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Channel: Cronaca – Cronache della Campania
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Napoli, indagini su una nuova stesa di camorra in via Cosenz alle Case Nuove

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Napoli. gli agenti della squadra mobile di Napoli stanno indagando sull’ennesimo episodio del capitolo “Stese” nella guerra di camorra tra i clan Rinaldi e i Mazzarella che c’è stato l’altra sera in via Enrico Cosenz nella zona delle Case Nuove. Otto proiettili trovati e sequestrati nei pressi dei portone d’ingresso del civico 36  bucato in più punti, l’autovettura di un incensurato di Castellammare danneggiata nella carrozzeria. Fortunatamente non ci sarebbe alcun ferito. I poliziotti dell’Upg, del commissariato Vicaria-Mercato e della Squadra mobile stanno indagando per accertare con sicurezza chi fosse il bersaglio dell’intimidazione, e ancora non si sbilanciano, ma sicuramente tutto rientra nella guerra in corso tra i Rinaldi e i Mazzarella. Una delle ipotesi, forse quella maggiormente tenuta in considerazione dagli investigatori, è che sia stata compiuta la risposta al raid di mercoledì sera in via Padre Ludovico da Casoria. Allora, e su ciò concordano polizia e carabinieri, il bersaglio era Antonio Caldarelli dell’omonima famiglia, alleata dei Rinaldi del rione Villa, e specializzata nella contraffazione del griffe mondiali vendute sulle bancarelle alla Maddalena e negli altri mercatini di Napoli e provincia. E’ una guerra infinita che si arricchisce ogni giorno di nuovi capitoli.

Cronache della Campania@2018


Evade dai domiciliari e palpeggia una ragazzina nel rione Sanità, arrestato un 44enne

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Napoli. Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale hanno arrestato un napoletano di 44 anni responsabile accusato di evasione dagli arresti domiciliari e violenza sessuale ai danni di una minorenne. L’uomo è stato denunciato anche per il reato di lesioni. Ieri pomeriggio una volante è intervenuta alla Discesa Sanità dove i poliziotti hanno trovato il 44enne riverso sul ballatoio e fortemente agitato. Poco prima altre volanti erano intervenute in un appartamento di Vico della Calce dove gli agenti hanno accertato che una ragazzina, in compagnia di un’amica, era stata avvicinata per strada dal 44enne che l’aveva afferrata con violenza bloccandola e impedendole ogni via di fuga approfittandone per leccarle il collo e palpeggiarle le natiche. La ragazza è poi riuscita a liberarsi ed a fuggire con la sua amica a casa raccontando l’episodio accaduto. L’uomo,  attualmente già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per lo stesso reato, è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Poggioreale.

Cronache della Campania@2018

Pistola e cartucce nel frigo: sequestro di armi a piazza Mercato a Napoli

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Napoli. Scoperto un piccolo arsenale nel frigo in disuso situato nell’androne di un palazzo di vico Parrettari, in piazza Mercato a Napoli. I poliziotti del commissariato Vicaria Mercato, nel corso di una perquisizione, hanno rinvenuto una pistola marca Franchi calibro 7,65 e 8 cartucce dello stesso calibro. Sull’arma sono in corso accertamenti da parte della polizia scientifica.
La scoperta è stata fatta ieri sera dagli agenti del Commissariato Vicaria Mercato. L’arma era pronta all’uso.

Cronache della Campania@2018

Gestione illecita di amianto, sequestrato un cantiere a Napoli

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Il reparto ambientale della Polizia municipale di Napoli ha sequestrato il cantiere di un’attività commerciale in ristrutturazione in via Conte di Ruvo, per gestione illecita di rifiuti speciali. In particolare, gli agenti, durante le attività di controllo sul territorio per il conferimento di rifiuti solidi urbani, hanno rilevato sul posto un cumulo di rifiuti di materiale di demolizione, tra cui lamiere di amianto. Il titolare dell’attività è stato identificato e denunciato all’autorità giudiziaria e il cantiere, sottoposto a sequestro unitamente ai rifiuti pericolosi, è stato messo in sicurezza.

Cronache della Campania@2018

Suicidio Marchionne, ex operaio Fca: “Siamo poveri, Di Maio mantenga le promesse”

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Pomigliano d’Arco. ‘Non vogliamo vivere per forza di auto. E non vogliamo vivere in auto con i nostri figli. Ma e’ quello che ci attende, perche’ siamo i nuovi poveri”. E’ quanto afferma Domenico Mignano, l’ex operaio dello stabilimento Fca di Pomigliano d’Arco licenziato insieme ad altri quattro lavoratori per aver inscenato, nel 2014, il finto suicidio dell’Ad Sergio Marchionne, per raccontare che l’azienda ha gia’ comunicato loro la prossima richiesta di restituzione degli anni di stipendio ”indebitamente percepiti”. Gli operai, infatti, avevano percepito lo stipendio per due anni, dopo che, nel 2016, la Corte d’Appello aveva disposto il reintegro in fabbrica. Gli arretrati di due anni, spiega l’ex operaio, erano stati trattenuti in attesa della sentenza della Corte di Cassazione, che invece ha confermato la legittimità del licenziamento, annullando quella della Corte d’Appello di Napoli di due anni fa. I cinque operai non avevano mai fatto rientro in fabbrica, ma erano stati regolarmente pagati fino alla sentenza di Cassazione. Mignano, la scorsa settimana, si è incatenato davanti la casa del Ministro Di Maio, per poi cospargersi di benzina in segno di protesta contro la decisione della Suprema Corte. Era poi stato raggiunto dal vicepremier a cui ha raccontato la vicenda dei licenziamenti. ”Di Maio ci ha promesso la vicinanza dello Stato – spiega Mignano – noi licenziati Fca siamo diventati dei ‘simboli’ nostro malgrado, ma adesso siamo ridotti in povertà. Non abbiamo di cosa sfamare i nostri figli, come pagare pigioni di casa, come pagare le bollette. E Fca ci chiede la restituzione di quanto percepito per il reintegro disposto dalla Corte d’Appello. Mi aspetto che le promesse siano mantenute. Nel frattempo invitiamo il Ministro a partecipare all’assemblea organizzata a Pomigliano d’Arco il prossimo 23 giugno, per discutere non solo di quanto accaduto a noi 5 licenziati Fca, ma anche ai tanti lavoratori che non hanno più un impiego e sono stati lasciati soli, come gli operai del Consorzio di bacino, che stamattina hanno protestato davanti la casa di Di Maio. Aspettiamo risposte da questo Stato che dice di essere vicino agli ultimi”.

Cronache della Campania@2018

Giornalisti a Napoli, il procuratore Melillo: “Procura attenta a minacce per i cronisti”

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Napoli. “La Procura presta grande attenzione alle minacce rivolte ai giornalisti. Non si tratta di questioni che riguardano pochi, ma tutti”. Così il Capo della procura partenopea, Giovanni Melillo, nel corso di un breve intervento alla manifestazione nazionale #voceAiGiornalisti in corso di svolgimento presso lo spazio comunale di Forcella intitolato alla giovanissima Annalisa Durante (la quattordicenne uccisa da un proiettile durante uno scontro armato tra clan il 27 marzo 2004) in via Vicaria Vecchia. “C’è bisogno di un dibattito pubblico – prosegue il procuratore parlando alla platea di cronisti , fotoreporter e videoreporter che partecipano all’iniziativa per la libertà di stampa organizzata, per la prima volta a Napoli, dalla Fnsi e dal Sindacato unitario dei giornalisti della Campania – essere informati esige il diritto di informazione”. Per Melillo “il giornalismo deve essere libero e indipendente anche per generare indagini dove le notizie di reato non giungono” purché i cronisti “rispettino i limiti che lo stesso giornalismo si dà”. “C’è molto cammino da fare insieme su questa strada” conclude il procuratore assicurando: “la porta del mio ufficio è sempre aperta, sia per la denuncia di minacce, sia per il dialogo”.

Cronache della Campania@2018

Ponticelli, sequestrati 100 chili di sigarette di contrabbando: arrestato un uomo

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Napoli. I carabinieri del Nucleo operativo di Poggioreale hanno rinvenuto e sequestrato, all’interno di un box in via Vittorio Alfieri, a Ponticelli, 3.930 pacchetti di sigarette di varie marche estere, per un peso complessivo di 78,6 chili e altri 1.020 pacchetti di tabacchi nazionali privi di bollino del monopolio, di peso complessivo pari a 20,4 chili. Il box è in uso ad un 45enne di via Eugenio Montale, già noto alle forze dell’ordine, Massimo Calvanese. L’uomo è stato arrestato per contrabbando di tabacchi lavorati esteri ed è stato condotto ai domiciliari in attesa di rito direttissimo.

Cronache della Campania@2018

Fruttivendolo con la pistola, arrestato Giuseppe Denaro a Ponticelli

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Napoli. I carabinieri del Nucleo operativo di Poggioreale hanno arrestato per detenzione illegale di arma da fuoco Giuseppe Denaro, un fruttivendolo 65enne di via Argine, nel quartiere di Ponticelli, già noto alle forze dell’ordine. A seguito di perquisizione locale, i militari dell’Arma lo hanno trovato in possesso di una pistola a due canne calibro 38 special, carica con due cartucce. Rinvenute anche altre cinque cartucce dello stesso calibro e 15 munizioni calibro 22, il tutto nascosto sotto il cuscino di una poltrona. L’arrestato è ora agli arresti domiciliari in attesa di rito direttissimo.

Cronache della Campania@2018


Ormeggi e strutture abusive sul lungomare Caracciolo: blitz della guardia costiera

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Napoli. Ormeggi abusivi sul lungomare Caracciolo e strutture in cemento senza autorizzazione, al via il sequestro e lo sgombero. Blitz della Guardia Costiera di Napoli, coordinata dal contrammiraglio Arturo Faraone, in via Caracciolo per rimuovere le strutture che si moltiplicano nel periodo estivo. Gli uomini della direzione Marittima di Napoli, con il supporto di sommozzatori, personale tecnico e ditte specializzate, sono intervenute stamattina sul lungomare partenopeo, in una zona sottoposta a stringenti vincoli ambientali e paesaggistici, per demolire le strutture in cemento prive di qualsiasi autorizzazione o concessione che deturpavano la scogliera. I militari hanno anche rimosso degli ormeggi abusivi che erano stati posizionati in acqua davanti a via Caracciolo. Le operazioni, spiega la Guardia Costiera in una nota, si sono svolte in in stretta collaborazione con l’Autorità di sistema portuale, a cui compete il potere amministrativa di gestione del demanio marittimo. Già lo scorso 7 giugno la Guardia Costiera era intervenuta nella zona di Mergellina per rimuovere e demolire opere e ormeggi abusivi sul litorale.

Cronache della Campania@2018

Fotografie alle schede elettorali nell’inchiesta di Fanpage: interrogazione del M5S su Torre del Greco

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Torre del Greco. Supporters davanti ai seggi chiedono di fotografare il voto: il M5S presenta un’interrogazione parlamentare. E’ quanto filmato dalle telecamere nascoste di Fanpage a Torre del Greco dove domenica scorsa si è votato per il rinnovo del consiglio comunale dopo lo scioglimento anticipato dell’assise a seguito delle dimissioni dell’ex sindaco Ciro Borriello. Le persone, che nel video vengono mostrate con il volto coperto, fermano alcuni elettori che si stanno recando ai seggi, distribuendo materiale elettorale (cosa non consentita il giorno delle elezioni) e chiedendo di fotografare la scheda, talvolta dando loro un cellulare per effettuare lo scatto-prova. Accade davanti all’istituto superiore di corso Garibaldi, a due passi dal porto. Una persona viene mostrata, sempre nel video, con una mazzetta di banconote di vario taglio, possibile prova – secondo la ricostruzione fatta attraverso le immagini – di un ipotizzato scambio soldi-voti attuato da alcuni sostenitori di candidati al consiglio comunale.”Ci sono ombre sul voto che hanno condizionato l’esito delle elezioni amministrative di Torre del Greco, esito che viene deciso per poche centinaia di voti. Quello che è stato ripreso dalle telecamere nascoste di Fanpage non lascia spazio a molti dubbi. Interverremo in tutte le sedi affinchè si faccia chiarezza su quanto accaduto nella nostra città e in tutti quei comuni nei quali i cittadini, pur rimarcando la loro voglia di cambiamento, sono costretti a subire quella disonesta’ che finisce per sconfinare anche in pratiche illegali”.  Ha dichiarato il deputato del Movimento 5 Stelle, Luigi Gallo, che annuncia un’interrogazione al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per chiedere di promuovere subito ogni iniziativa volta a verificare l’avvenuta manomissione, manipolazione o condizionamento del voto espresso, prima del 24 giugno 2018. Dal monitoraggio dei rappresentanti di liste del M5S sono numerosi i casi in cui sono stati erroneamente assegnati i voti ai candidati sindaci e sarebbe auspicabile una verifica del rispetto della legge. “Spetterà alla magistratura – ha aggiunto Gallo – verificare se il comportamento scorretto di alcuni ha o meno rilevanza penale. E’ certo che da parlamentare ho l’obbligo di chiedere al ministro Salvini cosa si può fare per evitare che pratiche sicuramente contrarie alla democrazia finiscano per decretare i vincitori delle elezioni amministrative anche per il futuro, intervenendo con nuove leggi e nuove disposizioni presso i seggi elettorali durante le operazioni di voto e di scrutinio al fine di ostacolare la compravendita di voti o altre forme di condizionamento, nonchè garantire una condotta professionale e impeccabile delle operazioni di scrutinio. A Torre del Greco, il nostro candidato sindaco, Luigi Sanguigno, ha dovuto fronteggiare un esercito di liste e candidati ‘portatori di voti’ con un’unica lista che, ciononostante, non solo è la più votata dalla città ma resta fuori dal ballottaggio dalla quarta città campana per numero di abitanti per poco più di 300 voti. E’ chiaro che il cambiamento che siamo riusciti ad imprimere nella comunià non si ferma al 10 giugno, continuerà su questo territorio finchè non verranno debellate queste vergognose pratiche che continuano a dare della nostra città la peggiore immagine nazionale e internazionale”.

Cronache della Campania@2018

Napoli, accoltellato perché voleva attraversare sulle strisce pedonali: arrestati 3 giovanissimi

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Accoltellato perche’ voleva attraversare sulle strisce pedonali. Colpito piu’ volte, a Napoli, all’addome da tre ragazzi, tra i quali un 17enne. Vittima un cittadino algerino di 53 anni attualmente ricoverato in ospedale. E’ accaduto tutto ieri sera, alle ore 23. Sono stati i poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine Campania a notare, mentre transitavano in via Galileo Ferraris, angolo Corso Lucci, l’algerino che invocava aiuto. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Stato, poco prima c’era stata una lite tra il 53enne, che aveva protestato per il ritardato arresto dell’autovettura in prossimita’ delle strisce, e i tre. Il conducente del veicolo, Bruno Emanuele Borrelli, in segno di minaccia e per rispondere alle proteste del pedone aveva fatto stridere i pneumatici dell’auto. L’algerino ha, quindi, sferrato un pugno contro la Fiat Panda ed e’ stato allora che i tre sono scesi dall’auto, lo hanno circondato e accoltellato: la vittima ha riconosciuto il minorenne in colui che ha sferrato i colpi. Raccolte le dettagliate descrizioni fornite dalla vittima e da alcuni testimoni circa gli aggressori e l’auto sulla quale viaggiavano, sono scattate le ricerche. L’autovettura dopo poco e’ stata intercettata dai poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, in via Reggia di Portici altezza via Marina dei Gigli mentre transitava ad alta velocita’ in direzione di Corso San Giovanni a Teduccio: aveva il vetro posteriore lato passeggero infranto ed evidentissime strisce di sangue sullo sportello posteriore. I tre hanno provato anche a scappare e a disfarsi del coltello, anche quello macchiato di sangue, ma invano. Bruno Emanuele Borrelli, 24enne napoletano, Ciro Paolillo, napoletano 18enne e M.E. 17enne napoletano, sono stati arrestati per il reato di tentato omicidio aggravato in concorso.

Cronache della Campania@2018

Camorra, l’ex sindaco di Casapesenna in aula: ‘Pagai le tangenti al clan e denunciai alla polizia’

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Nella scorsa udienza ammise per la prima volta di aver pagato una tangente da duemila euro alla Camorra mentre nel 2010 era sindaco di Casapesenna, comune casertano dove e’ nato e ha trascorso parte della latitanza il boss dei Casalesi Michele Zagaria. Oggi l’ex primo cittadino Fortunato Zagaria, imputato con il capoclan (sono omonimi, ndr) al tribunale di Santa Maria Capua Vetere per il reato di violenza privata con l’aggravante mafiosa commesso ai danni di un altro ex primo cittadino, Gianni Zara (parte civile nel processo), ha ammesso, esaminato dal pm della Dda di Napoli Maurizio Giordano, di aver anche denunciato quell’episodio alla Polizia di Stato, senza che pero’ vi fossero sviluppi. “Parlai della vicenda con l’allora capo della Squadra Mobile di Caserta Alessandro Tocco; quest’ultimo ascolto’ anche il mio barbiere, cui avevo dato la somma che fu poi ritirata di notte dagli estorsori del clan”. Nessuna traccia della vicenda e’ emersa in relazioni di servizio o annotazioni di polizia. “Verificheremo” ha detto il pm. Invece a saltare fuori nell’udienza di oggi e’ stato un documento riservato scovato da Giordano alla caserma dei carabinieri di Casal di Principe, in cui si da’ atto di un incontro avvenuto nell’ottobre 2004 in piazza a Casapesenna, fuori ad un bar, tra Fortunato Zagaria, allora sindaco, e Carmine Zagaria, fratello del boss dei Casalesi. Nella scorsa udienza di inizio maggio, l’ex sindaco aveva affermato di non ricordare di un incontro con il fratello del capoclan, ma neanche lo escluse. “In ogni caso – disse – con i miei legali abbiamo chiesto l’annotazione di polizia in cui si parlava dell’incontro ma non e’ mai uscita”. “Non e’ un’informativa – ha spiegato oggi il pm – ma un Op85, una sorta di atto di osservazione che resta interno alla polizia giudiziaria; sono riuscito a trovarla”. L’ex sindaco ha anche raccontato cosa avvenne il primo ottobre 2008, quando incontro’ Zara, allora sindaco, allo stadio sportivo e, secondo l’accusa, gli disse che non doveva parlare piu’ del boss Zagaria, altrimenti avrebbe fatto la fine di Antonio Cangiano, ex assessore del comune di Casapesenna gambizzato dalla camorra nel 1988 e morto nel 2009 dopo vent’anni passati sulla sedia a rotelle. Anche in questo caso, l’ex amministratore, per la prima volta e cambiando versione rispetto al passato, racconta che la “mattina del primo ottobre, mentre uscivo di casa, fui avvicinato da un uomo con impermeabile, cappuccio e occhiali da sole – in precedenza aveva parlato di due uomini – che con lo sguardo e con accento del posto, mi disse ‘cosa state facendo, perche’ vi intromettete nei nostri affari mentre noi non lo facciamo con voi’; io gli risposi ‘che non avevo fatto nulla’, e lui mi disse di ‘guardare il giornale’. “Lo lessi – prosegue l’ex sindaco – e trovai le dichiarazioni di Zara che auspicava la cattura degli allora boss latitanti Antonio Iovine e Michele Zagaria. Cosi’ chiamai Zara e ci incontrammo con il consigliere Luigi Amato (anch’egli imputato) allo stadio. Gli raccontai quanto avvenuto e Zara disse che sarebbe andato a San Cipriano a parlare con i suoi parenti. So che la sorella della mamma di Zara ha sposato un fratello di Giuseppe Caterino (esponente del clan, ndr)”. Peraltro Zara, quando avvenne l’incontro allo stadio, aveva gia’ denunciato alla Polizia le pressioni subite da Fortunato Zagaria, che era il suo vice-sindaco; qualche giorno dopo arrivarono infatti in Comune i poliziotti per ascoltarlo. “Perche’ – ha domandato il pm all’ex sindaco sotto processo – non ha mai denunciato questo episodio dell’uomo incappucciato?”. “Ero sotto pressione e non lo feci” ha risposto. Giordano ha poi depositato una serie di delibere da cui si evince come “il Comune avesse dato incarichi per lavori o forniture a persone che poi si e’ scoperto fossero vicine ad ambienti criminali”. “Era l’organo tecnico che decideva” ha tagliato corto Fortunato Zagaria. Si tornera’ in aula il prossimo 13 luglio per il controesame della difesa dell’imputato.

Cronache della Campania@2018

Napoli, controlli alla Stazione Centrale: arresti e denunce

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Nell’ambito dell’intensificazione dei controlli finalizzati all’individuazione di soggetti che pongono in essere attività delittuose, nella Stazione di Napoli Centrale, nella giornata odierna sono stati potenziati i controlli: nella filosofia di una stazione aperta e libera, ma più sicura, sono stati creati cinque varchi di accesso utilizzando nastri tendiflex e desk firmati “Polizia Ferroviaria” attraverso i quali far passare tutti gli utenti, così consentendo ai poliziotti, muniti anche di metal detector, di controllare de visu le persone in ingresso in stazione ed individuare con maggiore facilità eventuali sospetti.

I dispositivi di servizio approntati hanno permesso di conseguire i seguenti risultati:
nr. 213 persone identificate
nr. 108 bagagli a seguito di viaggiatori controllati
nr. 1 persona arrestata
nr. 5 persone denunciate all’A.G.
nr. 1 ordine di allontanamento dalla Stazione di Napoli Centrale a carico di un napoletano dedito ad attività abusive
nr. 2 sequestri penali di due cellulari contraffatti e 2 sequestri amministrativi di merce venduta abusivamente

In particolare nel corso di servizi di vigilanza mirati alla prevenzione e repressione di furti e borseggi, Essam Omar, algerino di anni 38, veniva tratto in arresto per il reato di furto aggravato.
Essam si aggirava all’interno della stazione scrutando insistentemente i bagagli e le borse dei viaggiatori in transito e attirava pertanto l’attenzione del personale Polfer in abiti civili. Monitorato a debita distanza, con mossa fulminea estraeva un paio di occhiali dallo zaino di un viaggiatore e si dava alla fuga.
Inseguito, veniva bloccato con ancora tra le mani il maltolto, riconsegnato poi al proprietario che non si era accorto di nulla!
Arrestato per furto aggravato, l’algerino veniva condotto presso le camere d’attesa della locale Questura , in attesa del rito direttissimo.
Nella stessa giornata veniva denunciato all’Autorità giudiziaria P.C., napoletano di anni 36, per il reato di truffa.
P.C. aveva avvicinato tre cittadini del Sudan proponendosi di aiutarli ad effettuare l’acquisto presso le biglietterie automatiche dei biglietti del treno per Milano. In realtà il napoletano aveva acquistato le sole prenotazioni del treno del costo di 20,00 euro a fronte dei 60,00 del costo reale dell’intero biglietto. Nuovamente interveniva la pattuglia Polfer che fermava P.C. e lo denunciava per il reato di truffa.
I tre stranieri, privi di documenti, venivano foto segnalati e denunciati all’A.G. per il reato di immigrazione clandestina.
Inoltre nella stessa giornata veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria C.G., napoletano di anni 22: adocchiato dai poliziotti per il suo atteggiamento sospetto nei pressi dei treni in partenza, veniva sottoposto a controllo e trovato in possesso di due cellulari contraffatti: sottoposti a sequestro penale, C.G veniva denunciato per il reato di ricettazione e introduzione nello stato e commercio di prodotti con segni falsi.

Cronache della Campania@2018

Costringevano un’anziana disabile a prostituirsi: arrestate due donne

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I carabinieri di Castel Volturno, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di S. Maria Capua Vetere, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del medesimo Tribunale, a carico di LA MALFA Letteria, nata a Napoli il 17.08.1969, e CAPRIGLIA Anna Maria, nata a Napoli il 24.04.1967, entrambe residenti in Castel Volturno. Il provvedimento cautelare costituisce l’epilogo di un’indagine iniziata nel maggio 2018, durante la quale si accertava come le due arrestate, dal settembre 2016 alla prima decade di maggio 2018, avessero posto in essere gravi e ripetuti maltrattamenti in danno di una donna con loro di fatto convivente, vittima che veniva altresì privata della libertà personale, costretta a prostituirsi e fatta oggetto di percosse che determinavano gravi lesioni personali. A ciò si aggiungeva il furto di una carta che abilitava al prelievo di denaro contante e il conseguente illecito utilizzo della stessa per l’intero prelievo della pensione di invalidità civile corrisposta all’anziana. La vittima, nel corso delle fasi investigative, di concerto con il servizio sociale del Comune di Castel Volturno, veniva allontanata dall’abitazione delle indagate e collocata in una struttura protetta. Veniva altresì recuperata, presso l’abitazione delle arrestate, la carta bancoposta sottratta e i documenti di identità della vittima, beni che venivano restituiti all’avente diritto. Le indagate, al termine delle operazioni di rito, venivano associate alla casa circondariale femminile di Pozzuoli per ivi rimanere a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.

 

Cronache della Campania@2018

Napoli, la provocazione di Simioli e Borrelli: ‘Non andate più a ballare, può costare la vita’

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Napoli. “Non andate più a ballare perché andare nei locali ormai significa mettere a rischio la propria vita e quella delle persone care”. A lanciare la provocazione, dopo l’uccisione di Agostino Di Fiore a Bagnoli, sono lo speaker Gianni Simioli de La radiazza di RadioMarte, uno che la vita dei locali da ballo la conosce bene perché l’ha vissuta per anni, e il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, per i quali “ormai sembra quasi che le serate debbano per forza concludersi con atti violenti che, questa volta, sono arrivati addirittura all’uccisione di una persona”. “Liti come quella che ha preceduto la ‘vendetta’ contro Agostino, purtroppo, sono all’ordine del giorno in molti locali della movida napoletana dove evidentemente non si riesce a garantire un ‘filtro’ all’ingresso che permetta di tenere fuori i violenti e i delinquenti” hanno aggiunto Borrelli e Simioli. I due, sempre attenti alle tematiche sociali della città, sottolineano che “spesso, nel selezionare chi deve entrare e chi no, si guarda solo al portafogli secondo l’assurda convinzione che tenere alti i prezzi dovrebbe tenere fuori dal locale le persone violente, senza dimenticare che spesso ad avere maggiori disponibilità economiche sono proprio i camorristi o comunque quelli che vivono nell’illegalità. In questi anni abbiamo visto rampolli di boss che sono stati acclamati dai deejay come star nei locali sia perché offrivano da bere a tutti sia perché, in una serata, tra champagne, tavolini riservati e super alcolici possono arrivare a spendere anche 3.000 euro in pochi minuti e 20.000 euro in una serata in 4 persone dimostrando un potere economico e un esibizionismo impressionanti”.

Cronache della Campania@2018


Napoli, caos per i lavori al Corso Vittorio Emanuele

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“Al corso Vittorio Emanuele dove, da lunedì prossimo, cominceranno anche i lavori di restyling che dureranno due anni, già ci sono problemi di viabilità a causa di alcuni cantieri già aperti da alcuni mesi. Stamane si è formato oltre un km di file di auto bloccate in entrambi i sensi dall’Ospedale Militare fino a Parco Margherita per l’organizzazione a dir poco improvvisata dei lavori della fibra ottica. Per superare il caos è dovuta intervenire la polizia municipale”. A denunciarlo i Verdi, con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e il consigliere comunale Marco Gaudini, per i quali “visto il restringimento della carreggiata, per evitare ingorghi, sarebbe necessario impedire la sosta sul lato della carreggiata che rimane libero in modo da rendere più agevole il passaggio alle auto e, soprattutto, ai pullman che dovendo prendere per bene le misure tendono a rallentare quando è permesso il transito nel loro senso di marcia”. “E’ necessario che i cantieri che si apriranno la prossima settimana siano strutturati in modo da poter permettere variazioni in corso d’opera che tengano conto delle esigenze che man mano emergeranno” hanno aggiunto Borrelli e Gaudini per i quali “bisogna moltiplicare gli sforzi per evitare disagi a residenti e commercianti, ma anche per evitare che, dopo via Marina, Napoli perda un’altra strada di fondamentale importanza per la viabilità cittadina piombando in un caos senza precedenti”.

Cronache della Campania@2018

Camorra, quasi due secoli di carcere al gruppo di ‘zia’ Rosaria Pagano

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Il gup Egle Pilla del Tribunale di Napoli ha inflitto oltre 176 anni di carcere a 18 persone ritenute affiliate a un gruppo di narcotrafficanti un tempo legato al clan napoletano degli Amato Pagano di Secondigliano, in particolare a “lady camorra” Rosaria Pagano, guidato da Mario Avolio, detto “‘o ciuraro”. Il Tribunale, in particolare, ha condannato a 20 anni di reclusione Avolio e disposto anche la confisca di alcune societa’ sequestrate dalla Polizia di Stato nel corso di un maxi blitz: il provvedimento riguarda il 50% della societa’ Ma.Ma. Service srl; l’autoscuola Manzoni 3 srl; il 90% dell’officina Professional Service srl di Casandrino; la Rev di Casoria (Napoli) e la societa’ Mondo revisioni srl di Napoli.  Il narcotrafficante Mario Avolio, dopo la rottura con Rosaria Pagano, sorella del boss scissionista Cesare, fonda un suo gruppo criminale che importa droga, in particolare di hashish e cocaina, da rivendere ai clan di camorra. Marco Avolio venne fermato dalla Ps dopo un ingente sequestro di hashish, circa 350 kg, avvenuto tra Ventimiglia e Imperia. Avolio, insieme con Ferdinando Lizza (oggi anche lui condannato a 20 anni di carcere), detto “‘o ragioniere”, un tempo uomo fidato e contabile degli Amato Pagano, in particolare del capoclan Cesare Pagano con il quale ha trascorso la latitanza in Spagna. Avolio e Lizza, dopo la rottura con “zia Rosaria Pagano”, si creano canali propri e, in Spagna, allacciano i rapporti con Giuseppe Iavarone, detto “Pepp ‘o Gitano” o “Pepp cap ‘e mort” (oggi condannato a 10 anni), per approvvigionarsi di hashish, e in Olanda per la cocaina. Iavarone venne arrestato il 17 gennaio del 2017 a Malaga, in un blitz congiunto della Squadra Mobile della Questura di Napoli e dell’Unidad de Droga y Crimen Organizado iberica, ell’ambito della piu’ vasta Operazione “Lady’s Empire”. Gli arresti di capi e gregari, una volta legati agli scissionisti, del gruppo di Mario Avolio risalgono all’inizio del 2017. Ad Avolio la Squadra Mobile della Questura di Napoli sequestro’ anche un bar di Secondigliano, riconducibile alla figlia, che in un’intervista concessa nel maggio del 2016 dopo l’incendio del suo locale, si lamento’ del fatto che Napoli fosse terra di camorra.

Cronache della Campania@2018

Studentessa di Castellammare alle finali nazionali del concorso di Matematica

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Castellammare. A fare i conti ci sarà anche una Stabiese. Lisa Nastro, alunna della Scuola Media Bonito Cosenza di Castellammare, parteciperà alla finale del concorso “Kangourou di Matematica” che si svolgerà a Cervia dal 28 al 30 settembre. A lei e a una ragazzina di Manfredonia è affidato l’onore del Sud in quanto saranno le uniche studentesse in gara a provenire dall’Italia meridionale.
Un motivo d’orgoglio in più per la Bonito Cosenza, particolarmente attiva nelle manifestazioni sociali e artistiche del territorio e diretta instancabilmente dalla preside Maria Giugliano.Lisa Nastro è approdata all’ambito traguardo della finale individuale dopo aver sbaragliato, nella semifinale di Baronissi, un’agguerrita concorrenza nazionale. Oltre a Lisa Nastro, alla semifinale, hanno gareggiato ben venti alunni della Bonito Cosenza su un totale di oltre trentamila partecipanti. Il concorso, organizzato dalla società Kangourou della matematica e che si avvale del patrocinio dell’Università degli Studi di Milano, ha lo scopo di promuovere e diffondere la cultura matematica tra i ragazzi. Nel 2017 i paesi aderenti all’iniziativa sono stati oltre settanta e i concorrenti, complessivamente, oltre i sette milioni.

Cronache della Campania@2018

Torna in carcere Aliberti, l’ex sindaco di Scafati ha violato gli obblighi dei domiciliari

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Scafati. L’ex sindaco Angelo Pasqualino Aliberti torna in carcere. Oggi pomeriggio alle 16, i carabinieri della stazione di Roccaraso hanno notificato un provvedimento di aggravamento della misura cautelare agli arresti domiciliari cui era sottoposto Aliberti che è stato quindi trasferito nel carcere de L’Aquila. Il provvedimento è stato emesso oggi dal Tribunale di Nocera Inferiore ed è stato adottato per le numerose infrazioni alle prescrizioni fatte da Aliberti nel corso della detenzione domiciliare. In particolare, l’ex sindaco – nonostante il divieto ad avere contatti con persone estranee al suo nucleo familiare – continuava ad avere contatti con persone, alcune anche indagate, attraverso rapporti epistolari e telefonici. Circostanze già emerse nei mesi scorsi, quando in una relazione della Direzione investigativa antimafia sezione di Salerno, gli inquirenti avevano sottolineato le numerose violazioni alla detenzione domiciliare. Ad emettere il provvedimento di aggravamento della misura, i giudici del tribunale di Nocera Inferiore – presidente Raffaele Donnarumma – dinanzi al quale pende il processo a suo carico per scambio di voto politico mafioso.

Cronache della Campania@2018

Ok del Tribunale al concordato, salvo il Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni

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Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha accolto la richiesta di concordato preventivo presentata dalla Fondazione Villaggio dei Ragazzi, storica istituzione di Maddaloni da oltre 70 anni simbolo di legalita’ e di lotta alla devianza minorile con le sue scuole e il suo Convitto. Un’istituzione in profonda crisi finanziaria amministrata dal 2015 da un Commissario nominato dalla Regione. La decisione del tribunale civile salva in pratica dal fallimento la Fondazione con i suoi 170 dipendenti e i quasi 500 studenti che frequentano i vari istituti scolastici. La crisi dell’istituzione creata nel 1946 dal sacerdote don Salvatore D’Angelo e amata da Giulio Andreotti e’ scoppiata nel 2014, quando, a causa di debiti per oltre 20 milioni di euro con fornitori ed enti di previdenza, si e’ dimesso il consiglio di amministrazione della Fondazione, in quel momento ancora gestita dalla Congregazione dei Legionari di Cristo insieme alla Curia vescovile di CASERTA. Intervenne cosi’ la Regione amministrata dal Governatore Vincenzo De Luca, che, oltre a commissariare l’istituzione, ha versato un contributo di tre milioni di euro annui garantendo il funzionamento del Villaggio. Nel frattempo e’ stato avviato un lento percorso di risanamento dei conti che e’ costato la chiusura di qualche scuola, come quella dell’infanzia, le elementari, le medie e lo Scientifico, e parecchi sacrifici ai dipendenti; per una trentina non sono stati rinnovati i contratti collaborazione, mentre i circa 170 addetti a tempo indeterminato hanno accettato, quasi all’unanimita’ con apposito referendum, la decurtazione del 26% lordo nelle buste paga, consentendo cosi’ il pieno funzionamento dell’Istituzione anche quando, per carenza di liquidita’, non hanno percepito lo stipendio per un lungo periodo; nel tempo le mensilita’ arretrate sono addirittura arrivate a sedici, ma dal mese di giugno del 2016 gli stipendi sono stati pagati regolarmente. La situazione sembrava ormai precipitata quando ad inizio luglio scorso la sezione fallimentare del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere boccio’ il “piano di rientro dal debito” presentato dalla Fondazione; ad agosto fu poi depositata una domanda di concordato preventivo con riserva, allo scopo di tentare la dichiarazione di fallimento; a settembre pero’ si dimise l’allora Commissario Giuseppe Alineri in polemica con la Regione, accusata di inerzia; ad ottobres si e’ insediato l’attuale Commissario Felicio De Luca che ha seguito l’iter giudiziario conclusosi oggi.

Cronache della Campania@2018

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