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Channel: Cronaca – Cronache della Campania
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Napoli: aggressione al farmacista, visita dell’ assessore Clemente

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L’Amministrazione comunale esprime massima solidarietà, per il tramite dell’Assessore Alessandra Clemente che si è recata questo pomeriggio presso il luogo dell’accaduto, al lavoratore della Farmacia in via Firenze che stamane è stato vittima di un’aggressione. “Ho incontrato un uomo pieno di dignità, senza rancore, con tanta voglia di bellezza e serenità per il quartiere nel quale lavora”, ha detto l’Assessore Alessandra Clemente . L’Amministrazione comunale e la Municipalità 4 sono costantemente in contatto con i comitati dei residenti della zona per far si che gli interventi posti in essere siano sempre più incisivi. La zona vasto – Via Firenze – via Torino – via Venezia – Via Bologna – Via Palermo – è interessata, infatti, gode di un presidio continuo del territorio, dalle ore 9:00 alle ore 21:00, da parte della Polizia Locale e a seguito di un intervento diretto del Sindaco Luigi de Magistris il tema è stato posto all’attenzione del comitato d’Ordine pubblico e sicurezza richiedendo la presenza nelle fasce orarie dalle ore 21:00 alle 2:0 delle forze dell’Ordine. Dal lunedì al sabato tutta l’area viene presidiata da personale della Polizia Locale con un contingente non inferiore alle 36 unità giornaliere.

Cronache della Campania@2018


Napoli, casa vacanze chiedeva pagamento ‘ecotassa’,chiusa dal Comune

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Oltre alla tassa di soggiorno pretendeva il pagamento di una fantomatica “ecotassa” mai prevista da nessuna normativa. Il Comune di NAPOLI ha scoperto e chiuso una casa vacanze nella zona della stazione centrale che commetteva questa ed altre irregolarita’, come il mancato versamento al Comune della tassa di soggiorno e l’evasione della tassa sui rifiuti. Lo rende noto l’assessore al Bilancio Enrico Panini, che sottolinea: “Tale azione e’ stata resa possibile grazie all’intensificazione della lotta ai fenomeni evasivi, anche attraverso i controlli sul territorio che sta svolgendo l’U.O. Contrasto all’evasione e ai cittadini che segnalano gli abusi; la collaborazione tra cittadini e istituzioni porta sempre ottimi risultati”.

Cronache della Campania@2018

Napoli, scippo a una donna magistrato in via dei Mille: ferita alla testa

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Napoli. Pomeriggio movimentato nella centralissima  via dei Mille a Napoli, zona shopping. Un magistrato donna è stata rapinata e ferita mentre si trovava in sella al suo scooter. Poco dopo le 16 la donna era all’altezza del Pan quando è stata scippata da due giovani in sella a un altro scooter che le si era affiancato. Il magistrato donna ha opposto resistenza ed è caduta rovinosamente a terra riportando una ferita alla testa. E’ stata immediatamente soccorsa dal marito, anch’egli magistrato, e poi trasportata in ambulanza all’ospedale Cardarelli. Sull’accaduto indaga la polizia, che sta visionando le immagini riprese dalle telecamere dei negozianti puntate sulla strada, per risalire ai responsabili dello scippo.

Cronache della Campania@2018

Napoli, omicidio Ranieri non convince la versione del 16enne reo confesso del rione Traiano.

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Napoli, La versione del colpo partito per errore e che la scorsa settimana ha ucciso il 38enne Angelo Ranieri al rione Traiano non convince affatto gli investigatori. Il 16enne reo confesso Franco E. è nel carcere minorile di Nisida con l’accusa di omicidio. Secondo il suo difensore, Gaetano Inserra, è  molto colpito da quanto accaduto. Ha ripetuto più volte al pm e al gip del Tribunale dei minori sempre la stessa versione. Ovvero che la sera del 4 giugno stava passeggiando in via Tertulliano con Angelo Ranieri. I due nonostante la grande differenza di età   ( il ragazzino 16 anni e la vittima 38) erano amici. Ranieri da quando si era separato con la moglie che vive al rione Sanità era tornato dalla madre al rione Traiano. Si arran­gia, vive di espedienti. Fa picco­li traslochi e accompagna i bam­bini alle feste, fa il dog sitter. Al rione Traiano conosce Franco, il sedicenne, con il padre in carcere. Il ragazzino vi­ve con la madre, ha finito la scuola media e lavora saltuaria­ mente con il nonno, proprieta­rio di una barca da pesca.

Quasi ogni sera i due si incontrano e fanno passeggiate lungo il rione. E la sera del 4 giugno mentre stavano camminando  vedono qualcosa luccicare in un cespuglio: è una pistola. Il ragazzino la prende e parte un colpo che colpisce all’anca Angelo Ranieri. Lui impaurito scappa e avvisa la mamma di quello che è accaduto. Il ferito nel frattempo viene trasportato in ospedale dal fratello che qualcuno ha avvisato. Ma in ospedale ci arriva in condizioni disperate. Il proiettile ha reciso un arteria. Morirà dissanguato poco dopo. Franco chiama l’avvocato e il giorno dopo si presentano alla squadra mobile per raccontare in lacrime la sua versione. Versione che  continua a non convincere gli investigatori. Il sospetto che ci sia dell’altro dietro l’omicidio di Ranieri e che il ragazzino stia coprendo qualcuno dietro un lauto “stipendio di mantenimento” alla sua famiglia come è  capitato e accertato anche di recente nella storia degli omicidi napoletani. La prossima partita è davanti al Riesame tra qualche giorno.

Cronache della Campania@2018

Cava, sgominata l’organizzazione di pusher di ‘zia’ Lucia Zullo. TUTTI I NOMI

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Cava de Tirreni. Sono 21 gli indagati di cui dieci finiti in carcere e uno agli arresti domiciliari del blitz antidroga che ha sgominato la consorteria criminale gestita dalla famiglia Zullo e che aveva il monopolio sul traffico di droga e sulle piazze di spaccio a Cava e nei comuni della costiera amalfitana. Figure centrali dell’inchiesta sono il noto boss locale Dante Zullo detto dantuccio ‘o cavallaro e sua sorella Lucia detta a’ zia che proprio due giorni fa è stata condannata in primo grado a 3 anni e sei mesi di carcere per spaccio di droga. Dall’inchiesta emerge però il contrasto tra i due tanto che il fratello maggiore aveva invitata la sorella ad andare via dal quartiere SanTa Lucia abituale piazza di spaccio della donna ed entrando in contrasto anche con il figlio Vincenzo che invece si era schierato dalla parte della zia, gestendo il traffico di droga insieme con il cugino Mario Avagliano, figlio di Lucia. L’indagine che si avvale anche delle dichiarazioni del pentito Giovanni Sorrentino che ha svelato agli investigatori anche un traffico di armi gestito da Vincenzo Porpora, uno dei dieci arrestati nel blitz di oggi. L’indagine aveva preso avvio nel 2013 con l’arresto del ras Domenico Caputano e Carmine Medolla o’ leonard. Da quella data Lucia Zullo, il figlio e il nipote avevano preso il controllo delle piazze di spaccio e del traffico di droga a Cava e nei comuni vicini acquistando la droga direttamente dai canali sudamericani attraverso i clan di Torre Annunziata. Nell’organizzazione di Lucia Zullo ognuno aveva un ruolo. La donna istruiva anche i suoi clienti su come comportarsi nel caso fossero stati fermati da parte delle forze dell’ordine dopo l’acquisto della droga. In un caso un cliente aveva addirittura ingoiato lo stupefacente appena acquistato dalla Zullo per non rivelare il suo fornitore.

GLI INDAGATI

1. AVAGLIANO Mario, nato a Cava de’ Tirreni il 16.01.1995, ivi residente (in carcere)
2. BALDI Carmela, nata a Salerno il 01.12.1957, residente a Cava de’ Tirreni
3. BENINCASA Roberto, nato a Salerno il 29.08.1980, residente a Cava de’ Tirreni
4. CASALE Giovanni, nato a Cava de’ Tirreni il 17.01.1983, ivi residente
5. CATANIA Nunzio, nato Firenze il 27.01.1971,  domiciliato a Gragnano  (in carcere)
6. CATANIA Vincenzo, nato a Castellammare di Stabia  il 08.12.1972, residente a
Scafati (in carcere)
7. DELLA VALLE Angelo, nato a Torre Annunziata il 04.05.1957, residente in Cava de’
Tirreni (in carcere)
8. DI MARTINO Gennaro, nato a Tramonti il 19.04.1952, residente a Cava de’ Tirreni
9. DI NAPOLI Giuseppe, nato a Napoli il 24.06.1987, ivi residente
10. ESPOSITO Alberto, alias “Brillantino”, nato a Nocera Inferiore il 22.10.1985, residente a
Roccapiemonte (in carcere)
11. LAMBIASE Alfredo, nato a Cava de’ Tirreni il 20.02.1986, ivi residente (in carcere)
12. MARCIANO Alessandro, nato a Cava de’ Tirreni il 16.05.1979, ivi residente
13. MEDOLLA Carmine, alias “Leouard”, nato a Cava de’ Tirreni il 15.07.1968, ivi residente
14. MEDOLLA Daniele, alias “Mobiletto”, nato a Nocera Inferiore il 12.07.1981, residente a
Cava de’ Tirreni,
15. MEMOLI Michele, nato a Cava de’ Tirreni il 05.04.1975, h•i residente
16. PORPORA Vincenzo, nato a Cava de’ Tirreni il 21.01.1969, ivi residente (in carcere)
17. RAGOSTA Giovanni, nato a Cava de’ Tirreni il 26.12.1979, ivi residente  (in carcere)
18. TREZZA Lucia, nata a Cava de Tirreni il 06.04.1991, ivi residente  (arresti domiciliari)
19. ZULLO Dante, alias “Dantuccio o’ cavallaro”, nato a Cava de’ Tirreni il 17.07.1961, ivi
residente
20. ZULLO Lucia, alias “a’ zia”, nata a Cava de’ Tirreni il 02.03.1965, ivi residente (in carcere)
21. ZULLO Vincenzo, alias “Vincenzo o’ cavallaro”,nato a Cava de’ Tirreni il 09.07.1981, ivi
residente (in carcere)

 

Cronache della Campania@2018

Napoli, bomba dei signori del racket distrugge bar dismesso in via Toledo: due intossicati

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Napoli. Bomba dei signori del racket in pieno centro semina il panico in via Toledo. E’ accaduto nella tarda serata di ieri subito dopo l’incrocio con la rotatoria di via VII Settembre. Nel mirino è finito un bar dismesso. Una bomba di grosse dimensione ha distrutto le vetrine del negozio causando un incendio che ha causato seri danni all’attività commerciale fuori uso e portato il panico tra la gente che si trovava in strada e tra gli abitanti del quartiere. Solo un caso ha voluto che qualcuno di passaggio non fosse investito dalla deflagrazione. Due persone comunque sono rimaste intossicate dal fumo dell’incendio e portate al Vecchio Pellegrini. Immediati sono scattati i soccorsi, con polizia e pattuglie dell’esercito che hanno bloccato la strada per evitare che curiosi si potessero avvicinare. in tilt il traffico automobilistico nella zona. I vigili del fuoco hanno avviato l’intervento di spegnimento non senza difficoltà, in quanto le fiamme hanno raggiunto il primo piano dell’edificio sotto il quale insiste il bar. Gli agenti della squadra mobile di Napoli che hanno avviato le indagini hanno subito preso visione delle immagini del servizio di video sorveglianza pubblico e anche di quelle private nella zona per aver frame utili ad individuare gli autori dell’attentato. Non ci sono dubbi sulla matrice camorristica e le indicazioni portano tutte alla zona di Montecalvario. con l’estate ormai alle porte i clan chiedono la riscossione del pizzo per agosto. Una storia che ripete purtroppo, da anni. Il locale dove si è verificata l’esplosione ospitava, fino a qualche mese fa, il bar Le Shabby Chic. Stesso nome, e stessi proprietari, della caffetteria di via Pessina che era rimasta distrutta in un incendio il 10 novembre 2017. Stanotte i Vigili del Fuoco, durante i rilievi avviati subito dopo le operazioni di spegnimento, avrebbero trovato tracce di un ordigno artigianale

 

Cronache della Campania@2018

Napoli, folla ai funerali del ragazzo di Secondigliano ucciso a Coroglio

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Napoli. In tanti ieri hanno partecipato ai funerali di Agostino Di Fiore, il 28enne di Secondigliano ucciso nella notte tra domenica e lunedì scorsi per difendere una ragazza maltratta dal suo fidanzato all’uscita di una discoteca di Coroglio. “Preghiamo affinché Dio ti accolga in cielo come un angelo. L’amaro destino ha voluto addoloraci separandoti da noi ma sappi che nei nostri no- bili pensieri ci sei sempre, così come nel nostro cuore infranto per la tua scomparsa», il mes- saggio. E poi: «Sei e sarai un esempio vediamo per tutti noi, anche per chi non vive da onesti cittadini. Hai speso la tua vita, data in sacrificio, per difendere gli altri e i più deboli. Ricorde- remo la tua bontà ed altruismo”, E’ questo il messaggio fatto leggere dai genitori e dalla fidanzata di Agostino nella chiesa dei Santissimi Cosma e Damiano di Secondigliano dove si sono svolti i funerali. Tra i partecipanti anche il presidente della Municipalità Sette Maurizio Moschetti e parte del consiglio municipale Secondigliano-Miano-San Pietro a Patierno. “Ci stringiamo in questo momento di dolore e nel quale una sola domanda alberga: Perché? E ricordiamo nel nostro cuore il gesto di generosità e di altruismo di Agostino, un ragazzo sempre votato ad aiutare gli altri. Gli ambasciatori di pace saranno chia-mati figli di Dio. Nel cuore mettiamo anche la pace e la misericordia”, ha detto durante l’omelia padre Vincenzo D’Antico.  All’uscita della bara bianca (la sciarpa del Milan, la sua squadra del cuore) dalla chiesa un lungo applauso ha accompagnato il volo di palloncini bianchi. Intanto dal punto di vista investigativo si aspettano i risultati dello Stube per stabilire chi tra il 17 enne della famiglia Elia del Pallonetto di Santa Lucia e Francesco Esposito ha fatto fuoco contro Agostino Di Fiore uccidendolo. I difensori dei due che hanno presentato ricorso al Riesame contro gli arresti puntano l’indice sulla diversa temporalità tra le intercettazioni riportate nell’ordinanza e il momento degli spari. “Sto fuori là … ho litigato, vieni, capisci a mme…”, la famosa frase intercettata e che secondo i magistrati Esposito avrebbe pronunciato al telefono chiedendo aiuto al 17enne è datata due giorni prima dell’omicidio. E’ in quella data che ci sarebbe stata la lite tra Agostino Di Fiore e i suoi amici di Secondigliano e Francesco Esposito che avrebbe avuto la peggio.  Saranno ora le immagini del sistema di video sorveglianza del locale e quelle della zona a stabilire cosa è accaduto e quando. Si stanno visionando anche le immagini attorno al Pallonetto di Santa Lucia per stabilire la partenza da casa dei rampollo degli Elia. E’ probabile che la sera del venerdì quando c’è stata la lite il giovane rampollo sia arrivato non in tempo a Coroglio e che quindi l’omicidio di Agostino Di Fiore sia addirittura premeditato e organizzato. I due l’avrebbero aspettato domenica notte all’uscita e consumato la vendetta. Chi ha sparato tra i due lo stabilirà lo Stube e l’inchiesta.

Cronache della Campania@2018

Torna la paura a Pozzuoli: due piccole scosse di terremoto nella notte

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Pozzuoli. Trema ancora la terra a Pozzuoli e torna la paura del bradisisma. Due piccole scosse di terremoto sono state infatti avvertite ieri sera nella zona alta della città, ai Pisciarelli e verso la zona del lungomare di via Napoli. Le due scosse si sono verificate ad una distanza di sedici minuti l’una dall’altra. La prima alle ore 23,57 di magnitudo 1.5 della scala Ritcher, la seconda, invece, di magnitudo 1.4. Entrambi ad una profondità di meno di un chilomentro e con epicentro nella zona tra il vulcano Solfatara e la zona dei Pisciarelli. Sui social la notizia è rimbalzata in pochi secondi, in tanti segnalano di aver sentito un boato prima delle due scosse. Non si segnalano, comunque, danni a persone o cose. Diverse le chiamate giunte anche all’Osservatorio Vesuviano di persone che dicevano di aver avvertito i due terremoti. “Si tratta di due scosse che rientrano nella dinamica di allerta gialla di attenzione della caldera – ha spiegato Francesca Bianco, direttrice dell’Osservatorio Vesuviano -. Non c’è assolutamente nulla di cui allarmarsi, i Campi Flegrei vengono costantemente monitorati e negli ultimi mesi non abbiamo riscontrato nessuna variazione dei dati geochimici”.

Cronache della Campania@2018


Napoli, trovati sei telefonini nella sua cella, Genny la carogna spedito in isolamento

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Napoli. Nuovi guai per il ras Gennaro De Tommaso noto alle cronache come  “Genny la carogna” . Pochi giorni fa infatti durante in servizio ispettivo nel carcere di Poggioreale dove è detenuto da due anni e  dove sta scontando una condanna a 10 anni per traffico di droga, è stato trovato in possesso di un IPhone 8. Gli agenti della polizia penitenziaria lo hanno immediatamente sequestrato e segnalato la cosa alla magistratura. Ma nella stessa cella del padiglione Avellino sono stati trovati altri cinque cellulari. Per Genny la carogna oltre che la denuncia alla magistratura è scattato il provvedimento dell’isolamento. Ora gli investigatori stanno passando al setaccio il traffico degli smartphone sequestrati per capre intanto con chi ha avuto contatti De Tommaso e poi chi ha utilizzato gli altri cellulari per prendere provvedimenti anche nei loro confronti.

Cronache della Campania@2018

Violenze alla figlioletta della sua compagna: condannato a 12 anni di carcere

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Dodici anni di carcere in primo grado per violenza sessuale. Questa la condanna che pesa sulla testa di un ex bancario di sessantuno anni di Nocera Inferiore. Secondo le accuse il pensionato avrebbe abusato – tra toccamenti e palpeggiamenti senza atti carnali – della sua figliastra per almeno cinque anni, quando la vittima di anni ne aveva solo otto.
Il pm Gianpaolo Nuzzo, aveva chiesto per l’imputato una condanna ancora più dura: quattordici anni di reclusione, ma il giudice Anna Allegro ha emesso una condanna per dodici anni. Dopo la lettura del dispositivo, il tribunale ha disposto apposita ordinanza in carcere per l’imputato, scortato al commissariato di polizia e poi, in serata, nel carcere di Fuorni. Il motivo è il pericolo di fuga e la sottrazione alla misura cautelare. L’inchiesta era nata dopo la denuncia sporta dalla madre della piccola, ex moglie dell’attuale imputato. Una denuncia che era maturata dopo che la donna aveva notato alcuni problemi di tipo fisico nella propria figlia, che aveva pensato poi di far visitare da un medico. La piccola, stanca di nascondere quei segreti aveva accusato il nuovo compagno della madre, parlando di toccamenti e abusi nei suoi riguardi. Per più volte, negli anni. E lo aveva fatto tornando indietro negli anni, a quando quell’uomo viveva in casa con lei e la madre.

Cronache della Campania@2018

Napoli, indagini sul video di o’ nano registrato nella comunità di recupero

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Un video che sembra una beffa nei confronti di chi in questi mesi ha firmato un provvedimento di scarcerazione ad Airola, consentendo a Checco ‘o nano di finire all’interno di una comunità. Una vicenda raccontata ieri da Il Mattino, che ha fatto immediatamente aprire una inchiesta perché il tribunale dei minori vuole rimandarlo in carcere. A partire dal prossimo quattro luglio, F.P.C., assieme ad altri due presunti complici, è atteso dinanzi al giudice per rispondere del tentato omicidio di Arturo in via Foria lo scorso 17 dicembre. Stessa accusa rivolta a un quarto minore, un quattordicenne non imputabile legato a un clan della Sanità.
Quel video, pubblicato dal Il Mattino, è stato registrato da un telefono cellulare da un compagno di stanza di “Checco ‘o nano” e ritrae l’imputato in una scena divertita e beffarda, mentre parla della sua condanna, che non risponde  a quella risposta positiva da parte del ragazzino dopo i primi mesi di reclusione in un carcere avellinese.
Nelle immagini del video acquisito dalle forze dell’ordine compare il testo “mio frate torna presto tutto passa si o kiu fort”, frase che sembra rivolta ad un altro minore, indicato come protagonista dell’omicidio di Agostino Di Fiore a Coroglio. Un incoraggiamento attraverso i social nei confronti di chi, armato, si è recato nei pressi di una discoteca per regolare i conti con chi aveva aggredito l’amico.
Difeso dal penalista Emireno Valteroni, F.P.C., “Checo ‘o nano”, ha sempre negato le accuse. Diverso però è il quadro che emerge da alcune intercettazioni e dalla confessione di altri due complici: Checco sembra infatti motivato a mantenere la consegna del silenzio, a negare anche l’evidenza pur di non coinvolgere un giovane complice legato a una famiglia di camorra della Sanità. Scenario che ora fa i conti con quelle frasi registrate nel video, quelle in cui F.P.C. si mostra sprezzante nel simulare una condanna, parlando divertito degli anni della sua condanna. Intanto, ieri Maria Luisa Iavarone, la mamma di Arturo, ha chiesto la revoca della misura attenuata e il ripristino del carcere per l’aggressore di suo figlio. “Ma possibile che in una comunità di recupero vengano usate connessioni internet che potenzialmente mettono in contatto minori in attesa di processo con il proprio retroterra di appartenenza?”, si chiede la mamma di Arturo. Maria Luisa Iavarone stenta a crederci. Il video glielo ha mostrato Arturo, che ha reagito malissimo, avvisato dai suoi compagni di classe nel tentativo di preservarlo da un’altra violenza.

Cronache della Campania@2018

Casoria, spari contro un imprenditore per rapinarlo: arrestati due pregiudicati di Secondigliano

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Casoria. Tentarono di rapinare un imprenditore a cui spararono contro mentre fuggiva: arrestati dai carabinieri due complici. Risolto dai carabinieri il caso del 5 dicembre 2016. Un imprenditore di un’azienda di pellame di Casoria, preleva 1.200 euro da una banca di Afragola, poi sale in macchina per tornare in azienda. Nel frattempo viene notato da un ‘filatore’ che dà il segnale a due complici in attesa poco lontano. Quando l”obiettivo’ arriva nel parcheggio dell’azienda, mentre si incammina verso l’ingresso, due malviventi entrano dal cancello in sella a uno scooter: uno blocca la fotocellula e l’altro, sceso dal mezzo, intima al malcapitato di consegnare i soldi. L’imprenditore tentenna così il malvivente estrae una pistola e gliela punta contro, la vittima dell’aggressione inizia a correre per rifugiarsi in azienda. Il rapinatore fa partire un corpo verso di lui (non c’è la certezza sul tipo di arma usata) ma l’imprenditore riesce a trovare riparo nella ditta. Per questa vicenda sono finiti in carcere, grazie a indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Napoli, due 45enni di Secondigliano. I militari hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa per tentata rapina dal gip del Tribunale di Napoli.

Cronache della Campania@2018

Castellammare, minaccia e picchia la nonna per 200 euro: arrestato 15enne

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Un 15enne incensurato di Castellammare di Stabia, per farsi consegnare 200 euro dalla nonna 60enne ha prima minacciato di incendiarle il motorino e poi ha sferrato alla donna pugni e calci alla nuca provocandole un trauma cranico alla regione cervicale. Il ragazzino, che si era dato alla fuga, è stato raggiunto e bloccato poco lontano da casa dai carabinieri intervenuti dopo la richiesta d’intervento della donna. I militari del Radiomobile hanno arrestato il 15enne per tentata estorsione, lesioni personali aggravate e maltrattamenti in famiglia. La donna guarirà dalle lesioni in tre giorni, come hanno diagnosticato i medici dell’ospedale ‘San Leonardo’. La signora ha confessato che non era la prima volta che in casa si verificava un episodio del genere, ma non aveva mai denunciato. Al termine delle formalità, il 15enne è stato accompagnato al Centro di prima accoglienza per minori di Napoli.

Cronache della Campania@2018

Il figlio viene bocciato e i genitori picchiano il professore

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Una brutale aggressione è avvenuta a Roma, dove una coppia di genitori di origine albanese ha aggredito un giovane professore di Aversa con un pugno in pieno volto e un tentativo di strangolamento. Tutto questo per comunicare la bocciatura del figlio 15enne, e nel tentativo di aiutare il preside è stato colpito da un violento pugno in pieno volto e, successivamente, sopraffatto a terra, si è visto stringere le mani al collo, dopo aver ricevuto calci e pugni.
Trasportato in ospedale gli è stato riscontrato un trauma cranico e un’insufficienza respiratoria dovuta al tentativo di soffocamento. Per lui una prognosi di otto giorni e tanta amarezza.
È stato lo stesso giovanissimo insegnante, Umberto Gelvi, 24 anni il prossimo mese di ottobre, docente di disegno tecnico, a raccontare a Il Mattino la sua disavventura. «Stavamo effettuando ha riferito ancora visibilmente dolorante gli scrutini. La mia collega coordinatrice della classe del ragazzo in questione, mi ha chiesto di assisterla mentre comunicava ai genitori la bocciatura del ragazzo. Aveva paura. Già quando li aveva convocati telefonicamente erano stati minacciosi».
«Non appena la collega gli ha riferito della bocciatura, la madre ha iniziato a inveire contro di noi. Abbiamo chiamato il preside al quale il padre ha iniziato a rivolgere parole offensive. Quando questi stava per andare ad avvertire le forze dell’ordine, l’uomo stava per aggredirlo alle spalle e allora mi sono interposto. Ho ricevuto un forte colpo al viso e, successivamente, una volta a terra, calci e pugni sino al tentativo di soffocarmi».
Sono, poi, giunti sul posto gli agenti del commissariato di quartiere, che hanno provveduto ad identificare i presenti, e l’ambulanza che ha trasportato il giovane docente presso il pronto soccorso dell’ospedale «Madre Giuseppina Vannini» dove i sanitari gli hanno praticato una tac e tenuto sotto osservazione per alcune ore prima di potergli consentire di far ritorno presso l’abitazione di Aversa, dove a curarlo sono i familiari, la madre insegnante anch’essa e il papà vigile urbano.
«Il ragazzo in questione hanno dichiarato i docenti della classe non ha mai dato fastidio in classe, anche se non brillava, tanto che siamo stati costretti a bocciarlo. È il contesto familiare ad essere problematico, come questo episodio di violenza inspiegabile ha dimostrato».

Cronache della Campania@2018

Napoli, sorpresi a cedere dosi di cocaina, arrestati dai carabinieri

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Due giovani, di 23 e 28 anni, sono stati sorpresi dai carabinieri al rione De Gasperi, a NAPOLI, mentre cedevano tre dosi di cocaina ad altrettanti assuntori. I due sono stati bloccati e arrestati, poi tradotti in carcerE; i loro acquirenti identificati e segnalati alla prefettura. vicino al luogo in cui avveniva lo spaccio i militari hanno sequestrato altre 28 dosi di cocaina e crack. Ai due arrestati, inoltre, sono stati sequestrati 620 euro in contante.

Cronache della Campania@2018


Napoli, a breve via ai lavori al Molo Beverello

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Tra qualche settimana saranno appalti i lavori per la realizzazione della nuova stazione marittima al Molo Beverello di Napoli, lavori che dovrebbero concludersi entro la fine del 2020. Lo ha reso noto il presidente dell’Autorita’ portuale di Napoli, Pietro Spirito, a margine del convegno Angopi. L’intervento rientra in un’opera complessiva di riqualificazione e ristrutturazione dell’interno Porto di Napoli che comprende il recupero della vecchia stazione marittima dell’Immacolatella, risalente la meta’ del Settecento, e i dragaggi che – ha sottolineato Spirito – “sono lavori indispensabili per garantire l’operativita’ di navi piu’ grandi. Il Porto deve adeguarsi alla stazza delle nuove navi”. Accanto a cio’, gia’ si sta lavorando anche per la nuova rete fognaria e la rete stradale “infrastrutture fondamentali – ha evidenziato Spirito – che mettono il Porto in connessione con il sistema del territorio. Tutto cio’ e’ altresi’ importante perche’ la Campania e’ la prima regione che sviluppera’ il progetto della Zona Economica Speciale che partira’ quando il Governo avra’ nominato i suoi delegati all’interno del Comitato d’indirizzo”. Opere che sono necessarie – ha concluso il presidente dell’Autorita’ portuale – “perche’ il Porto deve essere sempre piu’ connesso ai retroporti e agli interporti. Il Porto da solo, come comunita’ separata, fara’ sempre piu’ fatica a vivere mentre deve essere integrato con il territorio e con le imprese”.

Cronache della Campania@2018

Auto della camorra intestate a prestanome: sequestri e denunce

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Due auto, intestate a insospettabili prestanome incensurati, sono state sequestrate dalla Guardia di finanza nell’ambito dell’attività investigativa diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli denominata “Golden Game”, che lo scorso 7 maggio, portò all’arresto di 11 persone ritenute vicine al clan Belforte – fazione Maddaloni. In quell’occasione furono anche messi i sigilli a oltre 100 slot machine. Per eludere l’applicazione di eventuali misure di prevenzione antimafia, la titolarità delle due auto era stata fittiziamente attribuita a “teste di legno”. A eseguire il decreto, disposto d’urgenza dalla Dda partenopea, i finanzieri della Compagnia di Marcianise che hanno sequestrato una Range Rover “Evoque” e una Daimler “Smart”. Quattro responsabili sono stati denunciati per trasferimento fraudolento di beni aggravato dalla finalità di agevolare il gruppo mafioso.

Cronache della Campania@2018

A fuoco la macelleria, la madre del titolare muore dal dolore

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Davanti alla macelleria di Vallata (AVELLINO) gestita dal figlio distrutta da un incendio, il suo cuore non ha retto ed e’ morta durante il trasporto in ospedale. Intorno alle 5,30 di stamattina, la donna, Angela Rosa Mariconda, 68 anni, e’ accorsa insieme ad altri familiari presso l’esercizio commerciale all’interno del quale si era sviluppato un incendio che in poco tempo ha ridotto in cenere il locale. E’ stata colta da un malore ma nonostante i soccorsi immediati del ‘118’ e’ deceduta a bordo dell’ambulanza che stava trasferendola in ospedale. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e i carabinieri. Gli investigatori stanno accertando l’origine del rogo.

Cronache della Campania@2018

Napoli, arrestato l’ultimo della baby gang del Vomero

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Napoli. Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Vomero hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale degli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Napoli nei confronti di un 19enne napoletano, per tentato omicidio in concorso di un quindicenne. A seguito di una meticolosa e complessa attività d’indagine condotta dai poliziotti, già coordinati dalla Procura della Repubblica e dal Tribunale dei Minori, si è risaliti ad ulteriori acquisizioni di elementi determinanti che hanno accertato la condotta del 19enne. I fatti risalgono al 9 dicembre scorso, quando 5 ragazzi si trovavano in via Scarlatti, nel quartiere Vomero, dinanzi al Mc Donald’s.  Nella circostanza i ragazzi vennero avvicinati da un folto numero di giovani che, dopo averli accerchiati, iniziarono a colpirli con inaudita violenza. Alcune delle vittime dell’aggressione riuscirono a fuggire, mentre uno di loro, un 15enne, fu colpito ripetutamente al petto con un coltello del tipo farfalla, tanto da dover essere sottoposto, con urgenza, ad un delicato intervento chirurgico. I poliziotti riuscirono dopo pochi giorni ad individuare il gruppo di giovani responsabili della vile aggressione, tutti del quartiere Vomero. Il 23 marzo gli agenti del Commissariato Vomero hanno eseguito cinque provvedimenti restrittivi, di cui quattro destinati a minori e uno ad un maggiorenne, tutti indagati per i medesimi reati. In quella circostanza il 19enne era stato solo denunciato, ora è stato arrestato.

Cronache della Campania@2018

Camorra: nuova assoluzione per il boss Raffaele Amato

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Hanno ammesso in aula le loro responsabilita’ e hanno ottenuto il minimo della pena per un omicidio di camorra. E’ accaduto davanti ai giudici della seconda Corte d’Assise di Napoli che hanno giudicato i killer di Ciro Reparato, affiliato al clan Di Lauro del quartiere di Napoli di Secondigliano, assassinato il 31 gennaio del 2008. Erano imputati Oreste Sparano, Costanzo Apice, e i boss Cesare Pagano e Raffaele Amato. I primi due erano stati condannati in primo grado a 30 anni di carcere e ritenuti gli esecutori materiali dell’agguato che sanci’ la rottura totale tra gli scissionisti e il nuovo clan Di Lauro, risorto dalle ceneri della prima faida di camorra. Pagano e Amato, cognati tra loro e capi del gruppo degli ‘spagnoli’, furono entrambi assolti in primo grado. Nonostante l’assoluzione, Pagano ha deciso comunque di confessare il delitto commesso ed e’ stato condannato a 20 anni, con il riconoscimento delle attenuanti generiche. Amato, invece, assistito dall’avvocato Luigi Senese, ha ottenuto un’assoluzione bis. Questo per lui era l’ultimo carico pendente e adesso sta scontando 20 anni per associazione camorristica.

Cronache della Campania@2018

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