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Channel: Cronaca – Cronache della Campania
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Napoli, 21enne accoltellato a Fuorigrotta: è grave

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Napoli. Ci sarebbe una lite per uno sguardo di troppo dietro l’accoltellamento, oggi pomeriggio a Napoli, di un ventenne. Secondo quanto al momento ricostruito dai carabinieri, la vittima – gia’ nota alle forze dell’ordine per reati di spaccio e ferita ad un fianco in maniera non grave – era nei pressi di un centro commerciale di via Cintia, nel quartiere Fuorigrotta, quando ha iniziato a guardare due ragazzi. I due hanno reagito chiedendo perche’ stesse guardando con cosi’ insistenza, e’ scattata una lite durante la quale uno dei due ha colpito il ventenne con un coltello. Il ferito e’ al momento all’ospedale San Paolo. I militari stanno visionando le immagini del sistema di v ideo sorveglianza del centro commerciale e quelle della zona per risalire agli autori.

Cronache della Campania@2018


Napoli una trappola della criminalità: il rapporto dell’Istituto San Pio V. Riello: “”Non è un inferno”

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Napoli è una trappola della criminalità che “deprime le opportunità legali, favorendo la convinzione in molti che le carriere criminali siano più convenienti”. E’ questo il fil rouge che collega le tre sezioni del Secondo rapporto sulla criminalità organizzata e sicurezza a Napoli, di Giacomo Di Gennaro e Riccardo Maranello, finanziato dall’Istituto di Studi Politici San Pio V, e che offre, alla luce dei dati, “l’interpretazione di dinamica e fattori che sono connessi a crimini trasversali ai diversi strati sociali”. “Non bisogna nè dire che Napoli è l’inferno perchè non è vero, nè dire che le cose vanno bene perchè si finisce con il sottovalutarle – ha evidenziato Luigi Riello, procuratore generale della Repubblica di Napoli – e si finisce per non affrontare, con il dovuto rigore, una situazione che resta delicata anche per quanto riguarda la criminalità minorile”. “Bisogna dunque usare una metodologia razionale, diversificata per le varie forme di criminalità: quella minorile, organizzata, e quella comune – ha aggiunto – Capire che non ci devono essere scuole di pensiero tra chi vuole la fermezza e chi vuole l’indulgenza, perchè servono tutte le cose”. “Ci vuole un intelligente risalire alle cause della devianza e della criminalità, ma ci vogliono anche risposte chiare, ferme – ha proseguito – Si deve andare sì alle radici della devianza il disastro delle periferie, il disagio giovanile, ma dare anche risposte in termini di giusta repressione che sia degna di uno Stato democratico perchè vanno tutelati gli imputati e quindi le garanzie degli indagati, ma anche le vittime devono essere sempre tutelate e in cima ai pensieri di chi governa l’ordine pubblico e chi governa in genere”. Il Rapporto si interroga sulle caratteristiche di tali fenomeni in comparazione gli aspetti con altre aree metropolitane. “C’è una narrazione negativa di questa città che spesso non risponde alla realtà – ha affermato Di Gennaro – Dipende dal fatto che ci sono degli eventi di cronaca su cui si focalizza l’attenzione dei media, che generano nell’opinione pubblica una idea che in questo contesto ci sia un tasso di criminalità molto alto”. Ciò, ovviamente, come evidenza lo stesso Di Gennaro, “non significa che non ci siano delle criticità”. “Dall’analisi dei dati – ha sottolineato – emerge che Napoli rispetto a certe città del Nord ha tassi di delittuosità molto più bassi, d’altra parte si evince che c’è un problema legato al consumo di alcuni reati per esempio le rapine che sono molto più elevati”. Per Antonio Bonajuto, presidente della Fondazione Castel Capuano, “Napoli ha bisogno di continue verifiche per prendere coscienza della realtà criminogena che alligna in molte parti del suo territorio”. “La prospettiva è quella di passare dalle parole ai fatti – ha concluso – di cercare di trovare delle soluzioni alle verifiche e all’indagine ricchissime, articolatissime fatte dal ricercatore”.

Cronache della Campania@2018

Vico Equense, il vicequestore Esposito lascia Pordenone per la Mobile della questura di Nuoro

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Vico Equense. Da lunedì 18 giugno il vice questore della Polizia Silvio Esposito, come disposto dal Servizio Centrale Operativo, assumera’ la direzione della Squadra Mobile della Questura di Nuoro. Esposito, di 39 anni, originario di Vico Equense, laureato in giurisprudenza con lode e con un Master di II Livello in Scienze della Sicurezza, è entrato in Polizia nel 2004. Al termine del corso di formazione è stato assegnato alla Squadra Mobile della Questura di Lecco, dove ha coordinato importanti indagini di rilievo nazionale e, per breve periodo, nel 2012 è stato assegnato alla Squadra Mobile di Bergamo. Nello stesso anno ha formato i quadri direttivi della neo-istituita Sezione Operativa della Dia di Bologna dove, come responsabile dell’attività di polizia giudiziaria, ha svolto articolate indagini in materia di criminalità organizzata prevalentemente di matrice calabrese e campana infiltrata nel tessuto socio- economico emiliano. Dal 25 gennaio 2016 Esposito ha diretto la Squadra Mobile di Pordenone, coordinando numerose indagini che hanno smantellato organizzazioni criminali, come quelle dedite agli assalti agli sportelli bancomat, con esplosivo, e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Cronache della Campania@2018

Ercolano, clamorosa assoluzione in appello del boss Ciro Montella o’ lione

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Ercolano. Uno dei boss di Ercolano, Ciro Montella detto o ‘ lione è stato assolto dai giudici della terza sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli (presidente Mastursi, a latere Melito) dall’accusa di aver ordinato l’omicidio di Gaetano Esposito il 29 marzo del 2009 a Ercolano. Due pentiti non sono stati ritenuti credibili e così è arrivato il ribaltone al processo di secondo grado. In particolare Giuseppe Capasso non ha raccontato di aver partecipato all’omicidio di Gaetano Esposito ed è stato tirato in ballo da altri pentiti. Morcavallo, invece, ha ricordato le fasi di quel delitto dopo i 180 giorni previsti dalla legge, termine ultimo nel quale un pentito deve riferire tutto ciò di cui è a conoscenza. I due erano gli accusatori numero uno di Ciro Montella. È caduta l’accusa di aver agito per vendicarsi della morte del padre e del fratello (Vincenzo e Gennaro, uccisi il 15 gennaio 2007) che la procura attribuiva ad Esposito coe esecutore materiale. Collaboratori di giustizia che in due ore di discussione, affiancata dal deposito di una corposa memoria difensiva, l’avvocato Giuseppe Ricciulli, legale di Montella, ha demolito mettendo in risalto le contraddizioni o le illogicità dei loro racconti.

Cronache della Campania@2018

Napoli, c’è la pista del clan Mazzarella dietro la bomba di via Toledo

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NAPOLI. Bomba in via Toledo: gli inquirenti seguono la pista del clan Mazzarella e la lotta con i Rinaldi per il predominio di San Giovanni a Teduccio. L’esplosione al bar ‘Le chabby cafè’ ha consolidato le ipotesi sugli scenari criminali che si profilano da tempo in città. I Mazzarellae i Rinaldi si contendono il quartiere a est di Napoli a colpi di stese e bombe carta: in gioco c’è il business del pizzo e della droga. Il bar preso di mira giovedì sera appartiene allo stesso gruppo familiare del locale di via Pessina, preso di mira il 10 novembre dello scorso anno e l’esplosione costata la vita il 20 dicembre 2017 in via Ferrante Imparato ad Antonio Perna, vicino al clan Mazzarella si inscrive nella stessa strategia criminale. Secondo gli inquirenti la guerra tra le due storiche famiglie criminali si è spostata anche al centro della città passando per la zona delle case nuove nel quartiere Mercato. I titolari, del bar preso di mira l’altra notte sono stati interrogati dagli inquirenti e hanno ripetuto di non aver ricevuto richieste estorsive e minacce. Sono di San Giovanni a Teduccio e questo è il secondo attentato che subiscono dopo quello di via Pessina. L’attentato a Le chabby caffè è avvenuto tra le 22,30 e le 22,45 quando è scattato l’allarme inviato alla polizia. Oltre alla bomba carta, il locale di via Toledo, posizionato nei pressi di piazza VII settembre, è stato incendiato. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, ad agire sarebbero state 4 persone su de moto. Hanno bloccato la strada da entrambi i lati, uno di loro è sceso ha posizionato la bomba dinanzi al locale – chiuso per ristrutturazione – e poi ha appiccato il fuoco. Probabilmente hanno sparso della benzina o un acceleratore per assicurarsi che ci fossero danni ingenti. Le indagini sono coordinate dalla Dda napoletana e conducono al clan Mazzarella.

Cronache della Campania@2018

Napoli, è il nipote del boss Varriale l’ultimo arrestato della baby gang del Vomero

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Napoli. Branco in azione al Vomero: il 19enne arrestato ieri è Salvatore Varriale, nipote di ‘o tedesco, il ras del quartiere. È il 19enne del Vomero e si chiama Salvatore Varriale, nipote del boss “’o tedesco”. Il giovane è accusato di tentato omicidio, già indagato nella prima fase delle indagini, nei suoi confronti vi sono le prove raccolte in questi mesi e in particolare le testimonianze dei ragazzi e le immagini della videosorveglianza. Ma le indagini dopo l’ordinanza di ieri agli arresti domiciliari non sono ancora finite, mancano le identificazioni di almeno altri quindici componenti del branco che agì il 9 dicembre scorso, in via Scarlatti. Fu preso di mira un 15enne di Scampia e a scatenare la furia della baby gang su uno ‘sguardo’ di troppo. Uno dei ragazzino fu preso a calci e pugni, poi accoltellato con un coltello ‘a farfalla’. Fu ridotto in fin di vita, ma per fortuna ora sta meglio. Le indagini degli agenti della squadra giudiziaria del commissariato del Vomero, diedero subito i primi risultati. Furono visionate le immagini del McDonald’s, poi quelle di sicurezza di molti negozi di via Scarlatti. Infine un indizio condusse alla baby gang, quasi tutti sono figli di pregiudicati del Vomero, alcuni legati al clan Cimmino. A marzo scattarono i primi cinque arresti. Uno solo era maggiorenne e altri quattro minorenni. Furono tutti portati in comunità, tranne il 18enne agli arresti domiciliari. Poi, nei mesi scorsi la nuova svolta. Il presunto capobranco è stato fermato con un provvedimento firmato ieri dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli si tratta di Salvatore Varriale, nipote di ‘o tedesco. Era lui, secondo la ricostruzione degli inquirenti, che guidava la baby gang di aspiranti assassini che agirono con inaudita ferocia e si accanirono contro un gruppo di ragazzini ed in particolare contro il 15enne.

Cronache della Campania@2018

Rifiuti speciali, sequestrato dal Noe l’impianto di trattamento di Battipaglia

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Battipaglia. I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, hanno sequestrato un noto impianto di trattamento di rifiuti speciali ubicato nel Comune di Battipaglia. Nell’ambito delle attività di monitoraggio e controllo sul rispetto della normativa ambientale disposte dalla Procura della Repubblica di Salerno, i Militari hanno ispezionato l’impianto di trattamento, accertando che i responsabili eseguivano l’esercizio dell’impianto in violazione ai provvedimenti autorizzativi concessi, anche superando i quantitativi massimi di rifiuti stoccabili ed in assenza di cautele e delle prescrizioni impartite.
Alla fine dei controlli i responsabili sono stati denunciati e il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Salerno ha emesso un decreto di sequestro preventivo dell’intero impianto, per evitare che continuasse l’attività illecita.

Cronache della Campania@2018

Santa Barbara della ‘ndrangheta scoperta a Reggio Emilia: arrestate tre persone di Crotone

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Reggio Emilia. Pistole, revolver, fucili a pompa e fucili semiautomatici, carabine potenziate e silenziatori, decine di chili di polvere da sparo e ordigni esplosivi sequestrati dai Carabinieri reggiani. Si tratta del più ingente sequestro di armi operato ai calabresi nella provincia di Reggio Emilia, dove è in corso Aemilia, il più grande processo contro le infiltrazioni di ‘Ndrangheta mai celebrato al Nord. Gli accertamenti ora dovranno chiarire se si tratta di un arsenale nella disponibilità della criminalità organizzata. Con l’accusa di illecita detenzione di armi, anche clandestine e da guerra, e del relativo munizionamento, i militari hanno arrestato tre persone: G.A., 33 anni; G.M. 34 anni e A.V., 50 anni, tutti originari della provincia di Crotone e residenti fra Reggio Emilia e Castelnovo Sotto. A loro sono stati sequestrati pistole e revolver, fucili a pompa e semiautomatici, carabine modificate e potenziate, diversi silenziatori, polvere da sparo, inneschi e ordigni esplosivi già confezionati. Si tratta di armi o congegni esplosivi di straordinaria offensività e pericolosità, secondo gli investigatori. In particolare, tra gli altri, un ordigno artigianale contenente sfere d’acciaio attivabile con un meccanismo a strappo e diversi componenti per fabbricarne altri. In sequestro anche diversi fucili rubati tra le province di Verona e di Reggio Emilia, un fucile a canne mozze e pistole con matricola abrasa. Oltre ai tre arrestati, nei guai è finito anche un altro calabrese 46enne abitante a Reggio Emilia, trovato in possesso di circa mezzo etto di marijuana: per lui è scattata la denuncia alla Procura reggiana per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Nel corso dell’operazione messa in atto dai Carabinieri di Reggio Emilia, Guastalla e Castelnovo Monti e con due unita’ anti-esplosivi del nucleo cinofili di Padova, hanno operato oltre 50 militari, coordinati dal sostituto procuratore Valentina Salvi di Reggio Emilia; in campo anche i cani del nucleo cinofili di Torreglia, in provincia di Padova, specializzati proprio nell’individuare esplosivi e tracce di polvere da sparo. E’ stato uno di loro, ad esempio, a far scoprire, in un giardino, una pistola che era stata precedentemente lanciata dalla finestra da uno degli arrestati, all’arrivo dei carabinieri. Pistola finita tra la fitta vegetazione del giardino e scovata, per l’appunto, dai cani. Un’operazione ‘preventiva’ costituita da oltre una quindicina di perquisizioni locali, finalizzate al controllo di persone sospettate o pregiudicate per reati concernenti armi da fuoco.

Cronache della Campania@2018


Giugliano, sparò al figlio del vicino 77enne condannato e arrestato

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Napoli. Nel 2013, insieme al figlio, aveva sparato a un vicino. L’uomo, di 77 anni, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Giugliano in Campania. Raggiunto da un ordine di carcerazione in regime domiciliare emesso dalla Procura Generale di Napoli, dovrà espiare un residuo pena di 3 anni, 10 mesi e 27 giorni di reclusione per i reati di tentato omicidio aggravato in concorso e di detenzione e porto illegale di armi e munizioni commessi a Giugliano il 18.07.2013 e per i quali era stato condannato a 8 anni e mezzo. L’arrestato è stato tradotto nella Casa Circondariale di Poggioreale.

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Spaccio a Procida, arrestata una 18enne

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Procida. I Carabinieri della Stazione di Procida hanno arrestato per detenzione di stupefacente a fini di spaccio una 18enne, dell’isola. Nel corso di un servizio di perlustrazione per il controllo del territorio i militari dell’Arma l’hanno notata uscire con fare sospetto dalla sua abitazione e, insospettiti l’hanno sottoposta a perquisizioni personale e domiciliare che hanno portato al rinvenimento e sequestro di 58 grammi di hashish, materiale per il confezionamento, dei coltelli per il taglio e un bilancino. L’arrestata è stata portata nella Casa Circondariale di Pozzuoli.

Cronache della Campania@2018

Pittrice napoletana insultata su facebook, dodici persone denunciate dai carabinieri di Avellino

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Napoli. Hanno ricoperto di insulti, da tutta Italia, una pittrice della provincia di Napoli che era stata esclusa da un concorso artistico, svolto a Pescara a maggio dello scorso anno, poiché la sua opera era stata giudicata non conforme alla descrizione tecnica richiesta. Dodici persone tra le quali due donne, d’età compresa tra i 24 e i 60 anni, sono state identificate e denunciate dai carabinieri della Stazione di Frigento (Avellino) e adesso dovranno rispondere di diffamazione. Per offendere e schernire la vittima avevano utilizzato l’unico strumento che avevano a disposizione per raggiungerla: Facebook. Vari i post lasciati sul social network, perlopiù volgari consigli rivolti alla ragazza su come avrebbe dovuto agire per superare il concorso. L’indagine ha avuto inizio dopo la denuncia sporta dalla giovane artista. I militari, esaminando profili e indirizzi Ip, sono riusciti a risalire all’identità degli autori degli insulti che ben presto dovranno comparire dinanzi al giudice. I post sono stati cancellati.

Cronache della Campania@2018

Cocaina e hashish a Capri, pakistano arrestato dalla polizia

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Capri. Cocaina e hashish sull’isola azzurra: arrestato un pakistano proveniente dal porto di Napoli. Un corriere della droga è stato arrestato dalla polizia. Gli agenti del commissariato di Capri hanno fermato in via Marina Grande, nei pressi del porto dell’isola un pakistano 56enne per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I poliziotti delle volanti e dell’anticrimine durante il controllo del territorio hanno notato l’uomo che, alla vista della polizia, tentava di nascondersi tra la folla. Gli agenti, insospettiti, l’hanno bloccato. In seguito al controllo i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato, all’interno di un fazzoletto arrotolato, che il pakistano aveva tentato di gettare in un cassonetto dei rifiuti, due involucri termo-sigillati, con all’interno cocaina per un peso di circa 4 grammi, mentre nel borsello che aveva tra le mani hanno rinvenuto e sequestrato due dosi di hashish. L’uomo, risultato anche in posizione di soggiorno irregolare, è stato arrestato e condotto presso la casa circondariale NAPOLI-Poggioreale.

Cronache della Campania@2018

Ladri in casa con pistola e machete, arrestato il capo della banda: è albanese

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Benevento. Il 28 gennaio scorso, armati di pistola e machete, erano penetrati in una casa di Amorosi (Benevento) e dopo aver minacciato i presenti e colpito uno degli ospiti con calci e pugni, avevano portato via 350 euro. Una rapina che aveva destato allarme e scalpore in tutto il Sannio. Ieri sera, nei pressi di Orta di Atella, gli agenti della Squadra mobile di Caserta e i carabinieri di Cerreto Sannita hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Benevento, nei confronti un 33enne pregiudicato albanese, ritenuto a capo di un gruppo di quattro persone che consumò il colpo lo scorso inverno. Le indagini, coordinate dalla procura sannita, si sono anche avvalse dell’esame dei sistemi di videosorveglianza riuscendo a risalire all’albanese che, già in passato, si era reso protagonista di un episodio simile nella Valle telesina, per il quale era stato arrestato. L’uomo, lo scorso 2 giugno, a capo di altri pregiudicati connazionali, aveva perpetrato un’altra rapina a Traversetolo, piccolo centro in provincia di Parma, riuscendo a dileguarsi. In quell’occasione – ha ricostruito il procuratore Aldo Policastro in una nota – i rapinatori erano penetrati in casa, immobilizzando la proprietaria dell’abitazione legandola con lacci di scarpa e l’anziana madre portando via oltre 20mila euro in contanti e diversi monili di valore. Uno dei malviventi e la convivente erano già stati arrestati in flagranza dai carabinieri di Parma.

Cronache della Campania@2018

Furti di pannelli fotovoltaici, 28 arresti tra il nord Italia, Napoli e Salerno

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Smontavano migliaia di pannelli solari in poche ore, durante la notte, in impianti fotovoltaici allestiti in zone isolate e poco illuminate delle province di Udine e Pordenone. Li caricavano su furgoni e dai porti italiani attraverso scali in Francia e Spagna, li portavano in Marocco. Agiva cosi’ la banda di 28 cittadini marocchini, residenti in varie localita’ italiane, sgominata dai Carabinieri della Compagnia di Latisana al termine di una vasta operazione investigativa denominata “Solis”, conclusa con l’arresto di 15 persone e la denuncia in stato di liberta’ di altri 13 connazionali. In sei furti, compiuti tra il 13 febbraio e il 17 marzo 2017, la banda era riuscita ad asportare circa 2.200 pannelli fotovoltaici per un danno di circa 1 milione di euro, tra valore dei pannelli (600 mila euro) e danni strutturali arrecati agli impianti (400 mila euro). I carabinieri hanno arrestato cinque stranieri in flagranza di reato il 17 marzo mentre rubavano 800 pannelli gia’ smontati a Bagnaria Arsa (Udine). Altri 10 sono stati fermati nei giorni scorsi in esecuzione di misure cautelari (sei in carcere e quattro ai domiciliari) emesse dal gip del tribunale di Udine ed eseguite nelle province di Forli’-Cesena, Savona, Modena, Monza-Brianza, Verona, Mantova, Perugia, Salerno, Napoli e Potenza.

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Esponente del clan Mallardo arrestato a Giugliano: Sessa deve scontare 3 anni e 10 mesi

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Giugliano in Campania. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Giugliano in Campania hanno arrestato Marino Sessa, un 46enne del luogo già noto alle forze dell’ordine e ritenuto affiliato al clan ”Mallardo” operante a Giugliano e zone limitrofe. Raggiunto da un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale di Napoli, dovrà espiare la pena residua di 3 anni, 10 mesi e 27 giorni di reclusione per associazione di tipo mafioso accertata a Giugliano dal 2008 al 2011, per la quale era stato condannato alla pena complessiva di 6 anni. L’arrestato è stato portato nel Centro Penitenziario di Secondigliano.

Cronache della Campania@2018


Spaccio in piazza Principe Umberto, arrestato un ragazzo nigeriano

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Napoli. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Stella, Napoli, hanno arrestato in flagranza per detenzione di stupefacente a fini di spaccio il 21enne, nigeriano, incensurato. Durante un servizio di osservazione predisposto su una’piazza di spaccio” in piazza Principe Umberto i militari dell’Arma lo hanno sorpreso a cedere stupefacente ad acquirenti. Dopo averlo bloccato e perquisito gli hanno poi trovato addosso un involucro di cellophane contenente marijuana per 3,15 grammi e la somma di 25 euro in banconote di vario taglio ritenute provento di attività illecita. L’arrestato è in attesa di rito direttissimo.

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Usava carte di credito intestate ad altre persone: arrestata 40enne di Torre del Greco

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Torre del Greco. Gli agenti del commissariato di Torre del Greco hanno arrestato, ieri sera, in esecuzione di un provvedimento restrittivo 40enne corallina. La donna, destinataria di un ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, emessa dal Tribunale Ordinario di Napoli, Ufficio Esecuzioni Penali, deve scontare una pena di un anno e otto mesi con il pagamento di una multa di euro 600, poiché ritenuta responsabile di reati inerenti uso fraudolento di carte di credito/debito. La donna è agli arresti domiciliari presso la sua abitazione in Torre del Greco.

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Spaccio di cocaina, arrestato in via Settetermini a Boscoreale Salvatore Guida

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Boscoreale. Spaccio di cocaina: arrestato Salvatore Guida. I Carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata hanno arrestato a Boscoreale Salvatore Guida, 48enne, di via Settetermini, già noto alle forze dell’ordine. Dopo averlo bloccato per controlli i carabinieri hanno eseguito perquisizioni, personale e domiciliare, rinvenendo e sequestrando 38 dosi di cocaina (14,5 grammi), 28,5 grammi di cocaina in un’unica confezione, un bilancino di precisione e un coltello usati per il taglio e confezionamento delle dosi. L’arrestato attende il rito direttissimo.
Inoltre nel corso dei controlli è stato denunciato un commerciante 28enne che dovrà rispondere di riciclaggio perché a Trecase, durante perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di una Fiat 500X con targa spagnola e con il numero di telaio ribattuto. Denuncia anche per una 46enne di San Giuseppe Vesuviano che in qualità di proprietaria e committente è ritenuta responsabile di violazioni in materia di sicurezza sul lavoro e di abusi edilizi accertati in un cantiere operativo nella sua abitazione per la realizzazione abusiva di una tettoia. Alla donna sono state comminate anche sanzioni per 10.000 euro. Nel corso dei servizi sono state effettuate 4 perquisizioni domiciliari, identificate 91 persone e controllati 47 veicoli.

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Aggredisce con un punteruolo il padre 62enne e il fratello, arrestato a Napoli

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Napoli. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Reparto Operativo di Napoli hanno arrestato un 33enne già noto alle forze dell’ordine con l’accusa di aggressione in atto, bloccandolo dopo una colluttazione che ha portato a contusioni guaribili in pochi giorni per un appuntato. Sul posto è stato accertato che immediatamente prima il 33enne aveva aggredito con un punteruolo (poi rinvenuto e sequestrato) il padre 62enne e il fratello 35enne causando loro contusioni varie guaribili tra i 4 e 5 giorni. Nel corso del litigio con i familiari anche il 33enne ha riportato contusioni al naso.

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Affiliato al clan Longobardi-Beneduce di Pozzuoli finisce in cella: deve scontare 6 anni

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Pozzuoli. Deve scontare oltre sei anni di carcere per associazione per delinquere, estorsione e usura: torna in cella A.D.S., 64 anni, ritenuto vicino al clan napoletano Longobardi-Beneduce. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Pozzuoli hanno arrestato il 64enne, raggiunto da un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale di Napoli, dovrà espiare la pena residua di 6 anni e 2 mesi di reclusione per associazione per delinquere finalizzata all’usura e all’estorsione, reati aggravati da finalità del clan ”Longobardi-Beneduce” commessi a Pozzuoli tra il 2011 e il 2013. L’uomo si trova ora nel Centro Penitenziario di Secondigliano.

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