità di contenere a lungo il disagio. Del resto non sta chiedendo la libertà ma solo di essere assegnato in un Istituto prossimo ai familiari che non vede da due anni. L’auspicio è che il Dap sappia cogliere l’appello disperato di questa persona e provveda al più presto al suo trasferimento. Un atto di umanità – conclude Caligaris – che nulla toglie alla certezza della pena”.

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Episodi di violenza sulla Circum, protestano i dipendenti con 10 minuti di ritardo nelle partenze

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Circum

Napoli. Partenze ritardate per protestare contro la mancanza di sicurezza sulla Circum.

I dipendenti dell’Eav stanno attuando da stamane una protesta per chiedere più controlli sui treni. I treni della Circumvesuviana, dunque, stanno partendo con dieci minuti di ritardo dai singoli capolinea. E’ la forma di protesta adottata dai lavoratori ed evidenziata in una nota dal sindacato Orsa Trasporti per rispondere all’ennesimo episodio di violenza che ha visto coinvolto un lavoratore dell’Ente autonomo Volturno. Nella giornata di ieri, infatti, un capotreno è stato aggredito con una testata da un viaggiatore straniero privo di documenti. Unica colpa del dipendente Eav l’aver chiesto all’uomo, che viaggiava senza mascherina e stava fumando, di uniformarsi alle regole previste per il trasporto pubblico locale. L’uomo, all’altezza della stazione Bellavista a Portici, alla richiesta del capotreno di mostrare il titolo di viaggio, ha reagito sferrandogli una testata in pieno volto. L’aggressore è stato poi fermato dalle forze dell’ordine mentre il lavoratore della Circumvesuviana è stato soccorso e trasportato all’ospedale per le cure del caso. ‘E’ un episodio gravissimo – sostiene l’Orsa – perchè è il sintomo di un male che azienda e le istituzioni stanno sottovalutano, facendo finta di voler credere (e far credere) che le telecamere sui treni, sui bus e nelle stazioni siano un deterrente contro eventi criminosi”.

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Napoli, in giro per Barra con banconote false: arrestato pregiudicato di Portici

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soldi falsi barra

Ieri pomeriggio gli agenti del Commissariato San Giovanni-Barra, durante il servizio di controllo del territorio, hanno notato in via Ciccarelli una persona che, alla loro vista, si è allontanata velocemente per eludere il controllo.

 

I poliziotti hanno bloccato l’uomo trovandolo in possesso di 890 euro di banconote false in tagli da 20 e 10 euro.
Salvatore Carrotta, 48enne di Portici con precedenti di polizia, è stato arrestato per spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate.

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