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Channel: Cronaca – Cronache della Campania
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Napoli, signori del racket in azione al Vomero: bruciata saracinesca

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Un principio di incendio e’ stato appiccato alla saracinesca di un negozio nella notte, poco prima delle 3, in via Manzoni, a Napoli. All’ esterno dell’ esercizio commerciale, di ferramenta, al civico 65, la Polizia ha trovato tracce di benzina.  Il proprietario del negozio non e’ stato ancora rintracciato.

 

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Napoli, in lite coi vicini per problemi di confini a Ponticelli: trova l’auto incendiata

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Una “Fiat Punto” è stata completamente distrutta dalle fiamme in via Porchiano, nel quartiere Ponticelli. L’ auto era parcheggiata in un’ area recintata. Secondo quanto il proprietario, che e’ incensurato, ha riferito alla Polizia, uno sconosciuto poco prima delle 3.30 ha scavalcato la recinzione ed ha cosparso l’ auto di benzina prima di appiccare il fuoco.
L’ uomo ha detto alla Polizia di non aver mai ricevuto minacce ma di essere in lite con alcuni vicini per questioni di confini.

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Calcio&Camorra: il calciatore Izzo a processo con la Vanella-Grassi

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E’ stata fissata per il 2 febbraio 2018, dinanzi ai giudici del collegio A della nona sezione del tribunale di Napoli, la data di inizio del processo a carico del calciatore del Genoa, e nel giro della nazionale, Armando Izzo, originario di Scampia. E’ accusato di concorso esterno  in associazione camorristica e frode sportiva insieme ad alcuni esponenti del clan della Vanella-Grassi di Secondigliano.
Accuse che il calciatore,  tornato in campo di recente dopo sei mesi di squalifica da parte del Tribunale Federale, assistito dall’avvocato Salvatore Nugnes, ha sempre respinto.
Con Izzo ci saranno a processo il boss Umberto Accurso e Salvatore Russo detto Geremia, ex baby killer del gruppo della Vanella. Sono accusati di aver combinato due partite dell’Avellino (squadra in cui militava Izzo) nel campionato di serie B nella stagione 2013-2014 consentendo al clan di scommettere a incasso sicuro.
Contro Izzo e gli altri oltre alle indagini e una serie di intercettazioni ci sono anche le accuse dell’ex calciatore Luca Pini che ha confessato accordi e risultati pilotati in un interrogatorio con il pm, parlando di spartizioni di soldi tra calciatori, ma negando di sapere che Accurso fosse un boss.
Lo stesso Pini e l’ex capitano dell’Avellino, Francesco Millesi hanno scelto di essere processati con rito abbreviato. Il pm ha chiesto la condanna, rispettivamente a tre anni e mezzo e a cinque anni di carcere, con sentenza prevista a metà dicembre. Quattro mesi di reclusione, per il reato di frode sportiva, è invece la pena proposta per Antonio Accurso, oggi pentito, fratello di Umberto ed ex gestore della cassa del clan della Vanella-Grassi.
Sono state le sue confessioni a svelare il sistema con cui il clan puntava ai soldi del calcioscommesse. Lo stesso Accurso tra l’altro gestiva un importante centro scommesse nella zona. Izzo è nipote di Salvatore Petriccione, detto ‘ o marenar uno dei fondatori del clan della Vanella. “Da ragazzo voleva diventare un affiliato – hanno raccontato i pentiti – e lo zio glielo vietò perché avendo un talento come giocatore di calcio doveva seguire questa vocazione”. Izzo due settimane fa subito dopo il suo rientro in campo fu protagonista della gara che il Napoli ha vinto al Ferraris contro il Genoa. Il calciatore di Scampia segnò il gol del momentaneo 1-1 per i suoi e per questo ricevete una serie di insulti sulla sua pagina facebook.

 

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Controlli anti-droga a Scampia, un ragazzo per sfuggire all’arresto si lancia dal balcone: arresti e denunce

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Servizio straordinario di controllo del territorio a Napoli nel quartiere di Scampia effettuato dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia Stella e della stazione quartiere 167. Compiute 13 perquisizioni a casa di pregiudicati o soggetti d’interesse operativo e indagini antidroga. Un 16enne destinatario di misura cautelare è stato bloccato dopo uno spettacolare tentativo di fuga.
Arrestato un 37enne della zona già noto alle forze dell’ordine osservato a distanza in via don Pino Puglisi e sorpreso mentre cedeva stupefacenti a 2 ‘clienti’. Perquisizioni per blocchi di edificio all’interno del lotto T/B e rinvenimento in un vano ascensore di 31 dosi di eroina, 11 di eroina e cobret, 5 stecche di hashish e 4 bustine di marijuana.
Il 16enne destinatario di ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip per i minorenni è ritenuto responsabile di spaccio di stupefacenti in concorso e di detenzione del caricatore di una pistola Glock, reati accertati l’11 ottobre quando vennero rinvenute 304 dosi di droga (eroina e cocaina). Concitate le fasi per il suo arresto: il ragazzo alla vista dei carabinieri ha tentato la fuga lanciandosi dalla balconata al secondo piano della sua abitazione nel complesso di edilizia popolare delle Case dei puffi.
Inseguito a piedi è stato bloccato poco dopo in area recintata, dove si era nascosto tra carcasse di autotreni e box di cani. Denunciato per riciclaggio un 42enne del rione dei Fiori che aveva messo in vendita su piattaforma informatica una Range Rover Evoque oggetto di rapina a un 31enne della provincia di Caserta. Il mezzo e’ stato rinvenuto nel box auto dell’indagato e sottoposto a sequestro. In una area condominiale adibita a garage sono poi stati rinvenuti 2 scooter oggetto di rapina consumata la sera del 20 ottobre a casoria ai danni di un 21enne e un 17enne del posto.

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Smantellata dalla polizia una delle più grandi “piazze di spaccio” della provincia: 15 chili di droga sequestrati e due arresti

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Per il fine settimana, erano pronti a rifornire di droga una delle più grandi “piazze di spaccio” dell’hinterland a nord di Napoli, quella del “Parco Verde” di Caivano.
Gli agenti del Commissariato di P.S. “Afragola”, infatti, nell’ambito di una articolata indagine, volta al contrasto dello spaccio di droga, sono riusciti a scardinare un sistema, ormai collaudato, posto in essere da Diego Mirti, pregiudicato 33enne, con la complicità di Daniela Silvestro, di 35 anni.
I poliziotti, nel corso di un servizio di osservazione, hanno intercettato il 33enne, conosciuto per reati specifici, mentre in sella a uno scooter si aggirava nei pressi del Parco Verde, decidendo così di pedinarlo.
L’uomo, giunto in Via De Cesare, si accostava ad un’autovettura Renault Clio, alla guida della quale vi era la 35enne, che gli consegnava, attraverso il finestrino, una busta in cellophane.
Nell’attimo in cui avveniva la consegna, gli agenti accerchiavano i due bloccandoli.
Inutile il tentativo di Mirti nel far cadere, all’interno dell’abitacolo dell’autovettura, la busta in cellophane, all’interno della quale vi erano custodite 75 dosi di droga, suddivisa in cocaina ed eroina.
I poliziotti, però, non interrompevano la loro attività investigativa, certi che la droga sequestrata era solo una piccola parte di quella gestita dai due.
Gli agenti, infatti, facevano irruzione, dapprima nell’appartamento della donna e, successivamente, in quello di Mirti, entrambi abitanti in un ex istituto scolastico.
All’interno del box-garage, in uso esclusivo alla donna, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato circa 15 chilogrammi di droga, già confezionata in dosi e suddivisa in numerosissime bustine e cilindretti.
Rinvenuta e sequestrata anche una pistola Beretta Gardone, modello 81, calibro 7,65, con matricola abrasa, completa di caricatore contenente 8 cartucce dello stesso calibro, nonché 4 tavolette in legno, opportunamente forate, utilizzate per inserire i vari “cilindretti” di droga.
Mirti, gravato da un provvedimento di divieto di ritorno nel comune di Caivano, che più volte ha violato, è stato arrestato perché responsabile, in concorso con Silvestri, di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e condotto alla Casa Circondariale di Poggioreale.
Silvestro, condotta dagli agenti alla Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli, dovrà rispondere anche del reato di detenzione illegale di arma clandestina con relativo munizionamento.

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Napoli, spari nel negozio anti racket alla Sanità, Poggiani: ”Si intervenga, chiudeteli in galera”

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Sei colpi di pistola sono stati esplosi nella notte al Rione Sanità contro due esercizi commerciali. Uno dei due titolari aderisce ad una associazione anti-racket. La denuncia dell’accaduto é stata presentata questa mattina alla Polizia.
Tre proiettili si sono conficcati nel muro accanto alla saracinesca di una macelleria in via Sanità. Altri tre nella saracinesca di un negozio di biancheria intima. La “stesa”  avviene a pochi giorni dall’entrata in funzione delle prime telecamere nel Rione Sanità, teatro da tempo di una lotta tra clan camorristici.
“Continuo a dire, come topi che escono dalle fogne di notte, di nuovo si torna a sparare”. A denunciarlo su Facebook il presidente della Terza Municipalità Stella-San Carlo all’Arena Ivo Poggiani.
“Mentre Sequino, Vastarella e Mauro e altri morti di fame giocano al Farwest, il quartiere ne subisce i danni – aggiunge Poggiani – . Sparano ai muri, ai vestiti stesi ai balconi, si fanno dispetti, ragazzi che lavorano che hanno come unica colpa di “appartenere” a qualche famiglia vengono picchiati e derisi nelle piccole vendette trasversali, fino a quando non succederà una nuova tragedia – prosegue Poggiani -.
Mentre il quartiere è vivo più che mai, mentre si continua a fare comunità, mentre si studiano e si realizzano progetti di riqualificazione, mentre continuano anche i lavori per la videosorveglianza, quattro gatti terrorizzano le nostre strade, le nostre piazze.
Sono stufo, si intervenga, chiudete questi stronzi in galera (cosa altro stiamo aspettando?!) e lavoriamo sulle nuove generazioni.
P. S. la foto dei buchi nel muro con il cartello di Totò pare un manifesto politico della inconsistenza delle Istituzioni, mi ci metto pure io dentro. Dobbiamo fare tutti di più!”.

 

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Napoli, tre rapine in pochi minuti: presi quelli dello scooter bianco

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Si erano fatti conoscere come quelli “quelli dello scooter bianco” e alla fine sono stati individuati proprio grazie al loro scooter. I carabinieri della stazione di Casavatore  li hanno fermati dopo che avevano portato a termine tre rapine in pochi minuti. Si tratta di G.M., 25enne del Corso Secondigliano di Napoli, gia’ noto alle forze dell’ordine, e di S.N., 18enne, anche lui di Secondigliano, incensurato.
Per entrambi l’accusa e’ di rapina plurima aggravata in concorso. I militari dell’Arma grazie ai sistemi di sorveglianza hanno individuato il ciclomotore e, dopo alcuni approfondimenti sui passaggi di mano del mezzo, sono arrivati ai due giovani, riuscendo a ricostruire la responsabilita’ del duo in tre rapine effettuate in una tabaccheria in via Marconi; in un bar di via Locatelli e in una tabaccheria di via San Pietro per un bottino complessivo di circa 1000 euro. Un malvivente a volto travisato e armato di pistola aveva intimato la consegna dell’incasso ma poiché in cassa non vi era denaro si era appropriato di pacchetti di sigarette per 50 euro, allontanandosi in sella a uno scooter guidato da un complice; bar in via Locatelli. Due malviventi a volto travisato, uno armato di pistola, avevano fatto irruzione facendosi consegnare 180 euro per poi darsi alla fuga su uno scooter bianco; tabaccheria in via San Pietro. Un malvivente a volto travisato e armato di pistola aveva fatto irruzione facendosi consegnare l’incasso e i soldi addosso al titolare, circa 800 euro, per poi darsi alla fuga su uno scooter bianco guidato da un complice. I fermati sono stati condotti nel carcere di Poggioreale.

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Napoli, ruba uno zaino alla Stazione Centrale: arrestato migrante

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Ruba uno zaino in stazione, ma scattano immediatamente le manette.Ieri pomeriggio la Polizia Ferroviaria di Napoli ha tratto in arresto un cittadino extracomunitario di nazionalità algerina per furto aggravato, nel corso di specifici servizi antiborseggio e antirapina predisposti nella Stazione di Napoli Centrale.
Agenti in abiti civili hanno notato un extracomunitario aggirarsi, con fare sospetto, tra i viaggiatori, nel mentre scrutava bagagli e borse. Approfittando della disattenzione di una giovane viaggiatrice, distratta da un complice, il ventiduenne algerino si è impossessato del suo zaino, adagiato sul pavimento, tentando una vana fuga, ma i poliziotti, che hanno assistito alla scena, lo hanno bloccato e hanno riconsegnato il bagaglio alla turista.
Al termine delle formalità di rito, su disposizione del P.M. della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, A.O. di anni 22 è stato associato alle Camere di attesa della locale Questura in attesa del giudizio con rito direttissimo

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Da Secondigliano al centro di Napoli per spacciare: arrestato 36enne

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Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale hanno arrestato Fabio Ambrosino, 36enne napoletano per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
I poliziotti, durante il controllo del territorio in Corso Garibaldi, poco dopo le 15.00 di ieri, hanno notato un giovane che, alla guida di una autovettura Fiat 500, alla loro vista accelerava tentando di eludere un possibile controllo.
I poliziotti, insospettiti hanno intimato l’alt al giovane bloccandolo in piazza Garibaldi. Dal controllo i poliziotti, hanno rinvenuto nell’abitacolo dell’autovettura, sul pianale, una busta di cellophane trasparente contente marijuana, suddivisa in dosi per un peso di poco inferiore ai 100grammi.In dosso al giovane sono stati rinvenuti e sequestrati Euro 1.390,00.
I poliziotti hanno esteso il controllo anche all’abitazione del giovane in Secondigliano collaborati dagli agenti del commissariato. In corso Secondigliano, nell’appartamento dell’uomo, la Polizia ha rinvenuto e sequestrato, nella camera da pranzo, hashish per un peso di poco superiore ai 100grsammi ed altre 2 buste di cellophane contenenti Marijuana, un bilancino digitale di precisione. Il 36enne è stato arrestato e condotto a Poggioreale.

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Napoli, aggredito, minacciato e rapinato dal ‘branco’ di migranti al Corso Garibaldi: la polizia cattura uno dei banditi

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Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale hanno sottoposto a fermo di PG per il reato di rapina aggravata in concorso e lesioni personali finalizzate alla rapina, Shiben Sabar Arjim, algerino 39enne. I poliziotti, nel pomeriggio di ieri in corso Garibaldi, impegnati nel controllo del territorio, hanno notato un cittadino extra- comunitario, che appena notata la volante cercava di allontanarsi dalla zona, tentando di nascondere un cellulare che aveva tra le mani.
I poliziotti, lo hanno prontamente bloccato, dopo essersi fatti consegnare il cellulare hanno accertato che era stato già privato di scheda sim, ma non ancora riportato alle impostazioni di fabbrica.Gli agenti hanno accertato che il cellulare doveva essere di provenienza furtiva in quanto riportante solo nomi e messaggi chiaramente ricollegati a persone di etnia caucasiche.
L’uomo è stato condotto negli uffici della Polizia di Stato per ulteriori controlli. Poco dopo è giunto presso la Questura un uomo, il quale raccontava di essere stato vittima di una rapina in corso Garibaldi, ed aveva notato la Volante della Polizia di Stato portar via il suo aggressore.
I poliziotti, hanno accertato che poco prima del loro intervento in corso Garibaldi, un gruppo di persone di etnia maghrebina, aveva circondato la vittima e sotto minaccia di un coltello, lo avevano rapinato sia del portafogli che del suo cellulare.La vittima non aveva potuto chiedere aiuto o avvicinare la Polizia in quanto i complici del suo rapinatore glielo avevano impedito tappandogli la bocca e puntandogli un coltello schiena.
L’uomo prima di raggiungere gli uffici della Questura si era recato in ospedale dove era stato dimesso con una prognosi di dieci giorni per le ferite ricevute poco prima.Il rapinatore è stato riconosciuto dalla vittima che è rientrata in possesso del suo telefono cellulare. L’algerino è stato condotto al carcere di Poggioreale.

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Commerciante di Sarno trovato morto nel negozio di abbigliamento che gestiva ad Ischia

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C’è sconcerto a Sarno, città natale di Luca Renzullo, il commerciante di abbigliamento morto probabilmente suicida in mattinata a Ischia dove si era trasferito con la moglie. Il 39enne, la cui famiglia è molto conosciuta nella cittadina dell’Agro, è stato trovato impiccato nel suo negozio a Ischia nel primo pomeriggio di oggi.
L’uomo, sposato da circa un anno, si era trasferito a Ischia dove gestiva un negozio di abbigliamento.  A dare l’allarme è stata la moglie che, non vedendolo tornare, ha chiamato la mamma perchè controllasse al negozio.
Uno choc per la donna che entrata nel negozio ha trovato il genero privo di vita. Su posto i carabinieri che su disposizione del magistrato di turno hanno sequestrato la salma e disposto l’autopsia. In tanti lo ricordano sulla sua bacheca facebook.

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Napoli, rintracciato il pirata della strada che investito lo chef Mannuzza

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E’ stato identificato e rintracciato il pirata della strada che dieci giorni fa ha investito in via Marina lo scooter con in sella il noto chef napoletano Gennaro Mannuzza, morto dopo 9 giorni di agonia per le conseguenze della caduta.
L’uomo per il momento, difeso dall’avvocato Michele Bruno, è indagato a piede libero. Il pm pm Luisanna Figliolia, magistrato oggi in forza al pool sicurezza urbana dell’aggiunto Rosa Volpe, attende gli esiti dell’informativa di polizia giudiziaria. Le immagini del servizio pubblico di video sorveglianza mostrano la sua chiara condotto omissiva.
Ovvero L’uomo dopo aver urtato con la sua auto lo scooter con il quale Mannuzza stava tornando nella sua casa di Ponticelli si è allontanato senza prestare soccorso. Lo chef, che lavorava sia all’Hotel Vesuvio sia all’Hotel Santa Lucia, è rimasto esanime a terra per circa un’ora prima di essere soccorso e portato in ospedale in condizioni disperate.
La famiglia l’altro giorno quando è sopraggiunta la morte cerebrale ha deciso per l’espianto degli organi. Il magistrato ma soprattuto la famiglia, difesi dall’avvocato Gianfranco Mallardo, attendono gli esiti dell’autopsia per formulare un eventuale nuovo capo di imputazione nei confronti del pirata della strada. Moglie e figli della vittima chiedono giustizia per quell’uomo lasciato agonizzante di notte sull’asfalto di via Marina a Napoli mentre l’investitore fuggiva vigliaccamente senza prestare soccorso.

(nella foto la rotatoria di via Marina dove è avvenuto l’incidente e nel riquadro la vittima, lo chef Gennaro Mannuzza)

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Camorra, mancato agguato a un esponente del clan Rinaldi al rione Villa

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Mancato agguato nel tardo pomeriggio di oggi a san Giovanni a Teduccio ai danni di un esponente di primo piano del clan Rinaldi. Gli investigatori stanno indagando per verificare quanto sarebbe accaduto intorno alle 17:30 in via Ravello rione Villa di San Giovanni a Teduccio zona controllata dai Rinaldi.
Due persone in sella a uno scooter di grossa cilindrata sarebbero  arrivate in zona con il volto coperto da passamontagna. Da quella strada pochi minuti prima si era allontanato un uomo di spicco del clan Rinaldi. Gli inquirenti stanno cercando riscontri alle voci sul mancato agguato e intanto tengono l’attenzione alta visto il crescente innalzamento del livello di scontro tra gli uomini dei Rinaldi-Reale e quelli dei Mazzarella dopo le ultime stese.
In particolare quella che avrebbe avuto come obiettivo a San Giorgio a Cremano il nuovo ras del gruppo emergente dei Mazzarelliani che avrebbe dichiarato guerra  ai nemici storici.

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Salerno si prepara ad accogliere nave di migranti con 400 persone tra cui 26 donne morte a bordo

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Salerno si prepara ad accogliere il ventiduesimo sbarco di migranti di quest’anno, che e’ anche il piu’ tragico della storia dell’accoglienza salernitana. Ci sono, infatti, 26 cadaveri di donne a bordo della nave spagnola che, domattina alle 7,45, attracchera’ al molo ‘Tre Gennaio’ del porto commerciale di Salerno.
In totale, sono 400 le persone che domani metteranno piede sulle coste salernitane. Di queste, 259 sono maschi, 116 donne, di cui nove incinte, 21 bambini di eta’ inferiore ai 9 anni, cinque, tra i 9 e i 15 e 26 maggiori di 15 anni. In Campania ne resteranno 72; gli altri andranno in Lombardia (80), nel Lazio (30), in Emilia Romagna (50), in Piemonte (50), in Veneto (40), in Puglia (40) e in Toscana (40).
Questa mattina, negli uffici della prefettura, si e’ tenuta la consueta riunione dell’unita’ di crisi per coordinare tutte le operazioni.

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Napoli, raid mancato al rione Sanità: due giovani armati fuggiti a un posto di blocco

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Un nuovo raid mancato al rione Sanità. E’ accaduto nel tardo pomeriggio di ieri in via Sanità. Orario di punta dello struscio dei turisti e dello shopping del sabato sera degli abitanti del quartiere. La presenza massiccia delle forze dell’ordine ha evitato probabilmente un agguato o una rapina.
Ma al di là di quello che è accaduto il segnale è ancora più preoccupante perché significa che i clan che si stanno fronteggiando per il predominio delle attività illecite nella zona non temono la presenza di polizia e carabinieri. Due giovani in sella a una moto, uno dei quali armato, stava transitando a poca distanza dal luogo della stesa della notte precedente e alla vista di una pattuglia della polizia ha fatto una inversione di marcia iniziando la fuga nei vicoli. E’ scattato l’allarme, ne è nato un inseguimento conclusosi con un nulla di fatto.
I due mancati sicari avevano già fatto perdere le proprie tracce. Quello di ieri pomeriggio insieme con le ultime due stese sono il segnale inequivocabile di come la tensione sia di nuovo cresciuta nel rione. I Vastarella alleati dei Mauro della zona Miracoli contro il gruppo Sequino-Savarese dei Vergini e di via Santa Maria Antesecula. Lo scontro in vista delle festività natalizie sarebbe proprio sul pizzo ai numerosi ambulanti che frequentano questa ultima zona e sul mercatino dei Vergini. Oltre che sul controllo delle piazze di spaccio.
Intanto nella giornata di ieri si sono moltiplicate le reazioni alle stese della notte precedente. Raffaele Marrone, presidente del gruppo Giovani Confapi di Napoli ha voluto sottolienare: “Il sistema di videosorveglianza è finalmente in funzione nel quartiere  eppure, i malviventi proseguono indisturbati nella loro opera di violenza e sopraffazione perché sperano in un perdurante stato di omertà e di terrore da parte dei residenti. Bisogna creare alternative alla strada e alle scorciatoie che la camorra offre ai giovani.
C’è bisogno di cultura e di sviluppo”. “Solo in questo modo – ha concluso Marrone – si potrà togliere potere ai clan. Non basta la videosorveglianza, le Istituzioni devono esprimere il massimo dell’impegno per investire sul territorio e per dare lavoro alle nuove generazioni attraverso incentivi e fondi destinati a cooperative e associazioni. Nessun giovane, se può vivere onestamente, sceglie la strada del crimine che lo condurrà o in carcere o al cimitero”.

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E’ arrivata a Salerno la nave con 400 migranti a bordo e 26 donne morte

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E’ giunta stamattina a Salerno la nave spagnola “Cantabria” con a bordo i cadaveri di 26 donne morte in mare e 400 migranti circa soccorsi nel Mediterraneo. L’imbarcazione ha attraccato al molo ‘Tre Gennaio’ per sbarcare le salme e i profughi.
Tra loro 259 uomini, 116 donne, di cui nove incinte, 21 bambini di eta’ inferiore ai 9 anni, cinque, tra i 9 e i 15 e 26 adolescenti con piu’ di 15 anni. In Campania ne resteranno 72; gli altri andranno in Lombardia (80), nel Lazio (30), in Emilia Romagna (50), in Piemonte (50), in Veneto (40), in Puglia (40) e in Toscana (40). A coordinare le operazioni dui sbarco e smistamento e’ la prefettura.
Quello di oggi e’ il ventiduesimo sbarco di migranti quest’anno a Salerno.

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Omicidio di Juliya: qualcuno ha aiutato il magrebino presunto assassino

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Si aspettano gli esami dell’autopsia che dovrebbero svolgersi nella giornata di domani sul corpo di Juliya Jaksic, la 38enne mamma montenegrina che da anni viveva al Pallonetto di Santa Lucia a Napoli e trovata morta la scorsa settimana in un appartamento di Cervino piccolo comune della provincia di Caserta. Nel frattempo continua la caccia al presunto assassino ovvero il magrebino di cui è stato fornito solo l’alias con quale  compariva su facebook, ovvero Joseph Casablanca.
Nella giornata di ieri numerosi amici e frequentatori di Joseph sono stati interrogati dagli agenti della Squadra Mobile coordinati da Filippo Portoghese su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere, guidata da Maria Antonietta Troncone. L’uomo ha fatto perdere le sue tracce e ha chiuso la sua pagina facebook. eppure fino a qualche giorno prima della scoperta del cadavere viveva a Cervino e frequentava i bar.
Gli inquirenti sospettano che l’uomo sia stato aiutato da qualche conoscente e che sia ancora in Italia e on già scappato i Marocco come pensato in un primo momento. Ci sarebbe qualcuno della numerosa comunità magrebina presente in provincia di Caserta che lo starebbe aiutando nella latitanza. E che lo avrebbe aiutato anche a disfarsi dell’arma utilizzata per uccidere Juliya trovata con il cranio fracassato da un colpo di pistola.
La donna sarebbe stata uccisa con un colpo di pistola in bocca. Un segnale inequivocabile per farla tacere. Forse Juliya aveva scoperto che il suo ex fidanzato si era dato al traffico di droga ed era decisa a denunciarlo e per questo sarebbe stata fatta tacere. Vicino al cadavere sono stati trovati alcuni proiettili e una bustina di profilattici. In casa anche una bustina di “erba”.
E sempre a proposito di traffico di droga per non tralasciare alcuna pista gli investigatori hanno interrogato a lungo anche l’ex marito della donna con precedenti per droga e e legato al clan Elia del Pallonetto. E per non ultimo gli inquirenti non escludono la pista passionale. Anche se l’uccisione di Juliya con il colpo di pistola in bocca va in un’altra direzione.

 

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Camorra, detenuto in permesso premio chiede il pizzo al ristorante in nome di ”zio Giovanni”: arrestato con i complici

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Sono stati arrestati in flagranza per tentata estorsione aggravata da finalità mafiose 3 uomini di Ercolano. Si tratta di Salvatore De Gaetano, 38 anni, Luigi Cozzolino (42) e Luigi Miranda (47)  tutti legati al clan Birra du Ercolano.
Il primo detenuto in permesso premio dal carcere di Ariano Irpino dove era recluso per rapina, e gli altri due complici si erano presentati in un ristorante nel cuore della città: mentre due lo attendevano in macchina, uno di loro era entrato e aveva chiesto della titolare a cui aveva rivolto una richiesta di contante per conto ”dello zio giovanni ” (birra), adesso in carcere in regime di 41bis.
Ma non era la prima richiesta. De Gaetano era già andato a pretendere denaro tempo addietro; i titolari allora presero tempo. Giorni fa era tornato di nuovo e intimò che aveva bisogno di soldi; anche allora i titolari non li consegnarono con un pretesto.
Dopo l’ultimo tentativo hanno stretto loro le manette i Carabinieri dell’aliquota operativa di Torre del Greco e della tenenza di Ercolano e al termine delle formalità i 3 sono stati condotti al centro penitenziario di Secondigliano.

 

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Napoli, si finge carabiniere per parcheggiare in posto riservato: denunciato

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Millantava un’appartenenza all’Arma per parcheggiare nel posto riservato, ma e’ stato denunciato dai carabinieri (veri) della stazione di Bagnoli per porto illegale di arma e possesso di distintivi contraffatti.
I militari sono intervenuti d’urgenza in via Diocleziano a seguito di segnalazione di persona sospetta, e hanno individuato e bloccato l’uomo – 62 anni, incensurato – indicato nei pressi di un esercizio commerciale. La perquisizione del suo veicolo ha portato al rinvenimento di una pistola a salve simile a quelle in uso alle forze dell’ordine e privata di tappo rosso nonche’ di un lampeggiante e di una fondina.
I dipendenti dell’esercizio commerciale, stupiti di quanto stava accadendo, hanno spiegato: “Per noi era un carabiniere, così ci diceva sempre quando veniva a parcheggiare nel posto riservato accanto all’ingresso”.

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Napoli, minaccia una conoscente con una mazza da baseball: arrestati

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Gli agenti del commissariato di Polizia Poggioreale hanno arrestato O.P. 42 anni napoletano per i rati di violenza privata aggravata.
Nella tarda serata di ieri, i polizotti, sono intervenuti in Via Ferrante imparato dove era stata segnalata al 113 una ragazza in strada minacciata da un uomo armato di una mazza da baseball. I poliziotti hanno rintracciato la ragazza, in evidente stato di agitazione, che ha raccontato di essere stata aggredita da un uomo che conosceva.
Contestualmente l’uomo a bordo della sua autovettura, una Mazda 2, alla vista della polizia ha tentato di scappare, ma è stato bloccato in via Traccia a Poggioreale.
Da un controllo, all’interno dell’auto, i poliziotti, hanno rinvenuto e sequestrato, posta di fianco al sedile lato guida una mazza da baseball in metallo.

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