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Channel: Cronaca – Cronache della Campania
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Da Napoli e Pescara per truffare anziani: arrestati due 20enni

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Due ventenni di Napoli sono stati arrestati dai carabinieri per truffa. I due contttavano telefonicamente anziani della Val Pescara fingendosi nipoti che chiedeva soldi per pagare merce che un corriere avrebbe consegnato di li’ a poco. Quindi, un finto corriere si presentava effettivamente presso l’abitazione della vittima, recapitando un pacco e ricevendo in cambio la somma che era stata indicata dal complice truffatore al telefono. La somma variava tra i mille e i duemila euro. Nel pacco pero’ solo cianfrusaglie. Le truffe sono state commesse nei comuni di San Valentino in Abruzzo Citeriore, Bussi sul Tirino , Turrivalignani e Pescosansonesco . Dopo l’avvio delle indagini ieri l’epilogo con i militari delle Stazioni di Manoppello, Lettomanoppello e Popoli . Durante un servizio i carabinieri hanno intercettato a Lettomanoppello  l’auto con i due giovani che, alla vista delle pattuglie, hanno cercato di sottrarsi al controllo e darsi alla fuga in una strada secondaria, prima di essere bloccati. All’interno dell’auto sono stati rinvenuti diversi indumenti e una somma di denaro di cui i due non hanno saputo spiegare il possesso. Dai successivi accertamenti i militari sono risaliti all’ultima truffa, effettuata poco prima a danno di una 71enne di Serramonacesca da cui, con la solita tecnica, erano riusciti a farsi consegnare 1700 euro.

Cronache della Campania@2018


Napoli, il comune approva la delibera di manutenzione di ascensori e scuole IV Municipalità

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La giunta comunale di Napoli, su proposta delle assessore alla Scuola Annamaria Palmieri e al Rapporto con le Municipalità Alessandra Clemente ha approvato la delibera inerente la manutenzione ordinaria degli ascensori delle scuole della IV Municipalità per un importo di 25.000 euro che saranno prelevati dal Fondo di Riserva. L’Amministrazione comunale ha così messo fine al periodo di interruzione del funzionamento degli ascensori della IV Municipalità, stanziando le risorse necessarie per riattivarne l’uso dalla prossima settimana.

Cronache della Campania@2018

Napoli, domani incontro sul futuro di Bagnoli con il commissario di governo

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Il futuro di Bagnoli sarà il tema in programma domani al Circolo Ilva di Bagnoli per “Il Sabato delle Idee”, iniziativa promossa dall’istituto universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli. “Dopo oltre 25 anni dalla chiusura dell’Italsider e dopo oltre 20 anni dai primi interventi legislativi per la bonifica e la riqualificazione l’ex area industriale di Bagnoli attende ancora di costruirsi un futuro e rappresenta da un lato uno dei casi simbolo del grave immobilismo meridionale e dall’altro uno di quei grandi serbatoi di sviluppo economico da cui poter ripartire”. Così Marco Salvatore presenta la scelta di far ripartire dai progetti per il futuro di Bagnoli i tavoli di discussione dell’undicesima edizione del Sabato delle Idee, il pensatoio progettuale che unisce alcune delle migliori eccellenze accademiche, scientifiche e culturali della città di Napoli. Domani a partire dalle 9.30 al Circolo Ilva di Bagnoli si confronteranno allo stesso tavolo con il Commissario di Governo per Bagnoli, Francesco Floro Flores, i rappresentanti delle istituzioni (dal Comune di Napoli alla Regione Campania), delle imprese e delle diverse realtà del territorio. Il dibattito sarà aperto da Vittorio Attanasio, presidente del Circolo Ilva Bagnoli, Giuseppe Albano, commissario della Fondazione Idis – Città della Scienza, Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Marco Salvatore, fondatore de “Il Sabato delle Idee” e sarà coordinato da Ottavio Ragone, direttore della redazione napoletana di “Repubblica”, che è stata tra i promotori del confronto.
Al tavolo della discussione si confronteranno Bruno Discepolo, assessore all’Urbanistica della Regione Campania, Raffaele Del Giudice, assessore all’Ambiente del Comune di Napoli, Carmine Piscopo, assessore all’Urbanistica del Comune di Napoli, Edoardo Cosenza, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, Leonardo Di Mauro, presidente dell’Ordine degli Architetti di Napoli, Vito Grassi, presidente dell’Unione Industriali Napoli, Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, Osvaldo Cammarota, segretario regionale Arci Pesca Fisa Campania, Guglielmo Santorodel direttivo del Circolo Ilva di Bagnoli, Giuseppe Esposito di Arci Mare Bagnoli, l’architetto Angelo Costa e l’ambientalista Antonio Di Gennaro. “Il dibattito del Sabato delle Idee su Bagnoli – spiega Marco Salvatore – vuole essere un’occasione offerta alla città intera per riportare la luce su una questione al centro di perenni scontri e oggetto da anni di approfondimenti giornalistici, sociologici, letterari, spesso di alto livello e di grande passione. Un dibattito che sarà impostato su quella capacità propositiva e collaborativa con il mondo delle professioni e delle istituzioni, con gli enti e le associazioni, che da dieci anni rappresenta lo spirito fondante delle nostre iniziative”.

Cronache della Campania@2018

Sparatoria nel centro storico di Napoli: ferito abbandonato davanti all’ospedale

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Napoli. Un uomo di 58 anni, Vincenzo Errichiello detto gnaziello, in libertà vigilata è stato ferito a colpi di arma da fuoco ed abbandonato al Pronto soccorso dell’ospedale “Pellegrini”, a Napoli. E’ accaduto in serata. La Polizia sta cercando di ricostruire le modalità del ferimento. L’uomo, noto pregiudicato della zona della Pignasecca, è stato centrato da due proiettili: uno all’addome e uno a una gamba. L’uomo che è stato legato al clan Mariano é stato trasportato su uno scooter fino all’ingresso dell’ospedale e abbandonato a terra sanguinante. il suo accompagnatore si è dileguato facendo perdere le sue tracce. Il ferito è in sala operatoria le sue condizioni sono gravi. La polizia sta cercando nella zona della Pignasecca tracce ematiche.

Cronache della Campania@2018

Sei condanne per le bombe tra Giugliano e il Casertano delle nuove leve dei Casalesi

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La Corte d’Appello ha inflitto oltre 29 anni complessivi per i raid delle nuove leve del clan dei Casalesi riducendo le pene agli imputati rispetto alle condanne di primo grado.
Cinque bombe. Era questo l’avvertimento delle nuove leve del clan dei Casalesi per costringere gli imprenditori a versare il pizzo alla nuova organizzazione facente capo alla fazione Cicciotto ‘e Mezzanotte: Bidognetti e Capastorta: Zagaria. Cinque ordigni fatti esplodere tra il dicembre 2016 e l’inizio di febbraio 2017 tra Parete e Giugliano in Campania all’esterno delle due sedi di un’agenzia di onoranze funebri, fuori un’agenzia immobiliare di Parete ed all’esterno della casa di un imprenditore. Il messaggio era sempre lo stesso: “dovete pagare”.Oggi, a distanza di due anni dagli attentati dinamitardi, è arrivata la parola fine in Corte d’Appello con la condanna dei 6 responsabili di quei raid. I giudici della Quarta Sezione della Corte Partenopea hanno inflitto 8 anni a Massimo Perrone; 7 anni e 4 mesi a testa per Emanuele Gatto e Vittorio Giarnieri; 4 anni e 8 mesi a Gaetano Celeste; 5 anni a Luigi Moschino e 2 anni e 4 mesi per Antimo Di Donato (gli ultimi due collaboratori di giustizia). I giudici napoletani hanno rideterminato le pene del primo grado concedendo uno sconto a tutti gli imputati.

 Gustavo Gentile

Cronache della Campania@2018

Tragedia sfiorata nel carcere di Poggioreale: detenuto appicca il fuoco alla cella e poi la blocca con la branda

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Tragedia sventata, nella notte, nel carcere Poggioreale di Napoli. Ricostruisce gli eventi accaduti Emilio Fattorello, Segretario nazionale per la Campania del sindacato autonomo Polizia Penitenziaria SAPPe. “Questa notte verso le ore 2.30 un detenuto nel Padiglione Avellino al Piano terra dx prima si barrica in cella poi appicca il fuoco al materasso e suppellettili. Le fiamme hanno avvolto la cella ed un denso e acre fumo ha invaso il Reparto. Il poco personale di servizio è intervenuto tempestivamente ma ha avuto difficoltà ad aprire il cancello poiché il detenuto aveva bloccato la serratura con un pezzo di legno ed aveva ostruito l’ingresso con la branda. I detenuti della sezione sono stati fatti evacuare nel cortile dei passeggi. I colleghi dopo vari tentativi riuscivano ad entrare nel buio del fumo rinvenivano esanime nel bagno della cella il detenuto che veniva soccorso dai sanitari di turno e ricoverato presso il locale Pronto Soccorso dell’istituto. I colleghi riuscivano con non poche difficoltà a spegnere le fiamme con gli estintori in dotazione, si provvedeva a far visitare i detenuti della sezione per eventuali intossicazioni e si ripristinava l’ordine in una notte di vera follia. L’encomio del SAPPE va ai colleghi che con la loro professionalità e senso del dovere hanno gestito un grave evento critico evitando tragiche conseguenze e salvando vite umane a iniziare proprio dal detenuto incendiario. Questa è la Polizia Penitenziaria, eroi silenziosi, che a Poggioreale operano in condizioni drammatiche, oggi 2350 detenuti ristretti in una struttura ormai centenaria con circa 800 presenze aldilà della tolleranza con organici sempre più ridotti”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPe, esprime solidarietà al personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere Poggioreale di Napoli e “Ancora una volta e la Polizia Penitenziaria ad evitare una tragedia in carcere. Il nostro è un lavoro duro e difficile svolto con grande professionalità e che merita maggiore considerazione istituzionale e sociale. Anche per questo torniamo a sollecitare il ministero della giustizia e Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per la definizione di urgenti provvedimenti per il sistema penitenziario e per il corpo di Polizia Penitenziaria in particolare”.

Cronache della Campania@2018

Il ‘pezzotto’ dei medicinali a Napoli, trovata la stamperia che riforniva i Cozzolino, farmacisti falsari di Ercolano

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Ercolano. Il farmaco ‘pezzotto’ per arricchirsi e rivendere i medicinali a prezzi fino al 50% superiori: questo il meccanismo ideato dai due farmacisti ercolanesi, Ciro e Mario Cozzolino, padre e figlio finiti in carcere nell’operazione ‘Partenope’ messa a segno dai carabinieri del Nas di Milano, nei giorni scorsi. I Cozzolino, farmacisti apparentemente insospettabili iscritti all’ordine erano a capo di un’organizzazione che riciclava farmaci deviati dal circuito degli ospedali, alcuni costosissimi come gli anti-tumorali, cambiando le fustelle e immettendoli nel circuito delle farmacie. Guadagni da capogiro, fino a 5 milioni di euro l’anno, e una frode ai danni del servizio sanitario nazionale. I due farmacisti, molto noti in città e non solo, che si è scoperto avere doti da grandi ‘falsari’, sono proprietari di omonime farmacie ad Ercolano, due negozi a Firenze e di un deposito farmaceutico sempre nel Napoletano. Una famiglia in vista quella dei due farmacisti ercolanesi (Mario Cozzolino è legato sentimentalmente alla figlia del noto politico campano Pasquale Sommese coinvolto in uno scandalo per appalti pubblici) che sono stati colpiti dalla misura cautelare più dura quella del carcere (11 gli arresti, 5 in carcere e sei ai domiciliari). Ciro si trova nel carcere di Firenze, il figlio Mario invece in quello di Poggioreale. Secondo gli inquirenti i Cozzolino erano i capi del gruppo che operava in Campania dove si ‘taroccavano’ le fustelle dell’istituto poligrafico dello Stato per riciclare i farmaci destinati agli ospedali. Nel corso delle operazioni di arresto e delle perquisizioni, nel napoletano è stata anche scoperta la ‘stamperia’ dove si realizzavano le false fustelle. Una vera e propria ‘fabbrica’ illegale di bollini farmaceutici, “talmente simili agli originali da ingannare in prima istanza le stesse case farmaceutiche” interpellate dai militari per accertarne la validità. Solo a seguito di perizia l’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, a cui è riservata in esclusiva la produzione delle fustelle dei farmaci, ha potuto confermare la tesi investigativa del Nas. A inventare il meccanismo definito “ingegnoso” dai carabinieri i due farmacisti a cui faceva capo l’organizzazione con base in Campania. Nel corso delle perquisizioni che sono scattate in diverse province italiane, “a Napoli abbiamo trovato anche la stamperia, in cui c’erano le fustelle falsificate e la carta che veniva utilizzata per permettere il riciclaggio dei farmaci”, ha spiegato il maggiore Salvatore Pignatelli, comandante del Nas di Milano, illustrando i dettagli dell’operazione. I bollini farmaceutici – le cosiddette fustelle – garantiscono l’autenticità dei medicinali in commercio in Italia, permettono l’identificazione e l’individuazione di ogni singola confezione e vengono stampati su carta adesiva a più strati dall’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato. Solo attraverso un “attento lavoro di confronto e monitoraggio” i militari sono riusciti poi a rilevare quelle “impercettibili differenze” che effettivamente erano presenti nei falsi rispetto agli originali. Si parla di dettagli come “una lieve differenza nel colore e nella consistenza della carta usata. O ancora – elenca Pignatelli – i numeri leggermente più piccoli, la distanza di pochissimo maggiore fra il numero seriale e il codice a barre”. Le fustelle false, hanno spiegato ieri i militari, servivano ai due farmacisti, per cambiare sostanzialmente la ‘destinazione’ di grossi quantitativi di farmaci, da loro acquistati a prezzi ultra convenienti come prodotti per il circuito degli ospedali e poi venduti in realtà al pubblico con i bollini alterati e prezzi anche del 50% più alti, tramite un distributore operante su Milano, che si occupava di smistare i prodotti nei territori di 8 province. Con questo meccanismo, il guadagno per i malviventi arrivava fino a 5 milioni di euro l’anno. I Cozzolino, secondo gli inquirenti, intercettavano farmaci antitumorali destinati agli ospedali, li acquistavano scontati anche dell’80%, e li rivendevano al pubblico a prezzo pieno. Oltre a loro sono stati arrestati anche dipendenti di case farmaceutiche e responsabili alla distribuzione. Uno degli imprenditori indagati aveva avuto in passato contatti con la farmacia Caiazzo a Milano, già sequestrata per presunte truffe con la vendita di farmaci e per legami con la criminalità organizzata. È proprio questo imprenditore l’elemento in comune fra i due gruppi finiti nella rete del Nas.
Gli inquirenti hanno parlato di un “quadro inquietante, di assoluta gravità”, non solo per il danno patrimoniale alle aziende coinvolte in modo inconsapevole, ma soprattutto al Sistema Sanitario Nazionale a cui mancavano importanti farmaci destinati agli ospedali.
Nella rete del Nas sono finiti Simona Rebuffoni, 45 anni, di Milano, dipendente della Federfarmaco Distribuzione e Servizi in Farmacia; Giancarlo Pintossi, di Polaveno, Brescia, 61 anni; Alessandro Romizi, di San Giuliano Milanese, dipendente della Xpo Supply Chain Pharma Italy, 52 anni; Matteo Scricciolo, milanese, 48 anni, responsabile acquisti della Unico La Farmacia dei Farmacisti con sede a Lainate; Roberto Listorti, di Roma, responsabile acquisti e marketing della Cofarmit Farmacisti; Raffaele Rastelli di Piacenza e residente a Lugagnano Val d’Arda; Sigismondo Mancuso, di Catanzaro, addetto alle vendite della Farmalvarion; Gianluca Benati, di Reggio Emilia, dipendente della Unico, e Ciro e
Due i filoni di indagine che hanno seguito gli inquirenti. Uno ruota intorno a tre aziende: la Farmalvarion bolognese (con magazzino a Gorgonzola), la Farmacia Cozzolino di Ercolano e Unico La Farmacia dei Farmacisti con sede a Lainate. Le indagini partono nel 2017 e un anno dopo un’azienda di Milano sospetta una contraffazione che porta all’intervento dei Nas di Milano con il sequestro di oltre 3mila confezioni di farmaci: avevano il bollino, la fustella identificativa, di uno strano colore. È il primo campanello d’allarme che fa scattare controlli mirati. Seguono altri sequestri e il gruppo inizia a insospettirsi ma continua con il progetto criminale che consisteva nel truffare aziende farmaceutiche e il SSN. Padre e figlio Cozzolino, titolari di importanti farmacie anche a Firenze, insieme a Mancuso e Benassi (l’attività si divideva tra Gorgonzola ed Ercolano) intercettavano i farmaci che dovevano andare a rifornire gli ospedali, cambiavano le fustelle (togliendo, in pratica, il bollino con l’H che identificava la destinazione ospedaliera e mettendo quella per la vendita pubblica) e li trasformavano per rivenderli, a prezzi maggiorati rispetto all’acquisto, alla società Unico di Lainate che poi li rivendeva alle farmacie. Scricciolo e Benati, responsabili acquisti della Unico, compravano dai Cozzolino farmaci e dispositivi medici. Un giro che riguardava centinaia di migliaia di confezioni. “Un sistema criminale pericoloso – sottolineano gli inquirenti – in grado di produrre un malfunzionamento del Servizio Sanitario Nazionale, con farmaci che servono per la cura dei cittadini sottratti alla loro destinazione”. Il giudice delle indagini preliminari Manuela Cannavale ha ritenuto gravi le contestazioni agli indagati ed ha predisposto per Pintossi, Mancuso, Benassi e i Cozzolino, padre e figlio, la custodia cautelare in carcere, mentre per gli altri gli arresti domiciliari.
Il secondo filone di indagine riguarda Pintossi, Rebuffoni, Rastelli, Romizi e Listorti. Rebuffoni, con la complicità del magazziniere Romizi, organizzava furti di farmaci all’interno della sede di Carpiano della Federfarmaco, producendo falsa documentazione contabile al fine di far uscire i farmaci dai magazzini senza dare nell’occhio. Pintossi riceveva poi le partite di farmaci e li registrava con fatture false alla farmacia di Lugagnano Val D’Arda di Rastelli, facendole però figurare con una falsa cessione alla Cooperativa di Brescia dove Listorti lavorava. Un meccanismo che, di fatto, sottraeva farmaci ai magazzini per poi rivenderli con falsi documenti.
Il nome di Piantossi viene fuori dalle carte delle indagini su Giampaolo Giammassimo della Farmacia Caiazzo di Milano: telefonate e incontri che coinvolgevano anche Giuseppe Strangio, ex direttore delle Poste di Siderno e accusato di riciclaggio di denaro delle cosche della ‘ndrangheta (Strangio era anche socio del gruppo Caiazzo). I tre, Strangio, Pintossi e Giammassimo, si incontravano di frequente proprio alla farmacia Caiazzo o all’aeroporto di Linate. Pintossi, che aveva debiti con Strangio, aveva chiesto a Giammassimo una partita di prodotti per la medicina estetica (come acido ialuronico) di cui il responsabile della Caiazzo aveva grande disponibilità.
I medicinali uscivano dalla Federfarmaco accompagnati da documenti fasulli, in direzione Kaliskin, l’azienda di Roncadelle (Brescia) di Pintossi che, in più, non era neanche autorizzata al commercio all’ingrosso dei farmaci. Una nuova fattura falsa destinava poi i farmaci alla Farmacia Sozzi di Lugagnano Val D’Arda, a Piacenza, la cui attività all’ingrosso era gestita da Rastelli. Poi, Listorti si occupava di distribuire i medicinali alle farmacie del territorio. “Poi ci mettiamo a posto, ti porto le cartoline”, parlavano in codice i ladri, dove per cartoline intendevano i soldi. In pratica, Pintossi riceveva le medicine e li fatturava con documenti falsi, ma era lui stesso a consegnarli (a bordo della sua Jaguar) per destinarli, dopo vari passaggi e fatture fasulle, ad altre farmacie.

 

Cronache della Campania@2018

Cade luminaria di Natale a Napoli, allarme tra i passanti: intervento dei Vigili del Fuoco

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Napoli. Una luminaria natalizia, di ferro e materiale plastico, sistemata lungo corso Umberto a Napoli, all’altezza della fermata della metro Universita’, rischia di crollare sulla sede stradale. Il traffico, in questo momento, e’ ancora regolare ma una pattuglia dell’Esercito ‘Strade sicure’ sta intervenendo. L’addobbo e’ pericolante ed emette scariche elettriche a causa del distaccamento dei fili. I passanti stanno chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine e della Polizia municipale per evitare che l’addobbo con la scritta ‘Merry Christmas’ installata dalla Confcommercio – attualmente sospeso a mezz’aria – cada sulla sede stradale provocando problemi alla circolazione. Sul posto è intervenuta una squadra di vigili del fuoco che provvederanno a mettere in sicurezza l’area. Presente anche gli agenti della questura di Napoli distante poche decine di metri dal luogo in cui è avvenuto il cedimento.

Cronache della Campania@2018


Bomba contro rivendita pneumatici nel Sannio

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Bomba nella notte contro un’azienda specializzata nella rivendita di pneumatici ed officina meccanica alla localita’ Massa di Faicchio (Benevento). Ingenti i danni provocati dall’ordigno: l’esplosione ha distrutto i muri di ingresso e le vetrate degli uffici situati a piano terra mentre una parte del fabbricato e’ stato dichiarato inagibile. Sull’accaduto indagano i carabinieri che stanno gia’ visionando le immagini della videosorveglianza presente in zona. L’episodio di questa notte fa seguito a quello avvenuto qualche giorno fa a Telese Terme nei confronti di uno dei titolari dell’azienda al quale sconosciuti incendiarono una Bmw.

Cronache della Campania@2018

Mafia, il comandante della Dia annuncia: ‘Matteo Messina Denaro sarà presto catturato’

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“Matteo Messina Denaro sara’ arrestato presto questo e’ certo. Messina Denaro non ritengo che oggi non ha alcuna valenza operativa dentro cosa nostra, e’ il reggente della mafia trapanese, ma non ha alcuna operativita’”. Lo ha detto a Palermo il generale Giuseppe Governale, numero uno della Dia nel corsi del suo intervento al Premio Mario e Giuseppe Francese. “Per la cattura di Messina Denaro lavora giorno e notte una task force di poliziotti e carabinieri con grande che opera professionalita’ e generosita’ e quindi sono certo che sara’ assicurato alla giustizia”, ha sottolineato Governale. Nei mesi scorsi sono stati sequestrati numerosi beni e denaro in contante e conti correnti ad alcuni insospettabili legati al superlatitante che servivano appunto a gestire la sua fuga e il suo mantenimento. Per questo gli investigatori sono convinti di una sua cattura imminente.

Cronache della Campania@2018

O’ milanese andava in giro in Bmw a vendere cocaina: arrestato con il complice

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Questa notte gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato San Giuseppe Vesuviano, hanno arrestato Batti Luigi, 42enne di San Giuseppe Vesuviano, pregiudicato, e Tufano Michele , 36enne di Ottaviano, pregiudicato anch’egli, responsabili, in concorso tra loro, di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Nella serata  di ieri i poliziotti, nel corso di mirati servizi di prevenzione e repressione dei reati in genere, con particolare riguardo al dilagante fenomeno dello spaccio di droghe, hanno notato, in quella via Palomba, transitare una BMW color ruggine condotta dal noto pregiudicato Batti Luigi, conosciuto con il soprannome di “O milanese” in compagnia del Tufano anch’egli conosciuto con il soprannome “O micione”.
Gli agenti hanno prontamente fermato l’autovettura per un controllo e, solo grazie alla prontezza di uno dei poliziotti , è stato impedito al Tufano di occultare in bocca, due piccoli involucri, termosaldati, di sostanza polverosa bianca che aveva nelle mani. Un controllo immediato esteso all’autovettura ha consentito di recuperare, occultati sotto il sedile dell’auto lato guida, 13 involucri di cellophane .
Immediatamente è scattata una perquisizione domiciliare ad entrambi e, nella cucina della casa di Batti, poggiato sul ripiano del camino , hanno trovato altri 16 involucri di cellophane termosaldati, ed altri 3 involucri di dimensioni maggiori, verosimilmente in attesa di essere confezionati come gli altri, con accanto un bilancino di precisione argento e nero, privo di marca.
Tutti gli involucri rinvenuti sia in auto, nelle mani di Tufano nonché nell’abitazione di Batti erano confezionati nel medesimo modo ed all’esame della Polizia scientifica è risultata essere cocaina per un peso complessivo di quasi 35 grammi. I due uomini, sono stati arrestati e, come disposto dall’autorità giudiziaria prontamente informata, sottoposti agli arresti domiciliari. La sostanza stupefacente è stata sequestrata e posta a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Cronache della Campania@2018

Spari contro il calciatore Vacca: presa l’auto

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Dal profilo Instagram di Antonio Vacca, centrocampista attualmente alla Casertana, arriva una novità “extra campo”: hanno sparato alla sua auto, e non sarebbe nemmeno la prima volta.
“Per la seconda volta mi avete sparato appresso senza sapere se dietro ci fossero le mie figlie. Ma la colpa è mia che metto i gioielli in questa città abitata da gente di m…. che prova solo invidia…da domani non metterò più nulla, quindi se vedete la macchina sappiate che quello scemo di Antonio camminerà solo con carte di credito….vi ho dato tante possibilità ma non ci siete riusciti!!”. Difficile sapere se la città con cui se la prende sia Caserta, dove gioca, o la vicina Napoli, di cui è originario, nel quartiere “caldo” Scampia. Al calciatore è arrivata anche la solidarietà della società rossoblu, che ha manifestato “profonda solidarietà nei confronti di Antonio Junior Vacca, la scorsa sera vittima di un vergognoso tentativo di rapina in quel di Napoli. Un atto vile che, per fortuna, non ha avuto alcuna conseguenza per Antonio e i suoi familiari”. La vigilia della trasferta di Catanzaro resterà a lungo indimenticabile per il centrocampista rossoblu.

Cronache della Campania@2018

Napoli, ruba smartphone a ragazza in discoteca e scappa: arrestato 29enne

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I carabinieri questa notte hanno arrestato a Napoli un 29enne cittadino maliano che aveva rapinato lo smartphone a una 19enne. E’ accaduto in una discoteca del quartiere Bagnoli: l’uomo ha strattonato la ragazza e le ha strappato dalle mani il telefono cellulare. Poi è fuggito ma i militari lo hanno individuato in via Coroglio, dove lo hanno rincorso e bloccato. E’ in attesa del rito direttissimo. Lo smartphone è stato restituito alla ragazza.

Cronache della Campania@2018

Sea Watch, il cardinale Sepe: ‘Non possiamo chiudere gli occhi’

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“Se vedo che un fratello sta male, non si possono chiudere gli occhi o otturarsi le orecchie”. lo ha detto l’arcivescovo di NAPOLI, il cardinale Crescenzio Sepe, parlando con i giornalisti a margine della cerimonia dell’anno giudiziario della vicenda della nave ‘Sea Watch’. “Di fronte ai problemi di una umanita’ che soffre – ha aggiunto l’arcivescovo di NAPOLI – non dobbiamo fare discussioni”

Cronache della Campania@2018

Protesta a Napoli, dai manifestanti anche cori contro il sindaco

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Il corteo in corso per sollecitare “la vivibilita’ a Napoli” e’ arrivato in piazza Municipio davanti al Comune. Qui i manifestanti si sono fermati e hanno sistemato a terra gli striscioni. Alcuni hanno gridato ‘Buffone’ riferendosi al sindaco Luigi se Magistris e “Sindaco assente”. Poi hanno intonato il coro ‘Via, via’.
Il corteo per la vivibilita’, prima di sciogliersi in piazza Plebiscito davanti alla Prefettura, ha fatto una sosta davanti al Maschio Angioino dove si e’ svolta l’inaugurazione dell’Anno giudiziario. Qui e’ stato intonato il coro ‘Sindaco assente, questore assente e Prefetto assente’. “Occorre – ha detto Gennaro Esposito del Comitato per la Quiete e la vivibilita’ di Napoli – un cambio di passo a iniziare da chi siede nelle istituzioni a tutti i livelli comprese le forze dell’ordine che, per onorare il loro impegno devono rispettare e dare risposte ai cittadini che hanno avuto il coraggio di opporsi a comportamenti illegali a comunicare dalle piccole cose come un divieto di sosta o un’occupazione di suolo pubblico. E’ – ha concluso – dalla capacita’ di dare risposte che si misura la distanza tra giustizia e cittadini”.

Cronache della Campania@2018


Scarcerato Vincenzo Carfora detto “O Cantante”

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La dodicesima sezione del tribunale del riesame di Napoli, accogliendo il ricorso dell’Avv. Vittorio Fucci Jr, ha disposto la scarcerazione di Vincenzo Carfora, detto “ò cantante”, di 50 anni, di Forchia, che era stato arrestato lo scorso anno per associazione per delinquere di stampo camorristico e per più estorsioni aggravate dal metodo mafioso, nell’ambito dell’operazione che aveva colpito il clan Lettieri, con il coinvolgimento di persone del Sannio, dell’avellinese e del casertano. L’ordinanza di custodia cautelare del giudice delle indagini preliminari di Napoli fu emessa, su richiesta della procura distrettuale antimafia, a carico di sette persone per reati commessi tra le provincie di Benevento e di Caserta. Le indagini sono state caratterizzate da intercettazioni telefoniche ed ambientali, da appostamenti e da dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Per gli imputati è in corso il processo innanzi al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Napoli. Il Carfora è stato rimesso in libertà dal tribunale del riesame di Napoli, dopo una lunga controversia giudiziaria conclusasi nella serata di ieri.

Cronache della Campania@2018

3 Milioni di euro per il quartiere Pianura, la Municipalità: “Una promessa mantenuta”

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«Non era assolutamente scontato che si riuscissero a recuperare i circa 3 milioni di euro del programma di riqualificazione Contratto di Quartiere Pianura II. Grazie all’enorme impegno profuso e alla continua a proficua collaborazione tra i nostri uffici tecnici e il Comune di Napoli si è riusciti a centrare un obbiettivo che rappresenta un tassello fondamentale per la riqualificazione di alcune aree disagiate di Pianura».

Così il presidente della IX Municipalità Lorenzo Giannalavigna ha commentato la notizia dello sblocco dei fondi, grazie alla rimodulazione accordata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che consentirà il recupero di alcuni edifici a destinazione abitativa, la riqualificazione urbana di via Evangelista Torricelli e, soprattutto, la riqualificazione del parco Falcone e Borsellino, un intervento più volte richiesto dai cittadini di Pianura. Il numero uno del parlamentino di Pianura-Soccavo ha precisato:

«Non era per niente scontato che si riuscisse ad ottenere la rimodulazione dei fondi e la loro nuova destinazione. Nella stragrande maggioranza dei casi – ha proseguito Giannalavigna – in questi casi i fondi si perdono. Ci eravamo prefissi fin dal nostro insediamento di riuscire ad ottenere questo risultato e oggi possiamo dire di aver mantenuto la nostra parola. Nonostante le quotidiane difficoltà ad amministrare un territorio complesso come il nostro – continua ancora il presidente della IX Municipalità – siamo riusciti a stabilire una sinergia con il Comune di Napoli e con l’assessore Carmine Piscopo. Un particolare ringraziamento va alla dirigente del nostro servizio tecnico Paola Cerotto che, con la sua caparbietà e la sua testardaggine, ha dato un contributo fondamentale allo sblocco della situazione»

Cronache della Campania@2018

Chiusa l’indagine sull’Hospice di Eboli, per il pm ‘fu omicidio’: chiesto di nuovo l’arresto del dottor Marra

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Omicidio, truffa, peculato, abuso d’ufficio. Sono alcuni dei reati contestati ai dipen­denti dell’Hospice “il Giardino dei Girasoli” e dell’unità ope­rativa di medicina legale del distretto 64 di Eboli. In dicias­sette, nei giorni scorsi, hanno ricevuto l’avviso di conclu­sione indagini, firmato dal so­stituto procuratore presso il Tribunale di Salerno, Elena Guarino. Ad un solo dipen­dente, un camice bianco, è stato contestato il reato di omicidio.
Si tratta del dottor Alessandro Marra, la cui posizione è la più grave. Il magistrato infatti nella conclusione indagini scrive che il medico “nella sua qualità di medico – chirurgo (esperto di cure pal­liative), mediante la sommini­strazione di concentrazioni molte elevate di Midazolam, rientranti tra quelle poten­zialmente tossiche, cagionava la morte di Carmine Giannattasio, agendo consapevol­mente e deliberatamente in contrasto con le ultime volontà espresse dal paziente e dai suoi familiari che avevano richiesto solo cure palliative atte a fronteggiare il dolore”. Il magistrato sottolinea anche “con l’aggravante di aver com­messo il fatto con l’uso di so­stanze venefiche in quanto medicinali somministrati in dosi talmente massicce da es­sere tossiche e letali nonché idonee a provocare il decesso anche a persone non affette da patologia oncologica ter­minale”. E non a caso il pm Guarino ha presentato ricorso in Cassazione. I giudici della Suprema Corte hanno fissato l’udienza per il mese di marzo e, per quella data, la procura di Salerno ha pronto un nuovo dossier sul medico, predisposto dai carabinieri del Nas di Salerno che hanno proseguito con le indagini. Gli altri indagati per i quali è stata firmata la conclusione delle indagini sono:Giovanni Zotti, Antonio Magrini, Luigi Mastrangelo, Mario Vicidomini, Davide Di Maio, Car­mine Iorio, Cosimo Galdi, Gerarda Conte, Loredana De Ruberto, Liliana Moccaldi Sinibaldi Rufolo, Pasqualina Calzaretta, Claudio Schet­tini, Giuseppe Vailetta, Gu­glielmo Zottola, Vito Pastena, hanno a disposi­zione venti giorni di tempo per presentare al magistrato, titolare del fascicolo, una me­moria difensiva. Successiva­mente, sarà formulata la richiesta di rinvio a giudizio al Gup. Alcuni degli indagati hanno anche ricevuto, già a suo tempo, l’interdittiva della sospensione dai pubblici uf­fici. Era ottobre 2018 quando i carabinieri del Nas eseguirono un’ordinanza nei con­fronti di 11 dirigenti medici e appartenenti al personale in­fermieristico in servizio presso l’unità operativa di Me­dicina del Dolore e Cure Pallia­tive – Hospice “Il giardino dei Girasoli”.  Secondo la Procura spesso gli infermieri non si recavano nei giorni previsti oppure non si recavano proprio dai pazienti che dovevano ricevere le cure palliative presso le loro abita­zioni. Molti di loro entravano nella sede del distretto sanita­rio, timbravano con badge ma poi uscivano dall’ufficio per andare a fare commissioni private, salvo rientrare entro la fine del turno. Altri invece, pur essendo in servizio avreb­bero raggiunto luoghi non at­tinenti con il lavoro da svolgere e senza timbrare il cartellino d’uscita.

Cronache della Campania@2018

Il film ‘La paranza dei bambini’ apre il Los Angeles Italia Film Festival 2019

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Il film ”La paranza dei bambini” di Claudio Giovannesi aprira’ ufficialmente la 14esima edizione del ‘Los Angeles Italia Film Festival’ in programma al Teatro Cinese di Hollywood dal 17 al 23 febbraio. L’opera tratta dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano, e prodotta da Palomar e Vision Distribution sara’ precedentemente in concorso al Festival di Berlino ed uscira’ nelle sale italiane il 13 febbraio. La storia sceneggiata dagli stessi Giovannesi e Saviano racconta la cruda e violenta ascesa di un gruppo di giovanissimi criminali. Adolescenti nel famigerato quartiere di Forcella a Napoli, guaglioni che spacciano per il capozona di una famiglia camorrista, per fare i soldi e ostentarli, per conquistare il lusso ed essere invidiati dagli uomini della citta’. Tra gli altri protagonisti della kermesse che precede la notte degli Oscar, gli attori Alessandro Preziosi e le sorelle Angela e Marianna Fontana che riceveranno l’Italian Excellence Award. Preziosi, ‘mattatore’ del teatro italiano oltre che protagonista sul grande schermo e nelle serie televisive, salutera’ il pubblico con una performance-omaggio a Luigi Pirandello, oltre a presentare una selezione dei suoi film tra cui il recente Nessuno come noi, di Volfango de Biasi. Marianna Fontana proporra’ Capri-Revolutio di Mario Martone e Angela Fontana, Lucania di Gigi Roccati. La proiezione di Lucania e’ parte integrante dell’omaggio a ‘Matera Capitale europea della cultura 2019” e a Francis Ford Coppola (la cui famiglia e’ originaria di quella regione), alla vigilia dell’ ottantesimo compleanno (il 7 aprile) del maestro. ”LA, ITALIA 2019” sara’ presieduto da Maria Grazia Cucinotta , Hayma Washington, gia’ presidente degli Emmys e Igino Straffi, re dell’animazione italiana. L’evento e’ promosso dall’Istituto Capri nel mondo con sostegno del Mibac, il patrocinio del Maeci, la partecipazione di Siae e dell’Ice insieme a Intesa Sanpaolo, Ambi Media Group, Tatatu, Rainbow Group, Rai Com, Medusa ed Isaia.

Cronache della Campania@2018

Anno giudiziario, diminuiscono gli omicidi a Napoli e provincia ma aumentano le violenze

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Napoli. Diminuiscono gli omicidi a Napoli e provincia, così come il numero complessivo dei delitti. Aumenta il numero dei procedimenti arrivati a sentenza, sia civili che penali, tant’è che la Corte d’Appello di Napoli, nel confronto con le altri Corti d’Appello d’Italia, è dietro solo a Roma. Diminuiscono le rapine, gli incendi boschivi, le usure, le associazioni a delinquere, mentre nel 2018 sono aumentati i furti, le violenze sessuali, e soprattutto i delitti informatici. E’ il quadro sull’andamento della giustizia e gli indici della criminalità tracciato nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario dal presidente della Corte d’Appello di Napoli, Giuseppe De Carolis di Prossedi, che nelle conclusioni ha ricordato che “la lentezza dei processi rimane il principale problema tuttora irrisolto della giustizia italiana”. Il procuratore generale Luigi Riello, ha rivendicato il lavoro dei magistrati (“i più produttivi d’Europa”) e ha parlato di “responsabilità di quella classe politica che da anni ha marginalizzato la giustizia nel bilancio dello Stato”, denunciando carenze di personale, magistrati e personale amministrativo, a Napoli come presso il tribunale di Napoli Nord. Parlando della pervasività della camorra nella società, Riello ha evidenziato che “se è vero che alcuni tra i più gravi delitti sono in sensibile diminuzione, è però vero che la camorra, mostro dalle mille teste, ha ucciso di meno, ma fa scoppiare bombe per marcare il suolo per una questione di appartenenza, e per altro verso affina i suoi metodi, trasformando la violenza in forza economica”, per cui, ha aggiunto “è necessario recidere i fili apparentemente invisibili tra una società apparentemente per bene e la camorra”, parlando dell’esistenza di una “vera e propria borghesia camorristica che ha rapporti con molti liberi professionisti che assumono un ruolo strategico di cerniera tra i due mondi”. Poi un messaggio al mondo politico: “Non è necessario attendere una sentenza definitiva di condanna per non candidare ladri e corrotti”. Infine il pg si è detto preoccupato “per gli atti di violenza, particolarmente gravi, evidentemente motivati da odio razziale, perpetrati a Napoli, San Cipriano d’Aversa e Santa Maria Capua Vetere”.

Cronache della Campania@2018

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